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Autore: happy_me    04/04/2016    1 recensioni
Una ragazza e quattro amici, un sogno e un amore. Ma il problema è... sarà la persona che abbiamo sempre pensato di volere ad essere davvero quella giusta?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Danny Jones, Dougie Poynter, Harry Judd, Nuovo personaggio, Tom Fletcher
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Note dell'Autore*: Ho notato il 'leggero scompiglio' che ha creato il capitolo precedente...sono proprio curiosa di sapere cosa direte di questo ahahah! ;) un abbraccio e grazie mille come sempre <3 vi adoro



FELICITY







-Fliss, ti prego, parlami-

Fissai di fronte a me, incapace di guardare altrove, e così era da circa 20 minuti.

-Capisco che quello che è successo deve averti scombussolata parecchio, ma non puoi esserti trasformata in un vegetale, così, di punto in bianco!-

Finalmente mi risvegliai appena il necessario per guardare Harry, senza trovare le parole giuste da dire. Eravamo seduti in cucina uno di fronte all'altro, separati dal tavolo tondo, e io non sapevo più come evitare le sue domande. Ma più che altro non avevo più parole per rispondergli! L'imbarazzo nel parlare con lui di quello che era successo al concerto era troppo grande per me e lui proprio non voleva capirlo. Ed era decisamente molto preoccupato.

-Oh, andiamo!-

Feci per aprir bocca ma la porta si spalancò.

-Grazie Tom! Ero quasi riuscito a farla parlare-

-Felicity! Stai bene?-

In due nanosecondi Tom mi era addosso e mi scrollava le spalle. Manco avessi appena rischiato di morire in qualche tragico frangente.

-Tom lasciala stare-

-Ma senti chi ha parlato, io sono suo parente!-

-Tom, non dire stupidaggini che sei suo cugino-

-E non è un parente il cugino?! Razzista-

-Ma vuoi stare zitto?!-

-Oh,mi stai facendo perdere la pazienza!-

-State un po' zitti-

Entrambi si zittirono all'istante e mi fissarono attoniti mentre mi massaggiavo le tempie.

Mi state facendo venire il mal di testa -

Tom non perse tempo e si sedette di corsa nella sedia accanto ad Harry. Due contro uno. Ottimo. La scena che segui fu insieme una delle più assurde, comiche e imbarazzanti della mia vita: nel silenzio più totale entrambi continuarono a fissarmi negli occhi, protesi sul tavolo verso di me, la fronte corrucciata nella stessa identica espressione preoccupata per esattamente 20 MINUTI. Lo so. L'orologio era nella parete subito dietro di loro. E io non sapevo più dove guardare.

Persi la pazienza.

-Si può sapere cosa volete?-

Sbuffai scocciata.

-Come stai?-

Guardai Tom incredula.

-Ma come volete che stia?! Bene! -

-So che non stai bene-

-Ma tu cosa ne vuoi sapere Harry?-

-So che ti piace Danny-

Mi bloccai senza sapere cosa dire. Brancai velocemente il bicchiere d'acqua che avevo di fronte e ne presi una lunga sorsata, sentendo improvvisamente la bocca asciutta. Mise una mano sopra la mia.

-Tesoro, oramai ti conosco come le mie tasche, e da subito si vedeva che qualcosa tra voi c'era. Almeno, da parte tua sicuramente-

Rimasi sempre più senza parole. Era davvero così ovvio? Abbassai lo sguardo imbarazzata. Cercai subito dopo lo sguardo di Tom. Con lui era decisamente inutile mentire ancora più che con Harry, e quando trovai i suoi occhi ci vidi dentro tutto quello di cui non avevo bisogno: ansia. Mi coprii gli occhi con le mani e buttai la testa sul tavolo, sbattendola più volte contro il legno.

-Ok, ok, ok. Manteniamo la calma-

-Oh, Tom, mantienila tu la calma!-

Mi vergognavo come una ladra, tutti sapevano della mia cotta mondiale per Danny e chissà quanto devo essere stata ridicola per mesi. MESI! La frustrazione era alle stelle. Ma come si fa porca vacca ad essere sempre così idioti...

-Qua bisogna capire cosa fare –

Improvvisamente mi rialzai e strabuzzai gli occhi.

-Cosa scusa?-

-Bisogna capire come risolvere la situazione!-

-Ma quale situazione Tom, direi che dovrei essere io a decidere cosa fare no?-

-E quindi cosa vuoi fare con Dougie?-





Cosa?!

-Dougie?! Ma voi siete tutti fissati!-

-Tutti chi?!-

-Fliss, calmati per favore-

Harry cercò di portare un po' di calma ma senza troppi risultati, ero troppo arrabbiata per sentire ragioni.

-Ma calmati che cosa, ora sono stufa!-

-Vogliamo solo aiutarti-

-Me la cavo da sola-

Mi alzai spingendo indietro la sedia rumorosamente, decisa a levarmi da tutta quella confusione.

Grazie del bell'aiuto ragazzi, davvero!-

Uscii inviperita, sbattendomi la porta alle spalle.

Ma era mai possibile che in questa casa nessuno si facesse i fatti suoi?

Di corsa salii le scale e infilai la porta della mia camera come una furia, stufa di tutte queste illazioni che non facevano altro che mettermi confusione in testa. La porta sbattè sui cardini e io mi buttai sul letto arrabbiata, a faccia in giù, cercando di bloccare fuori il mondo. Il tempo passava e pian piano che la rabbia lasciava il posto alla stanchezza, stavo iniziando ad addormentarmi; questo fino a che non sentii un peso accanto a me sul letto. Mi irrigidii subito.

-Felicity?Dormi?-

Un brivido mi percorse la schiena.

-No...-

Mi girai fino ad incontrare i suoi occhi, ed erano una cosa davvero meravigliosa.

-Dimmi-

Sapevo che era il momento della resa dei conti. L'agitazione mi stava mangiando viva ma io cercavo di fare in modo che lui non lo vedesse. Mi sorrise, e imbarazzata mi misi a sedere.

-Come stai?-

Alzai gli occhi al cielo pensando a quante volte mi era stato chiesto quel giorno, ma lui ovviamente non poteva saperlo.

-Vuoi dire come sto dopo che mi hai baciato davanti a tutti dal nulla?-

Sorrise imbarazzato e annuì, e quando vidi il suo sorriso dolce mi sciolsi. Era troppo meravigliosamente meraviglioso. Non potevo resistere. No, proprio no.

-Bene-

Mi fissò intensamente per qualche secondo. I suoi occhi blu erano piantati nei miei con una tale forza che iniziavo a non reggere più il confronto, ma non li avevo mai visti neanche così chiari, così sinceri. Alzò la mano e me la posò sulla guancia. Poi scivolò fino a sfiorarmi il collo e la appoggiò sulla nuca, senza mai perdere il contatto. In pochi secondi mi sentii trascinare verso di lui fino ad essere entrambi ad una distanza di qualche centimetro l'uno dall'altra. Trattenni il respiro.

-Muoio dalla voglia di rifarlo-

Il cuore impazzì e la mente si perse per qualche secondo nel ricordo di qualche ora prima. Deglutii e abbassai lo sguardo sulle sue labbra: si muovevano sincronizzate con il suo respiro, lucide e umide, corpose. Lo riguardai mentre il desiderio risaliva per la bocca dello stomaco e mi esplodeva nel petto, in testa, rendendomi incapace di ragionare.

-Fallo-

Qualcosa passò nei suoi occhi, un lampo veloce. Neanche il tempo di realizzare cosa avevo detto che mi avvicinò quel tanto che bastava ad accorciare le distanze e le sue labbra collisero con le mie, stavolta più piano della prima volta, i nostri occhi subito si chiusero insieme. Nello stomaco è come se avessi avuto un terremoto in corso, sensazioni contrastanti che si accavallavano tra loro senza lasciarmi il tempo di pensare, nella testa un unico pensiero: le sue labbra. Oh donne mie, le labbra più carnosamente morsicabili del mondo. Erano così piene e morbide che non resistetti alla tentazione, con i denti le mordicchiai delicatamente e fu la cosa più eccitante del secolo. Non fui l'unica a trovare quel mio gesto eccitante: un mugolio gli scappò dalla bocca, e mi ritrovai schiacciata contro il suo petto, le sue braccia ancorate alla mia schiena e le sue mani che la percorrevano come impazzite. Inutile dire che stavo andando totalmente fuori di testa.

Un'immagine mi passò per la testa ma cercai di scacciarla subito; assaporai un'altra volta le sue labbra e cercai di imprimere quel momento nella mia testa perché ci restasse per sempre...tutto sommato era una vita che aspettavo quel momento. E finalmente c'ero, lo stavo vivendo e non potevo credere ai miei occhi. Ci staccammo lentamente, e le sue mani scivolarono dalla mia schiena fino a prendere le mie appoggiate sulle mie gambe. C'era però sempre quella sensazione che stessi vivendo una bolla che prima o poi sarebbe scoppiata, e anche a rischio di rovinare il momento esitando presi coraggio e gli feci una domanda che mi premeva fare.

-Cos'è? E' solo attrazione?-

Serio fece no con la testa.

-E allora cos'è? Perchè mi sei sempre piaciuto Danny, non posso farcela ad essere presa in giro un'altra volta, io..-

Mi arrestai quando le sue mani strinsero forte le mie.

-Penso di essermi innamorato di te-

Quel blu intenso non mentiva. Ed io mi sentii in paradiso.


  
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