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Autore: Nuel    04/04/2016    5 recensioni
James, Albus e Rose tornano a scuola, ma Hogwarts è, come sempre, luogo di misteri oltre che di magia e stregoneria e un nuovo enigma terrà impegnati i fratelli Potter e i loro amici.
◊ Serie: Imago Mundi
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Imago Mundi ϟ'
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L’ultimo saluto a Lumacorno



 
Madama Chips aveva comunicato alla preside che il professor Lumacorno era morto per cause naturali. La preside aveva fatto un annuncio prima della cena, venerdì sera, spiegando che l'insegnante di pozioni era stato rinvenuto nel suo studio dal professor Sylla, quando non c'era già più nulla da fare. Aveva avvisato che i funerali si sarebbero tenui il lunedì mattina successivo, quindi tutte le lezioni di quel giorno sarebbero state annullate. Aveva anche invitato gli studenti a celebrare la festività come avevano programmato, ricordando loro quanto il professor Lumacorno avesse amato le feste. Quanto prima, aggiunse, sarebbe stato convocato un nuovo insegnante di Pozioni.
    Nonostante le raccomandazioni della preside, però, l'entusiasmo per l'uscita a Hogsmeade era calato parecchio. «Per me è stato Sylla», aveva soffiato Martin all'orecchio di Rose, mentre si allontanavano dalla Sala Grande, dopo la cena.
    Rose aveva strabuzzato gli occhi e Martin aveva continuato, a voce bassa: «Non ricordi cosa abbiamo sentito nei sotterranei, quando siamo andati a prendere i guanti di Stretton?».
    «Lumacorno e Sylla stavano litigando», disse Albus, comparendo alle spalle della cugina, cogliendola di sorpresa. Rose sobbalzò e Albus e Martin si guardarono seriamente negli occhi.
    «Dite quello che volete, ma per me non è un caso», rimarcò il Corvonero.
    «Allora deve essere…    », pigolò Rose, con tono ansioso.
    «Un omicidio», terminò Albus per la cugina, che gemette come se il solo dirlo la spaventasse.
    Quando si separarono, al secondo piano, ognuno diretto al proprio dormitorio, Albus e Rose presero da parte James, raccontandogli della lite che avevano ascoltato, prima delle vacanze di Natale.
    Nel castello si era sparsa la voce che loro fossero presenti quando Mastro Gazza aveva trasportato il professor Lumacorno fuori dallo studio, e i membri della famiglia Weasley che si trovavano a scuola si erano stretti intorno ai cugini come se volessero distogliere i loro pensieri dalla scena cui avevano assistito, ma, inevitabilmente, quando furono seduti tra divano e poltrone spaiate, vicino al caminetto che riscaldava la sala comune di Grifondoro, James, Albus e Rose si ritrovarono a parlare dei loro sospetti.
    Il professor Sylla non godeva certo della simpatia dei membri della casa rosso-oro a causa della sua smaccata preferenza per i Serpeverde e, quando Albus e Rose raccontarono della discussione che i due insegnanti avevano avuto, nella stanza delle Salamandre, parve a tutti che la torva fama dei membri della casa di Salazar fosse, una volta di più, meritata.
    «Non pensate che la preside dovrebbe essere informata?», chiese Dominique, stropicciandosi le mani, e subito Lucy le fece eco aggiungendo: «Dovreste dirlo a zio Harry!».
    «Abbiamo solo dei sospetti», fece presente Louis, «senza prove non è il caso di accusare qualcuno».
    Nonostante Louis avesse ragione, il germe del sospetto aveva ormai messo radici nelle menti dei fratelli Potter, così come in quelle delle loro cugine Rose e Dominique.
    Quando, quel sabato, gli studenti si recarono a Hogsmeade, la notizia della morte del professore di pozioni aveva già raggiunto il villaggio ed era sulla bocca di tutti. Non fu una giornata romantica come molti si erano aspettati e persino il tè servito da Madama Piediburro parve un po' meno buono del solito. L'ombra lunga e densa della morte pareva incombere anche sul clima: era una giornata fredda e grigia, di pieno inverno e i ragazzi preferivano chiudersi ai Tre Manici di Scopa o da Mielandia che gironzolare per le strade.
    James non faceva eccezione, ma, poiché non aveva voglia di stare in compagnia degli altri studenti, si rassegnò a ciondolare per la strada, coprendosi col Mantello dell'Invisibilità per evitare di essere notato e richiamato da qualche studente che, come lui, non aveva alcun appuntamento galante. Aveva la sensazione che, stando lì sotto, riuscisse a pensare meglio e, in quel momento, aveva molto su cui pensare; non aveva mai visto qualcuno di morto, prima del professor Lumacorno, e il suo colorito cereo, il modo in cui la sua mano pendeva accanto al suo fianco, gli erano rimasti impressi nella mente, tanto da rivederli anche nei suoi sogni. L'idea che Sylla avesse potuto uccidere il vecchio insegnante continuava ad affacciarsi ai suoi pensieri nonostante la rassicurazione di Madama Chips. Era pur vero che il professor Lumacorno era avanti con gli anni, eppure se quello che Albus e Rose avevano sentito era vero, era davvero strano che fosse stato proprio Sylla a rinvenire il corpo… avrebbe potuto usare un incantesimo o una pozione… forse un veleno… stava ancora rimuginando quando la voce di Flint lo colpì come un Bolide.
    «Basta con questa storia!», sbottò il Serpeverde.
    «Come puoi dire basta?», lo incalzò Dominique. James si appiattì contro una casa, rendendosi conto solo in quel momento di aver lasciato la High Street ed essersi inoltrato lungo una delle laterali meno battute del villaggio. Dal tono della cugina, comprese subito che i due stessero litigando e decise di restare ad ascoltare, anche se, forse, non era molto corretto.
    «Il tuo Capo-Casa potrebbe essere un assassino!», continuò Dominique e James strinse i pugni lungo i fianchi: Dominique non avrebbe dovuto parlare ad Augustus dei loro sospetti, ma dall'espressione arrabbiata di lui, doveva avergli detto ogni cosa. James avrebbe voluto gridarle che era una stupida.
    «Come no!», sbuffò lui, «Per voi Grifondoro, se succede qualcosa, deve sempre essere colpa nostra! Non so se te ne sei accorta, ma anche io sono un Serpeverde!».
    «E per questo lo copriresti?», insistette Dominique. «Se sapessi qualcosa sarebbe tuo dovere denunciarlo!».
    «Io sono un Serpeverde. Il professor Sylla è un Serpeverde. Il professor Lumacorno era un Serpeverde», dichiarò Flint. «Una Casa, una famiglia. Se uno di noi fa qualcosa di sbagliato, se la vede con noi, ma se voi provate a mettervi in mezzo, noi faremo quadrato intorno a lui», ringhiò Flint, sempre più arrabbiato. James corrugò la fronte e si fece più attento.
    «Cioè vi sostituireste alla legge?», chiese Dominique. Aveva un'espressione stravolta sul viso pallido per il freddo.
    «Questa è la nostra legge», tagliò corto lui, dandole le spalle ed incamminandosi verso la strada principale, ma la ragazza non demorse.
    «Vostra di chi?», chiese, afferrandogli il braccio per farlo voltare e Augustus si girò con uno scatto stizzito, allontanando la sua mano.
    «Servederde, Purosangue. Quello che si suppone sia anche tu, più o meno!», le disse con tono sprezzante.
    James non poteva vedere il suo viso, dato che gli dava le spalle, ma vide quello di Dominique, i suoi occhi sgranati che si riempivano di lacrime e la sua bocca che si apriva, le labbra che tremavano. Era particolarmente carina, quel giorno, sua cugina: aveva indossato un vestito viola sotto il mantello pesante e si era truccata. Tra i capelli aveva messo delle forcine con delle campanelle che, anziché suonare, spargevano scintille dorate e un lieve profumo di vaniglia ad ogni movimento della testa.
    «Come puoi…», singhiozzò, «come puoi fare un discorso simile?! C'è stata una guerra per colpa dei Purosangue che si ritenevano superiori agli altri… mio zio è morto, i genitori di Ted sono morti…». Il trucco le scivolò sulle guance pallide assieme a due lacrime sporche di mascara.
    Augustus Flint scrocchiò il collo e tacque per qualche istante. A James parve che Dominique trattenesse il fiato. «Credo sarai più felice con un tuo simile, Weasley», le disse con tono annoiato, «non sei fatta per il mio ambiente». Si girò, e James poté notare la totale indifferenza sul suo viso, mentre Dominique scoppiava a piangere.
    «Augustus!», lo chiamò, in lacrime, cercando di inseguirlo, ma James di mise tra loro, afferrandola e trattenendola.
    «Sono James», le sussurrò non appena lei strillò per la sorpresa. Nemmeno in quel momento Augustus si volse per vedere cosa le fosse capitato.


Dominique pianse per tutto il giorno e per quello successivo. Per quanto James fosse felice di quella rottura e avesse detto innumerevoli volte che Flint era un bastardo, non gli faceva affatto piacere vedere la cugina in quello stato. In ogni caso, il lunedì mattina, l'espressione distrutta della ragazza fu la più alta espressione di cordoglio tra tutti i partecipanti al funerale del professor Lumacorno.
    La funzione si tenne nel cortile della scuola, il professor Lumacorno non aveva nessun parente in vita, così la preside McGranitt aveva deciso che le sue spoglie avrebbero riposato nel piccolo cimitero di Hogsmeade, non molto lontano dalla tomba di suo marito.
    Nel cortile erano state preparate molte più sedie di quanti non fossero gli studenti; James e Albus ne compresero la ragione quando cominciarono ad arrivare i familiari di alcuni di loro, per lo più ex allievi della Casa Serpeverde. Scorpius venne raggiunto dalla sua famiglia per intero: Draco Malfoy e sua moglie Asteria, con la sorella Daphne ed il di lei marito Marcus Flint, e dai nonni Lucius e Narcissa.
    «Credi che proverà a raggiungere di nuovo la biblioteca?», chiese Albus, in un bisbiglio, al fratello, ma James non fece in tempo a rispondere perché anche Harry Potter e sua moglie Ginevra, assieme agli zii Hermione e Ron erano arrivati.
    Il rappresentante del Ministero, venuto a rendere l'ultimo saluto all'insegnante, ricordò con poche parole il ruolo avuto da Horace Lumacorno nella Seconda Guerra Magica, il suo contributo fondamentale alla causa contro il più grande mago oscuro di tutti i tempi e, quando Albus alzò gli occhi su suo padre, si rese conto di quanto poco fosse toccato Harry da quelle parole.
    I Serpeverde, nelle loro vesti più tradizionali, sembravano essere i più compresi da quel lutto: Lumacorno era stato il responsabile della loro Casa per molti anni e loro erano stati, sicuramente, i suoi allievi preferiti, con poche eccezioni.
    Terminato il discorso del funzionario, il feretro lasciò la scuola, accompagnato dall'applauso di tutti i presenti; la bara passò fluttuando a mezz'aria tra le due ali di studenti, seguita dagli insegnanti, Hagrid si fermò per un momento vicino alla famiglia Potter, si soffiò il naso su un fazzoletto a pois, grande come una tovaglia, e si rivolse a Harry: «Te lo ricordi, Harry, quando morì Aragog? Fu lui a tenere il discorso… e adesso se ne è andato anche lui». Tirò su col naso e Harry gli batté una mano sul braccio.
    «Me lo ricordo, Hagrid», disse Harry Potter, mentre la bara veniva caricata su una carrozza trainata dai Thestral.
    James tornò a guardare in direzione della famiglia Malfoy, Asteria stava baciando il figlio sulla fronte, mentre Draco porgeva il braccio a Narcissa, di Lucius non c'era traccia. «Albus!». James sgomitò verso il fratello, indicando col mento il settore dei Serpeverde.
    Albus comprese subito. «Può cercare quanto gli pare; non può trovarlo», mormorò al fratello maggiore. Il libro misterioso era al sicuro, nella torre di Grifondoro, nel baule del minore dei fratelli Potter. Grazie a Scorpius, ora sapevano che si trattava di un libro di Alchimia, ma non avevano potuto scoprire nulla di più.
    Per quanto Albus avesse ragione, James avrebbe comunque preferito poter seguire le mosse del signor Malfoy sulla Mappa del Malandrino. Gli sembrava quasi che la vecchia pergamena bruciasse, nella sua tasca, perciò infilò la mano nel mantello e la accarezzò con le dita; non poteva tirarla fuori davanti a suo padre che sembrava non essersi ancora accorto del furto subito, così, tornò a guardare in direzione dei Serpeverde e lo sguardo gli cadde su Augustus Flint. Lo odiava. Lo odiava tanto da non riuscire a staccargli gli occhi di dosso.


 
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Ancora tre capitoli e questa storia sarà conclusa! ^^
Un grazie a tutti i lettori silenziosi (so che ci siete), ma in particolare a Ladyriddle che commenta sempre e che mi auguro apprezzerà questo capitolo.
Alla settimana prossima o, se preferite, molto prima su FB! ^^
   
 
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