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Autore: DawnArisu12    03/04/2016    2 recensioni
Alec è un ragazzo che adora suonare la batteria e basa la sua vita interamente sulla musica. Ma presto si renderà conto che possono esserci molte altre cose oltre alla musica, ad esempio l'amore
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Magnus Bane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Rudiments

-Siete stati fantastici, ragazzi!- esclamò Isabelle non appena i due furono scesi dal palco. Li accolse con un abbraccio entusiasta e un sorriso luminoso.

-Grazie, Izzy- disse Alec, un'espressione modesta sul volto.

-Grande performance, fratello!- affermò invece Jace, mettendo un braccio attorno alle spalle del moro con fare spavaldo. Tipico di Jace. Alec non era abituato al contatto e si ritrovò ad arrossire al complimento: sentiva spesso a disagio quando era il suo fratellastro ad avvicinarsi. Okay, forse Alec aveva una cotta per lui. Forse. E comunque, gli capitava spesso di pensare, non sarebbe cambiato nulla: Jace era palesemente etero, ogni sera conquistava una ragazza diversa con il suo portamento da chitarrista sexy.

-Farete strada ragazzi!- disse la sorella, facendo loro l'occhiolino. La solita esagerata, alla fine erano solo una specie di cover band. Ad Alec non interessava il successo, suonare lo faceva star bene, per questo lo faceva, lì sul palco si sentiva al suo posto. Era come una magia, lui il timido Alec, quando ci saliva si trasformava, infatti riusciva a suonare davanti ad un mucchio di persone, ma non riusciva a non arrossire ad uno sguardo di Jace.

Proprio in quel momento Jace rivolse lo sguardo alla folla che aveva assistito alla loro esibizione, era molto concentrato, come se stesse cercando qualcosa -o qualcuno- in particolare. E infatti poco dopo disse:

-Scusate ragazzi, devo andare. Voglio vedere se ritrovo quella ragazza che ho adocchiato dal palco!- e si lanciò all'inseguimento

-Sempre il solito- decretò Isabelle, scuotendo la testa in direzione del fratello

-Già- disse Alec incrociando le braccia al petto. Lo doveva ammettere, almeno a se stesso: gli dava fastidio vedere Jace andare via così per "andare a caccia di ragazze". Più che fastidio, lo feriva. Ma Alec non avrebbe mai ceduto, non gli avrebbe mai detto che era gay, solo Izzy lo sapeva già. Forse se gliel'avesse detto non avrebbe neanche più voluto suonare sullo stesso palco con lui. Figuriamoci dirgli che lui era la sua prima cotta. No, assolutamente no.

Quando si destò dai suoi pensieri, la sorella se ne era già andata, probabilmente a prendersi una birra.

L'immagine dell'eccentrico sconosciuto gli era tornata in mente appena in quel momento: dove poteva essere? Aveva già lasciato il locale? O era rimasto? Alec non capiva nemmeno perché si stesse facendo tante domande su di lui. Probabilmente perché per tutta l'esibizione si era sentito il suo sguardo verde-ambra addosso, forse perché quel ragazzo l'aveva seguito in ogni suo movimento, non perdendosi neanche un istante.

Ancora con le bacchette in mano, attraversò la folla per raggiungere ai tavoli sua sorella, che, a quanto pare, aveva fatto già amicizia con… un nerd?

Si sedette accanto a loro poco convinto.

-Alec, questo è Simon. Simon, il mio fratellone Alec- li presentò lei. Il ragazzo allungò una mano verso Alec, il quale la strinse cortese. Era un ragazzo semplice: niente piercing, giacche di pelle borchiate o creste colorate, cosa che sorprese Alec; era lontano dagli standard di Isabelle, era solita frequentare ragazzi che a volte lui stesso riteneva pericolosi -o quanto meno poco affidabili- e si ritrovava a condividere la preoccupazione dei suoi genitori.

-Sembra che Jace abbia trovato la misteriosa ragazza- disse Isabelle indicando il chitarrista che beveva una birra al bancone con una ragazza. Aveva i capelli rossi ed era alta almeno due teste meno di lui e sì, lui ci stava palesemente provando con lei. Lei gli parlava sorridendogli, alternando lo sguardo da lui alla sua lattina di birra e Alec pensò che questa volta Jace sembrava veramente interessato a quello che lei gli stava dicendo.

-Che fine ha fatto quel ragazzo, fratellone?- chiese improvvisamente Izzy, Alec sussultò

-Chi?- fece lui

-Ma come chi, quel tipo che non ti ha mai staccato gli occhi di dosso mentre suonavi. Non dirmi che non l'hai notato- rispose lei con uno sguardo eloquente

-Mmh, non lo so Izzy. Sai che non sto mai attento al pubblico- mentì lui

-Sì, certo- disse lei poco convinta. Alec sapeva di non saper mentire, ma voleva evitare frasi del tipo "Vai a parlarci!". La sorella ritornò a parlare con il nerd, che le stava spiegando come funzionava Dungeons and Dragons…Un momento, cosa? Alec non poteva crederci, lei stava veramente ascoltando le regole di quel gioco che fino al giorno prima avrebbe definito "da sfigati".

Sbuffò, appoggiandosi allo schienale della sedia, perché, a quanto pare, quella sera tutti avevano trovato qualcosa da fare, o almeno qualcuno di interessante da ascoltare. Tutti tranne lui,.Forse i suoi fratelli avevano ragione quando gli dicevano che non sapeva divertirsi. Il suo sguardo vagò sulla folla: un sacco di persone che chiacchieravano, alcuni ballavano al ritmo della musica che proveniva dalle casse, ma nessuna traccia dello sconosciuto. Insomma, non poteva essere così difficile da trovare, era ricoperto di glitter dalla testa ai piedi. Alec scosse la testa, lo stava seriamente cercando? Perché? Cosa c'era che non andava col suo cervello quella sera? Grazie al cielo non beveva…

La serata non passò cosi in fretta, ma Alec riuscì comunque a sopravvivere. Si era accorto subito di non sopportare il post-esibizione, anche perché non gli piaceva girare per locali, ci andava solo per suonare. Ma Isabelle e Jace sembravano divertirsi cosi tanto, che Alec non poteva costringerli a tornare a casa subito.

Alec cominciava ad apprezzare il locale quando cominciava a svuotarsi e loro sgomberavano il palco, o meglio Alec lo faceva. Jace aveva solo la sua chitarra e il suo amplificatore da portare, mentre il batterista aveva una mole più considerevole. Ma gli piaceva, anzi non permetteva a nessuno di toccare i preziosi pezzi del suo strumento, proprio per questo motivo si ritrovava da solo -nel locale semi deserto- a prendere tamburo per tamburo e a caricarlo sul furgone. Il tutto con molta calma.

Prese prima di tutto i piatti: hi-hat, crush e ride. Poi passava ai tom-tom e via così. Aveva preso contemporaneamente il rullante e le sue bacchette, quando una di queste gli sfuggì di mano. Cadde sul palco, dove rimbalzò con un rumore secco per poi atterrare in posizione verticale sul pavimento vero e proprio del locale. Con l'ultimo tonfo la bacchetta si spezzò a metà, i due pezzi rotolarono malamente, uno tornando verso il palco, l'altro andando verso il centro del locale.

Alec sgranò gli occhi per la sorpresa, non gli era mai capitata una cosa simile. Scosse la testa, mise giù con cautela il rullante e scese dal palco per recuperare la bacchetta rotta.

-Incredibile- disse tra sé e sé - Mai vista una cosa simile-

Trovò subito il primo pezzo, ma il secondo? Non poteva essere andato troppo lontano. Si alzò in piedi per cercarlo.

Vide una figura venire verso di lui, camminando con sicurezza. Portava dei pantaloni neri aderenti, una maglia totalmente ricoperta di lustrini viola, una giacca nera e ai piedi delle Dr. Martens. La sua pelle era color caramello, i capelli scuri sparati in aria e cosparsi di gel glitterato, gli occhi dal taglio orientale e dal colore verde-ambra, anch'essi contornati da glitter. Alec deglutì, era il ragazzo che l'aveva osservato durante lo spettacolo e che l'aveva colpito fin dal primo sguardo. E stava venendo verso di lui. E Alec se ne stava così, lì in piedi, con una bacchetta spezzata tra le dita. Ma perché stava andando verso di lui? Oddio, e ora cosa doveva fare?

-Credo che questa sia tua- gli disse con voce cortese, mostrandogli l'altra metà della bacchetta

-Oh ehm, sì. Grazie mille- rispose Alec, le labbra che si increspavano automaticamente in un leggero sorriso -Anche se non credo di poterci fare poi molto, ora-

Lo sconosciuto fece un passo avanti e avvicinò la metà che aveva trovato a quella che si trovava tra le mani del ragazzo. Le fece quasi combaciare. Alec arrossì, senza un apparente motivo, a parte il leggero contatto tra la sua mano e quella del ragazzo.

-Già, suppongo che tu non possa semplicemente incollare le due metà- disse e piegò leggermente la testa di lato sorridendo. I suoi occhi si illuminarono. E il cuore di Alec perse un battito. Si muoveva con sicurezza e scioltezza, mentre Alec era lì rigido, quasi pietrificato davanti a lui. Cosa doveva dire ora? Si ritrovò a maledirsi, perché non aveva la battuta sempre pronta come Jace?

-Magnus Bane- disse il ragazzo davanti a lui, con semplicità, tendendo una mano verso di lui

Alec si risvegliò dal suo torpore, allungò una mano tremante verso Magnus e la strinse. Ora doveva presentarsi, si ricordò solo alcuni secondi dopo -Alexander Lightwood. Ma, ma puoi chiamarmi Alec- arrossì

-Alexander. Bel nome, imponente, mi piace.- commentò Magnus

-Alec, può bastare- ripetè

-Bene, Alexander. Serve aiuto?-

Quel nome così "imponente" non faceva per lui, per questo preferiva il suo diminutivo. Eppure pronunciato da lui, non era poi così tremendo.

-Ehm, io stavo solo sgomberando il palco…- cominciò lui -Perché no- gli sfuggì subito dopo, stupendosi di se stesso. "Sul serio Alec?" pensò "non hai mai fatto toccare la tua batteria nemmeno a tuo fratello, cosa ti salta in mente?" Ma Alec sentiva di potersi fidare, qualunque cosa avesse dato a Magnus, lui l'avrebbe portata sana e salva al furgone.

Si girò verso il palco, prese il rullante e lo passò al ragazzo -Occhio, non è così leggero come sembra- lo avvisò. Lui stesso aveva fatto una figuraccia agli inizi del suo percorso musicale. Il suo insegnante gli aveva infatti chiesto di aiutarlo a spostare dei rullanti da una stanza all'altra, ma quando gliel'aveva dato in mano, era rimasto spiazzato dall'inaspettato peso e aveva rischiato di farlo cadere. Nonostante tutto, l'aveva affidato a Magnus.

-Grazie dell'avvertimento- disse lui, facendogli un occhiolino. Questo gesto fece diventare gelatina le gambe di Alec, il quale fece fatica a non mettersi seduto sul palco. E, ovviamente lo fece anche arrossire. Mettere il batterista in difficoltà sembrava la sua specialità. Alec si schiarì la voce.

-Bene, questo era l'ultimo.- affermò, avviandosi verso l'uscita assieme a Magnus che camminava fianco a fianco a lui. Quando uscirono dal locale trovarono Isabelle, Simon, Jace e la ragazza dai capelli rossi che chiacchieravano in gruppo, non si resero conto di loro, perciò Alec si avviò a passo spedito verso il portellone aperto del furgone, dove si trovavano gli altri pezzi della sua batteria. Il ragazzo entrò nel furgone e allungò le braccia verso Magnus, il quale gli passò il rullante affinché Alec lo mettesse al posto giusto.

-E tu carichi sempre da solo tutta questa roba?- chiese curioso

-Sì, ho sempre fatto così- rispose Alec annuendo, seduto sul bordo del furgone

-Come mai?-

-Mmh, io di solito non mi fido- disse -preferisco portare tutto da me-

-Ma non questa sera- puntualizzò Magnus, con un pizzico di soddisfazione nella voce, alzando l'indice della mano destra. Il batterista si rese conto solo in quel momento che aveva le unghie smaltate di nero e viola, un particolare che trovò molto interessante

-Non questa sera- ripetè Alec sorridendogli istintivamente.

-Temo di dovermi congedare, Alexander- disse Magnus

-Oh sì, tranquillo, anche…anche noi dobbiamo andare-

Alec si alzò e Magnus fece per andarsene, ma poi, come se avesse dimenticato qualcosa, si girò di nuovo verso il batterista. Si avvicinò e Alec per un attimo pensò di svenire. Si fermò accanto al suo orecchio

-Eccellente performance- sussurrò - Alla prossima- e si ritrasse

-Ti…Ti ringrazio- si affrettò a dire Alec, le guance imporporate e il fiato corto -Ci vediamo-

Quella serata era stata davvero molto interessante, pensò Alec, mentre suo fratello guidava il furgone fino a casa. E, mentre rivedeva quegli occhi verde-ambra, si rese conto che aveva ancora in mano metà della sua bacchetta e che Magnus aveva l'altra.

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Eccomi con il secondo capitolo ^^
Innanzitutto, grazie mille per le views numerose e le recensioni che mi avete lasciato :D Sono così contenta =DD
Ho messo tra i generi anche la song-fic perchè ho l'intenzione di inserire alcune canzoni nella trama :)
Grazie ancora per aver letto ^.^
Alla prossima ^^
P.S. I rudimenti (rudiments in inglese) sono le prime cose che si imparano studiando batteria, sono praticamente figure musicali base da imparare per poter eseguire composizioni musicali più complesse.

  
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