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Autore: GirlDestroyer1988    09/04/2016    0 recensioni
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A heavenly wind A heavenly wind
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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Sazufuji era dietro le sbarre,ma gli incontri clandestini di combattimenti tra animali continuavano,all’ombra di San Fransokyo. L’edificio era estremamente fatiscente, una ex tessitoria clandestina, il ring,per i polli, era un polveroso stuoio tenuto fisso da 4 chiodi ai bordi. Un ricco pappone di Chicago, vestito di grigio, pieno di catene d’oro fighe e anelli d’oro massiccio altrettanto fighi alle dita. E dall’altro lato, un capoclan yakuza tutto d’un pezzo, con abiti di Armani su tonalità molto scure, blu scuro la giacca, bordeaux la cravatta, lilla scuro i pantaloni,marrone scuro i mocassini. La ventiquattrore sulle ginocchia come fosse un avvocato che andava al tribunale in metropolitana. Nessuno se lo sarebbe mai aspettato da un uomo così pericoloso. I 2 galli ruspanti erano un americano e un Ondori, il pollo delle cucine di Omotesando. Mentre il gallo americano era ansiogeno, colpendo il giapponese con beccate isteriche, ma che il giapponese rintruzzava con testate non troppo violente ma sufficenti per allontanarlo. Il pollo americano saltò sopra il pollo giapponese immobilizzandolo a terra finchè questo non smise di agitarsi come uno sciammannato, ma il pollo giapponese,allontanatosi il pollo americano, lo colpì alle spalle. L’americano assistette alla scena interdetto e poi,rabbioso,si alzò in piedi e,indicando a mano aperta i 2 polli, urlò:” ma questo è scorretto!” al che il giapponese,aggiustandosi con impassibile flemma la montatura degli occhiali, guardò con un epocale faccia da poker l’americano e disse,scandendo le parole in un modo che mandò in bestia l’americano:” tutto. Questo. Combattimento. È. Illegale. “ e,dopo un silenzio attonito, aggiunse:” e. Scorretto. Tu. Hai. Dato. Steroidi. Al. Tuo. Pollo” al che l’americano,ormai paonazzo in volto come se fosse Don Lolò canzonato da Zì Dima, estrasse una pistola e,facendosi strada a pedate tra i 2 polli, la puntò fremente di rabbia alla tempia del giapponesino. “Bada amico che nessuno mi dice che gioco sporco!” e l’impiegatuccio delle zaibatsu si limitò ad aprire la sua anonima ventiquattrore mostrando un foglio su cui era stampata la mappa dell’isola di Akuma. L’americano,lentamente ma con ancora tantissima rabbia in corpo, lentamente abbassò la pistola e strappò dalle mani di burro del giapponese la mappa. “Che cazzo centra quest’isola?” e il giapponese, impassibile,chiese-di nuovo battendo sull’incudine ogni parola-“me. La. Potrebbe. Ridare?” e l’americano gliela ficcò in gola. Senza alcun risentimento, il giapponese la estrasse. Era stata trattata meglio di quel che ci si sarebbe potuti aspettare da un uomo in quello stato. La rimise impassibile nella ventiquattrore,e da essa estrasse 2 biglietti di un incontro di wrestling femminile. “E questi cosa sarebbero?” disse l’americano. “La. Tua. Prossima. Fonte. Di. Scommesse” e il giapponese rubò di mano la pistola dalle mani dell’americano e sparò ai 2 polli. “Tanto.non.avrebbero.avuto.una.vita” e la riconsegnò all’uomo. Quello la rinfoderò e-guardando torvo l’altro uomo-disse:”Voglio vederle” e il giapponese si alzò e s’incamminò verso l’uscita. “Mi. Segua” e l’americano li stette dietro. Il giapponese era effettivamente un pezzo grosso, con un signor convertiplano privato in un piccolo eliporto dietro al luogo degli incontri clandestini. Dall’alto di San Fransokyo l’americano vide l’aeronave allontanarsi e puntare verso la baia,verso l’isola di Akuma. Atterrò e il giapponese,ossequioso,aprì la porta all’americano e li fece da Cicerone al palazzetto. Era una struttura veramente gigantesca, nella quale il ring era tridecagonale, coperto da una gabbia elettrificata. Gli ingressi delle lottatrici erano coperti,simili a tunnel ferroviari. Li spalti raggiungevano il soffitto. “Ma è assolutamente impossibile arrivare da qualche parte!” esclamò l’americano. “Sta. A. Vedere” e andò a fare la “maschera” facendo entrare diverse alte persone che si accomodarono lungo la prima batteria di seggiole. Queste avevano come poggiapiedi delle incuneazioni ad onda aperta,che potevano tenere all’interno li spettatori. Quando tutti si furono accomodati, le seggiole salirono fino al soffitto. Un altra batteria di seggiole uscì dalla parete e scese a terra. “Incredibile” disse l’americano. Il giapponese lo guardò assente;tanto lui sa che la tecnologia giapponese è indiscutibilmente superiore. Alla fine il giapponese e l’americano si sedettero anche loro. Delle voci demoniache,simili a quelle che recitavano “One of us!” come in Freaks. L’incubo non era ancora sul ring,ma ancora nelle gabbie dove delle Armored Suits fecero uscire una mostruosa donna-manticora,entrando sul ring,nuda,orrendamente bella, vogliosissima. “Stasera,signori e signore, un Tornado Match tra Noxa,la manticora, e Shitaineko!” “E cos’è Shitaineko?” chiese l’americano al giapponese. Quello accavallò le gambe e lanciò la mano e poi la fece ricadere sulle cosce. L’altra donna era talmente grande che nel tunnel non ci passava,e entrò lateralmente, entrando nella gabbia,non ancora elettrificata. Era la Annie Leonhart di Attack on titan versione neko. “Che la lotta abbia inizio!” e le 2 donne cominciarono il combattimento: la manticora aggredì la gigantessa riuscendo a perforarle il ventre. Nonostante l’altra fosse molto più alta,non era particolarmente forte, e la manticora,in un breve assalto, riuscì a strapparle l’intestino crasso. Sorpresa,la gigantessa mollò un pugno alla base del ring che fece cadere lateralmente l’altra, che andò a sbattere a bocca aperta contro la rete elettrificata. La gigantessa si afferrò il crasso e cercò di rimetterlo nel corpo,ma quello ne fuoriusciva. Non le rimase che svolgerselo fino ad estrarsi il retto, frustando l’aria, rilasciando ovunque feci e sangue. La manticora morse la recinzione in corrispondenza di uno dei cavi e lo divelse, prendendo poi il volo e tuffandosi in picchiata contro la gigantessa. Quella le diede una frustata ma si beccò la scossa,nel momento in cui il colon discendente venne fulminato da un cavetto scoperto. La manticora cadde al suolo,ma si rialzò correndo intrappolando le gambe della nemica col cavo. Lei cadde in avanti e si beccò un ulteriore fulmine. Si rialzò e intrappolò nella sua mano la nemica. Poi cominciò a colpirla a pugni abbassandola sempre di più sull’avversaria. Quella li morse il pollice e con un colpo d’artigli lo staccò. Lei di nuovo cadde all’indietro beccandosi la scossa. Questa volta però rimase a prenderla, e con una manata strappò anche lei un cavo della recinzione, colpendosi l’occhio sinistro con la mano a cono,cavandoselo e ingoiandolo intero. Nonostante non potesse più realmente digerire, provò un piacevole senso di pienezza allo stomaco,in cui a dire il vero ormai c’era più sangue che succo gastrico. Si ficcò il cavo nell’occhio e colpì la manticora,che schivò il colpo e le fece un fistfuck. Le strattonò via l’utero. La gigantessa crollò in avanti ma,intenzionata a non desistere, con una zampata rimosse un pezzo di ring e lo piegò rudimentalmente a formare una coppa. Vomitò dentro e si gettò il vomito sul corpo,dopo essersi buttata contro l’altra recinzione. Le 2 scosse le diedero fuoco. Cercò di colpire l’avversaria ma lei riuscì ad uscire e si gettò in picchiata verso la saldatura delle 5 arcate di cui si faceva la gabbia, spaccandole e finendo nella gola dell’avversaria. Tenendole spalancata la mascella le conficcò la coda di scorpione nella lingua, attendendo mentre il sangue sputato dall’avversaria da rosso diventava nero. Alla fine la gigantessa,ormai quasi più senza vita, afferrò la nemica e si lasciò schiantare al suolo, sfondando la barriera e rotolando fino alla secca dall’altro lato dell’isola. Dall’isola si sollevò un enorme nube di fumo. I 2 uomini erano stravolti. L’americano era rivolto a terra,mentre il giapponese era una marionetta rotta coi capelli elettrizzati verso l’alto e la faccia chiazzata di cenere. Sporgendosi in avanti respirò una nuvoletta di fumo grigiastro, guardando la scena in tutta la sua desolazione. La gabbia era crollata come un uovo di Pasqua colpito dall’alto da una papagna, febbricitante d’elettricità, ovunque sporcizia di feci, sangue,vomito e squirtle. Lentamente si sentì un brusio,che esplose in una ola celebrante quando la manticora arrivò volando, atterrando malamente, spossata. “Eeeeeeeee la vincitrice è Noxa!!!” e applausi piovvero sulla creatura. Nell’ombra l’intero match era stato osservato da una creatura senza precedenti. Motoko dormiva nel suo involucro artificiale. Con la testa piena di cavi, sognava una roba con Oggy e i maledetti scarafaggi,tipo con gli scarafaggi che vogliono far affondare una nave e il gatto che lottava contro il mondo per fermarli. Ricevette un improvvisa chiamata da Aramaki. “Sto dormendo....o meglio,stavo” “ho ricevuto qualche ora prima della mezzanotte questo video. Mostra una lotta tra creature di cui io non sapevo assolutamente nulla. Il video mi è stato mandato da...L’uomo che ride? Il Laughingman.exe? Ma che gioco gioca?” e chiuse la comunicazione. Il giorno dopo la Sezione 9 e i Big Hero 6 rividero il filmato. “Sono...bellissime. Aldilà della bellezza degli uomini. Io....ho paura” disse Hiro,completamente rapito. “effettivamente non riesco a non pensare a qualcosa di combinato,artefatto,riprodotto digitalmente. Se ne esistono di queste cose, temo che i Big Hero 6 potrebbero non uscirne. “ disse Wasabi. “Non credo che si tratti di armi biologiche. Sono l’ultima evoluzione dei combattimenti gladiatori” “Come per l’anfiteatro di Alicarnasso” disse Hiro. “la storia dei combattimenti gladiatori è molto antica” continuò Aramaki. “Ovviamente i primi furono gli antichi romani-continuò Aramaki-fino alla caduta dell’impero. Il pensiero cristiano impedì giochi del genere,perchè per essi è proibito uccidere. Inoltre,per il cristianesimo non esistono schiavi. I combattimenti cinofili sono antichi più o meno come l’addomesticazione dei cani. Dopo l’Età Antica, nella Cina del Kublai Khan perseguirono combattimenti canini,raccontati nel Milione di Marco Polo. Nell’Inghilterra del 1800 erano altrettanto frequenti. Il 20/07/2004 lo Stato Italiano decretò illegali questi combattimenti. La decisione si allargò a tutti gli altri Grandi Stati. I combattimenti tra polli e galli, l’altro grande business delle lotte animali, precede l’Antica Roma e risale alle civiltà della valle dell’Indo. La storia e la storia dei divieti apposti è più o meno simile a quella delle lotte tra cani. In base a ciò che abbiamo potuto vedere dal filmato,sembrerebbe trattarsi di combattimenti clandestini tra mutanti” “che genere di mutanti?” chiese Honey,ricordandosi di passati studi di biologia. “ad uno sguardo a freddo,direi che si tratterebbe di mutanti ottenuti alterando il DNA fetale. Non sono esseri umani a cui è stato dato del mutagene” “come quello delle Tartarughe Ninja!” disse Fred,nerd come al solito. “Sì,una specie. Il video è stato girato in un palazzetto,costosa come costruzione illegale. Al momento non se ne sa nient’altro” Di lì a qualche giorno,dei pescatori trovarono la carcassa della gigantessa a largo di Akuma. Hiro e Baymax arrivarono subito sul peschereccio su cui la carcassa era alloggiata. “E’ una delle creature del filmato” pensò Hiro. “Baymax,scansionalo” e il robot,dopo la scansione, disse:” 46% DNA umano. 10% DNA felino. 1% DNA di elefante. Il DNA felino è servito per le orecchie e la coda,mentre il DNA di elefante è nell’ormone della crescita somministratole per farla diventare così grande. Il DNA umano è in tutto il resto,meno la pelle” e poi disse:” Come diceva Aramaki,è stata modificata prima di nascere” e a quel punto uno dei manovratori s’intromise:” se l’abbiamo trovata carbonizzata a largo dell’isola di Akuma, significa che proviene da lì. È un luogo disabitato e perfetto per dissimulare attività illecite così complesse” Hiro,ascoltatolo,disse a Baymax: “perfetto. Noi e gli altri Big Hero 6 andremo là. Baymax andiamo” Mentre volavano verso la base,Baymax e Hiro vennero visti da uno dei gestori delle gare. Questi diede ordine di far partire dalle turbine ovunque sospese in giro per la città dei missili/remora che cercassero e abbattessero Hiro e Baymax. Baymax se ne accorse e lo comunicò a Hiro. Entrambi deviarono raggiungendo il mare, e qui,fingendo di tuffarsi, seminarono i missili,che esplosero sul fondale. “Ci hanno scoperti!” disse Hiro. Alla base/porto del Big Hero n’6, Hiro raccontò la vicenda, e Batou,venuto lì per dare una mano, disse che ci avrebbe pensato lui a tenere lontano eventuali seccatori. Il Big Hero n’6 potè così salpare senza problemi, direzione isola di Akuma. Una volta giunti sull’isola,Hiro diede istruzioni:” Wasabi e Honey al Big Hero n’2, Gogo al Big Hero n’4,Fred al Big Hero n’5,io e Baymax. Ci muoveremo così,lì dentro” All’interno della struttura non c’era assolutamente niente. I corridoi erano grandi come tubi della metropolitana. I laboratori dove si sperimentava il teletrasporto erano enormi e ci si spostava tramite piccole navicelle. C’erano nomi di uomini,donne,asiatici,negri,eccettera. Ai soffitti erano attaccati crocifissi,stelle di Davide figlio di Iesse,mezzelune musulmane,svastiche sanscrite. Wasabi e Honey non ci prestarono più caso di quanto non fosse strettamente necessario. Giunti,sul Big Hero n’2,al bivio di 2 grandi condotti diadromici,videro che a sinistra si stava compiendo una serie di atti violenti. “Ma cosa sta succedendo?” chiese Honey,non osando abbassare il finestrino,nè tantomeno aprire la portiera. “Io quando sono al volante in circostanze simili non mi faccio troppi problemi. Siccome qui non ci sono bambini, mutanti,e perciò posso schiacciare a tavoletta. Altoparlanti esterni:attivi. Lemonuccia,non odiarmi per quello che farò adesso!” “perchè? Cosa vuoi fare?no,no,no....” e Wasabi sgommò lateralmente e partì sparato contro l’altro muro. Si sentì il rumore di un camion di pomodori che si schianta contro un camion di mozzarelle. Dopo aver spannato i finestrini coi tergicristalli, Wasabi e Honey videro il corpo di una donna nuda,seni al muro, la cui parte dai polmoni all’intestino era esplosa. Ovunque grasso,sangue,budella. La parte superiore dell’essere era appiccicata come un cavallo di Cattelan (Untitled 2007). Le altre 4 gambe erano sotto il radiatore. Wasabi lentamente fece retromarcia e,insieme a Honey, scese dal Big Hero n’2. “E’...è...è...come vedere uno scarafaggio schiacciato...” disse Wasabi,reso totalmente apatico da una scena come quella. Honey Lemon si portò le mani alla bocca,indecisa se urlare o vomitare. “Honey,ti prego,già questi intestini mi raccapricciano,non cacciartelo fuori anche tu” e si avviò al Big Hero n’2 coprendole le spalle. Al sicuro di nuovo nel Big Hero n’2 cercarono di riconquistare il microambiente della Nissan Qasqai,come una colonia di cicale che si appropria di una Nismo March k13 allo sfasciacarrozze. Honey si strinse nelle spalle,e trattenne,e poi fece uscire,un piccolo pianto. Wasabi,vedendola,le chiese instintivamente cosa avesse. “Sono triste,per quella creatura. Ancora prima di nascere già le avevano tolto la libertà,sottoposta a orribili esperimenti. Se solo avessi qui colui che ha compiuto quegli esperimenti lo ucciderei...” disse,irrigidendosi in un moto di rabbia. Wasabi non la guardò,ma,digitando sul suo navigatore satellitario, chiese alla sua supercar di eseguire una scansione del corpo. L’auto,percependo che la scansione allo stato di cose sarebbe stata incompleta,retromarciò di ancora qualche decimetro, e scansionò il cadavere. “ Dalla scansione rilevo un -26% del 100% delle tracce di DNA nelle cellule. La creatura non possiede alcuno scheletro interno. Come un aracnide,perciò un invertebrato. Vi è stato aggiunto del DNA aracnico,per farne una donna-ragno completa. “ Wasabi chiese: “puoi rilevare tracce di formaldeide, di surrogato di liquido vaginale, legato a uteri artificiali,necessari alla creazione di questi mutanti? Lo puoi fare?” e l’auto li rispose:” mi sto connettendo al computer dell’edificio. Nel mio database è memorizzata la password Morenik666, password comune di tutte le strutture scientifiche di San Fransokyo. Mi dice che il piano -1 (l’1 è quello in cui stiamo) è dove vengono tenuti gli uteri meccanici. “ Wasabi la ringraziò e messosi al volante si recò alla tromba degli ascensori. “Di qui non si passa” sospirò Wasabi. “Abbiamo il Big Hero n’3” disse Honey. Il drone aquilino era sul tettuccio,pronto. Wasabi premette il pulsante sul cambio delle marce che lo “sparava”, e quello volò prima lontano dall’automobile e poi,virando, si gettò come un falco pellegrino giù per la tromba degli ascensori. Tornò dopo qualche minuto riagganciandosi al Big Hero n’2. “Giù,al piano -1, c’è una grossa nursery,dove senza dubbio fabbricano/maieutano le “creature”. Al momento ho percepito una parziale corrente voltaica:alcuni uteri meccanici sono tuttora operativi. Prescrivo l’allontanarsi e il ricongiungersi al Big Hero n’6. “ “Sì,ci torno seduta stante. Personalmente stasera vorrei dormire” e sgommò indietro. Nel mentre Fred esplorava un altra sezione,una sezione serra. Mentre lui e la CPU del suo Tachikoma si rincuoravano a vicenda, i radar segnalavano,nel tetro contrasto tra il buio del sottoserra e la luce lanuaria,un attività di tipo fagocita. “rilevo qualcuno che sta masticando!” disse il Tachikoma. Più Fred e il Big Hero n’5 si avvicinavano alla creatura, più la serra assumeva un aspetto marcio e morto. Le piante prima incrociate da Fred erano delle succulente e cariofile, piante che sopravvivono in deserti, e arialiacee e poacee,piante infestatrici di luoghi rovinati. Le altre erano invece piante bisognose di cure. Certe,come le sarraceniacee e le droseracee, erano sopravvissute all’abbandono nutrendosi d’insetti. Le altre sembravano deperite. Il Tachikoma arrivò in uno spiazzo che dava su una cascatella,la quale ora era insozzata di liquami,fabghiglia, spurghi dei condotti dell’aria condizionata. C’era una donna orca che stava sbranando i resti di una donna squalo bianco, e Fred,riconosciutane l’aspetto, cercò di avvicinarla, e quella.muovendosi di scatto,fece saltare indietro la macchina. Fred pensò sollevato alle misure di Hiro per ampliare l’opistosoma del Tachikoma per contenerlo,nonostante si sentisse una salamandra in scatola. “Tu cosa sei?” chiese la donna orca. Fred notò,senza una scossa di disagio che li fece tremare le vertebre, che la sua voce sembrava quella di una bambina. Elaborando la risposta in tanto tempo quanto quello per risponderle subito,accantonò la storia dei Fred’s Angels e disse di essere il quinto dei Big Hero 6. “Il mio nome è Zilla. FREDzilla” disse Fred,pensando a Austin Powers. “Il mio nome è Karla. Me l’ha dato uno degli Uomini Bianchi. Noi siamo state fatte nascere per combatterci. E ucciderci. È più forte di noi. Io...ho ucciso quella donna,me ne sono nutrita...non so neppure io il perchè. “ “perchè sei stata cablata per farlo. Che schifo! Ti farò uscire da qui. Salta su” e Karla si accucciò sullo sterno del Tachikoma e Fred, arrampicandosi lungo i muri della serra,e facendola saltare con un colpo di epifaringe. Usciti,Fred fu il primo a tornare al Big Hero n’6. “Ammazzo il vitello grasso?” chiese Gogo. “No,no,grazie. Se stasera vado al McDonald mi prenderò un panzerotto. Di carne perlomeno per oggi ne ho abbastanza.” E fece entrare Karla. Nonostante fosse una donna con metà DNA di un orca, era estremamente docile. Salutò blandamente Gogo con una mano palmipede. I suoi tratti,nonostante fossero quelli di un cetaceo di 135 chilogrammi e perdipiù grande sbranatore di pesci, foche,otarie,trichechi e orsi marini,erano lineamente estremamente dolci. I capelli c’erano ancora,ed erano meravigliosi capelli da sirena,blu scuro. I suoi occhi erano grandi e lacrimosi,non gli occhi di un assassina, ma di una prigioniera,una gladiatrice,una schiava di guerra. “Mi fa pena” disse Gogo Tomago. “Nascondila,qua nei paraggi potrebbero esserci altri mostri. Invia i bracchi” nel frattempo arrivarono Wasabi e Honey. “Abbiamo trovato gli uteri. E....una donna ragno,da me inavvertitamente spatasciata. Invio a Hiro e Baymax il messaggio di rientro?” “Chiamali,molto probabilmente non avranno trovato nulla di realmente interessante:la jungla cresciuta incontrollatamente qui su Akuma è troppo fitta” e Hiro e Baymax rientrarono, e nel frattempo i robot a forma di Snoopy vennero rilasciati per andare a caccia di mutanti. L’ologramma 3d della donna-ragno, le foto stereoscopiche del corridoio con gli uteri artificiali, e l’analisi del sangue di Karla. Questi erano i dati raccolti. Inoltre Hiro estrasse da Baymax un file .zip in cui,attraverso gli aceri di Akuma, si vide una colonia di donne varano, con,dall’altra parte dell’isola, una colonia di donne tigre. “non tutte queste donne sono veramente delle mutanti nate qua. Alcune sono delle creature provenienti dal futuro. Perlomeno un futuro distante 150 anni. Io e Baymax ci siamo addentrati nei seminterrati della struttura. Abbiamo visto un vecchio portale,che sono riuscito a far funzionare. Il portale ci ha portati in un futuro in cui,per sopravvivere al lento degrado del pianeta, gli uomini e le donne del ventiduesimo secolo hanno fuso il loro DNA con quello delle specie animali. Ma la cultura rischiava di scomparire, e per questo una minoranza fece sì che il proprio DNA rimanesse incrociabile solo con quello umano,in modo da continuare la “vecchia” razza umana. Mi hanno detto che dei criminali del ventunesimo secolo si sono infiltrati tra di loro,rubando i segreti per la creazione degli uomini-bestia. Ci hanno chiesto di catturarli. Uno di loro,inoltre,mi ha dato un bracciale speciale con cui posso chiamare il Dio Tartaruga, annunciato dal suo discepolo Hangem. Che cosa ciò voglia dire non ne ho idea. In ogni caso, come facciamo con i mutanti?” “Potrei proporla io per una volta una strategia?” chiese Gogo Tomago “serviamoci del dimetilamminopropilafenotiazinilametilchetone che mi sono portata” “sarebbe?” “dell’acepromazina” disse Honey “dell’anestetico chirurgico. Vuoi per caso usarlo per addormentare le creature e portarle via?” “esattamente. Allora,adesso gli ordini li do io. Tu! Hiro! Insieme a Baymax andrete col Big Hero n’1 attorno al Big Hero n’6. fungerete da sentinelle,pronte ad agire in caso di attacco nemico. Prima di allora,tu,Baymax,farai decollare il Big Hero n’6. Tu! Honey Lemon! Ti occuperai del dimetilamminopropilafenotiazinilametilchetone. Dovrai far sì che,all’apertura dei bocchini delle bombole,il gas fuoriesca dai sifoni posti sul fondo della poppa. “ mentre il Big Hero n’6 si allontanava da Akuma come un saltatore d’asta che prende la rincorsa, Honey caricava il dimetilamminopropilafenotiazinilametilchetone e Hiro e Baymax s’imbarcavano sul Tornado IDS. In volo, il dimetilamminopropilafenotiazinilametilchetone sgorgò blu dal Big Hero n’6 e sulla foresta calò un silenzio come non ce ne era mai stato in quella non-terra disperata in mezzo al mare. Ma i piani di Gogo Tomago vennero violentemente sovvertiti, così come quelli di Hiro. Come disse Giovanni Bignami, “tutti i grandi generali sanno che,il giorno della battaglia,tutti i piani studiati la notte scorsa vanno buttati nel cesso”e quello era proprio il caso. Dalla costa nord di Akuma arrivò una chiatta da sbarco che rilasciò dei carrarmati Fiat 3000,che aprirono selvaggiamente il fuoco sulle donne varano. Hiro,assistendo alla scena, s’incazzò e fece fuoco con i missili aria-terra. I carri armati non furono immediatamente colpiti, ma uno di loro esplose in mille pezzi. “Scocciatori!” e i superstiti innalzarono le canne delle loro machine guns verso Hiro e Baymax. “Vogliono rispondere al fuoco con il fuoco” disse a Baymax. “altitudine?” “circa 12 decametri. Corrispondenti a 12 metri...” “grazie Baymax,ma non ho bisogno che tu mi elenchi tutte le differenti estensioni metriche” e,guardando l’isola, disse:”Sei pronto Baymax? Falli neri!” e Baymax,flemmatico come sempre,rispose:”sì,Hiro” Baymax venne eiettato dal sedile dietro a Hiro e,in cielo,aprì le ali e puntò verso i carri armati. Del primo rimaneva un mercenario superstite, che Baymax stordì con un papagnone in testa stile Nati con la camicia e lo portò all’elicottero di Batou,fino a quel momento rimasto in osservazione. I carri armati fecero cantare le loro mitragliatrici (di una sola nota che fa ratatatata sul pentatatatatagramma) e Baymax ci volò sopra, afferrando le canne dei mitra e lanciando in mare i Fiat 3000 cui appartenevano. Uno si fece avanti verso Baymax sparandogli contro senza pietà, e quello,tranquillo, si sdraiò sull’erba e il mezzo vi ci passò sopra. Quando gli occupanti capirono di essere su un piano rialzato,si affacciarono timidamente fuori,e Baymax con un calcio li fece cadere fuori e il carrarmato saltò per aria. Baymax li afferrò per la collottola e schizzò in cielo, e,mentre il carrarmato precipitava, lui disse clinico:”Raggi orali!” e una ghiera sulle sue labbra si aprì a scorrimento come le porte di un ascensore e scoprì 9 cannoni laser che fecero fuoco contro il carrarmato. Mentre i laser indebolivano il metallo, Baymax chiuse le braccia e con una testata affondò il metallo e perorò il carrarmato. I 2 vennero messi insieme al primo nell’elicottero di Batou. Il Big Hero n’6 attraccò e i restanti 5 caricarono le donne mutanti. “Ci sono anche quelle dell’altra costa!” disse interfonicamente Hiro al suo angelo custode gonfiabile. Quello non aspettò un solo secondo e partì. Il Big Hero n’1 era in difficoltà: gli organizzatori degli incontri clandestini avevano degli Arado AR 196 ricolorati come gli Zero il 7 Dicembre 1941. Prima che Hiro attaccasse Baymax afferrò l’idropattino di uno di loro e lo scaraventò contro il suo vicino di stormo. Hiro,volendo aiutare Baymax-il quale era asceso pronto per la picchiata come un falco pellegrino-Hiro si fece inseguire da uno degli idrovolanti. Nonostante Hiro fosse meglio attrezzato (motori jet) il suo inseguitore lo riempì senza complimenti di parecchie salve a mitraglia. Ma Baymax colpì l’abitacolo del velivolo nemico e strappò via il pilota, isolandolo in una Bolla ambu che cadde come un pallone sul pelo dell’acqua,mentre Baymax ne teneva la corda stretta nei pugni. Si fiondò nell’acqua e trascinò via il suo “prigioniero” nuotando come un delfino sotto il pelo del mare per colpire un altro idrovolante, ammarato dopo essere stato colpito a salve da Hiro. I mentecatti vennero stipati su una nave dell’Interpol chiamata da Batou,in previsione che il suo elicottero non fosse capace di contenerli tutti. Hiro si ricongiunse poi a Baymax,rientrato nel Big Hero n’1,ma un nuovo pericolo li minacciava. Una rediviva Noxa stava puntando contro di loro. “E’ una mutante manticora!” esclamò Hiro. Ma un enorme boa con il volto del Laughingman.exe emerse dall’oceano e urtò Noxa. “Come osi intrometterti razza di bolla di sapone nel mio combattimento? Lasciameli uccidere!” e Noxa volò per colpire il Big Hero n’1 e Hiro con i riflessi accelerati dall’adrenalina eseguì un tonneaux a botte che lo portò ad 3 metri dall’OVRNI (Oggetto Volante Rotondo Non Identificato, in inglese RUFO, Round Unidentified Flying Object),il quale si abbassò come una pallina di plastica dell’albero di Natale sul pelo di un acquario riempita d’acqua in un suo spacco. Avevano seminato Noxa, ma questa tornò sulla loro traiettoria. “Non mi resta altra scelta! La crivellerò!” e Hiro aggiustò i mirini dei missili aria-aria e delle mitragliatrici, quando il “pallone” con il Laughingman.exe si sistemò sulla punta dell’aereo. “Levati da lì!” urlò Hiro. Ma la palla estrasse 4 aste composte da piccoli coni,trasformandole in tentacoli che presero a dimenarsi. Nello stesso momento Hiro si accorse di aver perso il controllo della plancia comandi. “Ma cosa stai facendo? Perchè non riesco più a guidare il mio aereo? Rispondimi maledetto Teleball!” ma quello diede un impennata in avanti e Noxa finì tra i tentacoli del drone. “Lasciami! Lasciami subito!” e i tentacoli si facevano più stretti,stritolandola. Il pallone poi si distaccò e Hiro si gettò rabbioso sui comandi. Ora funzionavano. Hiro eseguì un immelman alla rovescia sfrecciando parallelamente al drone. Ripiegando le ali di 40° per superare l’attrito, il cockpit ruotò lentamente e Hiro ne approfittò per cercare di comunicare con il macchinario. “Io mi chiamo Hiro Hamada,dei Big Hero 6. identificati....Laughing Man!” e il drone,mentre precipitava con Noxa tra le grinfie, disse “Ciao Hiro. Io ambivo ad essere uno tra i sordomuti. Ora ambisco a proteggerti” e sparò sul vetro del Big Hero n’1 un ripetitore remoto. Hiro constatò con amarezza di non aver installato dei tergicristalli. Il Big Hero n’1 eseguì una S interrotta modalità bersaglio alla rovescia,venendo “sparato” verso l’alto. Hiro venne modestamente premuto sul suo sedile dall’innalzamento repentino contro la colonna d’aria che “gravava” sulla fusoliera,mentre Baymax se ne stette compito. La velocità d’ascesa fece sentire Hiro una tartaruga a gambe all’aria. Trattenendo la nausea cercò,lottando contro la gravità duplicata a causa della velocissima risalita,di contattare il drone. Quello li rispose che stava controllando teleguidatamente l’aeroplano,perchè Hiro,incantato nel conversare con lui, non si era reso conto che stava puntando verso uno scoglio. “Grazie-e” fece Hiro, mentre l’aereo,collocandosi su una corrente ascensionale, lentamente riapriva le ali. Per un minuto i motori stettero spenti e l’aereo si librò dolcemente. Poi si riaccesero e Hiro,lesto,s’impadronì della cloche e,urlando “Roger Laughing man!” virò verso il Big Hero n’6 lasciandosi agli alettoni di poppa una scia di vapore acqueo. Il Big Hero n’1 attraccò con un successo al 100% e Hiro, sceso,barcollò ebbro all’interno. “Temo che io debba andare a vomitare!” disse Hiro,quasi inciampando con la testa che ancora orbitava. Passò solo 2 ore di conati selvaggi in bagno,ma gli sembrarono un giorno. Si rifece su un letto, senza armatura. Honey li era accanto. “hai fatto delle virate incredibili povera stella” disse “ora va meglio?” e Hiro,alzatosi,disse:”ne ho viste di peggio Hachimitsu Kankitsurui! E,recuperata l’armatura,la indossò nel minor tempo possibile. “Andiamo! Al ponte di comando!” Mentre il Sole tramontava,il Big Hero n’6 puntava verso l’isola. “Le donne varano sono a bordo. Le donne tigre sono nella costa sud,cioè quella dove ci stiamo dirigendo. Non sappiamo se l’anestetico duri fino a quando non saremo tornati a San Fransokyo, e perciò dobbiamo sbrigarci. Resta però la manticora” “Hiro,qual’è la manticora?” “E’ un mostro mitologico. Possiede un corpo e un volto umani, artigli di leone, ali di pipistrello, coda di scorpione. Una manticora femmina ci ha attaccati,a me e a Baymax,mentre volavamo col Big Hero n’1. se è ancora sull’isola-sempre che il Laughing Man non l’abbia uccisa o cose così-essa cercherà di uccidere le donne tigre. Per questa missione,voglio Honey Lemon e Wasabi no Cyber sul Big Hero n’2, Gogo Tomago sul Big Hero n’4, Fredzilla sul Big Hero n’5. Io e Baymax rimarremo sul Big Hero n’6 per darvi manforte. Dobbiamo sbrigarci” attraccato il Big Hero n’6, i 3 mezzi si avvicinarono prudentemente sulle donne tigre addormentate. Mentre le osservavano pensando a cosa fare,arrivò Noxa. “Buongiorno escrementi!” disse la manticora. “Avete sottovalutato tutte noi. La vostra amica....quella Karla...si dia il caso che lei sia.....speciale. siccome non era molto “brava”,le abbiamo impiantato nel cervello un microchip di controllo. E il Dottor Chikawa mi ha dato il telecomando!” al che Karla fuggì dal Big Hero n’6. Hiro,osservando il monitor, disse a Baymax:”c’è qualcosa che non va con Karla. E’ scappata. Occupatene tu Baymax!” e quello uscì anche lui placcando Karla. “Fermati! Ritorna padrona di te stessa!” gli altri videro Baymax combattere contro Karla, e partirono per attaccare Noxa. Nel frattempo Baymax riuscì ad iniettare una fiala di mepivacaina a Karla,facendola addormentare. “Baymax,Karla è in un qualche modo controllata da Noxa. Credo che ce l’abbia nel corpo. Cercalo e neutralizzalo...ovviamente non facendole male” Baymax scansionò Karla e trovò nel solco centrale del suo cervello un microchip che brillava di una sinistra luce rossa. Baymax raccolse Karla, e pose ai suoi piedi un pacchetto di Kleenex. Poi iniettò a Karla una siringa del virus della cefalea. Dopo,le diede un sonoro cazzotto in testa. Quando Karla cominciò a tossire,Baymax le offrì uno dei fazzoletti. Quella lo prese e starnutì per uno iato interminabile. Nel fazzoletto c’erano muco,sangue,e componenti elettronici di precisione fracassati. Baymax incenerì con un Indicata incendiaria il fazzoletto usato e con una manata prevenne la diffusione di un incendio. Prese nelle sue braccia Karla e la portò al Big Hero n’6. noxa,capito cos’era successo,si lanciò verso Baymax ma venne intercettata dal Big Hero n’3,che le recise un ala. Soffrendo, Noxa cercò di rimettersi in piedi, e osservando l’ala mozza,si strappò anche l’altra e osservò furiosa il Big Hero n’2. il Big Hero n’2 deviò e Wasabi se ne catapultò fuori. Sguainando le sue lame al plasma si preparò al combattimento. “Perchè vi ostinate a difenderla? È dato che lei debba morire” “Lei non deve morire. Lei non è nata per essere uccisa in un combattimento illegale. Per te,invece,si può fare un eccezzione. Sono persone come te e i tuoi creatori,quel Dottor Chikawa,che producete tutta la sofferenza di cui Karla è rimasta vittima. Io non ti temo,obbrobrio solo al 25% umano” e Wasabi prese la rincorsa. Ma Noxa venne interdetta da un oggetto parallelepipedico che la colpì in pieno. Era uno scatolone metallico simile ad una cassaforte,ma decorato per apparire come un insetto. “Perchè ti ostini,Laughing Man,a intrometterti tra me e i miei nemici? PERCHE’?! pagherai con la vita questa tua ostinazione!” e cercò di colpire l’essere metallico. Questo si allontanò traslandosi all’indietro disegnando un angolo acuto canonico (di 45°). L’essere metallico si agganciò ad un piccolo esercito di creature simili,formando un centopiedi. Noxa era stanca di questi trucchi. Più cercava di colpire il mostro più questo,apparentemente smembrato,subito riassumeva la sua forma. La cosa era ancora più frustrante poichè non disponeva più delle sue ali. Il mostro si comportò come Charlie Chaplin durante l’incontro di pugliato dell’omonima comica;stancò Noxa fino a che non riuscì più a far trionfare la sua rabbia sulla sua stanchezza. Sentiva una sensazione nuova e per nulla piacevole. Non riusciva a sbranare e divorare qualcosa,nè questo voleva farlo con lei. Non aveva fame,non aveva rabbia,non stava difendendo il territorio o una femmina o un maschio. Era una macchina infernale programmata solo per prenderne in giro la sua forza selvaggia. E stava ridendo. Il rumore,simile allo statico di una vecchia radio in falsetto,che usciva dal mostro,erano risa. Wasabi lo osservò e il mostro li intimò “continuate a raccogliere. Vi copro io le spalle” e tornò ad osservare Noxa. Lei stette immobile cercando di recuperare le forze. Improvvisamente arrivò l’uomo X,il mandante occulto,la mano invisibile inguantata celata dietro tutto quello che in quel momento esisteva sull’isola di Akuma: il Dottor Chikawa. “Noxa,che dispiacere. Sei riuscita ad uccidere la mia più grande creazione, Shitaineko,ma,te lo ricordo,è successo una settimana fa. E cos’hai fatto oggi? Non ti sei fatta vedere per 20 ore, ti sei fatta buggerare da un ragazzino e dal suo robot obeso, ti sei quasi fatta stuprare da un pallone con 4 tentacoli,ti sei fatta recidere un ala e ti sei strappata la sorella, ti sei lasciata prendere in giro da un Lithobius Forficatus,un muro di gomma che hai inutilmente preso a spallate. E ti sei lasciata sfuggire Karla. “ “Lasciami spiegare Don Chikawa! Il Laughing Man mi ha teso una trappola!” il Dottor Chikawa corrugò le labbra contrariato. “L’uomo che ride? Com’e possibile?” ma una voce lo freddò alle spalle. “Chi non crede,crederà!” e,voltatosi,vide un altro dei servi del Laughing Man: una gigantesca moneta che minacciò di cadergli addosso. Ritrattosi, la monetona rotolò inseguendo lo scienziato. Venne catturato da un tentacolo biomeccanico acuminato che lo lanciò tra le frasche di alberi lontani. La monetona procedette poi ad inseguire Noxa. “mise la freccia” e le comparve davanti, saltando e puntando il suo aculeo prensile-nel frattempo trasformatosi in una sorta di pino-verso terra. Roteandolo vi si conficcò e prese a disegnare un fossato intorno a Noxa. Noxa però corse via e li saltò addosso,ma l’avversario rotolando via se ne disfece. Noxa però non si arrese ma tra lei e la monetona si frappose un immenso monolite emerso dal sottosuolo. Quello ritrasse il suo trapano e attivò i cannoni laser plurimi installati nei “copertoni” a destra,sinistra e in alto. Una pioggia di lacrime di luce si abbattè su Noxa. Chikawa,nel frattempo ricompostosi, corse incontro ad una Noxa in fiamme brandendo un ascia. Prima che lei potesse interagire con lui,con un colpo le staccò la testa. “Perchè ti ho creata,inutile puttana apotropaica?” e con la stessa ascia cercò di colpire il monolito. Ma questi emerse completamente dalla terra e la monetona vi si agganciò. Ne risultò un gigantesco centauro su 4 ruote con mani a tenaglia, occhi rossi e felini,un peduncolo a forma di pino. Era il dio centauro gigante dell’isola di Akuma, Devogin. “Che aborto è questo?” chiese Chikawa. Quello tuonò:” hai creato mostri che si uccidessero tra di loro controvoglia! Sarai punito!” e improvvisamente dal mastodontico centauro robot scese in picchiata un uomo vestito d’azzurro,con una mantella bianca, con come elmo un pallone con la faccia del Laughingman.exe. quello atterrò colpendolo il Dottor Chikawa. “Chi sei? Non ci sto capendo più niente! E la mia pazienza si sta esaurendo! Immondo figlio di una cagna! Ti sbudellerò,ti fucilerò,ti ucciderò anche l’anima condannandoti ad un destino peggiore della morte! E così imparerai! Impareranno tutti,ad apprezzare il mio incommensurabile genio! Oh Dio schifoso,Dio merda,credevi forse che solo Tu potessi dare e togliere la vita? Che tu sia bestemmiato fino all’ultimo uomo Dio Porco! Io ho il potere! Io in 3 giorni creerò la vita e in 3 giorni la distruggerò fino all’ultimo batterio! Che tu muoia Laughing Man figlio di una puttana lurida testa di merda vagina gigante!” e,finito lo sclero,fischiò e dalla boscaglia uscirono dei robot mostruosi,simili ad unioni informi e morbose di bestie diverse. “In nome della giustizia io combatterò i malvagi ovunque si annidino. Sono Laughing Man,per te è finita!” e detto ciò si gettò sul Dottor Chikawa tempestandolo di calci,schiaffi,gomitate. Le bestie però lo attaccarono. Il Laughing Man con un apertura brachiale si disfò di 2, un incrocio tra un tapiro e una pecora e l’incrocio tra un leone e un potoroo. “Fellone! Ti servi di povere bestie per combattermi!” e immediatamente si scagliò sopra una mischia di diversi robot che,accalcatesi,iniziarono a smembrarsi a vicenda. Il Laughing Man si proiettò in aria e con una giravolta cadde di testa nella mischia. Roteando le gambe in una mossa di breakdance allontanò ciclonicamente le bestie nemiche, e con una spallata fu addosso a Chikawa. Quello lo colpì ripetutamente con l’ascia ma il Laughing Man ne parava ogni affondo,per bloccare con un pugno la lama. Stringendo le dita tolse l’ascia dalle mani di Chikawa, e lo colpì con un pugno in testa. Poi replicò il pugno dritto nel muso. Dopo spiccò un balzo in cielo e con i piedi afferrò l’ascia e la scagliò verso l’albero sotto cui si era accasciato Chikawa. L’ascia in volata decapitò l’albero e la parte decapitata cadde addosso all’uomo. Chikawa cercò di rialzarsi mentre una volpe grande come un rinoceronte,apparsa dalla boscaglia,lo fissava malevolo insieme a dei gangster usciti da un fumetto di Dick Tracy,pronti a far cantare le loro machines guns. “Non mi fermerò! Il senso di giustizia mi porta a combattere i criminali ovunque essi s’annidino!” e con un salto carpiato piombò sul volpone e ne afferrò la mascella superiore bloccandola in un Abdominal strecht. Poi inarcando la schiena voltolò la bestia facendosi scudo dalle raffiche di mitra degli sgherri di Chikawa, per poi afferrare per i capezzoli il volpone e lanciarlo sugli uomini. Spiccando un altro balzo e piroettando in aria esclamò “Laughing Man knife!” e si trasformò in un enorme pugnale volante. Con quello trapassò la volpe e si fece largo-nel bene e nel male-tra le schiere criminali. Atterrato e recuperata la sua forma umana, il Dottor Chikawa rubò uno dei mitra e sparò fino all’ultimo proiettile contro l’avversario. Quello,imperturbabile, si accucciò in posizione fetale e urlando “Laughing Man zorb!” e si trasformo in una palla da demolizione. Cominciò a rotolare contro Chikawa,che,reso infaticabile dall’adrenalina,scalò un intero sicomoro in meno di mezz’ora. Il Laughing Man Zorb si accostò e da esso fuoriuscirono 4 tentacoli che iniziarono a impressionare il tronco sempre di più, fino a spezzarlo. Mentre Chikawa precipitava, una Cadillac verde rimmel lo raccolse e sgommò in un sentiero nell’intrico della jungla. Il Laughing Man tornò normale e venne raggiunto dai Big Hero 6. “Stai bene? Che fine ha fatto Chikawa?” “E’ andato in seno al suo covo. Seguitemi!” e si coprì le orecchie. Inginocchiatosi,esclamò “Laughing Man snowplow!” e si trasformò in una specie di schiacciasassi. I Big Hero 6 lo seguirono. Chikawa arrancò senza forze verso il boss per cui lavorava,Fleshface Dave. “Stanno arrivandooooo” disse Chikawa sputando sangue e con la voce che moriva in gola. “Stanno arrivando chi?” chiese l’altro uomo. “Noi!” dissero i Big Hero 6. “Sbirri! Bene! Qui è dove nascono le nostre adorate pulzelle. Ed è qui che puniamo le disobbedienti” e mostrò 6 gradoni alle sue spalle ognuna con una diversa tortura. “impiccagione! Fucilazione! Folgorazione! Decapitazione! Soffocamento! Rogo! Questo toccherà alla vostra Karla,se la troverò! Uomini,loro ce l’hanno! Partite e trovatela sul mezzo con cui sono venuti qui. “ ma la Cadillac verde venne tranciata da Gogo Tomago. “La guerra è dichiarata!” e i Big Hero 6 si gettarono sui criminali. Al Laughing Man spettò il compito di salvare le prigioniere. Mentre una donna-gatto veniva catturata da un macchinario simile ad un Orgasmatron che voleva impiccarla con un filo d’alluminio, Laughing Man intervenne recidendolo. La macchina cercò ripetutamente di frustarlo servendosi di altri cappi,ma niente da fare. Ne lanciò un enorme fascio su Laughing Man, che però aveva in serbo una terribile sorpresa. Si accasciò a terra con le gambe divaricate, piegando poi le cosce verso l’interno. Gridando “Laughing Man thread!” si trasformò in un auto dal muso a coltello da parmigiano. L’orgasmatron venne perforato e il Laughing Man recuperò il suo aspetto e si tuffò sui boia. 2 prima vennero calciati in faccia, poi vennero presi per le orecchie,piegati a terra dalla loro torsione, e poi ripetutamente cozzati per la testa. Gli altri vennero ripetutamente calciati alla schiena con un effetto domino. Una donna lince era con le spalle al muro,il soffice monokini strappato sui seni morbidi,gonfi e sballonzolanti,di colore ibrido tra rosa e fucsia inscurito dalle percosse e dallo sporco accumulato dalla fuga e dal combattimento,pronta per essere fucilata. Ma con una giravolta ciclonica Laughing Man arrivò e si fece scudo della vittima. Si scatenò poi sui gangsters 2 colpendoli con la mano a fendente alla base del collo,poi facendone cozzare le teste a suon di scappellotti,per poi catturarne uno per i capelli e riempirne di ginocchiate l’addome,fino a dargliene una così forte da strappargli via lo scalpo. La massa di capelli venne buttata negli occhi di un altro,e poi il Laughing Man spiccò un salto e cominciò a piroettare su di sè colpendo ripetutamente l’uomo alla gola,allontanandolo sempre di più dai macchinari per l’eccidio. Poi si accasciò e,con una capriola, mollò un duplice calcio al mento ad altri 2 accoliti. Poi piantò le punte dei suoi piedi negli occhi di un altro. Un altra donna-felino,una donna tigre bengalese bianca con zigrinature nere,veniva lentamente calata in una vasca piena di torpedini, gimnoti, hap,in un ambiente comune e conforme a tutti. I pesci producevano una grande elettricità,ma il Laughing Man con un balzo si gettò nella vasca e urlando “Laughing Man fivefold screw!” le sue braccia,le sue gambe piegate con le ginocchia in avanti e il suo pube si piegarono e trasformarono in possenti trapani. Si tuffò nella vasca e ne perorò il fondo, trascinando in un gorgo i pesci. Scavò nel sottosuolo fino ad un lago artificiale e i pesci di acqua dolce,sentendo l’acqua,seguirono quella direzione. Quelli d’acqua salata inseguirono ancora il Laughing Man fivefold screw fino al mare. Il Laughing Man fivefold screw poi ripiegò e reimboccò il canale più lungo,quello che portava alla base di Fleshface. Emerso,perorò uno dei gangsters e,riacquistata la sua forma,catturò le sue budella e le fece roteare come un kusai gama. Gli altri spararono senza pietà ma vennero uno a uno disarmati. Il Laughing Man spiccò un salto e scappò via. Un altra donna-felino veniva progressivamente portata verso una ghigliottina,ma il Laughing Man apparve spettacolarmente. Brandì l’enorme lama e,appoggiandosela al petto,progressivamente la deformò ad U spingendola in avanti col busto e indietro con gli avambracci. La lama,resa inutilizzabile, fu buttata da una parte e il Laughing Man,usando come corda quella della ghigliottina, scese e,roteando a velocità di un frullatore industriale colpì gli uomini. Avvicinatosi al carrello su cui era legata la donna,lo spinse a mò di schiacciasassi contro i restanti. Con un altro salto se ne andò da lì. Un altra donna veniva soffocata con delle calze di lana dall’energumero più grosso della banda. Il Laughing Man si appallottolò a Laughing Man Zorb e sparò all’uomo uno dei suoi transistor a perdita di controllo elettronico presente. L’uomo cominciò a prendersi a pugni da solo mentre il Laughing Man Zorb copriva la donna. Roteando schizzò via di nuovo come Laughing Man e mollò un immane calcio ai testicoli all’omaccione di prima, catturandolo poi per il naso e torcendoglielo. Lo sbattè con violenza sul pavimento e prese a prendergli a pugni la nuca,fino a infossarlo nel terreno. Ne brandì le gambe e con una Boston’s Crab lo spedì contro gli altri. Un altra era condannata al rogo come una novella Giovanna d’Arco. Il Laughing Man con un arrivata supersonica spense il fuoco e fu addosso ai delinquenti. Uno venne reso sordo a suon di scappellotti, per poi,con un calcio, essere fatto cadere addosso agli altri. Un altro venne prima disarmato del suo mitra,poi li venne spaccato in testa,e il Laughing Man afferratolo per il bavero della camicia lo gettò in mezzo alla fila avversaria,in progressiva spoliazione. Gli altri si allontanarono ma il Laughing Man,come Laughing Man zorb rimbalzò e cadde addosso a loro,rimbalzando senza sosta per tutto l’edificio finendo per far cadere a terra supini i criminali. Nel frattempo Hiro e i Big Hero 6 ci stavano dando dentro anche loro. Hiro riuscì a calciare nei testicoli 2 uomini di Fleshface con una capriola e disarmarli. Ricattandoli con la “salute” e l’ “incolumità” delle loro mitragliatrici riuscì al primo a sbattere la faccia sul pavimento e all’altro a far schiantare la nuca sul pavimento. Baymax ne afferrò un paio e,tenendone strette le mani e le caviglie li agitò in ogni direzione come un mescolatore da cocktail. Rimmesseli a terra barcollavano così tanto,completamente preda della labirintite,e vomitarono l’anima. Gogo Tomago,dopo aver distrutto la Cadillac del capo, se la prese direttamente con lui. Con un colpo di ruota lo spogliò e,catturatolo con una Back Breaker,lo fece correre a tutta velocità verso Honey. Questa mise per terra 2 sfere di materiale ambrato,creando una fionda. Gogo vi ci fiondò dentro e poi ne uscì,in modo che ad essere sparato via fosse Fleshface. Quello fece una bellissima impronta contro il muro. Wasabi venne aggredito da dei rinforzi della yakuza armati di katana. Le lame al plasma non ebbero alcuna difficoltà a recidere il metallo delle spade. Fred si arrampicò su una scalinata e respinse un attacco congiunto della mafia occidentale e di quella orientale a fiammate e lanciando macigni come Donkey Kong. Fleshface venne soccorso da Chikawa,il quale si fece chiedere scusa per tutto quanto detto in precedenza. Entrambi riuscirono in una precipitosa arrampicata via dall’anfiteatro delle esecuzioni,mentre il Laughing Man li minacciava colpendoli ripetutamente con un grosso sasso legato ad una lunga corda. Quando infine arrivarono a metà degli spalti,esclamarono: “Irridiamo i giusti! Kriminal ucciderà Milton! Satanik ucciderà Trent! Misterix ucciderà Roux! Sadik ucciderà l’Agente 003! Che cos’hanno guadagnato questi uomini di legge,se non l’Inferno? E ci andrete anche voi! Così come Lupin ucciderà Zenigata! Crepate cani!” e detto ciò, sparirono in un corridoio laterale e l’edificio cominciò a esplodere. Con il tot che si riuscì a portare fuori, il Laughing Man e i Big Hero 6 riuscirono a raggiungere la costa sud. Mentre Chikawa e Fleshface morivano,il Laughing Man si mostrò nel suo vero aspetto. Era un essere umano assolutamente normale,in quell’età dove si è troppo vecchi per giocare ancora e troppo giovani per essere nonni. Dal suo normalissimo corpo la pastura azzurra si ritirò all’interno della testa e,rimossala,si rivelò essere un elmo. “Mi piacerebbe incontrare il Maggiore” “Intendi Motoko Kusanagi? È rimasta in città” “mi ci potete portare voi? Ve ne sarei grato” e Hiro,ringraziandolo ancora,li fece cenno di seguirlo,mentre il Sole,sazio di giustizia in quel giorno,tramontava in una gioiosa esplosione di arancione.
   
 
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