Anime & Manga > Bleach
Segui la storia  |       
Autore: Persephxne    04/04/2016    0 recensioni
Il capitano dell'Undicesima Divisione, Zaraki Kenpachi, parte portando con sé il suo tenente, Kusajishi Yachiru, diretto chissà dove ma, soprattutto, all'insaputa dei suoi subordinati.
Fra situazioni equivoche, conflitti inevitabili e problemi sentimentali questa è la storia del nuovo capitano dell'Undicesima Brigata, Urahara Amelia.
Genere: Comico, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ayasegawa Yumichika, Byakuya Kuchiki, Kyouraku Shunsui, Madrame Ikkaku, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ordinò qualcosa da mangiare, che divorò in mezzo secondo, e una bottiglia di sakè che sorseggiò un po’ più lentamente mentre il suo cervello aveva iniziato ad elaborare alla velocità della luce. Aveva un turbine di pensieri che le frullavano per la testa, dai più stupidi ai più seri. Era sempre stato un suo problema questo, pensare troppo, e le capitava nei momenti più inaspettati. Era talmente concentrata che non si accorse che il posto davanti a lei venne occupato da un uomo che, oltretutto, si era pure versato un bicchiere di sakè dalla sua bottiglia. Come se le avesse inviato un segnale, appena l’individuo si portò il bicchiere alle labbra Amelia uscì dalla trance e lo fissò negli occhi con aria scocciata.
«I miei complimenti per il tuo nuovo ruolo» disse l’uomo. «Brindiamo al tuo successo?»
«Visto che il successo è stato mio non dovrei essere io a offrire del sakè a te, al contrario» rispose lei con un sorriso sarcastico e le guance arrossate.
«Mi sa proprio che hai ragione. Solo perché sei una bella ragazza il prossimo giro lo offro io». Amelia ringraziò il cielo e il sakè che coprì il rossore dovuto all’istantaneo imbarazzo che le parole, pronunciate da niente di meno che Kyoraku Shunsui, le avevano provocato.
 
Al tramonto uscirono dal bar completamente ubriachi come se, in quanto entrambi capitani, non avessero delle responsabilità o una divisione da portare avanti. Dopo un breve tratto di strada si separarono e tornarono alle loro divisioni.
 
Amelia, entrata nella sua stanza, ci mise un buon quarto d’ora a ricordarsi che le sue cose erano state spostate negli alloggi del capitano e, imprecando, si avviò verso quegli alloggi che non si ricordava minimamente dove fossero.
Vagò per un po’ quando, finalmente, un suo subordinato si offrì di accompagnarla.
La prima cosa a cui pensò appena entrata nella sua stanza fu un bagno caldo nel quale, ovviamente, si addormentò.
Si svegliò un’ora dopo con un mal di testa atroce e un freddo cane. L’acqua infatti era ormai ghiaccia come il marmo.
Uscita dalla vasca si asciugò, si fece un tè e prese la pipa. Si mise sul portico a guardare il sole tramontare, imprecando contro la pipa che non voleva saperne di accendersi.
 
La mattina seguente si svegliò con un mal di testa ancora più insopportabile di quello della sera prima e un umore terribile. Quella mattina doveva tenere una sessione di allenamento per tutta la squadra al quale sapeva benissimo che Ikkaku e Yumichika non si sarebbero presentati. Ikkaku era subentrato al ruolo di tenente mentre Yumichika a terzo seggio quindi era scontato che non si sarebbero di certo scomodati per un inutile allenamento quotidiano. Li incontrò sulla strada per il campo di allenamento che andavano nella direzione opposta alla sua.
«Vedo che siete sulla strada per il campo di allenamento» disse Amelia con un sorriso inquietante.
«S-stavamo venendo a svegliarti date le condizioni in cui eri ieri sera» rispose Yumichika. Balle.
«Allora dato che sono sveglia possiamo fare la strada insieme».
«Io devo andare…» iniziò Ikkaku.
«Ho detto che faremo la strada insieme» rispose lei sempre con quel sorriso stampato in faccia. Avrebbe volentieri ammazzato Ikkaku.
Non avevano un bel rapporto loro, erano sempre in competizione e quando qualcosa andava storto si incolpavano l’un l’altro senza mai riuscire a fare lavoro di squadra. Ma ora c’era una differenza sostanziale: Amelia era il capitano. A Ikkaku questo ovviamente non andava giù, anzi, era un pensiero che lo assillava ogni giorno. Non poteva sopportare di stare agli ordini della sua rivale che per di più era anche una grandissima stronza nei suoi confronti.
 
Gli allenamenti si conclusero all’ora di pranzo e tutti si diressero verso la mensa tranne Amelia che andò al bar anche quel giorno.
Ordinò il solito piatto e la solita bottiglia di sakè che, si promise e ripromise, sarebbe stata l’unica fonte di alcol che avrebbe assunto quel giorno.
Il bar oggi era più frequentato del solito, anzi letteralmente pieno di gente.
L’unico tavolo che aveva posti liberi era quello di Amelia ma il suo sguardo non invitava certo a sedersi con lei. Purtroppo però c’erano persone che la conoscevano bene sul ciglio della porta i quali potevano permettersi, secondo il loro parere, di sedersi al suo tavolo.
Fu così che Hisagi Shuuhei, Izuru Kira e Abarai Renji si accomodarono tranquillamente come se lei non li stesse trafiggendo con gli occhi.
«Le porgo i miei saluti capitano Urahara» disse Renji che si beccò un cazzotto in testa da Shuheei. D’altronde attorno ad Amelia si era formata un’aura decisamente terrificante e se non fosse intervenuto Shuheei, Renji sarebbe stato spedito istantaneamente all’altro mondo.
«Allora come sono andati questi primi due giorni?» chiese Kira.
«Ieri ero ubriaca e oggi ho intenzione di non fare assolutamente niente» rispose lei.
«Stasera abbiamo la riunione, ricordi?» le chiese Shuheei.
Amelia aggrottò la fronte cercando di ricordare l’oggetto della riunione ma, soprattutto, quando le era stato detto, dato che non ricordava niente del genere.
«E pensare che non ci volevi al tavolo! Se non fossimo arrivati non saresti nemmeno venuta stasera» disse Shuheei.
«Non montarti la testa imbecille» rispose Amelia accennando un sorriso.
 
Amelia e Shuheei stavano camminando fianco a fianco sulla strada per tornare alle loro rispettive divisioni dopo la fine della riunione. Era una serata calda, il cielo era limpido e la luna illuminava loro la strada.
«Sei preoccupata?»
«Solo un po’»
«Vedrai che ce la caveremo»
«Io sicuramente»
Scoppiarono a ridere prima di salutarsi e dividersi. Shuheei rimase a fissarla qualche secondo mentre si allontanava e i raggi della luna illuminavano i suoi capelli corvini.
“Questa ragazza mi farà impazzire” pensò prima di voltarsi ed iniziare a camminare.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: Persephxne