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Autore: Bruna_mars    03/04/2016    1 recensioni
Loro erano come il fuoco ed il ghiaccio. Lei era l'unica che potesse realmente sciogliere quel ragazzo talmente gelido da ghiacciare qualsiasi cosa si trovi sul suo cammino. Erano così diversi, eppure il loro amore era più forte di qualsiasi altra cosa al mondo. Avrebbero lottato per quella fantastica sensazione che provavano quando erano insieme, avrebbero lottato per vivere quella fantastica emozione tantissime altre volte.
Dal capitolo 4.
« Ti manca? »
« Chi? »
« Non fare la finta tonta con me. Ami Scorpius e ti manca da morire. »
« Non sparare babbanate, JS. »
« Questo conferma ciò che penso. »
« Ovvero? »
« Quando una ragazza nega l'evidenza, dice l'opposto con lo sguardo. »
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Lysander Scamandro, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily Luna/Lysander, Rose/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nuova generazione
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Durante il viaggio di ritorno ad Hogwarts, Rose Weasley osservava tranquillamente i verdi prati che riempivano quelle finestre vuote e trasparenti. Non poteva credere che anche le vacanze natalizie fossero finite e che la scuola avrebbe cominciato a tormentarla come non mai. Si rendeva conto che avrebbe ripreso gli studi svogliatamente, senza alcun tipo di incoraggiamento da parte dei suoi amici, che d'altronde avevano meno voglia di lei di ricominciare. Ricordò le ultime parole che gli aveva riferito il padre. Parole di odio e di disprezzo nei confronti di una povera ragazzina che aveva solamente seguito il suo cuore. Eppure in quel momento il suo cuore non sapeva cosa volesse, poichè tante erano le idee e pochi gli avvenimenti concreti. Rose era sempre stata una di quelle ragazze piuttosto scostate dal provare sentimenti di grande trasporto ed affetto nei confronti delle persone e spesso Hermione Jane la rimproverava per come trattava con freddezza le persone. Tuttavia, nel suo cuore ferito era presente quello che sarebbe stato un sentimento pieno di rancore e di odio. Mancavano solo sei mesi circa e sarebbe tornata a casa, per poi partire per la Romania per raggiungere suo zio Charlie, fino a quando il suo cuore non avesse trovato una posizione ed una persona di cui fidarsi. Fino a quel momento non aveva provato mai niente da poter equiparare all'amore incondizionato che provava per Scorpius: durante il terzo anno aveva frequentato un ragazzino Corvonero che in effetti stava con lei solamente perchè la trovava più carina delle altre ( ed in effetti lo era. Le sue cugine prendevano in giro Rose perchè aveva avuto sempre la pubertà in sè ), poi durante il quinto anno aveva avuto una storia di sei mesi con Daniel Finnigan, ma in cuor suo sapeva di non averlo mai amato realmente. Al sesto anno, aveva cominciato a frequentare Paul Zabini, ma solo per soddisfare le sue continue voglie di sesso, dovute agli ormoni impazziti che non riusciva a controllare e di questa storia aveva saputo solamente sua cugina Lily, che ne era rimasta più che sconvolta, nonostante la appoggiasse in qualsiasi occasione. Ripensandoci, quella sua "storia" con Paul le aveva dato un certo salto in aria, poichè proprio in quel periodo tanti ragazzi provenienti dalle varia casate avevano cominciato a farle la corte, tra cui lo stesso Scorpius, che però aveva cominciato a frequentare solamente all'inizio del settimo anno. Sospirò, arrabbiata per come Scorpius l'aveva trattata. L'aveva lasciata, senza essere a conoscenza neanche lui del motivo preciso, le aveva promesso che si sarebbero sposati, ignorando il pensiero delle loro famiglie. Lo amava. Pensava alle mille bugie che le aveva raccontato nel corso di quei quattro mesi, lasciando scorrere una piccola lacrima che fermò con le sue dita calde e bianche, portandole al volto. Portò lo sguardo nello scompartimento, osservando il volto di JS che fissava un punto indefinito. Era seduto proprio davanti a lei e non l'aveva mai visto così preoccupato in vita sua. Solitamente James era parecchio spensierato e non si lasciava mai rattristare dai dolori della vita, eppure in quel momento le sembrava più fragile che mai. Accanto a lei, Lily Luna si struggeva per un amore impossibile e per un caro amico che non la trattava più: erano settimane che Lysander si comportava freddamente nei suoi confronti, ma chiunque si era reso conto del motivo. Da quando Teddy era entrato a far parte della vita di Lilian Lysander aveva cominciato a staccarsene sempre di più. Lily non credeva che la motivazione fosse quella, bensì che in realtà avesse fatto qualcosa di sbagliato che avesse portato Lysander lontano da lei. Suo fratello Hugo, invece, non lasciava mai trasparire le sue emozioni e chiacchierava con Lilian, anche se lei purtroppo non lo ascoltava del tutto, presa dalle sue questioni amorose.

«Comunque Dominique dovrebbe arrivare a breve. Aveva detto che prima avrebbe cercato Paciock e Lucy.» Disse infine. Eppure, nessuno lo stava realmente ascoltando. Fu così che, preso da un impeto, si alzò ed uscì dallo scompartimento. Nel corridoio c'erano parecchi ragazzi che chiacchieravano tra loro. Quando raggiunse il primo vagone, notò che Alice Paciock stava piangendo in un angoletto. Era sola. Hugo, i capelli sbrizzolati color fuoco e le iridi castane puntate su di lei, le si sedette accanto.

« Che problema hai? » Domandò diretto, tentando di non farsi trasportare dalla malinconia che quella ragazzina gli dava.

« Nu-nulla.. » Balbettò, mentre si asciugava per l'ultima volta gli occhi appannati.

« JS? » Domandò, riferendosi al cugino.

« Sì.. »

« Cosa ti ha detto questa volta? » Domandò Hugo, pronto a sentire Alice buttare odio su di lui, ricordando quanto suo cugino fosse indecente, scalpestrato, sciocco, idiota, maniaco di sesso e senza alcun limite. Invece, Alice si voltò verso l'amico di sempre, che l'aveva sempre ascoltata, osservandolo con un'altra luce.

« Hugo, pensi che io sia brutta? » Il ragazzo sui quindici anni non si lasciò scomporre da questa domanda alquanto ambigua, mentre incontrava le iridi nocciola della sua compagna di scuola. Osservò i capelli che, fin dalla sua infanzia, aveva sempre portato corti fino all'orecchio, la sua pelle abbronzata come quella di sua madre, Hannah, il piccolo naso che era un mix tra quello della donna e di Neville, il loro insegnante di Hogwarts.

« No, non lo sei. »

« Hugo, faresti sesso con me? » domandò sfacciata la ragazzina, mentre osservava il suo amico. Hugo non si mosse di un millimetro, ripensando a quello che James aveva potuto dire alla sua cara amica d'infanzia per farle affermare un qualcosa del genere. Si appoggiò alla spalliera, portando il capo verso di lei, sorridendole appena. Per lui non sarebbe stata la prima volta, poichè, in compagnia del cugino, aveva incontrato parecchie ragazze più grandi di lui nei locali e ciò lo aveva fatto maturare. Ricordava perfettamente quella notte di qualche mese prima.

 

JS era sparito tra la folla, lasciando il piccolo Hugo solo con quella ragazza. Hugo non si sentiva in imbarazzo, ma sapeva perfettamente che quella sera sarebbe successo qualcosa: quella ragazza aveva una ventina d'anni e le era stato riferito che Hugo ne aveva altrettanti, nonostante quegli occhioni nocciola lasciassero trasparire solamente un senso di dolcezza e curiosità. Lei cominciò a baciarlo con trasporto, passandogli una mano tra i capelli disordinati, mentre il profondo sogno erotico di Hugo si realizzava. La donna andò subito al sodo e godè parecchio quando il ragazzetto la penetrò con rapidità, con bisogno. Qualche secondo dopo era sparita. Hugo non si aspettava che rimanesse, ma non conosceva neanche il suo nome: sapeva solo che era una bambolina bionda tinta, gli occhi piccoli e smaliziati ed un corpo che lui non si era goduto abbastanza. Proprio lì, davanti a tutti, il piccolo della famiglia Weasley era cresciuto troppo in fretta, senza prendersi i suoi tempi. Questo era dovuto al fatto che frequentasse i suoi cugini e tutti i loro amici, ragazzi dell'età di JS, che lasciava intendere che i sentimenti non si dimostravano con il sesso e ciò lo portava ogni volta a prendere ogni ragazza che gli capitasse sotto tiro, anche le più grandi.

 

Alice sembrava inesperta. Anzi, Alice era inesperta. Era una buona mezz'ora che quei due si baciavano impetuosamente e Alice sembrava un po' restia dall'assecondare i desideri e le azioni di Hugo. Da circa dieci minuti tentava di sfilarle la maglietta, ma lei gli prendeva le mani e se le portava al viso. Ma cosa pensa di fare? si chiedeva Hugo, poi passandole una mano sulla pancia piatta e bianca. Lei non sembrò essere dispiaciuta di quel massaggio che, piano piano, si spostava sempre di più verso il seno, coperto da un reggiseno che lasciava poco all'immaginazione. Alice si lasciò sfuggire un gemito, proprio nel momento in cui Hugo lasciò le sue labbra per passare al collo. Era così bianco e così intatto che il ragazzo si eccitò solo al pensiero, succhiandole con veemenza la pelle. Quando ebbe lasciato una grande macchia su di esso, senza neanche rendersene conto, era ormai tempo di passare al sodo. Eppure la piccola Alice sembrava così insicura, ancora, quando lui finalmente le sfilò il reggiseno. Una volta sbottonato il reggiseno, affondò il capo tra di essi, mentre Alice si lasciava andare ad urli di piacere. Le mordeva la pelle, la desiderava. Ma si bloccò.

« Non devi sentirti costretta. E' un tuo desiderio, non il mio. » Disse a malincuore, anche se ormai la sua erezione diceva tutt'altro.

Alice fece silenzio, mentre portava lo sguardo fuori dal finestrino. Dalle sue iridi cominciarono a scendere silenziose lacrime, ed Hugo non potè fare a meno di stringerla in un abbraccio. « Scusa, Hugo.. » sibilò lei al suo orecchio, mentre tentava di sotterrare il pensiero di essersi quasi concessa ad un amico come lui. Si era mostrato un buon amico, con delle doti eccezionali, ma sapeva, in cuor suo, che JS sarebbe sempre stato lì con lei, anche se davanti a sè aveva il cugino dai capelli rosso fuoco. Hugo lo sapeva. Lo aveva sempre saputo. E non provava chissà qual forte sentimento verso Alice da odiare il cugino. Ciononostante, pensò che, mentre tutti cercavano l'amore e lo trovavano, lui era l'unico a continuare a soffrire di solitudine.

 

Una volta tornati ad Hogwarts, Lily provò tutto tranne che quella gioia continua del ritorno a casa. Sentiva un perenne bisogno di scappare via e di tornare da Teddy, ma sapeva benissimo che lo avrebbe rivisto in un futuro incerto, nonostante spesso egli passasse di lì. Sapeva che non sarebbe andato a trovarla per non destare sospetti, anche se dentro di sè sperava in un suo ritorno. Come avrebbe fatto tutti quei mesi senza di lui? Come? Provava un continuo senso di angoscia che non la lasciava mai, neanche quando andava a dormire: lo sognava, si ricordava in tutte le piccole cose, nelle gentilezze altrui. Era lì ma non era lì e Lily non si lasciava avvicinare. Dal ritorno, ogni volta che si vedevano, Rose e Lucy vedevano come soffriva, ma Rose non poteva svelare alla cugina il motivo per Lilian soffriva così tanto.

Un pomeriggio, Albus le si era avvicinato, domandandole se Lily si era confidata con lei, ma Rose tentava di nasconderlo.

« Ha problemi di salute? Mi devo preoccupare? »

« Albus, è lo stress da ritorno a scuola. »

« Impossibile, lo aveva anche prima di tornare, soprattutto l'ultima settimana di vacanze. »

« Stress pre-ritorno a scuola. Albus, smettila di essere così apprensivo, è un'adolescente, le passerà. »

« Quindi ammetti che c'è dell'altro! »

« Quale altro dovrebbe esserci? Piantala, sto cercando di studiare. »

« Per piacere, Rose, stai leggendo la stessa frase da mezz'ora! »

« Ovvero da quanto sei arrivato tu, smamma! »

« Dimmi che ha. Ha litigato con qualche amica, ha problemi a scuola, di salute? E' stato un ragazzo? » Domandò alla fine alterato.

« Anche se fosse, non sono affari tuoi. Ora lasciami studiare, domani ho un'importante compito che voglio passare. »

Albus si accomodò davanti a lei nella biblioteca semi-vuota, riflettendo ad alta voce: « Lo conosco? »

« Smettila. »

« Ma frequenta Hogwarts? »

« "I gufi sono stati scelti come mezzo di comunicazione magica nel 1875.." »

« Sì, deve frequentare Hogwarts per forza. »

« ".. fino a quando.." »

« Sono sicuro al cento per cento di conoscerlo. Per favore Rose, interagisci con me. Sono il tuo cugino preferito! »

« E suo fratello, perciò domandalo a lei! »

« Domandare cosa? »

Questa volta non era stato Albus Severus a parlare, bensì una cristallina voce che Rose conosceva perfettamente e che avrebbe preferito non ascoltare. Scorpius era lì, proprio davanti a lei, e ormai si ignoravano da quella volta sul treno. Rose tornò al suo libro, mentre Albus gli spiegava la situazione in poche parole. Ma Rose sentiva lo sguardo glaciale del ragazzo su di sè, anche se tentava di ignorarlo sotto tutti i sensi. Egli cercava contatto, aveva provato a parlarle da quando erano tornati ad Hogwarts, ma ogni volta che la incrociava per strada lei abbassava lo sguardo e se la svignava, ogni volta che la cercava nei dormitori riferiva alle sue compagne di dire che stava dormendo, a lezione faceva finta di seguire e a pranzo la maggior parte delle volte era circondata dalle sue amiche Serpeverde, mentre in rari casi si faceva portare qualche leccornia nella Sala Comune. Non riusciva mai a trovarla sola per chiarire la situazione e Scorpius sapeva l'odio e l'amore che, incontrastati, preponderavano in lei. Aveva voglia di prenderla con sè, di cullarla, di dirle che tutto andava bene, ma non poteva e c'erano forze superiori ad impedire un loro ritorno. Quando il secondogenito dei Potter finì di raccontare, Scorpius riportò gli occhi su di lui: « E' un amore impossibile e, in quanto tale, difficile sarà anche scoprire chi è. »

Rose si sentì una stretta allo stomaco. Avrebbe voluto urlargli contro di non infierire nelle sue questioni familiari e di starne fuori, eppure non gli usciva una parola, da quelle labbra secche che un mese prima baciavano quelle fini e bianche di lui. Fu così che, rapita dal ricordo, prese i libri, girò i tacchi e si allontanò da loro.

 

Sei esperto degli amori impossibili tu, non è vero?



|| Si, sono tornata dopo anni. Eppure, rileggendo queste pagine, mi è venuta voglia di continuare. Spero di non deludervi e che mi accompagnerete ancora in questo viaggio. Fatemi sapere cosa ne pensate e soprattutto chi shippate con chi !!! ( I miei feelings stanno morendo.)

Buona serata e buona lettura! ( Il capitolo è breve e di passaggio, siate clementi )

  
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