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Autore: Moncai_Iora    03/04/2016    1 recensioni
[Vodka&Inferno]
Vodka&Inferno
La freddezza fa da padrona. La preghiera allevia la pesantezza.
La maschera, l'unico appiglio.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si dice che presto o tardi si torna sempre alle proprie origini, che esse siano desiderate o meno. E’ come essere intrappolati in un continuo circolo vizioso, incapaci di allontanarci dal suo flusso e obbligati a lasciarci trasportare dalla sua corrente, che essa sia potente o meno.
Un filo ci tiene collegati alla nostra casa, anche se non la consideriamo più tale. Il nostro punto d’inizio deve essere per forza quello d’arrivo. Volenti o nolenti ci troveremo sempre lì.
Scappare non serve a nulla, niente va a finire come ci si aspetta o come si desidera. Fuggire ci porterà a recuperare brevi momenti di pace illusoria, nulla di più, apparente calma che per un attimo ci farà pensare di aver vinto la dura battaglia contro la vita o contro quella forza superirore che guida i nostri passi e decide del nostro futuro.
Eppure non possiamo farne a meno, in qualche modo continuiamo a lottare, consapevoli che un giorno saremo costretti ad arrenderci, nonostante il nostro continuo negare l’evidenza.
“Menzogne.”, sussurriamo per tacere i nostri pensieri, “Io riuscirò a fuggire.”, ma i primi bugiardi siamo proprio noi poveri umani.
Non siamo altro che codardi nascosti dietro una maschera di coraggio, bugiardi in cerca della verità, pur avendone il terrore.
La nostra esistenza è ciò che realmente ci meritiamo.
Per questo continuiamo a pregare nella speranza di un miglioramento, sperando di ricevere pietà da colui che ci stringe la mano e ci conduce lungo questo percorso battuto fin troppe volte, che però a noi appare mai esplorato da altri.
Troppe persone ci precedono e altrettante ci seguono. 
Ma quante ci affiancano? Quante ci sostengono durante questo cammino? 
A volte troppe, a volte nessuna e altrettante giuste. Ci sono persone presenti al momento sbagliato e di cui avremo bisogno in un’altra occasione; ce ne sono altre che ci sostengono in quello più adatto e non possiamo fare altro che ringraziare la buona sorte per la loro presenza.
Ci sono quelle che dicono che non ci lasceranno mai soli, che mai abbandoneranno il nostro stesso cammino, ma il presente non esiste e mai dobbiamo fidarci di loro, continuando però a caderci volta dopo volta, senza mai imparare la lezione.
Altre, invece, se ne restano semplicemente in silenzio, affiancandoci e volgendo lo sguardo lontano. Sono quelle che io preferisco.
A questo punto il ritorno è meno pesante e sentito del previsto, alcuni momenti possono anche risultare piacevoli nonostante le sbarre che sembrano tenerci intrappolati fra i confini.
Continuiamo a cercare coloro che ci hanno seguiti, nonostante tutto, che dopo tanti anni ci affiancano ancora, che essi siano costretti o meno.
La fuga ci risulta impossibile, probabilmente anche meno ricercata del previsto. Vediamo il tutto con occhi nuovi, più maturi rispetto a quelli che ci avevano condotto inizialmente, e tutto risulta diverso.
 
Gesù gli domandò: “Qual è il tuo nome?”. Rispose: “Legione”, perché molti demoni erano entrati in lui.
 
   
 
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