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Autore: Giulz95    05/04/2016    0 recensioni
“Tu non sai un cazzo di me.” Sostengo il suo sguardo alzandomi sulle punte e abbasso la voce ad un sussurro. “Quello che è successo al CCM non mi rende automaticamente una tua responsabilità e non ti da il diritto di prendere le mie scelte.”
Daryl risponde con altrettanta rabbia.
“Credi che l’abbia fatto per te?!” Faccio un passo indietro per impedirgli di avvicinarsi. “Non l’ho fatto per te!”
“No, l’hai fatto per te stesso, perché sei un egoista bastardo, e non ti rendi conto di quello che mi hai tolto!” Lo spingo all’indietro, e devo controllarmi per non urlare.
“Stai dando a me dell’egoista quando eri quella che voleva abbandonarci tutti per farti saltare in aria! Non hai pensato a quello che avresti lasciato indietro?!”
“Non avrei lasciato indietro niente, perché voi non siete niente! Ti comporti come se stessimo giocando all’allegra famigliola in vacanza, quando queste sono le stesse persone che hanno fatto uccidere tuo fratello!”.
“Chi cazzo se ne frega di loro?! Me! Avresti lasciato indietro me!”

Seconda stagione e seguito di Tell it to the frohs
Enjoy!
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Devil's backbone'
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Fort Benning. È questa la grande idea che Rick ha avuto. Centoventicinque miglia per un cumulo di macerie. Potrebbero esserci ancora delle strutture, recinti, risorse… Potremmo farcela. Ne è fermamente convinto, benché sia cosciente del fatto che si tratta di un viaggio lungo, pericoloso e molto probabilmente inutile. In più non abbiamo cibo né acqua a sufficienza, e la benzina scarseggia. Abbiamo dovuto ridurre i veicoli e sifonarla da quelli abbandonati, ma non è comunque abbastanza per il viaggio.
 
“Troveremo qualcosa sulla strada.”
 
Shane. Avanti con il suo piano, quindi. Comincio a pensare che tutto sommato sia lui il vero leader del gruppo, visto che Rick a quanto pare ricorre al suggerimento del collega quando non ha idea di che decisioni prendere. L’uomo alza lo sguardo dalle armi smontate davanti a lui, guardandomi attraverso la dinette del camper come se mi stesse leggendo nella mente.
 
“Ripetimi perché non sei con il tuo fidanzato sulla sua motocicletta?”
 
Perché più lontana sto da lui, meglio è per entrambi.
 
“Ti ho lasciato il posto, pensavo di farti un favore.”
 
Shane sorride alla mia battuta prima di voltarsi per dire qualcosa a T-Dog. L’uomo di colore non ha parlato molto da quando abbiamo lasciato il CCM, ma è comprensibile. A quanto pare Jacqui, la donna che aveva scoperto il morso di Jim, era sua moglie. Lei ed Andrea avevano deciso di rimanere con Jenner e di… Beh, di prendere la via più pratica, come io stessa l’avevo definita. Dale era riuscito a convincere la bionda ad uscire, ma Jacqui non era più con noi.
Non doveva più soffrire, non doveva più avere paura. Non doveva più pensare a cose come acqua, cibo, benzina. Non doveva più vivere in questo mondo.
 
Avrei potuto esserci anche io con lei.
 
E invece Daryl mi aveva trascinato fuori dall’edificio contro la mia volontà, proprio come Dale aveva fatto con Andrea. La donna seduta accanto a me era furiosa con quest’ultimo, lo si capiva guardandola negli occhi. L’aveva privata di una scelta, proprio come voleva fare Jenner. Proprio come ha fatto Daryl.
 
Mi alzo avvicinandomi alla cabina di guida. Glenn mi sorride, facendosi di lato sul sedile accanto a Dale e lasciandomi lo spazio per sedermi accanto a lui. Ricambio il sorriso debolmente e accetto la sua offerta.
 
“Ti senti bene?” Mi chiede ad un tratto.
 
Mi sento bene?
 
È la seconda volta che provo a farla finita. La prima volta non ero in me, vittima di uno shock post traumatico, ma Avi mi aveva fermata in tempo.
Questa volta è stato diverso però. In quel momento la decisione di Jenner sembrava la più logica, l’unica vera via d’uscita da ogni cosa. Stavo per liberarmi da ogni peso, da ogni incubo ed ero più cosciente di quanto lo sia mai stata. Ero sicura della mia scelta, sicura di voler prendere quella decisione. Non ci sarebbe stato Avi a fermarmi.
 
Già.
 
Avi.
 
Se fossi rimasta là dentro, se fossi morta, Avi in questo momento sarebbe stato incazzato nero con me, dopo tutto quello che ha passato per tenermi in vita.
 
Dopo tutto quello che abbiamo passato.
 
Quindi forse è meglio così. In ogni caso continuare a rimuginare il passato non serve a nulla. Quell’occasione è bruciata in un cumulo di cenere assieme alla struttura del CCM ed io sono ancora viva grazie a Daryl.
 
Ma rimane uno stronzo, e se si aspetta un ringraziamento…
 
“Sto bene. Devo solo guardare la strada per un po’.”
 
“Oh no…” Dale sospira di fianco a noi, rallentando il camper. La strada è bloccata da delle macchine ribaltate, in macerie, o semplicemente abbandonate. Il panico generale sulle strade, quando tutto questo è iniziato, aveva costretto me, Avi e i ragazzi a lasciare il tour bus ed avventurarci nella boscaglia senza nulla.
Esther era morta quel giorno, assieme a Jen, l’autista, e Jake, un amico di Mitch e Scott che stava viaggiando con noi. Quel momento aveva segnato la fine di ogni cosa per Avriel. L’uomo che conoscevo, l’uomo del quale mi ero innamorata era sparito quel giorno, per far spazio a quel lato di sé che speravo non avrei mai dovuto vedere.
Jen e Jake erano rimasti intrappolati nel veicolo, lui ci impedì di tornare indietro per salvarli. Quando ci fermammo per riprendere fiato, lo trovai seduto ai piedi di un albero, in un pianto disperato, le mani strette a pugno davanti alla faccia. Mi ero inginocchiata di fronte a lui tirandolo tra le mie braccia. Quando finimmo di piangere l’una sulle spalle dell’altro, Avi alzò lo sguardo e aprì la mano destra. Un orecchino ad anello di plastica, blu marino, era tutto ciò che gli restava di sua sorella. Lo presi dalla sua mano e lo forzai attraverso il suo lobo, prima di aiutarlo a rialzarsi e di proseguire assieme agli altri.
 
 
“Magari è meglio fare marcia indietro.” Glenn ha aperto la mappa davanti a sé. “C'è un’interstatale…”
 
“Abbiamo poca benzina.” Dale lo interrompe prima di sporgere la testa dal finestrino per parlare con Daryl, che intanto è tornato indietro raggiungendoci. “Vedi se trovi un passaggio.”
 
La strada è la stessa, d’altronde c’è una sola interstatale per entrare ed uscire da Atlanta. Qui da qualche parte il tour bus sul quale avevo vissuto per tutto quel tempo, circondata dalle voci delle cinque persone a cui tenevo di più al mondo, giaceva abbandonato come tutte le altre macchine.
 
Dio, so che non ci stiamo molto simpatici l’Un l’altra ma ti prego, facci uscire da qui.
 
Uno sbuffo di fumo dal cofano, un rumore di freni nelle orecchie e il veicolo si ferma. Dale batte le mani sul volante. Chiudo gli occhi.
 
Grazie tante, davvero.
 

 
  
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