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Autore: BlueRon    03/04/2016    1 recensioni
Immagina: vedi i fantasmi, tuo fratello è morto in circostanze misteriose e una nuova offerta di lavoro per tuo padre ti porta a frequentare una scuola piena di ragazzi con strabilianti poteri.
La Rosehill Academy nasconde un terribile segreto, ma anche la chiave per trovare il colpevole della morte di Axel Johnson.
Ti unirai anche tu all'avventura?
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Dillo!", urlò.
"Tu sei morta!"

Scoppiò in una grassa risata, tanto che le spalle sussultavano e si teneva una mano sulla pancia mentre sghignazzava.

"Sapevo che l'avresti capito, prima o poi. Sei stata molto brava, complimenti."

Avevo le spalle contro il muro, Mary Lou aveva lo sguardo spiritato. Improvvisamente capii come mio fratello si fosse sentito prima di morire. 
Senza via di fuga.

"Rifletti, dannazione rifletti! Mary Lou è un fantasma ma i fantasmi non possono essere uccisi perché sono già morti... Rifletti! Faccio sparire gli spiriti innalzando le barriere mentali... Le barriere mentali!"

Chiusi gli occhi e mi concentrai. Il viso di Mary Lou era a un soffio dal mio e io tremavo dal freddo. La temperatura si era abbassata notevolmente quando lei si era alterata. 
Respiravo a fatica e avevo paura. Paura di morire sola anche io, senza nessuno a tenermi la mano mentre abbandonavo la mia spoglia mortale.
Pensai ad Axel, pensai a mio fratello così forte e mi sembrò quasi di sentirlo al mio fianco.

"Allontanati da lei, stronza!"

Era una voce conosciuta.
Axel.

~

Aprii gli occhi e Axel era dietro Mary Lou. Una figura opalescente con una grande macchia rossa sul petto.
Ero riuscita a chiamarlo. Le mie barriere alla fine erano i ricordi di noi due da bambini, prima che partisse per il college e non facesse più ritorno.

Mary Lou si voltò di scatto e vidi la sua immagine tremare e sfocarsi. 
Si allontanò da me e fece mulinare i capelli nel movimento. Con un mezza piroetta svolazzò vicino al banco della segreteria.

"Sei stata fortunata, oggi." 
La sua voce mi arrivò lontana e lasciò un eco quando si volatilizzò nel nulla.

Mi lasciai scivolare contro il muro, stringendo le ginocchia al petto e soffocando i singhiozzi nelle palme.

Una mano si posò sulla mia spalla. 
"Devi lasciare questo posto, è pericoloso."

Quando mi fui calmata, parecchio tempo dopo, Axel era sparito e con lui l'adrenalina del momento.
Mi sollevai con le gambe tremanti e uscii dalla scuola traballante. Volevo tornate a casa. Volevo dimenticare tutto.

I miei pensieri turbinavano violenti, come in preda a una tempesta. Emozioni contrastanti e paura. Oh, la paura.

Saltai sul primo autobus e mi rannicchiai sul sedile, non presi le cuffie e non estrassi nemmeno il cellulare. Ero pietrificata.

Una volta nei pressi della mia fermata mi alzai e mi posizionai vicino la porta, pronta a scendere. Quando le porte si aprirono, saltai sul marciapiede e corsi a perdifiato fino al vialetto. Aprii la porta con mano tremate e la chiusi a doppia mandata alle mie spalle.

La mia camera era al primo piano, ma le candele alla vaniglia in cantina. L'idea di entrare in quel posto freddo e angusto era terrificante, così rinunciai all'idea del bagno rilassante.

La porta della mia camera era aperta, vicino al letto c'erano la scrivania e una lavagna magnetica piena di ritagli e foto e scritte con pennarelli di colori diversi. Era la lavagna di Axel. Non proprio sua, ma la lavagna dove raccoglievo le prove sul suo caso. Non era morto in una rissa fuori da un bar come tutti credevano, era stato assassinato, solo che non avevo abbastanza prove, o un assassino, o un movente. Axel era sempre stato giudizioso e con buone amicizie. Sono certa che avesse perpetuato questi atteggiamenti anche al college perché avevo parlato con i suoi amici e compagni di corso, anche le sue ex ragazze erano più che addolorate per la sua morte.

Scoprire di Mary Lou mi aveva sconvolto. Primo giorno nella nuova scuola e già drammi su drammi, sarei mai uscita viva da quel posto? Di tornare in una scuola "normale" non se ne parlava, avrei però potuto studiare in casa, era legale in Louisiana?

Tornai a guardare la lavagna e i fili che s'intersecavano in complicate strade fermate da spilli e pezzi di nastro adesivo multicolore. Gli ultimi giorni di vita di mio fratello raccolti su una lavagna bianca, era così triste pensare che la vita di un uomo, per quanto spettacolare, sarebbe potuta comodamente giacere in una scatola di cartone e venir dimenticata sotto strati di polvere.
Un ritaglio colpì la mia attenzione, mi alzai al volo e lo staccai dalla lavagna, tenendolo tra le mani come un piccolo tesoro. Il nome, quel nome particolare, dove lo avevo già sentito?

   
 
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