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Autore: Rain e Ren    02/04/2009    2 recensioni
La mia prima ff su Sugar Sugar. Siate clementi, please.
10 anni sono passati dalla storia che tutti conoscono, e molte cose sono cambiate…per sempre.
I doveri che comporta l’essere una Regina hanno finito con l’allontanare Chocola dai suoi amici, e il lieto fine che tutti si aspettavano non c’è mai stato. Dolori e sentimenti tenuti nascosti a tutti troppo a lungo esplodono improvvisamente trascinandoli nuovamente uno di fronte all’altro, e rischiando di distruggere per sempre un mondo già troppo fragile.
Il passato ritorna forte e doloroso in una notte ormai storica: la Notte di Walpurgis!!! E da quel momento i legami non saranno più gli stessi, e i compiti cambieranno nuovamente.
Su uno sfondo di Guerra più cupo e minaccioso di quello già vissuto, la storia sta per riscriversi nuovamente. Quale destino attente Extramondo e i suoi abitanti?
Dal quarto capitolo:
“ Parole che si perdono nel vuoto…
…promesse che riecheggiano nel silenzio…
…la fiducia che si scioglie come la neve al tiepido sole primaverile…”
Genere: Generale, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ciau…lo so che sono in stra-ritardo, ma dovevo aggiornare un paio di ff vecchie che non ho toccato per mesi

Ciau…lo so che sono in stra-ritardo, ma dovevo aggiornare un paio di ff vecchie che non ho toccato per mesi. Vi chiedo di perdonarmi per avervi fatto attendere tanto…SCUSATE!!!!!!

Spero comunque che il capitolo vi piaccia…!!!!!

Allora…questo è il primo dei 3 cap che comprendono la parte “ricerche”. Ho dovuto suddividerla più per praticità che per altro.

Buona lettura…

 

 

 

“ Parole che si perdono nel vuoto…

…promesse che riecheggiano nel silenzio…

…la fiducia che si scioglie come la neve al tiepido sole primaverile…

 

 

Ricerche

Una voce nel buio 

 

Chocola Mellieur camminava a testa alta per le strade di quello che, fino a poche ore prima, era stato il suo Regno; il passo deciso e calibrato le davano una sicurezza che molti neppure sognavano.

Al suo passaggio tutti si voltavano e la squadravano con sufficienza e indifferenza, ma lei non ci faceva caso e continuava imperterrita per la sua strada. I mormorii e i bisbigli accompagnati da occhiate e dita puntate contro erano per lei solo il segno di quanto poco il popolo sapesse cosa stava succedendo; per loro andava tutto bene, non c’erano pericoli all’orizzonte e la vita scorreva serena e tranquilla come sempre.

Per loro questo era Extramondo in quel periodo! E l’azione compiuta dalla loro ex-Regina era solo un segno di codardia e mancanza di fiducia, in se stessa e nel Regno.

Ma a Chocola, delle loro opinioni, non importava nulla. Tutto calcolato: se l’era aspettata quella reazione! E nemmeno le accuse che, poco prima, suo nonno le aveva mosso contro le avevano fatto un qualche effetto.

 

“ Tu disonori in nostro nome e lo stesso Extramondo!” le aveva urlato contro preda della rabbia. “ Sarebbe stato meglio se Vanilla non ti avesse mai ceduto il trono quel giorno, almeno ora avremmo una Regina degna di questo titolo, e non una ragazzina che molla tutto perché non ha voglia di regnare o si sente poco motivata. Un Regina codarda e menefreghista! Ecco cosa sei! Va al diavolo e non osare mai più ripresentarti qui!

 

Chocola ricordava di aver sorriso dolcemente al nonno e di averlo abbracciato per un nano secondo prima di staccarsi e osservare il suo viso sconcertato; gli aveva dato un bacio sulla guancia e, dopo avergli sussurrato un flebile “ Addio.”, se n’era andata a testa alta, lasciando il vecchio con gli occhi ancora sbarrati e mille domande che gli rodevano l’anima.

La ragazza abbassò la testa prima di rialzarla ad osservare il sole che stava pian piano tramontando segnando la fine di un’avventura, così come il sole che sarebbe sorto avrebbe illuminato l’alba di un nuovo giorno, un giorno dal quale in poi Extramondo avrebbe avuto una nuova e vecchia regina insieme.

Candy aveva accettato di guidare nuovamente il Regno, e ora spettava a lei saper fare del suo meglio affinché la Guerra che stava per scoppiare non portasse ad una nuova distruzione e a nuovo dolore.

Chocola osservò per l’ultima volta i volti delle persone che le camminavano accanto, che la superavano e le lanciavano occhiate poco benevoli; poi, improvvisamente, i suoi occhi si posarono su un gruppo di bambini dalle voci allegre e gioiose. Di colpo seppe che ciò che aveva fatto era la cosa giusta. Perché era anche per loro, per quei bambini che giocavano e ridevano spensierati che aveva preso quella decisione; dovevano riuscire in quello che si erano prefissati per poter offrire un futuro alle nuove generazioni.

I bambini sarebbero cresciuti, e lo avrebbero fatto in un mondo in cui splendeva la luce, e non dove la violenza perpetrava causando morte e dolore.

Anche e soprattutto per loro dovevano combattere.

÷  ÷  ÷  ÷  ÷

Il sole era ormai scomparso da tempo dal cielo di Extramondo, e aveva lasciato il posto alla notte scura.

Chocola, insieme a Pierre, Houx e Saule si trovava ora seduta nel salotto di Vanilla, a preparare la partenza che sarebbe giunta di lì a poco.

“ Allora,” iniziò Saule. “ come ci muoviamo?” chiese mentre levitava a pochi centimetri da terra, imitato dal fratello; Pierre era invece seduto su una sedia e Vanilla e Chocola occupavano il divano.

“ Bè, dato che l’unico indizio che abbiamo è il sogno di Chocola…io proporrei di partire da lì.” Disse Pierre spostando lo sguardo dai ragazzi alla rossa.

“ Hai detto di aver visto un cuore, giusto?” le chiese Houx a testa in giu.

Lei annuì. “ Si,a ma quando ho provato a toccarlo si è allontanato da me fino a scomparire.” Raccontò la ragazza ripensando la sogno. “ Non ne avevo mai visto uno simile.”

Tutti annuirono, tutti tranne Pierre che sembrava perso in chissà quali pensieri; Chocola lo notò e gli andò vicino sventolandogli una mano davanti agli occhi.

“ Eh?” fece lui come svegliandosi da un sogno ad occhi aperti.

“ A che stavi pensando?” gli chiese la ragazza mentre anche gli altri si avvicinavano curiosi.

“ Niente.” Sospirò il biondo stancamente, ma l’espressione della rossa la diceva lunga, e lui dovette arrendersi davanti ai suoi occhi. “ Pensavo che, forse, c’è un posto dove possiamo trovare le risposte che cerchiamo.”

“ Dove?” chiese Vanilla portandosi le gambe al seno a circondandole con le braccia.

Pierre li fissò per un momento uno ad uno. “ Nel Labyrinth Library!”

“ Il Labyrinth Library???” chiesero in coro con un’espressione sorpresa dipinta sul volto.

Il biondo sospirò chiudendo gli occhi. “ Si, il Labyrinth Library.” Annuì con voce bassa. “ Si tratta di una biblioteca segreta che esiste ai confini di Extramondo, al confine del nostro mondo.”

“ In confine…del nostro mondo?!” fece Houx senza capire.

“ Gia.” Sospirò Chocola avvicinandosi alla finestra e poggiandovi sopra la fronte. “ Il confine…quello che nessuno ha mai osato superare, la barriera che divide noi dalla fine. Ne avevo sentito parlare quando studiavo la storia di Extramondo per diventare Regina, ma tutto quello che ho sentito sono solo leggende, non credevo che ci fosse davvero un qualche collegamento. Aggiunse rivolta a Pierre che sorrise mestamente.

“ in teoria dovrebbe essere così, ma…lo sai come si dice, no?” le chiese con un’alzata di spalle. “ Tutte le leggende hanno un fondo di verità!”

La rossa annuì ma non rispose; nella sua mente scorrevano veloci immagini che aveva visto tempo addietro, 10 anni prima per l’esattezza, e si chiedeva se fosse mai possibile che quello che pensava fosse giusto. Perché se così fosse stato, allora tutto quello che aveva creduto possibile avrebbe smesso di esistere, e l’impossibile sarebbe divenuto il suo pane quotidiano. Gia una volta, in passato, si era trovata nella stessa situazione – anche quella volta il mondo le aveva mostrato un altro lato – e come allora aveva l’impressione che sarebbe andata a finire.

Guerra!

Ecco cosa le urlava quella situazione che l’aveva portata a guadagnarsi l’odio e il risentimento di Extramondo, il Regno ch’era stato suo ma a cui lei aveva voluto rinunciare!

Portò lo sguardo all’orizzonte, dove ormai non poteva vedere più nulla; chiuse gli occhi e poi si voltò verso Pierre per fissarlo così intensamente da spaventarlo quasi.

“ Pierre, devi portarsi nel Labyrinth Library!” decretò decisa come mai.

Non si sarebbe tirata indietro da quelle situazione, lei stessa aveva deciso la sua strada, e l’avrebbe percorsa fino alla fine. A qualunque costo.

Pierre annuì con il capo alla decisione della ragazza mentre Houx, Saule e Vanilla sorridevano alla loro amica; erano tutti d’accordo sul da farsi. E l’avrebbero fatto!

÷  ÷  ÷  ÷  ÷

“ AAAAAH!!!

Chocola prese al volo la mano di Vanilla che stava per essere trascinata via dal vento che sferzava tutto ciò che trovava sul suo cammino.

“ Grazie Chocola…” disse la bionda riprendendo quota e tirando un sospiro di sollievo.

La rossa annuì con la testa e aumentò la velocità fino ad arrivare di pari passo con Pierre.

“ Quanto manca?” gli chiese quasi urlando a causa degli ululati del vento.

“ Non molto. Tranquilla ” Disse il ragazzo. “ Ma da qui in poi è meglio stare attenti; la zona è piena di rischi e trappole.”

“ Adesso si che sono tranquilla!” ribatté lei alzandosi ancora di più, fregandosene del dolore che le procuravano le sferzate gelide sulla pelle del viso.

Guardò in basso non riuscendo a vedere nulla se non una coltre di nebbia impenetrabile; aveva come l’impressione che più andassero avanti e più sarebbe stato poi difficile tornare indietro.

Certo aveva gia letto di quel posto, ma la fine com’era descritta nei libri non era nulla in confronto alla realtà che aveva davanti in quel momento. Intorno a lei solo vento e nebbia. Nessuna traccia di vita, ne di morte. Come se quel posto fosse stato abbandonato da chissà quanto tempo.

Ricordava molto bene cosa dicevano i libri riguardo a quel posto, e anche le ammonizioni!

 

Quel luogo era proibito agli abitanti di Extramondo!

 

Nessuno avrebbe mai dovuto metterci piede a meno che non volesse incorrere nella rabbia del Consiglio dei Saggi, e Chocola sapeva bene quanto potessero essere restii a cambiare idea su qualcosa.

Quei 10 anni da Regina le aveva insegnato qualcosa.

Una mano le batté sulla spalla risvegliandola dai suoi pensieri e Pierre le fece cenno di scendere di quota.

“ Ah, finalmente!” dissero Houx e Saule quanto toccarono terra.

“ Non abbassate la guardia per così poco.” Li redarguì Pierre serio come non mai. “ Questo è solo l’inizio!”

“ EH?!?!?!?”

Chocola rise istintivamente davanti alle loro facce, ma non poté fare a meno di chiedermi come mai Pierre sapesse tante cose su un posto totalmente proibito per gli abitanti di Extramondo; la risposta non tardò ad arrivare, e proprio dal diretto interessato.

“ Ti ricordo che ero il Principe dei Malefici.” Le disse sospirando, intuendo i suoi pensieri. “ Molte volte mi hanno parlato di questo posto; pare che avessero intenzione di entrarvi in qualche modo, ma non ci sono mai riusciti a quanto ne so io. E per di più noi vivevamo agli estremi confini del Regno. Ovviamente mai così lontani, ma diciamo abbastanza vicini a questo posto.

“ Ma allora…” Vanilla guardò prima Chocola e poi Pierre con un’espressione indecifrabile.

Allora cosa?” incalzò Saule.

“ Allora…ci troviamo nel territorio dei Malefici.” Disse tutto d’un fiato la ragazza trattenendo il respiro.

Il sangue gelò nelle vene di tutti, consci improvvisamente che si trovavano in pieno territorio nemico e che, naturalmente, si sarebbero potuti aspettare un attacco da un momento all’altro.

“ Non credo che corriamo pericoli.” Chocola diede voce ai suoi pensieri quasi senza rendersene conto. “ Vi ricordate? I Malefici hanno provato ad arrivare in questo posto, ma non ci sono mai riusciti. Dico bene, Pierre?” aggiunse rivolta al ragazzo che annuì.

“ Chocola ha ragione. L’unico pericolo che corriamo è quello che rappresenta il luogo stesso in cui ci troviamo adesso.

Non aveva nemmeno finito di parlare quando, improvvisamente, il terreno sotto ai loro piedi si tramutò in ghiaccio come d’incanto; il CRACK che sentirono i ragazzi non era proprio un suono rassicurante per così dire, ecco…

“ Ho sentito male, vero?” chiese Houx iniziando a sudare freddo seguito dal fratello.

“ No, non cred…AAAAAAAH!!!

Chocola urlò mentre il terreno si sfaldava sotto di lei e li faceva precipitare nel vuoto più vuoto.

“ NON RIESCO HA VOLARE!!!” gridò la rossa cercando in tutti i modi di riprendere quota.

“ NON CREDO SIA POSSIBILE.” Le rispose Pierre. “ PROBABILMENTE LA GRAVITÀ È PIÙ FORTE QUI E CI TRASCINA INEVITABILMENTE GIU!”

“ PERFETTO!” decretò Houx. “ QUALCHE IDEA???

Ma la risposta era ovviamente negativa.

Chocola guardò il nulla che si apriva sempre più minaccioso sotto di lei, e un terribile groppo alla gola le impedì di urlare; forse sarebbe stato meglio se avesse potuto farlo, almeno si sarebbe liberata sia della paura sia dell’adrenalina che in quel momento le scorrevano come fiumi nelle vene.

Chiuse gli occhi e cercò dentro di se la calma che le serviva per dominare la situazione e, proprio in quel momento, tutto accadde.

 

[Chocola…]

 

[Chocola…]

 

[Chocola!]

 

Aprì gli occhi e lo rivide.

Il Cuore!

Proprio come la prima volta, con gli stessi colori luminosi che cercavano di sopraffare gli altri e la stessa luce che l’aveva in qualche modo tranquillizzata. Cercò come la prima volta di sfiorarlo e quello, come la prima volta, si ritrasse al suo tocco.

La ragazza si portò una mano sul cuore, delusa e amareggiata da quella situazione.

“ Perché hai paura di me?” chiese involontariamente; le parole erano uscite da sole dalle sue labbra, e non le avevano dato il tempo per poterle fermare.

Chocola rimase ferma, sorridendo come una sciocca, a chiedersi come fosse possibile che un Cuore rispondesse ad una domanda. Era davvero messa male…!?

 

[Chocola…]

 

Di nuovo!

Di nuovo quella voce la stava chiamando!

Ma chi era? A chi apparteneva quel tono dolce e al contempo deciso? Un tono che aveva gia sentito in passato… Un tono che non aveva mai posseduto in realtà…

“ Chi sei?” chiese guardandosi intorno, ma trovando solo il buio.

 

“ Io sono te.” Rispose la voce. “ O almeno…quello che ne rimane…”

 

“ C-Cosa significa?” chiese la rossa mentre, chissà perché, l’inquietudine s’impadroniva di lei.

 

“ Vieni Chocola…” la invitò con voce suadente. “ Vieni…”

 

La ragazza si ritrasse istintivamente scuotendo la testa. “ N-No…” sussurrò flebile, quasi inudibile.

 

“ Devi tornare…” disse la voce con tono triste e addolorato. “ Devi tornare ad essere quella che eri…”

 

“ Promettimi che tornerai…”

 

“ Prometti…”

 

E tutto si spense, così com’era iniziato tutto finì.

Chocola aprì di scatto gli occhi e si ritrasse tanto violentemente che l’aria che la circondava la ferì…fisicamente!

Raddrizzò la schiena assumendo una posizione fiera e determinata e, senza sapere perché, allargò le braccia quasi a voler abbracciare tutto e tutti; Vanilla, Pierre, Houx e Saule sgranarono gli occhi nel vedere il comportamento anomalo della ragazza, ma non poterono formulare nessun pensiero coerente che smisero di cadere. Si ritrovarono sospesi a mezz’aria, con il vuoto sotto di loro, e il nulla sopra.

Chocola, con le braccia ancora aperte, chiuse gli occhi ed inspirò quanta più aria poté prima di battere le mani l’una contro l’altra fino a provocare un’onda d’urto immensa, che spazzò via tutto quello che trovò sulla sua strada.

I suoi amici furono costretti a chiudere gli occhi per non restare accecati da tanta potenza.

Poi, come tutto era iniziato, finì!

La coscienza di Chocola prese a svanire lentamente, fino a farla piombare nell’oblio più tetro.

 

[Chocola…!]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Allora…che ne pensate??? Come inizio delle ricerche com’è????

Grazie mille a sara85 e a Paretta che continuano a seguirmi commentato anche. Mi fa davvero piacere. Grazie di cuore!!!

E grazie anche a:

Allen_Anne_Black [Contatta]
 BAbyDany94 [Contatta]
 fulmy [Contatta]
 Paretta [Contatta]
 redeagle86 [Contatta]
_chocola_ [Contatta]
_NeMeSiS_ [Contatta]

 

…per aver aggiunto questa storia tra i preferiti. Grazie davvero!!!

Al prossimo capitolo.

Baci…Rain!!!

   
 
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