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Autore: Vanex23    10/04/2016    0 recensioni
"Lo sai che fai più chiasso tu che tutto questo flusso di persone senza una meta il primo giorno di scuola?" Mi chiese una ragazza posizionandosi dietro di me, ridendo.
"Ciao anche a te Lydia Martin, sto bene grazie e tu?" Domandai non curandomi della sua presenza.
"Come siamo permalosi di prima mattina." Brontolò alle mie spalle ma io non le diedi più retta.
Poi di colpo, finalmente l'armadietto si aprì ed io riuscii nella mia impresa vittoriosa. Ero così soddisfatto della mia impresa mattutina che volevo davvero andarmene per tutto il corridoio saltellando come un pazzo, ma come sempre la sfiga aveva qualcosa in serbo per me e quel qualcosa o meglio, qualcuno, in quella giornata era proprio Lydia Martin.
"Cos'è, oggi ti hanno morso la lingua e non parli? Non mi ricordavo di te così taciturno!" Mi disse sospettosa.
"A quanto pare neanche io mi ricordavo di te così chiacchierona, soprattutto di prima mattina." Mormorai io, chiudendo il mio armaditto forte, perché aveva anche il difetto di rimanere aperta sta cagata.
Genere: Comico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allison Argent, Jackson Whittemore, Scott McCall, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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  Confused.


Ero appena arrivato a scuola e come ogni santo giorno, da riturale più o meno visto che la frequentavo da tre anni, andavo dritto al mio armadietto che come ogni mattina, si riproponeva di farmi impazzire, perché altrimenti non avremo cominciato bene la giornata. Sospirai sonoramente prima di attuare come sempre il mio piano. Avevo anche esposto il sesto richiamo alla segreteria della scuola per questo deficit ma ancora niente. Ok che la scuola è appena iniziata ma, non vorrei dir nulla, sono tre anni che aspetto un armadietto normale, come tutti gli altri. Ora che ci penso in realtà forse non sono neanche l'unico con l'armadietto difettoso o quasi. Jackson è da un anno che ha l'armadietto quasi smontato, ma non era per colpa sua o della scuola, in quel caso glielo aveva proprio distrutto di proposito Scott, ma ne aveva di motivi, uno ben valido: mai provarci con la ragazza di un licantropo e Jackson non lo sapeva. Neanche il suo armadietto era stata sistemato, me n'ero accorto solamente adesso mentre mi rigiravo a guardare verso la sua direzione, stava lì ad aprire quel pezzo di anta che ne rimaneva e poi lo richiudeva per quel poco che poteva. Allora qualcuno più sfigato di me esisteva.
Mi sa proprio che comunque farò il settimo richiamo tra qualche mese, magari avranno la brillante idea di sistemarlo, prima o poi. Molto poi, magari.
Ma proprio stamattina non aveva voglia di aprirsi questo armadietto ed io stavo perdendo fin troppo la pazienza, di prima mattina il mondo mi sta proprio sui maroni. Era più scivoloso del previsto e non capivo come mai visto che dentro la scuola c'era sempre fresco e utilizzavo sempre lo stesso metodo per aprirlo, che diamine stava succedendo?
Mi rigirai abbastanza irritato e vedevo che poco a poco il corridoio stava svuotandosi, tra poco sarebbe anche suonata la campana dell'inizio delle lezioni ed io a prima ora avevo anche biologia, che bello! Era forse un coalizione di tutti gli enti negativi contro di me, oggi?
"Vuoi una mano?" Mi domandò una voce femminile alle mie spalle, accompagnata da una leggera risata.
"No Malia, ma grazie per l'aiuto." Risposi scocciato, buttando lo zaino a terra per essere più libero.
"Lasciami provare." Mi disse lei, spostandomi totalmente senza neanche prestare attenzione a quello che le avevo appena detto. Ecco una cosa che non sopportavo di Malia: il suo essere così testarda, è una cosa che mi fa andare fuori di testa e sicuramente farebbe andare fuori di testa anche il più pacifico del mondo. Continuava tranquillamente ad armeggiare col mio armadietto e in meno di due secondi, fu subito aperto, facendo formare sulle labbra di Malia un sorriso compiaciuto e soddisfatto per il suo aiuto, che comunque nessuno aveva chiesto, a maggior ragione io.
Presi subito i miei libri, e dopo mi rivolsi a lei in tono molto basso - "Potresti smetterla di usare i tuoi poteri da coyote a scuola almeno?"
"Un grazie sarebbe gradito." Rispose saccente.
"Sì, grazie, molto gentile." - Dissi io riprendendo lo zaino, ma Malia non si accennava a spostarsi e togliersi davanti a me. - "Devo fare il contratto scritto per passare?" Chiesi ovvio.
"No scusami, è che.." Si bloccò scuotendo la testa.
"Cosa? Malia cosa c'è?" Domandai mettendomi a braccia conserte.
"Stavo cercando di capire quali sentimenti o emozioni ti stessero sfuggendo in questo momento e.." Mi spiegò ma io la bloccai subito.
"Che cosa? Stavi controllando il mio umore senza neanche chiedermelo? Dovreste smetterla di analizzarmi come un campione da laboratorio, cosa pensate di fare?!" Domandai seccato. Avevano tutti questo vizio assurdo di utilizzare i loro poteri per scannerizzarmi i sentimenti, cosa che io odiavo perché non potevo tenermi niente per me.
"Sì, cioè andiamo Stiles è normale che mi preoccupi ancora per te, ti ho visto così nervoso e stavo cercando di capire cosa stesse accadendo." Mi disse corrugando la fronte. Però era preoccupata da questa cosa, non capivo il motivo.
"E cos'hai scoperto, sentiamo?" Domandai curioso, ormai che c'ero.
"In verità non ho sentito proprio nulla, non riesco a percepire alcuna tua emozione o sentimento, c'è qualcosa che non va." Mi spiegò ovvia ma io ancora non capivo cosa voleva dirmi.
"Quando aggiusti i sentori fammi sapere." Le dissi ridendo.
"Stiles è una cosa seria, non mi era mai successo." Mi disse toccandosi la testa sconsolata.
"C'è sempre una prima volta. E per la cronaca in questo momento sto provando tanto.." Dissi lasciando la frase in aria.
"Cosa provi?" Domandò colpita.
"Sonno, tanto sonno." Le risposi soddisfatto prima di andarmene e lasciarla in corridoio da sola. Era comunque una risposta vera.
Entrai subito in classe e con grande sollievo ancora la professoressa non c'era. Invece c'era proprio Scott ad aspettarmi, mi aveva tenuto il posto, eravamo seduti insieme, nell'ora di biologia avremo sicuramente dovuto analizzare qualche compito portato dalla stessa prof, quindi mi stavo preparando per non essere del tutto impreparato. Aprii il libro e lo posizionai sul banco nell'angolo, così ogni tanto potevo sbirciare a dare delle dritte anche a Scott.
La prof arrivò qualche minuti più tardi e ci diede il nostro campione, io e Scott dovevamo dividerci il telescopio e la scheda di analisi, niente di così complesso comunque.
"Allora.." Cominciò lui sempre parlando piano, non dovevamo farci sentire.
"Cosa ti serve?" Chiesi cercando di prendere il libro.
"Nono, posa quel libro, non mi serve." Puntualizzò subito.
"Allora cosa?" Chiesi stupito. Non me lo aspettavo, Scott aveva studiato!
"Stiles insomma sono il tuo migliore amico, quando mi dirai cos'è successo realmente tra te e Malia e perché vi siete lasciati?" Chiese incredulo.
"Sssssssh!" Gli tappai subito la bocca. Proprio non lo capiva che come ce li aveva lui i poteri per origliare le discussioni altrui ce li avevano anche gli altri, ed eravamo perennemente circondati da lupetti anche noi. Soprattutto nella stessa classe. C'erano Jackson e Isaac con noi che avevano il suo stesso potere e nessuno doveva sentire nulla.
"E' così tanto segreto da non poterlo sapere neppure il tuo migliore amico?" Mi chiese triste.
"Esatto." Risposi sincero.
"Andiamo Stiles, io ti confido tutto." Mi disse spazientito.
"Anch'io ma per ora non posso, scusami." Risposi sbrigativo.
"Perché?" Mi chiese ancora.
"Perché no." Risposi ovvio.
"Ma che risposta è questa?!" Chiese contrariato.
"Vogliamo parlare piuttosto del fatto che tu e Malia ve ne approfittiate ogni volta per scannarizzarmi e controllare i miei battiti cardiaci e i miei sentimenti quando vi pare, senza dirmi niente?" Domandai un po' alterato.
"Sai che non lo faccio mai senza chiederti il permesso." Mi rispose Scott incrociando le braccia.
"Lo stai facendo anche adesso perché volevi sapere di Malia, non negare l'evidenza Scott." Risposi girandomi verso di lui.
"Ok hai ragione ma sei calmo e i tuoi battiti cardiaci sono normali quindi stai dicendo la verità." Mi disse sincero.
Ero calmo perché semplicemente non c'era molto da dire del perché io e Malia ci eravamo lasciati e ancora non potevo dirlo a nessuno semplicemente perché glielo avevo promesso.
"Non fatelo mai più, mi urta, mi sento come se fossi sotto esame e sapere che mi state controllando a mia insaputa mi fa stare affatto tranquillo." Spiegai ovvio.
"Ma sei stato tranquillo per tutto il tempo che l'ho fatto e non hai accennato nemmeno una nota di nervosismo, quindi perché preoccuparsi?" Mi chiese sbalordito. In effetti aveva ragione.
Guardai l'orologio, non avevo più voglia di starmene lì dentro ma erano ancora solo le nove. In più mi ricordai in quel momento che di pomeriggio dovevamo andare tutti insieme da Lydia e lì la mia mente scoppiò: sarebbe stata una lunghissima giornata 'no'.



***



Eravamo appena arrivati a casa di Lydia. Era carina come casa, non troppo grande ma nemmeno troppo piccola, molto sistemata e in ordine, ogni cosa al suo posto e le pareti erano lucidissime. In confronto casa mia poteva essere la casa degli orrori ma si vedeva molto che mancava ormai una mano femminile e che pesava tantissimo questa assenza, già. Lydia ci fece accomodare tutti quanti nella sala grande, era davvero enorme quella stanza: un tavolo centrale lungo con 12 posti occupava già metà stanza e dall'altro lato c'era un divano, anche questo enorme a tre posti bianchissimo e una tv di 32 pollici che regnava sovrana lì in mezzo. Ok, me ne stavo innamorando di quella stanza, semmai si potesse provare amore per un qualcosa.
"Sedetevi pure qui e se avete fame ditemi pure, non ci sono problemi." Ci disse Lydia sorridendoci. Bene, questa cosa stava iniziando col piede giusto e mi stava piacendo.
"Se avessi saputo della tv prima sarei venuto anche ieri." Commentò ironico Isaac. Gli diedi ragione mentalmente.
"Scommetto che saresti venuto prima per molte cose." Aggiunse Jackson, sapendo il fatto suo, come poterlo biasimare, il ragazzo fino a l'anno scorso si sguazzava qui dentro.
"Lasciate perdere casa mia e concentratevi sullo studio, prima cominciamo e prima finiamo." Disse Lydia prendendo tutti i suoi appunti.
Io mi misi in mezzo tra Allison e Scott visto che nessuno dei due accennava a volersi sedere vicino l'un l'altro ed era l'unico posto libero. Di fronte a me c'erano Malia e Theo seduti vicini che parlottavano tra di loro con accanto Isaac e a capotavola c'erano Lydia e Jackson.
"Oh mio dio Malia non non ti confondi con tutti quei colori sul libro?" Chiese sempre Lydia notanto tutte le parti sottolineate sul libro della mora, con colori diversi.
"No anzi, riesco anche meglio a ricordarmi quale parte so meglio e quale peggio. Il rosso è perché non ci sono arrivata per niente, il giallo per dire che ci sto lavorando e il verde ce l'ho fatta." Spiegò fiera di sé.
"Beh noto con piacere che ci sono molte parti rosse." Disse Lydia un po' preoccupata.
"Odio la matematica." Sputò fuori Malia come se fosse davvero una bestia la materie della quale stava parlando.
"Che metodo idiota, chi te lo ha insegnato?" Domandò Theo squadrando il libro un po' dubbioso.
"Lo sto adottando io." Disse Malia tagliando corto, mentendo.
"Lo ha appreso da me perché ha visto come anche io certe volte risolvevo delle cose." Dissi attirando la sua attenzione. Malia mi guardò torvo ma non mi importava mentre Theo sorrise un po' ma non disse nulla.
"Va bene, possiamo cominciare comunque, proviamo a fare i teoremi?" Chiese Lydia per smorzare un po' la tensione: almeno in questo era brava.
Tutti concordammo anche se effettivamente non mi importava molto, diciamo che in matematica riuscivo a cavarmela bene, merito del mio astuto cervello. Presi il libro comunque per leggere il teorema e poi dimostrarlo ma c'era qualcosa che non andava fin da subito. Non era concentrazione, né tanto meno scarsa voglia, non riuscivo proprio a leggere, non ce la facevo. E se non leggevo il teorema non potevo esplicarlo. Inizialmente avvicinai il libro ma così era solamente peggio e se strizzavo gli occhi le parole si fondevano l'un l'altra. Se lo allontanavo non riuscivo a distringuere le lettere delle parole e anche queste si confondevano l'un l'altra, creandomi tanta confusione e facendomi vedere confuso ogni cosa. Chiusi e riaprii gli occhi un paio di volte, ma sembrava tutto inutile. Guardai gli altri che nel frattempo stavano lavorando perfettamente. Scott collaborava con Isaac, Malia e Theo stavano scrivendo insieme, Allison faceva calcoli, Lydia scriveva tranquillamente e Jackson stava addirittura usando anche il telefono. Solo io non ci riuscivo. Mi sentivo un po' confuso e la testa iniziava anche a farmi male. Mi passai una mano tra i capelli abbastanza nervoso ma non mi sentivo neppure tanto nervoso. In quel momento, per la prima volta speravo con tutto il cuore che qualcuno sentisse i miei battiti del cuore accellerati ma nessuno si voltava verso di me dei lupetti in sala, neppure Scott.
"Ma perché?" Chiesi ad alta voce mentre cercavo di mantenere la calma.
"Potresti leggere nella tua mente senza disturbare?" Mi chiese Lydia alquanto scocciata.
"Potresti smetterla di immischiarti nei miei pensieri per un attimo e lasciarmi in pace?" Risposi più duro di quanto potevo risultare. Mi alzai di scatto e uscii dalla stanza, sbattendo la porta dietro le mie spalle.
Ma proprio in quel momento mi resi conto di essere proprio un idiota. Stava piovendo anche se piano e per quanto potessi essere all'aperto e non leggere nulla, la mia vista mi faceva apparire le cose ancora confuse, la testa mi premeva forte alle tempie e in tutto ciò non riuscivo quasi più a muovermi. Mi ero paralizzato del tutto.
Cosa diamine stava succedendo e perché?
"Stiles!" Urlò dietro di Malia, seguita a ruota da Scott.
"Cosa stai facendo, entra dentro." Mi riprese Scott avvicinandosi a me.
"Scannarizzatemi ragazzi, ve lo sto chiedendo sinceramente, anche se mi da fastidio, ma fatelo. E soprattutto ditemi subito cosa sentite." Ero più alterato, quindi potevano sentire i battiti più veloci ma non importava.
"Va bene." Dissero insieme e si contrarono per ascoltarmi e dirmi cosa sentivano.
Nel frattempo uscirono anche Theo, Jackson, Isaac e in fine Lydia molto preoccupata.
"Mi dispiace Stiles.." Disse Lydia un po' troppo preoccupata per una semplice risposta sbagliata.
"Non ora Lydia." La bloccò Jackson, si stava concentrando anche lui su di me e anche Isaac stava facendo la stessa cosa, adesso mi sentivo molto in soggezione però, lo avevo chiesto solo a Scott e a Malia perché di loro mi fidavo. L'unico che non se ne preoccupava nemmeno un po' era Theo e da un lato lo ringraziai mentalmente almeno 10 volte ma dall'altro lato mi urtava particolarmante perché non riuscivo capire cosa caspita ridesse in quel momento.
"Allora?" Chiesi un po' preoccupato, stavo rimandendo ancora immobile ma niente. I quattro si guardarono un po' stupiti e preoccupati ma nessuno parlava.
"Stiles.." Cominciò Malia, ma Scott la bloccò avvicinandosi a me.
"Cosa? Ero troppo nervoso, ansioso, avevo il cuore alle stelle, insomma?" Domandai riscontrando molto nervoso in me in quel momento.
"Non abbiamo sentito assolutamente nulla Stiles, il tuo cuore non ha accelerato i battiti cardiaci a non trasuda alcun tipo di odore come nervosismo, ansia, o altro." Mi disse Scott molto serio.
"Ma è impossibile, io mi sento nervoso e molto strano." Commentai dubbioso.
"E' impossibile, come abbiamo fatto a non sentirlo?" Chiese Isaac dubbioso anche lui, rivolgendosi agli altri.
Lydia era rimasta accanto alla porta osservando tutta la scena, ma non sembrava stranita affatta da questa strana situazione, insomma, lei era all'oscuro di tutto. 
"Di qualsiasi cosa dobbiate parlare, potete farlo anche dentro, sapete?" Ci chiese Lydia attirando l'attenzione di tutti noi su di lei.
Seguimmo il suo consiglio e Scott mi aiutò a passare per entrare dentro.
In tutto ciò notai perfettamente quello che aveva fatto Theo per tutto il tempo sentendo ogni minima parola tra di noi: continuava a sorridere soddisfatto, come se sapesse qualcosa e sicuramente lui sapeva, lo avrei scoperto in tutti i modi possibili.











Angolo Autrice:
Anche il terzo capitolo è qui! Purtroppo lo so che è corto e di solito io scrivo molto di più ma non posso svelarvi ogni cosa quindi devo limitarmi a pubblicare capitoli molto più corti e più piccoli. Poi oggi devo fare un paio di cose in più quindi pubblicare un po' è un'impresa per ora.
Comunque spero di avervi incuriosita con la questione di Stiles, è una cosa nuova per certi versi ma per altri la conosciamo già perché è stata accennata appunto nella quinta stagione.
Spero comunque che questo capitolo vi sia piaciuto, xoxo Vanex23.











 

SPOILER:


[...]
"In realtà io so già tutto." Disse Lydia spiazzandoci tutti.
[...]
  
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