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Autore: PattyOnTheRollercoaster    04/04/2009    3 recensioni
Alzò lentamente lo sguardo. Vide un ragazzo con i capelli lunghi fino alle spalle e biondissimi. Il fisico asciutto e una carnagione pallida. E di fronte a lui, che si crogiolava nel lungo bacio appassionato c’era … O mio Dio! Draco Malfoy sta baciando mia figlia Rose! “Rose!” gridò disperato. I due ebbero un sussulto e si voltarono. Non era Draco Malfoy, ma ci somigliava davvero tanto.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Soluzione

Il giorno dopo tutti fecero colazione tranquillamente, dopo Draco salì al piano di sopra, mentre Ron si tenne a debita distanza da lui, rimanendo in salotto a leggere un libro.

 

“Scusi, signor Malfoy?” Rose aprì un poco la grande porta di quercia che Scorpius aveva detto essere l’ufficio da lavoro del padre. 

“Si?” chiese lui sollevando lo sguardo da alcune carte.

“Scusi volevo chiederle una cosa” disse Rose entrando nell’ufficio e chiudendo piano la porta.

“Dimmi pure. Accomodati” aggiunse Draco indicando la sedia di fronte a lui.

“Grazie. Volevo chiederle … che cos’è esattamente che non va? Se riguarda mio padre me lo dica, potrei parlargli io, sono sicura che troveremo una soluzione”.

Draco restò qualche minuto in silenzio e studiò la ragazza

 Niente da fare, anche oggi con quella maglietta rossa che lascia vedere praticamente tutto. Scorpius dovrebbe prepararsi ad un tradimento se vuole stare con questa qui.

“Cara, non c’è alcun problema che io e tuo padre non possiamo risolvere da persone civili. Siamo adulti ormai e dovremmo saper mettere da parte i nostri problemi adolescenziali” disse sorridendo.

Rose non sembrava convinta ma annuii lo stesso e uscì dall’ ufficio.

 

Scorpius, in salotto, non se la cavava meglio. Anzi, andava peggio di Rose.

“Ma non ti hanno insegnato che non si disturba una persona quando legge?” chiese Ron mandando veleno dagli occhi.

“Scusi, signor Wesley, ma questa è una delle poche occasioni in cui ci possiamo parlare senza … interferenze” concluse Scorpius.

“Intendi dire tuo padre che cerca di picchiarmi?”.

“Io … insomma, anche …” farfugliò il ragazzo imbarazzato.

Calò un silenzio pesante durante il quale Ron riprese a leggere, come se Scorpius non esistesse, ma lui non voleva darsi per vinto e si schiarì la voce per richiamare l’attenzione di Ron, che stavolta mise via il libro e si sistemò, in attesa che Scorpius parlasse.

“Signor Weasley, siamo partiti con il piede sbagliato. Ma io le posso assicurare che non c’è nulla di cui deve preoccuparsi”.

“Nulla?” Ron esplose. “Rose è totalmente impazzita. Non l’avevo mai vista così! Ha perso completamente la testa. Ma tu poi te ne andrai, la ferirai, sei proprio come tuo padre: non sai rapportarti con le persone! E lei allora?! Non ci pensi vero?”.

“No, no signor Weasley! Io non voglio lasciare Rose. Lei è la ragazza più bella che ho mai visto, è intelligente e decisa. E …”.

“Basta” intimò Ron. “Non voglio sentire altro. Le tue promesse non mi possono aiutare. Ma tu e la tua famiglia dovete lasciare in pace la mia Rose” e così dicendo si alzò e fece per andarsene.

“Ma signor Weasley io volevo prima dirle una cosa” disse Scorpius alzandosi dalla sedia.

“Una parola, ti concedo” disse Ron.

“Matrimonio” rispose Scorpius.

Ron si irrigidì.

 

“Veloce Hermione! Ecco passami quella camicia!” Ron, disperato, gettava tutto nella borsa da viaggio che si erano portati dietro. “Dai Hermione! Dobbiamo andarcene!” disse andando in bagno e prendendo gli spazzolini.

“Ron. Non ci provare” disse solo Hermione puntandogli contro la bacchetta.

“Ma Hermione!” gridò lui. “Tu neanche ti immagini in che abisso di perversione quel ragazzo è arrivato! Lui è furbo. Prima si dimostra gentile e premuroso con Rose, poi anche con noi … ma io l’ho capito, sai?” disse Ron agitando un dito. “Quello vuole solo una cosa!”.

“E cosa sarebbe, di grazia?”.

“B’è … sarebbe …”.

Qualcuno bussò alla porta. Era Daphne, che li avvisava che il pranzo era servito. Hermione convinse Ron a scendere, e lo dissuase anche dal fuggire dopo pranzo, strappando l’innocente Rose dalle braccia del perfido Scorpius.

“Era tutto squisito signora Malfoy” disse Rose.

“Grazie cara”.

“Noi andiamo a fare una passeggiata. Ci vediamo dopo” disse Scorpius alzandosi e prendendo Rose per mano.

Appena furono fuori, infagottati contro il freddo, si lasciarono andare ad un disperato sfogo.

“Ma scusa li hai visti? Si comportano come bambini! Hugo è più maturo di loro!” esplose Rose.

“E’ vero, sono così infantili” concordò Scorpius.

“Cosa facciamo? Mio padre non mi permetterà più di vederti” disse la rossa appendendosi con le braccia al collo del fidanzato.

“Rose, sei grande ormai” le ricordò il ragazzo.

“Non si sa mai di cosa è capace papà” disse lei sciogliendo l’abbraccio e incrociando le braccia sul petto con un broncio sul viso. Scorpius nel vederla così sorrise.

“Comunque vadano le cose, io non ti lascerò mai andare, chiaro?” Rose sorrise alle sue parole. “E a proposito di questo, vorrei dirti una cosa …” erano arrivati vicino all’apposita panchina dove Scorpius aveva progettato il piano. Fece sedere Rose sulla panchina e si inginocchiò di fronte a lei tenendole una mano, mentre con l’altra tirava fuori una scatoletta quadrata coperta di velluto verde.

“Rose Weasley … vuoi diventare mia moglie?” disse aprendo la scatola che mostrava un sottile anello argentato con una rosa sopra.

Rose trattenne il fiato.

 

“Mamma! Mamma! E’ successa una cosa bellissima! Mamma!” Rose si precipitò in cucina dove trovò Hermione e Daphne che chiacchieravano di fronte ad una tazza di tè. “Mamma guarda!” disse Rose mettendo sotto il naso della madre il piccolo anello. Hermione ebbe un sussulto. In quel momento arrivò Scorpius, che neanche aveva avuto il tempo di cambiarsi, e aveva addosso la sciarpa e il cappotto, e sorrideva come un’ebete.

“Fa vedere?” chiese Daphne. “Scorpius! Hai buon gusto, figliolo!” disse avvicinandosi al ragazzo e abbracciandolo forte.

In quell’ istante arrivarono Draco e Ron, ambedue attirati dal rumore.

“Che succede qui?” chiese Ron con un piccolo sorriso.

“Papà guarda cosa mi ha regalato Scorpius!” disse Rose in estasi.

Dietro di lui spuntò Draco, incuriosito. Non appena videro l’anello ebbero la stessa identica reazione. Arrossirono e si fecero seri.

“Scorpius! Ma che ti salta per la testa?!” urlò Draco.

“Rose! Non avrai mica accettato?!” disse allo stesso tempo Ron.

“Cosa, perché?” chiese Scorpius disorientato.

“Ma certo che ho accettato!” strillò Rose.

“Ora basta!” decise Hermione interrompendo il flusso di parole che stava per uscire dalla bocca di tutti. “Mi sembra chiaro che il problema è fra voi due!” disse indicando i due uomini. “Quindi lo risolverete senza dare noie ai ragazzi!”.

“Hermione ha ragione!” intervenne Daphne. “Quindi ora … filate di là!” ordinò indicando il salotto. “E non ne uscirete finché non avrete appianato tutte le vostre divergenze!”.

“Cosa? Tesoro …” cominciò Draco.

“Hermione non dire …”.

“Ora!” urlò Daphne. Draco si prese un colpo e lanciò una chiara occhiata a Ron, che voleva dire muoviti! I due andarono di malavoglia in salotto e, una volta dentro si sedettero sulle poltrone senza guardarsi.

“Apriremo la porta solo stasera!” disse Hermione con una mano alla maniglia. E, senza dare al tempo ai due uomini di reagire, chiuse la porta a chiave.

Postato il quarto capitolo! :)

elettra1991: sono contenta che ti sia piaicuto lo scorso capitolo, i sigari di Draco avranno ancora un piccolo ruolo nella fiction  ... vedrai. Muhahahahahah!!!!

Per veranatalie: ho letto la tua fan fiction. Mi è piaicuta davvero un sacco!! Sono rimasta così O.O

Fra poco posterò il prossimo capitolo.  Patty.
   
 
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