Anime & Manga > Vocaloid
Segui la storia  |       
Autore: Harry Fine    09/04/2016    2 recensioni
Questa storia è una specie di sequel di Alice human sacrifice, la mia canzone preferita dei Vocaloid. Dopo che le quattro Alice sono state uccise dal piccolo Sogno, passano sette anni e Rin e Len hanno dimenticato Meiko, Kaito e Miku, ma inizieranno a ricordare e faranno di tutto per salvare i loro amici e tornare alla vita.
Genere: Avventura, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kaito Shion, Len Kagamine, Meiko Sakine, Miku Hatsune, Rin Kagamine
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
All’interno del mondo dei sogni, in un posto decisamente bello, ma anche molto strano, un grande prato color verde speranza si mostrava sotto un sereno cielo azzurro e un sole splendente. In mezzo al campo, due ragazzini gemelli, un maschio e una femmina, dai capelli biondi e gli occhi dorati di circa quattordici anni erano ai piedi di un grande albero, avvolti dolcemente da una pianta di stupende rose gialle. La più grande si chiamava Rin, i suoi capelli raggiungevano le spalle e avevano un fiocco bianco in mezzo. Ma la cosa più particolare del suo aspetto era che, sulla sua mano sinistra, c’era disegnata la metà di un cuore dorato. Il più piccolo, invece, si chiamava Len e lui aveva i capelli legati in un codino e, sulla sua mano destra, c’era l’altra metà del cuore. La prima aveva un viso solare e allegro, il secondo sembrava più pacato e calmo. Ad un certo punto, una piccola figura umana stilizzata di colore bianco con una grande testa rotondeggiante e una lunga cicatrice sull’occhio sinistro si avvicinò a loro. 《Ciao bambini miei. Come state?》《Ciao Piccolo sogno.》 Risposero i due con un sorriso al padrone di quel mondo. Le rose che li avvolgevano li liberarono all’istante e i due si alzarono di buon grado. 《Che cosa volete fare oggi?》《Che ne dici di visitare un po’ il tuo mondo?》 《Va bene. Cominciamo dalla selva sanguinante?》《Certo.》. I due quattordicenni si presero per mano e si avviarono dietro al sogno, raggiungendo il confine del prato. Una volta arrivati, si trovando di fronte una porta di colore giallo. Tirarono la maniglia e una potente luce dorata cominciò ad irradiarsi dall’apertura. Appena la attraversarono, si ritrovarono in una specie di sentiero nella foresta, costituito da degli alberi neri, morti, fitti ed intricati con ai piedi delle bellissime rose rosse. Il cielo era nero e screziato di rosso scuro. Sul terreno, sempre arido e spoglio, c’era una lunghissima scia di sangue scintillante. I tre visitatori avanzarono su quel terribile sentiero senza problemi o timori, come se conoscessero già quella strada e l’avessero percorsa tante e tante volte. Quando arrivarono alla fine del sentiero, videro il grande cancello arrugginito di una gabbia bloccato da delle catene scarlatte. Ai suoi piedi, c’era una lunga ed elegante spada medievale. Dietro le sbarre, si potevano vedere dei movimenti convulsi, come se qualcuno stesse cercando di scappare per poter raggiungere l’arma. 《Che cosa c’è la dentro piccolo Sogno?》《Una persona con cui non dovrete mai parlare se volete evitare che il vostro sangue non si aggiunga a quello sulla strada Rin. È una ragazza veramente malvagia, che è stata rinchiusa lì per suoi crimini orrendi.》. I due gemelli biondi si voltarono ancora verso le sbarre e riuscirono a vedere la prigioniera. Era una diciottenne dal viso duro e pallido, con i corti capelli castani e la pelle incrostati di sangue. Gli occhi rossi erano assetati di guerra e malvagi. Indossava un’armatura rugginosa, incrostata e coperta di crepe. Appena li vide, cominciò ad agitarsi ancora di più e ad urlare. 《Voi! Voi! Maledetta quarta Alice! Mi vendicherò per quello che mi avete fatto! Ad uno di voi l’ho già fatta pagare, ma non ho ancora finito!》. I due ragazzini rimasero interdetti e spaventati per quell’affermazione, ma anche incuriositi. Stavano per chiederle delle spiegazioni, quando una rassicurante luce rossa cominciò ad irradiarsi dal fondo della cella ed entrambi sentirono un’altra voce femminile quasi uguale a quella della guerriera prigioniera parlargli in modo supplice. 《Vi prego, aiutatemi. Perdonami Len. Ti giuro che non volevo. Sono stata una stupida a fare ciò che ho fatto. Non abbandonatemi.》. Quella voce riportava alla mente dei due gemelli biondi tante emozioni diverse, ma non riuscivano a rievocare dalla memoria ciò che era accaduto. Si sentivano felici, come se avessero ritrovato una vecchia amica, ma anche traditi e amareggiati. Videro che anche quella presenza voleva avvicinarsi alla spada ai loro piedi, ma non riusciva a raggiungerla. Stavano per chiedere qualcos’altro a quella luce, ma il piccolo Sogno li fermò. 《No. Non avvicinatevi. Continuiamo a visitare il mio reame.》. Il fantasma non poteva permettere ai due gemelli di capire chi e che cosa fosse quella presenza misteriosa. Trascinò i due quattordicenni verso un’altra porta di colore blu. Appena abbassarono la maniglia, una potente luce cobalto li avvolse. Entrarono in una enorme sala dalle pareti azzurre con uno scintillante bagliore zaffirino che si sprigionava dal soffitto, come se fosse un lampadario, mettendo in risalto un grande palco nero con una gigantesca fioritura di rose blu sopra. Proprio in mezzo a quei bellissimi fiori, ne spiccava uno tinto quasi completamente di rosso, il più bello di tutti, da cui si poteva udire una lieve e spettrale melodia. I ragazzi e il sogno si sedettero per terra per rilassarsi un po’. Ad un certo punto, un ragazzo dal corpo completamente nascosto da un lungo mantello azzurro comparve in mezzo ai fiori e cominciò a cantare una canzone triste e rilassante, facendo fluttuare e vorticare nell’aria le note musicali della sua canzone. L’atmosfera in quel luogo era calma e misteriosa come al solito, ma i due gemelli si sentivano inquieti, come se sapessero che lì era successo qualcosa di brutto, ma non erano in grado di ricordarlo. Si alzarono, salirono sul palco e si avvicinarono alla corolla musicale, che si era improvvisamente illuminata di una scintillante luce blu. Una voce maschile e molto malinconica cantava all’unisono con il ragazzo sul palco. I ragazzi non capivano. Anche quella voce gli donava la piacevole sensazione di rincontrare un caro amico, ma trasmetteva loro anche una grande tristezza. Spinti dalla curiosità, stavano per toccare il bellissimo fiore, quando il piccolo Sogno li richiamò. 《Rin, Len. Andiamo.》. Il fantasmino li trascinò via di quasi di peso, cercando di impedirgli di continuare ad ascoltare quella musica. Tutti e tre si diressero verso un’altra porta di colore verde. Tirarono la maniglia e una delicata luce smeraldo li avvolse. Si ritrovarono in un prato verde, costeggiato da delle siepi di spinose rose verdi. Il cielo era blu, trapuntato di stelle brillanti e illuminato dalla luna piena. Nel sentiero davanti a loro, volavano tranquille tantissime lucciole. Pian piano che avanzavano, si ritrovarono di fronte un gigantesco ed elegante castello medievale di marmo bianco e verde con un grande portone di legno massiccio. Appena ci entrarono, l’ombra aumentò ancora di più, nascondendo le pareti marmoree ricoperte di incredibili affreschi colorati. I tre visitatori videro, proprio in mezzo al grande salone, un trono semi distrutto su cui dormiva una figura di donna molto gracile e dai lunghi capelli bianchi. Il sogno bisbigliò 《Non dobbiamo assolutamente svegliarla. Andiamo.》. Insieme, salirono per un enorme scalone e raggiunsero il corridoio del piano superiore. Appena aprirono la porta più in fondo, videro una grande stanza da letto che, un tempo, doveva essere stata bellissima. Ora, invece, si poteva vedere che le stesse rose verdi del giardino avevano invaso la stanza, distruggendo con le loro spine gran parte degli specchi sulle pareti, spargendo frammenti scintillanti sul terreno. Le piante avevano ricoperto e distrutto il grande letto a baldacchino, sfondato le pareti e abbattuto il soffitto. A terra scintillava una coroncina d’oro e smeraldi, stretta dai rovi. I ragazzini, sempre più curiosi, provarono a raccoglierla, ma non ci riuscirono. Le spine impedivano alle loro dita di toccare l’oggetto, ma non bloccavano le loro orecchie. Infatti, una scintillante luce verde accese l’oggetto ed entrambi sentirono una voce femminile dolce e triste parlargli attraverso la corona. 《Perdonami Rin. Ti giuro che non volevo. È stata la mia vanità e la mia gelosia a convincermi.》. La ragazzina, piuttosto confusa, chiese 《Chi sei?》 《Mi hai dimenticata? Forse è meglio così. Non voglio che tu mi odi. Non lo vuole nessuna di noi due.》. Len stava per chiedere delle spiegazioni, ma il fantasma bianco li trascinò via ancora una volta. “Quei tre stanno cercando di far ricordare loro cosa è successo, ma non posso permetterlo. Ne va della sicurezza mia e del mio mondo. Di quei tre me ne occuperò più tardi.” Pensò con malignità. Appena tornarono sotto l’albero con le rose gialle, il piccolo Sogno se ne andò, lasciandoli soli. 《Senti Rin, non ti pare che quelle voci fossero in qualche modo…familiari?》《È vero. Poi, secondo te, perché la prima e la terza ci chiedevano perdono?》《Io credo, sorellina, che sia arrivato il momento di esplorare.》. Il volto della ragazzina si illuminò. I due si presero per mano e corsero di nuovo verso la porta gialla.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Vocaloid / Vai alla pagina dell'autore: Harry Fine