Soluzione
Il
giorno dopo tutti fecero colazione tranquillamente, dopo Draco
salì al piano di
sopra, mentre Ron si tenne a debita distanza da lui, rimanendo in
salotto a
leggere un libro.
“Scusi,
signor Malfoy?” Rose aprì un poco la grande porta
di quercia che Scorpius aveva
detto essere l’ufficio da lavoro del padre.
“Si?”
chiese lui sollevando lo sguardo da alcune carte.
“Scusi
volevo chiederle una cosa” disse Rose entrando
nell’ufficio e chiudendo piano
la porta.
“Dimmi
pure. Accomodati” aggiunse Draco indicando la sedia di fronte
a lui.
“Grazie.
Volevo chiederle … che cos’è
esattamente che non va? Se riguarda mio padre me
lo dica, potrei parlargli io, sono sicura che troveremo una
soluzione”.
Draco
restò qualche minuto in silenzio e studiò la
ragazza
Niente da fare,
anche oggi con quella
maglietta rossa che lascia vedere praticamente tutto. Scorpius dovrebbe
prepararsi ad un tradimento se vuole stare con questa qui.
“Cara,
non c’è alcun problema che io e tuo padre non
possiamo risolvere da persone
civili. Siamo adulti ormai e dovremmo saper mettere da parte i nostri
problemi
adolescenziali” disse sorridendo.
Rose
non sembrava convinta ma annuii lo stesso e uscì
dall’ ufficio.
Scorpius,
in salotto, non se la cavava meglio. Anzi, andava peggio di Rose.
“Ma
non
ti hanno insegnato che non si disturba una persona quando
legge?” chiese Ron
mandando veleno dagli occhi.
“Scusi,
signor Wesley, ma questa è una delle poche occasioni in cui
ci possiamo parlare
senza … interferenze” concluse Scorpius.
“Intendi
dire tuo padre che cerca di picchiarmi?”.
“Io
…
insomma, anche …” farfugliò il ragazzo
imbarazzato.
Calò
un
silenzio pesante durante il quale Ron riprese a leggere, come se
Scorpius non
esistesse, ma lui non voleva darsi per vinto e si schiarì la
voce per
richiamare l’attenzione di Ron, che stavolta mise via il
libro e si sistemò, in
attesa che Scorpius parlasse.
“Signor
Weasley, siamo partiti con il piede sbagliato. Ma io le posso
assicurare che
non c’è nulla di cui deve preoccuparsi”.
“Nulla?”
Ron esplose. “Rose è totalmente impazzita. Non
l’avevo mai vista così! Ha perso
completamente la testa. Ma tu poi te ne andrai, la ferirai, sei proprio
come
tuo padre: non sai rapportarti con le persone! E lei allora?! Non ci
pensi
vero?”.
“No,
no
signor Weasley! Io non voglio lasciare Rose. Lei è la
ragazza più bella che ho
mai visto, è intelligente e decisa. E
…”.
“Basta”
intimò Ron. “Non voglio sentire altro. Le tue
promesse non mi possono aiutare.
Ma tu e la tua famiglia dovete lasciare in pace la mia Rose”
e così dicendo si
alzò e fece per andarsene.
“Ma
signor Weasley io volevo prima dirle una cosa” disse Scorpius
alzandosi dalla
sedia.
“Una
parola, ti concedo” disse Ron.
“Matrimonio”
rispose Scorpius.
Ron si
irrigidì.
“Veloce
Hermione! Ecco passami quella camicia!” Ron, disperato,
gettava tutto nella
borsa da viaggio che si erano portati dietro. “Dai Hermione!
Dobbiamo
andarcene!” disse andando in bagno e prendendo gli
spazzolini.
“Ron.
Non ci provare” disse solo Hermione puntandogli contro la
bacchetta.
“Ma
Hermione!” gridò lui. “Tu neanche ti
immagini in che abisso di perversione quel
ragazzo è arrivato! Lui è furbo. Prima si
dimostra gentile e premuroso con
Rose, poi anche con noi … ma io l’ho capito,
sai?” disse Ron agitando un dito. “Quello
vuole solo una cosa!”.
“E
cosa
sarebbe, di grazia?”.
“B’è
…
sarebbe …”.
Qualcuno
bussò alla porta. Era Daphne, che li avvisava che il pranzo
era servito.
Hermione convinse Ron a scendere, e lo dissuase anche dal fuggire dopo
pranzo,
strappando l’innocente Rose dalle braccia del perfido
Scorpius.
“Era
tutto squisito signora Malfoy” disse Rose.
“Grazie
cara”.
“Noi
andiamo a fare una passeggiata. Ci vediamo dopo” disse
Scorpius alzandosi e
prendendo Rose per mano.
Appena
furono fuori, infagottati contro il freddo, si lasciarono andare ad un
disperato sfogo.
“Ma
scusa li hai visti? Si comportano come bambini! Hugo è
più maturo di loro!”
esplose Rose.
“E’
vero, sono così infantili” concordò
Scorpius.
“Cosa
facciamo? Mio padre non mi permetterà più di
vederti” disse la rossa
appendendosi con le braccia al collo del fidanzato.
“Rose,
sei grande ormai” le ricordò il ragazzo.
“Non
si
sa mai di cosa è capace papà” disse lei
sciogliendo l’abbraccio e incrociando
le braccia sul petto con un broncio sul viso. Scorpius nel vederla
così
sorrise.
“Comunque
vadano le cose, io non ti lascerò mai andare,
chiaro?” Rose sorrise alle sue
parole. “E a proposito di questo, vorrei dirti una cosa
…” erano arrivati
vicino all’apposita panchina dove Scorpius aveva progettato
il piano. Fece
sedere Rose sulla panchina e si inginocchiò di fronte a lei
tenendole una mano,
mentre con l’altra tirava fuori una scatoletta quadrata
coperta di velluto
verde.
“Rose
Weasley … vuoi diventare mia moglie?” disse
aprendo la scatola che mostrava un
sottile anello argentato con una rosa sopra.
Rose
trattenne il fiato.
“Mamma!
Mamma! E’ successa una cosa bellissima! Mamma!”
Rose si precipitò in cucina
dove trovò Hermione e Daphne che chiacchieravano di fronte
ad una tazza di tè. “Mamma
guarda!” disse Rose mettendo sotto il naso della madre il
piccolo anello.
Hermione ebbe un sussulto. In quel momento arrivò Scorpius,
che neanche aveva
avuto il tempo di cambiarsi, e aveva addosso la sciarpa e il cappotto,
e
sorrideva come un’ebete.
“Fa
vedere?” chiese Daphne. “Scorpius! Hai buon gusto,
figliolo!” disse
avvicinandosi al ragazzo e abbracciandolo forte.
In
quell’ istante arrivarono Draco e Ron, ambedue attirati dal
rumore.
“Che
succede qui?” chiese Ron con un piccolo sorriso.
“Papà
guarda cosa mi ha regalato Scorpius!” disse Rose in estasi.
Dietro
di lui spuntò Draco, incuriosito. Non appena videro
l’anello ebbero la stessa
identica reazione. Arrossirono e si fecero seri.
“Scorpius!
Ma che ti salta per la testa?!” urlò Draco.
“Rose!
Non avrai mica accettato?!” disse allo stesso tempo Ron.
“Cosa,
perché?” chiese Scorpius disorientato.
“Ma
certo che ho accettato!” strillò Rose.
“Ora
basta!” decise Hermione interrompendo il flusso di parole che
stava per uscire
dalla bocca di tutti. “Mi sembra chiaro che il problema
è fra voi due!” disse
indicando i due uomini. “Quindi lo risolverete senza dare
noie ai ragazzi!”.
“Hermione
ha ragione!” intervenne Daphne. “Quindi ora
… filate di là!” ordinò
indicando
il salotto. “E non ne uscirete finché non avrete
appianato tutte le vostre
divergenze!”.
“Cosa?
Tesoro …” cominciò Draco.
“Hermione
non dire …”.
“Ora!”
urlò Daphne. Draco si prese un colpo e lanciò una
chiara occhiata a Ron, che
voleva dire muoviti! I due andarono di malavoglia
in salotto e, una
volta dentro si sedettero sulle poltrone senza guardarsi.
“Apriremo la porta solo stasera!” disse Hermione con una mano alla maniglia. E, senza dare al tempo ai due uomini di reagire, chiuse la porta a chiave.
Postato il quarto capitolo! :)elettra1991: sono contenta che ti sia piaicuto lo scorso capitolo, i sigari di Draco avranno ancora un piccolo ruolo nella fiction ... vedrai. Muhahahahahah!!!!
Per veranatalie: ho letto la tua fan fiction. Mi è piaicuta davvero un sacco!! Sono rimasta così O.O
Fra poco posterò il prossimo capitolo. Patty.