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Autore: alaskha    01/04/2016    1 recensioni
“Cosa ci fai qui?”
“Non lo so, volevo solo salutarti, ma è un brutto momento, mi pare”
Malia boccheggia, senza sapere cosa dire.
“Tolgo il disturbo - così Zayn la precede - comunque fai i complimenti al tuo ragazzo, anche io tifo Celtics”
“Louis non è il mio ragazzo” ribatte Malia.
“Lo so, ma evidentemente avete risolto quella questione di Barcellona”
“Te lo ricordi?”
“Ma cosa credi, Malia? Che fossi lì con te ad una cazzo di festa di liceali solo per portarti a letto?”
La mora non sa cosa dire, è senza parole.
“Non lo so”
E avrebbe voluto dirgli tantissime cose diverse, forse chiedergli anche scusa ma le esce solo quello.
“Non ho bisogno di rimorchiare ragazzine, per scopare”
“E allora perché eri lì con me?”
Zayn la guarda, adesso sembra lui quello senza parole, finalmente Malia lo vede senza risposta pronta.
“Senti, non lo so neanche io, facciamo come se non ci fossimo mai incontrati, tu alla tua vita ed io alla mia, okay?”
Malia non lo sa se è okay, Zayn è l’unica cosa del suo presente che non le mette paura riguardo al futuro. È così ignoto, ma comunque solo la sua presenza le infonde una calma quasi sorprendente.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ciao bambole!
è da più di un mese che non posto nulla e sono scomparsa di nuovo, ma ormai è prassi, quindi scusate ancora.
mi ero un pò persa con questa storia, ma grazie ad un uomo molto speciale, ovvero zayn malik, mi sono ritrovata e quindi torno a postare proprio di Malia, Zayn, Beth, Harry e tutti gli altri personaggi psicopatici che ho creato.
Giulia sarà molto felice di questo, e io sono una stronza perchè con tutti gli impegni che ho con l'università e i vari casini e le sfighe nella mia vita, la sto trascurando ma spero che quella troia londinese legga al più presto. Spero che legga che la amo da impazzire e che le voglio un bene così grande che tra poco esplode.
e nulla, che dire? mi piace particolarmente questo capitolo, dove tra l'altro è contenuto il pezzo scelto per la trama.
se ve lo state chiedendo sì, stasera sono una sfigata del venerdì. era partito tutto con: "IT'S FRIDAY BITCHES!!" e poi è arrivato il sonno, la stanchezza e gli istinti omicidi. 
io la chiudo qui e vi lascio a loro, buona lettura.
Alaska




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"dicono di noi che siam satelliti impazziti alla ricerca di un pianeta nuovo, 
per ricominciare e coltivare i sogni che sono svaniti e son rimasti intrappolati
in mille pagine, pronti per rinascere".



 
 
Pictures of you
capitolo cinque – dreamers

 
È uno di quei rari momenti in cui Malia Fitz e Bethany Hines, sedute vicine ad un tavolo della biblioteca della Tallahassee High School, sono in silenzio. Malia sta riassumendo una pagina del libro di chimica, sorseggiando di tanto in tanto il suo caffelatte. Mentre Beth si sta limando le unghie, con gli occhiali da sole Fendi calati sugli occhi.
Niall Horan le nota subito, quando entra nella biblioteca. Biblioteca poi, tutti gli studenti del liceo la chiamano così, ma non rispecchia di certo il significato puro del concetto di biblioteca: lì tutti fanno quello che gli pare, non rispettano il divieto di parola e quel luogo viene usato più come spazio d’incontro, che come rifugio dove poter studiare tranquillamente.
“Ragazze – fa, raggiungendole – ma siete davvero voi?”
Si stringe lo zaino in spalla, mentre le guarda un po’ sconcertato.
“Siediti, Horan – gli suggerisce Beth, sospirando – io e te dobbiamo parlare”
“Senti, non voglio prendermi nessuna colpa per quello che è successo alla festa e non ho intenzione di..” comincia.
“Niall – lo interrompe subito la bionda, portandosi gli occhiali sulla testa e smettendo di limarsi le unghie – volevo parlarti proprio di questo, ma non ho intenzione di incolparti di nulla”
L’irlandese aggrotta le sopracciglia, ancora confuso dal suo comportamento, prendendo posto a fianco a lei.
“Sicura di sentirti bene, Beth?”
“Mai sentita meglio”
“E come mai sei così serena?” chiede, passandosi una mano tra i capelli.
“È un periodo – fa, stringendosi nelle spalle – volevo ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me e per la festa, e dirti che non è colpa tua se quella che hai invitato è una stronza sfascia famiglie”
Niall non può fare a meno di sfoggiare ancora una volta un’espressione confusa e sconcertata, ma poi lascia perdere, ‘che Bethany così di buon umore capita una volta l’anno, e non è il caso di farle perdere le staffe.
“In realtà l’ha invitata Malia – la corregge – a proposito, è viva?” chiede, indicandola con il pollice, seduta di fronte a loro.
Beth si stringe nelle spalle, riprendendo a limarsi le unghie, accavallando le gambe. La mora, di tutta risposta, alza la testa dal suo quaderno e fa oscillare la sua coda alta a destra e a sinistra.
“Oh, ciao Niall – lo saluta, afferrando il suo caffellatte – quando sei arrivato?”
“Scherzi, vero?” le domanda, il biondo.
“No, perché?” chiede di rimando, ingenuamente.
Allora Niall si volta verso Bethany, chiedendole una spiegazione.
“Domani ha un’interrogazione di chimica – risponde, senza alzare lo sguardo dalle sue unghie – ed un compito in classe di algebra”
“Oh – commenta Niall – beh, sei noiosa comunque”
“Ti ringrazio” fa Malia, continuando a scrivere, mostrandogli un sorriso falso.
“Non c’è di che – risponde a tono l’irlandese – allora, com’è andata con Zayn?”
“Andata cosa?” finge.
“Non ci sperare, Horan – lo avvisa, Beth – non ti dirà nulla, non ha aperto bocca neanche con me, lo sai quanto la Fitz possa essere riservata e rompi coglioni, quando le piacciono davvero”
“Ecco perché tutta la scuola sa di lei e Louis” commenta Niall, malignamente.
Il fatto è che Niall Horan spesso e volentieri non pensa, prima di parlare. Malia lo sa, ma ciò non toglie il fatto che l’irlandese, si meriti uno schiaffo sul braccio.
“Sta’ zitto, folletto” lo canzona, la mora.
Bethany ride, estraendo una boccetta di smalto rosa antico dalla borsa.
“Scusami piccola, dicevo per dire” le risponde Niall, alzando le mani come a chiedere scusa.
“Certo, come no..”
I ragazzi restano in silenzio per qualche istante: Malia continua con il suo studio, Bethany si concentra sull’anulare, che lo dice sempre, è il dito che la manda più in confusione, e Niall si appoggia tranquillo allo schienale della sua sedia, guardandosi intorno.
“Parli del diavolo” dice poi Niall.
Bethany si limita a chiedergli di che stia parlando, distratta, mentre Malia alza ancora una volta la testa, di scatto, trovandosi davanti Louis Tomlinson in canottiera e jeans scuri.
“Ciao ragazzi – li saluta – Niall, Beth.. – il biondo gli risponde con un cenno del capo e Bethany alza la mano che non sta pitturando con lo smalto – e Malia” fa, puntandole poi gli occhi addosso.
La mora resta a boccheggiare, con la penna in mano e qualche capello che le è sfuggito dalla coda, quella mattina, mentre era di fretta. Louis scosta lo sguardo, stringendo al petto i libri che tiene in mano.
“Vado in classe – dice poi – ci vediamo dopo”
I ragazzi lo guardano allontanarsi verso l’uscita della biblioteca e Malia non sa che fare, tentenna un po’, non sa se seguirlo o starsene lì, mandando tutto al diavolo. Ma pensandoci si rende conto che si è stancata di mandare tutto al diavolo, di essere lei la causa della fine di ogni suo rapporto personale, chi se ne importa se non durerà per sempre e se Louis non è l’uomo della sua vita.
Così chiude il libro di chimica ed il quaderno, afferra la sua borsa frangiata nera e senza degnare né di un saluto né di una spiegazione i due biondi, corre dietro Louis.
“Ehi, Lou, aspetta!” urla.
Il ragazzo si ferma qualche passo dopo aver sorpassato la soglia della biblioteca, voltandosi verso di lei.
“Che c’è?”
Malia non sa che dire, non aveva un piano in mente quando ha iniziato a seguirlo. Anzi, non sa neanche perché debba essere lei a seguirlo, quando è stato lui a comportarsi in quel modo alla festa.
“Chi era quella?”
E nonostante fosse l’ultima cosa che avrebbe voluto chiedergli, la curiosità è talmente forte che il suo inconscio ha la meglio su di lei.
“Quella chi?” chiede allora Louis, spaesato.
“Quella della festa”
Il ragazzo occhi – cielo la guarda senza nascondere un sorriso compiaciuto, che si era tanto chiesto se la Fitz se ne fosse accorta, oppure no.
“E tu che ne sai? Sei sparita con quel Malik tutta la sera”
Ma continua a recitare la parte di quello sostenuto, ‘che Louis Tomlinson sa bene che è l’unica cosa capace di far crollare Malia.
“Hai dimenticato la parte in cui finisco in piscina”
“E credi davvero che mi sarei mai perso una scenata di BethZilla? – chiede retorico ed anche un po’ divertito, lasciando trapelare qualche emozione dalla sua maschera di cera – sai che è una delle cinque cose che amo di più”
Malia ride, trascinando Louis con sé, nonostante tutto.
“Ed in queste cinque cose compare anche studiare storia con me?”
Louis la guarda, cercando di non perdersi nell’innocenza che trabocca da quei grandi occhi scuri. Non è capace di nascondere un sorriso, mentre annuisce piano.
“Ovviamente, fiorellino”. 
 
 
 
C’è qualcosa nell’arte, che ha sempre attratto Malia da morire. Non sa neanche lei cosa sia, non sa nemmeno quale tipo di arte preferisca: se la poesia, la letteratura, la pittura, il teatro, la fotografia.. non lo sa, sa solo che l’arte l’affascina.
“Fitz – inizia Harry, sedendole a fianco – buongiorno a te”
Malia si volta verso il suo migliore amico, mentre insieme occupano l’ultimo banco della fila di destra, quello vicino alla finestra.
“Buongiorno riccioli d’oro – lo saluta a sua volta – hai visto Liam? Di solito non è mai in ritardo”
“Ma come non lo sai? – le chiede Harry, stranito – Liam è partito ieri sera, è andato a Miami da Leila”
“Oh, la principessa Leila!”
“Sì, e Luke Skywalker” la prende in giro lui, ridendo sotto i baffi.
“Cretino – bercia Malia – mi manca Leila, dovremmo andare a trovarla anche noi”
“Sì ma, credo non sia l’unico motivo per cui Liam sia andato a Miami” ragiona Harry, con lo sguardo fisso alla lavagna, dove Miss Beckwith sta scrivendo il numero della pagina a cui aprire il libro di storia dell’arte.
Leila Donovan è la fidanzata storica di Liam Payne, vive a Miami ed i due si erano conosciuti durante una vacanza dei ragazzi nella soleggiata e calda cittadina della Florida. Da lì, non si erano più mollati.
“E perché?”
Harry si stringe nelle spalle, appoggiando entrambe le braccia al banco.
“Non lo so – dice infine – ho avuto questa sensazione”
“Fai il mago adesso?” lo prende in giro Malia, mentre rosicchia il tappo della sua penna nera.
Harry la guarda male, mantenendo però un sorriso divertito sulle labbra.
“E tu, fiorellino? – la canzona – hai più parlato con il coach?”
Malia scuote la testa, tornando immediatamente seria.
“No – lo informa – ammetto di averci pensato davvero poco, con la storia di Bethany che decide di fare la pazza isterica alla festa ed il documentario di Yago, non ho avuto tempo di pensare anche al mio futuro”
Malia lo dice come se fosse una cosa da nulla: “pensare al mio futuro”. Ma lei ne è cosciente, è cosciente del fatto che ci stia dando davvero poco peso. Il fatto è che ha paura, una paura fottuta di prendere la scelta sbagliata che la condizionerà per tutta la vita.
“Non hai avuto tempo – ripete Harry – sicura che sia così?”
Malia non osa guardarlo negli occhi, tiene lo sguardo puntato sulle parole scritte fittamente sul suo libro, ‘che Chagall sembra essere diventato improvvisamente interessante per lei. Sa che Harry Styles la conosce a fondo e non può davvero mentirgli.
“No ma non mi va di parlarne” fa, sbrigativa.
“Come vuoi – l’asseconda – e quel Malik? Che mi dici di lui?”
Malia inarca entrambe le sopracciglia, sorpresa che gliene stia parlando anche lui.
“Tu e Louis vi siete alleati con Beth per sapere qualcosa?”
“No – Harry scuote la testa, sorridendo vagamente – se posso immaginare la tortura che ti abbia inflitto la mia ragazza, non sapevo che anche Tomlinson ti avesse chiesto di Zayn”
“Già.. - conferma Malia – ma non parliamo sempre di me, dimmi di te, Styles, ancora convinto d’iscriverti alla Florida State University?”
I ragazzi: Liam, Niall, Louis, Harry, Malia ed alla fine si era convinta anche Bethany, erano tutti sicuri di andare insieme alla Florida State University. Ma il sorriso sornione sulle labbra del capitano degli Sharks, fa inarcare scetticamente il sopracciglio di Malia.
“Che significa quel sorrisino?”
Harry ride, attento a non farsi beccare dalla professoressa Beckwith.
“Questo sabato per la partita ci saranno degli osservatori”
“Ah, davvero?” chiede Malia, sorpresa.
“Mali, ma dov’eri all’ultimo allenamento mentre il mister parlava per mezz’ora degli osservatori dei Lakers?” domanda lui.
“I Lakers? – chiede la Fitz, sorpresa – ma Harry, è il tuo sogno!”
“Lo so – annuisce il ragazzo, sorridendo come un bambino – quindi no, Malia, non sono più sicuro di iscrivermi alla Florida State University”
Malia è felice per il suo migliore amico, davvero molto, ma questa storia dei Lakers le fa pensare ancora di più a come tutti i suoi amici abbiano un progetto, mentre lei non è più sicura di nulla. La campanella suona e la Beckwith apre la porta dell’aula, salutando i ragazzi, mentre Harry infila sotto il braccio il suo libro. Malia sta per fare lo stesso ed uscire tranquillamente insieme a lui, ma vede di sfuggita un paio di occhi azzurri che sa perfettamente a chi appartengono, e lei deve assolutamente parlare con quella ragazza.
“Harry – fa Malia, posandogli una mano sul braccio e tenendo lo sguardo fisso su di lei – vai tu in mensa dagli altri, io ti raggiungo subito”
“Okay”
La mora si allontana velocemente verso gli armadietti.
“Ciao!” saluta, arrivando trafelata di fronte ad Angelique.
“Malia – fa, sconcertata davanti alla coda alta ormai disfatta della ragazza – tutto bene?” chiede, divertita, mentre sbatte l’anta dell’armadietto.
“Sì, benissimo – risponde, con un sorriso – volevo parlarti”
“Dimmi pure”
Angelique ha sempre quell’aria calma e pacata, come se niente possa mai scalfirla.
“Si tratta di quello che è successo alla festa..” comincia, mentre prendono a camminare fianco a fianco verso la mensa.
“Oh, mi dispiace di averla rovinata”
“No, non scusarti, non è colpa tua – si affretta a dire Malia – in realtà credo che la colpa sia stata prima di tutto mia”
“Tua? E come? Sei finita in piscina!” le ricorda.
“Già – fa Malia, ridendo vagamente – ma il punto è che non avrei mai dovuto forzarti a venire accompagnata da Niall”
Angelique sorride, fermandosi davanti all’entrata della mensa.
“Malia, tranquilla, stavi pensando al tuo amico – inizia, comprensiva – e volevi che io partecipassi ad una festa, visto che sono arrivata da poco e ancora non ho amici”
“Hai me, però” le fa notare la mora, con un sorriso incoraggiante sulle labbra.
Angelique guarda dietro le spalle di Malia, aggrottando le sopracciglia.
“Non credo che lei sia d’accordo”
La Fitz si volta nella direzione dello sguardo di Angelique, notando a sua volta la sua migliore amica che, seduta a fianco a Louis, la sta decisamente fulminando con lo sguardo.
“Bethany ti chiederà scusa” liquida il tutto, tornando a guardare la ragazza di fronte a lei.
“Io non credo” ribatte.
“Lo farà – replica Malia, decisa – volente o nolente, fidati di me”
Allora Angelique si convince e sorride, sollevata.
“Grazie, Malia, davvero”
“Figurati – minimizza lei – amiche?”
“Amiche”.
 
 
 
 
Bethany Hines sta facendo zapping alla tv con il telecomando, annoiata e con una sigaretta tra le dita. A fianco a lei, Yago Fitzgerald monta le riprese con il suo MacBook.
“Ciao stronzi!” li saluta allegra Malia.
Beth scosta subito lo sguardo dalla televisione, puntandole gli occhi addosso.
“Ciao Fitz – fa, passandosi una mano tra i lunghi capelli biondi – che facevi con Angelique all’ora di pranzo?”
Malia rotea gli occhi al cielo, rubando una sigaretta dal pacchetto di Marlboro. Lei, suo fratello e Bethany da quando vivono insieme hanno deciso di fare una specie di società per azioni di sigarette, comprando venti pacchetti a settimana per usarli tutti insieme.
“Chiarivo – fa sbrigativa, accendendo la sigaretta e correndo sulle scale – ah, le ho detto che ti scuserai con lei”
Beth sgrana gli occhi, alzandosi un po’ con la schiena.
“Cos’hai fatto?!” domanda, sconcertata.
“Tra poco arriva Louis – ma Malia cambia argomento, ignorandola – ditegli che lo aspetto nella mia camera”
Yago, che fino ad all’ora non aveva prestato la minima attenzione alle due troppo occupato nel suo lavoro, alza la testa di scatto dal suo portatile.
“Amalia Fitzgerald” tuona.
“Non avrei saputo dirlo meglio – lo interrompe Beth – falle il culo, Fitz senior!”
Yago si alza dal divano, sistemandosi lo snapback ed avvicinandosi alla sorella.
“Louis Tomlinson non entrerà in casa mia”
“Troppo tardi” fa proprio Louis, appena entrato.
Yago lo guarda, serrando la mascella.
“Qualcuno mi spiega perché non chiudiamo mai la porta d’ingresso?” chiede poi, alle sue coinquiline.
Beth alza le mani, spegnendo la tele e prendendo la scorta di erba dal tavolo, decisa a rollarsi uno spinello.
“Io me ne lavo le mani – dice – e dovresti farlo anche tu, avanti Yago smezziamoci questa canna”
“Già – interviene Louis, muovendosi verso le scale per raggiungere Malia – e comunque, Fitzgerald, non riusciresti a tenermi lontano da tua sorella neanche se la blindassi, quella porta”
Yago stringe i pugni, sedendosi arreso sul divano con Bethany.
“Attento a quello che fai – lo mette in guardia, poi – i muri non sono così spessi come sembra”
“Sta’ tranquillo, genio del cinema – lo canzona – sono qui per studiare storia”
Il ghigno sulle labbra di Louis non convince affatto Yago, ma non può farci nulla: conosce sua sorella e sa bene che non smetterà mai, prima di sbattere ancora il naso contro la realtà. 
 
Infatti, a meno che “studiare storia” non equivalga a Malia stesa sul corpo di Louis coperta solo dal flebile lenzuolo bianco del suo letto, le supposizioni di Yago erano più che giuste.
“Tuo fratello mi odia” sentenzia Louis, accarezzandole piano la schiena nuda.
“Mio fratello non ti odia – lo corregge Malia – lui si preoccupa”
“E per cosa?”
“Per me, no?” risponde ovvia.
Louis allora sospira, alzandosi per recuperare la busta del tabacco dalla tasca posteriore dei suoi jeans.
“Non mi piace essere dipinto come Satana” le fa presente, tornando a letto.
Malia si accoccola a lui, facendo sì che Louis la stringa al suo petto.
“Infatti non ti dipinge così”
“Sei stata tu a non partire con me per Barcellona”
“Lo so e non mi piace parlarne” liquida il tutto Malia, con voce potente.
Louis si volta a guardarla, porgendole una sigaretta appena fatta da lui, per poi abbozzare un sorriso divertito.
“Come vuoi, raggio di sole – fa poi – l’importante è che tu adesso sia qui con me”
Malia annuisce, prendendo la prima boccata di fumo.
“Già”
“Mi piace il rapporto che abbiamo adesso – le dice – dovremmo studiare storia insieme molto più spesso, sai?”
Louis gioca, pizzicandole una guancia.
“Sei un cretino, Tomlinson, ricordati che io sono la regina degli Sharks”
“Oh, ma certo, chiedo scusa – finge, alzando le mani – e la regina degli Sharks pensa di farci vincere contro Gainesville, questo sabato?”
Malia torna subito seria, mentre gioca con le dita lunghe di Louis.
“Mali? Che c’è?”
Ma lui se ne accorge subito, ‘che i cambiamenti repentini d’umore di Malia Fitz sono così talmente notevoli che anche un cieco ci farebbe caso.
“Niente – minimizza, sorridendogli e lasciandogli un bacio sulle labbra –certo che vinceremo contro Gainesville, quegli stronzi non ne hanno mai abbastanza”
Non ha più voglia di parlarne o anche solo pensarci, si risolverà i complessi interiori relativi al suo futuro quando sarà pronta. E lì, nuda nel suo letto al fianco di Louis Tomlinson, non si sente affatto pronta.
“Così ti voglio”
Il bacio che si scambiano ha tutta l’aria di tramutarsi in qualcosa di più, fino a che il campanello dei Fitzgerald non prende a trillare incessantemente. Al che Malia è costretta ad allontanarsi scocciata da Louis.
“Ma dove sono quei due coglioni di Beth e Yago..?” brontola, facendo per alzarsi.
Ma Louis la blocca, infilandosi velocemente i boxer.
“Ci penso io – dice, muovendosi verso la porta – tu aspettami qui” conclude, con un occhiolino.
Malia allora aspetta, ma le viene sete, quindi infila la canottiera dei Boston Celtics di Louis e scende per raggiungere la cucina. Ma quando vede quel viso dietro le spalle del suo amico, sulla porta, li raggiunge.
“Zayn..” fa, sorpresa.
Lui la guarda, o meglio, la squadra da capo a piedi: si sofferma sulla coda scompigliata, sul rossetto sbavato, la canottiera extra large che di certo non può essere sua e poi sui piedi scalzi.
“Torna dentro, Lou, ci penso io”
Malia chiude la porta, incrociando le braccia sotto il seno e cercando di sostenere lo sguardo di Zayn, quasi divertito, ma non del tutto: c’è una seconda emozione che la ragazza non riesce ad identificare.
“Cosa ci fai qui?”
“Non lo so - risponde di getto – volevo solo salutarti, ma è un brutto momento, mi pare”
Malia boccheggia, senza sapere cosa dire.
“Tolgo il disturbo” così lui la precede.
Zayn fa per andarsene, ma poi ci pensa un attimo e torna indietro.
“Comunque fai i complimenti al tuo ragazzo, anche io tifo Celtics”
“Louis non è il mio ragazzo” ribatte Malia.
“Lo so – fa Zayn – ma evidentemente avete risolto quella questione di Barcellona”
Malia lo guarda stupita.
“Te lo ricordi?”
“Ma cosa credi, Malia? – domanda, quasi offeso – che fossi lì con te ad una cazzo di festa di liceali solo per portarti a letto?”
La mora non sa cosa dire, è senza parole.
“Non lo so”
E avrebbe voluto dirgli tantissime cose diverse, fargli un discorso di due ore, forse chiedergli anche scusa ma le esce solo quello.
“Non ho bisogno di rimorchiare ragazzine, per scopare” la mette al corrente.
“E allora perché eri lì con me?” gli domanda, curiosa.
Zayn la guarda, adesso sembra lui quello senza parole, finalmente Malia lo vede senza risposta pronta.
“Senti, non lo so neanche io – sbotta, infine – facciamo come se non ci fossimo mai incontrati, tu alla tua vita ed io alla mia, d’accordo?”
Malia non lo sa se è d’accordo, Zayn è l’unica cosa del suo presente che non le mette paura riguardo al suo futuro. È così ignoto, così da scoprire, così misterioso, ma comunque solo la sua presenza le infonde una calma quasi sorprendente.
Però annuisce, e lo lascia andare.
“D’accordo”.

 



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