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Autore: Eristhestrange    10/04/2016    2 recensioni
Un'alternativa agli eventi di Dressrosa: una prigioniera piuttosto singolare, un accordo a cui non si può sfuggire, un piano da portare a termine. Ad ogni costo.
Genere: Avventura, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donquijote Doflamingo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo IV

 

Un brusco risveglio

 

"Mmmmm...ma che bella dormita! Mi sento davvero fresca come una rosa!"

La ragazza non fece nemmeno in tempo a stiracchiare le braccia che si rese conto subito di non essere nella sua camera da letto a palazzo.

"Ehi! Ma dove sono finita?"

Esclamò guardandosi intorno. Era seduta su un manto erboso in un ambiente circolare, appoggiata a quello che pareva essere il tronco di un albero.

"Ma che diavolo...? Oh, che mal di testa..." tentò di rialzarsi, ma un giramento la costrinse a rimanere seduta dov'era. D'un tratto sentì una voce familiare provenire dalle sue gambe.

"Eris, finalmente hai ripreso i sensi! Temevamo che ti saresti risvegliata molto più tardi!"

Eris sorrise stupita "Leo!!! Che bello vederti! Ma che è successo, dove mi trovo?"

"Siamo nel quartier generale dell'armata di Re Riku! Sotto al campo dei fiori!".

Subito accorse uno stuolo di piccoli nani, che le si avvicinò per salutarla.

"Benvenuta Eris-sama!"
"Oh così voi sareste la tribù Tontatta! Non vedevo l'ora di conoscervi!" era intenta ad osservare quelle singolari e simpatiche creature quando altre voci a lei familiari attirarono la sua attenzione.

"Finalmente ti sei svegliata, vuol dire che si dorme meglio sull'erba che su un materasso da principessa!" la canzonò una voce nasale "Eris! Che sollievo!" "Eriiiiiis!Sei stata SUPEEEER veloce a riprenderti!".

"Usopp!!! Robin!!! Franky!!! Ragazzi, quanto sono felice di rivedervi!" disse alzandosi e andando ad abbracciare gli amici, facendo attenzione a dove metteva i piedi per non calpestare i piccoli nani.

Da quella prospettiva ebbe modo di notare nell'altra parte della sala una lavagna con mappe e fogli, un lungo ceppo usato come tavolo e anche un grazioso mulino.

"Che cosa ci fate qui? Vi avevo detto di non venire!" la sua espressione si fece più seria.

 "Credi davvero che saremmo venuti qui solo per salutarti e poi levare le tende? Non se ne parla! Sei una nostra amica e noi ti tireremo fuori dai guai!" I nani guardarono il cecchino con sguardo ammirato "Usoland! Sei un vero eroeeee!" esclamarono in coro.

"Non potevamo certo lasciarti qui!" disse Robin sorridendo "E poi sembri SUPEEER contenta di rivederci!" concluse Franky, che a quanto pareva i Tontatta avevano particolarmente preso in simpatia poiché se ne stavano appollaiati sulle sue spalle robotiche.

Eris sorrise mestamente.

"Non ti devi più preoccupare, adesso che sono arrivati gli eroi leggendari!!"

Il piccolo Leo sembrava entusiasta; la ragazza dai capelli rossi rimase perplessa.

"Ma certo! Noi! Gli eroi leggendari, discendenti diretti di Montblanc Noland aiuteremo quest'isola!"

Il breve discorso di Usopp suscitò un grande scalpore fra i Tontatta visibilmente ammirati, che lo acclamarono col singolare nome di 'Usoland'.

Eris capì e rise.

"Eris-sama, piacere di fare la tua conoscenza!Io sono il comandante dell'armata di Re Riku!" un personaggio alquanto singolare era venuto a presentarsi davanti a lei.

"Molto piacere, Comandante. Sei uno di quei giocattoli che vivono qui a Dressrosa?" chiese con curiosità, osservando lo strano soldatino giocattolo.

"Esattamente. Sono un alleato dei Tontatta e abbiamo intenzione di sconfiggere Doflamingo. E' ormai un anno che pianifichiamo la nostra sommossa e oggi è arrivato il momento di mettere in atto il nostro piano!"

"Cosa? Oggi? Leo mi aveva parlato di un piano e che volevate attaccare Doflamingo, ma non pensavo che sarebbe accaduto così pres...un momento..." dopo qualche secondo in cui la sua espressione ebbe il tempo di cambiare da stupefatta ad assorta, ricominciò il discorso tra gli sguardi preoccupati degli amici "...perdonatemi tutti ma non riesco a ricordare una cosa...stasera io e Leo dovevamo incontrarci alla base dell'altopiano del re per andare verso Green Bit...cosa ci faccio qui?"

Calò il silenzio e tutti rivolsero lo sguardo altrove.

"Che cosa è successo ragazzi? Perché fate quelle facce?"

Fu Robin a parlare per prima davanti alla ragazza che aveva cominciato ad agitarsi.

"Eris...Doflamingo...è riuscito ad avvelenarti purtroppo! I Tontatta ci hanno raccontato di ciò che ti è successo in questi giorni e del piano di Doflamingo..."

"Un momento, come è possibile...io non ho mangiato nulla...stamattina mi sono svegliata e..."

Poche, sfocate immagini attraversarono la sua mente.

Fiori, profumo, pavimento freddo.

"...o, no..."

Sussurrò ad occhi sbarrati.

"Mi dispiace Eris...non abbiamo potuto fare niente, se non aspettare il momento opportuno!" tentò di scusarsi Leo in tono triste e rammaricato.

"Non fa niente, non è colpa vostra..." rispose riprendendo fiato "sembra che siate riusciti a somministrarmi l'antidoto ed ora sto bene, senza contare che sono arrivata da voi molto prima del previsto! Adesso abbiamo più tempo per pensare al da farsi!"

La ragazza pareva aver riacquistato il suo normale colorito dopo essere impallidita, ma i Tontatta e i suoi amici non sembravano per nulla sollevati.

"Quando le nostre spie in città ci hanno detto che eri in compagnia di Doflamingo abbiamo subito pensato che ci fosse qualcosa che non andava e quando ti hanno vista alla festa la sera abbiamo capito che non ti saresti presentata, così..."

"Io? Fuori con Doflamingo? Una festa? Ieri notte?Non ditemi che..." di nuovo i battiti del suo cuore ritornarono a farsi veloci e la sua espressione a inorridire.

"Esatto. Siamo riusciti a portarti via solo a notte inoltrata. Ti abbiamo somministrato l'antidoto nel sonno e insieme al nostro Comandante sei stata trasportata attraverso i passaggi segreti che ci hai mostrato. Sulle mappe abbiamo trovato anche un collegamento nascosto per arrivare fin qui che ci è stato molto d'aiuto! Purtroppo l'effetto dell'antidoto porta alla perdita dei sensi e della memoria per un periodo imprecisato di tempo, per questo ti sembra sia passata qualche ora da quando hai inalato le spore dei fiori, ma in realtà è passato un giorno!"

Venne assalita dallo sconforto, Robin le mise una mano sulla spalla per rassicurarla.

"Vi prego...ditemi che non ho fatto nulla di cui in questo momento potrei pentirmi amara..."

Eris era stata presa alla sprovvista quando si era svegliata, tanto da non aver fatto caso a ciò che aveva addosso.

Fece attenzione a non urtare i Tontatta mentre si spostava e girava su sé stessa con sconcerto. Scrollò la testa un paio di volte per essere certa di quello che stava vedendo, tuttavia la realtà era inequivocabile.

"Un vestito da flamenco. Rosa. Credo di non sentirmi bene."

"Mi dispiace Eris, ma il vostro fidanzamento è stato ufficializzato. Ora sei principessa di Dressrosa, nonché la prossima a succedere al trono come regina" disse mestamente il soldatino.

Tutti avevano lo sguardo basso e malinconico.

Eris no. Lei era furibonda.

"Oh perfetto! Oltre a sembrare un pacco regalo per una bambina di otto anni adesso sono anche fidanzata! Meraviglioso! Per caso anche la corona da regina è fatta di piume rosa?"

"Ti prego Eris, calmati...d'altronde avendo promesso di sposarlo, dovevi pur aspettarti che vi sareste prima fidanzati! Doflamingo vuole che sembri tutto ordinario, come se fosse il normale corso delle cose!" tentò di spiegare Usopp.

"Ma io non ero in me in quel momento! Se solo avessi potuto pensare con la mia testa..."

"Avresti dovuto fingere comunque di essere convinta della tua scelta davanti a tutti! E' inutile, ormai non puoi cambiare le cose!" intervenne Robin  "Tuttavia possiamo mettere alle strette Doflamingo! Abbiamo un piano!" concluse Leo.

Eris si sedette su un ceppo e venne circondata dai Tontatta preoccupati. Si mise le mani sul volto e fece dei lunghi, profondi respiri mentre tutti stavano in silenzio.

"Mi hai ingannata ancora...quante altre volte dovrò fare la figura della stupida? Non importa cos'altro hai intenzione di fare, io non ti lascerò mai vincere questa guerra Doflamingo!"

Si rialzò di scatto e si rivolse ai compagni con un'espressione tanto furiosa quanto determinata.

"Avete ragione...quel che è fatto è fatto...ma c'è ancora speranza! Se saremo uniti ce la faremo,  senza ombra di dubbio! Doflamingo la pagherà molto, molto cara per quello che ha fatto a tutti noi!"

"SUPEEEER ben detto Eris!" tutti sorrisero e annuirono soddisfatti.

"Molto bene! Ora, per prima cosa, dove sono gli altri?"

"Ehmm...ecco..." cominciò il cecchino, quando un rumore strano attirò la sua attenzione.

Una lumacamera stava proiettando su una delle pareti di assi di legno l'immagine di un piccolo ometto con la camicia a fiori, la barba e uno strano elmo.

"Ma quello non è il Corrida Colosseum?" chiese riconoscendo la forma dell'edificio, prima di sentire una voce squillante decretare che un certo 'Lucy' aveva vinto la gara. La ragazza osservò più attentamente quel singolare personaggio.

"Che...cosa...? Non ditemi che..."

"Luffy ha deciso di partecipare al torneo del Corrida Colosseum! E pare che abbia appena vinto questo match! E' stato davvero un SUPER scontro!" disse Franky con nonchalance mentre i Tontatta approvavano con cenni del capo e il colorito di Eris si faceva molto simile a quello dei suoi capelli.

"Voi state cercando di dirmi che il vostro capitano si trova nella città del nemico e invece che cercare una strategia, un punto debole, un qualcosa di utile, si è messo a giocare ai gladiatori???"

"No...non è come pensi...ecco lui...Diamante..cioè, Doflamingo..." Eris cominciò a stringere i pugni e a lanciare occhiate di fuoco in modo alquanto preoccupante, tanto da spaventare il povero Usopp.

"Doflamingo è riuscito a impossessarsi del frutto Mera Mera e l'ha messo in palio al torneo! Credo fosse impossibile dissuaderlo dall'andare a prenderlo..."

Alle parole di Robin Eris sbollì immediatamente.

"Oh...ora capisco! Anche se è evidente che si tratti di una trappola è ovvio che non potesse rinunciare...beh, che mi dite degli altri?" vedendola tranquillizzarsi così presto tirarono tutti un sospiro di sollievo. Si spostarono tutti vicino al proiettore mentre le due donne continuavano il loro discorso.

"Sanji e Kin'emon stanno andando alla fabbrica del SAD..." proseguì l'archeologa.

"Cosa? Hanno scoperto dove si trova?"
"Si per fortuna! Kin'emon pensa che il suo amico samurai sia tenuto prigioniero lì dentro!"

"Capisco...per quanto riguarda gli altri invece?"

"Beh...Nami, Chopper, Brook e Momo sono rimasti sulla nave e Zoro li sta raggiungendo!"

"D'accordo! Benissimo, dunque...che cosa avete intenzione di fa..."

Robin la interruppe per fare una domanda al soldatino.

"Perché quella ragazza viene tratta così male dal pubblico?"

Una gladiatrice dai lunghi capelli rosa aveva fatto il suo ingresso nell'arena e la folla aveva iniziato subito ad inveire contro di lei.

"Quella è Rebecca! La nipote di Re Riku!"

"La nipote???"

"Esattamente..."

"Beh, ora non ci sono più dubbi, è ovvio che si accaniscano così, anche se non lo condivido affatto!" concluse Eris.

"Che cosa?" tutti rimasero stupiti da quell'affermazione, ovviamente la ragazza sapeva qualcosa che gli altri non conoscevano.

"Già...dovete sapere che Doflamingo ha preso la nazione con l'inganno usando i suoi poteri per far devastare al re precedente l'isola, facendolo sembrare un pazzo sanguinario!"

"Eeeeeh?"

"Eris-sama ha ragione purtroppo! Doflamingo ha colpito tutto il paese, non solo i Tontatta..."

Il povero soldato senza una gamba cominciò a raccontare della tragica notte in cui Dressrosa venne devastata da Doflamingo e dai suoi generali. Era stato trasformato in un giocattolo da uno degli ufficiali, Sugar, nel tentativo di salvare il re innocente; successivamente anche sua moglie, la figlia maggiore di Riku, che ormai non si ricordava più di lui a causa della maledizione dei giocattoli, era stata uccisa davanti ai suoi occhi senza che lui potesse fare nulla. Ciò che gli rimaneva da proteggere era sua figlia...Rebecca!

Tutti erano rimasti ad ascoltare quella storia colpiti e commossi; specialmente Franky, il quale aveva preso a cuore i piccoli Tontatta e la storia infelice di quel luogo.

"Stai dicendo che tutti quei giocattoli là fuori prima erano persone? E che nemmeno i loro cari si ricordano di loro come se non fossero mai esistiti?" Eris era completamente scioccata da quelle parole.

Il soldatino annuì.

"Basta! E' assolutamente inaccettabile!"

"Hai ragione Eris, ma abbiamo ancora una speranza, Re Riku è vivo!"

"Vivo?"

"Esatto! Grazie al sacrificio della figlia, Viola, che ha deciso di mettersi al servizio di Doflamingo, ottenendone  in cambio la salvezza del padre!"
"Ma non conosco nessun ufficiale che si chiami Viola!"

"Ha cambiato il suo nome in Violet per non farsi riconoscere..."

"Cosa? Violet??? Ma se lei è la figlia di Riku allora...è lei la prossima in linea di successione, nonché la legittima erede al trono!"

La ragazza era rimasta sbigottita da tante e stupefacenti informazioni.

"Non è mai stata completamente dalla parte di Doflamingo, a lui faceva comodo per il potere che possiede perciò..."

"...potere?"

"Sì, Violet ha mangiato il frutto Giro Giro, che le consente la chiaroveggenza!"

"La chiaroveggenza? Questo vuol dire che lei non ha mai detto nulla e mi ha coperto le spalle per tutto questo tempo..."

Dopo qualche minuto di assorta riflessione, Eris si decise a riprendere parola.

"Capisco...a questo punto credo di dover aiutare questa nazione costi quel che costi! Devo molto ai suoi abitanti! Anche se non posso usare le mie abilità appieno farò il possibile per darvi una mano!"

"Proprio a questo proposito, devi sapere che..."

"Ehi ragazzi!" Usopp interruppe bruscamente Robin "Il lumacofono sta squillando! Ora rispondo!" tutti i membri della ciurma ed Eris accorsero al tavolino; il cecchino alzò la cornetta e gridò "Usopp a rapporto!"

"Ehi ragazzi, chiamo dalla Sunny! Sono Sanji!Qui con me ci sono Nami, Brook, Momonosuke, Chopper e Caesar, qual è la vostra situazione?"

"Qui parla Kin'emon! Siamo davanti al Colosseo con Luffy-dono e Zoro-dono!"

"Perfetto! Usopp, cosa succede da voi?"

"Sanji? Ma non dovevi essere alla fabbrica? Ad ogni modo...Non ci crederete mai ma abbiamo una sorpresa!"

"Ciao a tutti!" la ragazza dai capelli scarlatti salutò dalla cornetta con gioia.

"Eris?!" "Eris-chaaaaaaaaaaan, che cosa ci fai lì?"

"Sono stata salvata dai Tontatta e...ehi...Franky, ridammelooo..."

"Ragazzi, qui parla Franky! Siamo col gruppo anti-Doflamingo di quest'isola, l'esercito di Re Riku!"

"Tontatta, questa è una conversazione fra eroi! Non ascoltate!" intimò Usopp ai piccoli nani, che annuirono e se ne andarono di gran carriera.

"Ehi Luffy! Ti ricordi quel soldatino che abbiamo incontrato davanti al Colosseo? Lui è il comandante di questa armata che oggi si è radunata per detronizzare Doflamingo!"

"Oh si! Il soldatino! Rebecca voleva impedirgli di combattere! Franky, devi fermarli!"

"Volevo proprio dirti il contrario! Io non seguirò più il piano di Trafalgar..."

"Trafalgar...è qui? Perché nessuno me lo ha detto! Dove si trova adesso?" Eris si rivolse sbigottita verso gli altri due compagni che fissarono lo sguardo a terra.

"Eh? Cosa dici Franky?"

"Conosco il suo piano, dopo aver abbattuto la fabbrica terrà in vita Doflamingo per distruggere Kaidou, ma poi? Cosa ne sarà di questa gente e di questa terra? Non possiamo fermare questo esercito! !Questa nazione può sembrare felice, ma in realtà non è così! Sono tutti disposti a sacrificare la loro stessa vita pur di riappropriarsi del regno e cancellare questa oscurità! Non posso lasciarli soli...che ti piaccia o no, io combatterò con loro!"

" Franky..." il tono apprensivo di Luffy, assieme agli sguardi attoniti di tutti i suoi compagni, si trasformò subito in entusiasmo "Scatenati pure!Noi arriveremo il prima possibile!Eris, spero tu stia bene! Troveremo un modo per liberarti dall'accordo!"

"Grazie Cappello di Paglia..."

"Perfetto! E noi torneremo indietro con la Sunny per dare una mano!" aggiunse Sanji.

Improvvisamente dal lumacofono cominciarono a provenire dei forti rumori.

"Ehi Luffy, che sta succedendo?Cos'è questo baccano?" chiese Franky.

All'improvviso un grosso schianto e delle urla.

Tutti assunsero un'espressione nervosa.

"Che succede? Non vedo niente!" la voce di Luffy sembrava più distante.

"Ehi! Riuscite a sentirmi? Va tutto bene?" anche il cuoco tentava di mettersi in contatto  con i tre compagni presenti al Colosseo.

"Luffy, Zoro, Kin'emon, che succede?"

"Doflamingo! Trafalgar!" urlò Luffy dall'altro capo della cornetta.

Il terrore si fece strada sul viso di Eris e dei suoi amici.

"Ehi Trafalgar! Che ci fai con Doflamingo?" ancora una volta la voce di Cappello di Paglia.

"Luffy, che succede??" Eris si appropriò della cornetta prendendola dalle mani metalliche del cyborg.

Nessuna risposta.

Poi uno sparo.

Un altro ancora.

"Laaaaaaaaaw!" gridò Luffy con quanto fiato aveva in gola, seguita a ruota dall'urlo di Eris. La connessione si interruppe.

"Luffy! Zoro! Rispondete!" senza ottenere risposta gettò con rabbia la cornetta sul tavolino e si rivolse agli amici basiti.

"Devo andare al Colosseo! Devo sbrigarmi!"

Si tenne sollevati gli ampi lembi della gonna e si diresse verso le scale a chiocciola che portavano all'uscita.

"Ma che stai dicendo? Non puoi farlo!Hai preso il veleno e l'antidoto entrambi in meno di ventiquattro ore; sei più debole di quanto già sei! Al primo ostacolo verrai messa a terra!"

"Usopp ha ragione! Devi stare qui, se vai là fuori correrai solo il rischio di essere catturata dalla marina o uccisa! Rimani alla base!"

"Eris-sama! Eris-sama! Non partire!" gridarono i Tontatta saltellando di qua e di là per la sala.

Eris si fermò alla base delle scale e guardò tutti con espressione feroce e decisa.

"Non so perché la marina si trovi qui e in questo momento non mi interessa! Io devo raggiungere Luffy e gli altri! Dopo aver visto di cosa è capace Doflamingo, non sono più sicura che terrà fede all'Accordo!"

Posò uno dei tacchetti neri sul primo gradino, si diede lo slancio ed incominciò a correre lungo la scala a chiocciola inseguita dai Tontatta e dagli amici.

D'un tratto si sentì mancare il fiato. Si fermò e si mise una mano sul petto, sopra lo scollo a cuore dell'abito: provò a sostenersi al corrimano ma la sua vista venne meno e cadde sui gradini con un rumore sordo.

 

---

 

"No! No! No! Questo non va assolutamente bene!"

Eris, nella sua stanza del guardaroba, si trovava circondata da inservienti che mostravano, portandoli  di qua di là, abiti di qualsiasi tipo.

"Portatemi qualcosa di un pochino più...amabile! Si, amabile è la parola giusta! Eccoloooo! Questo è perfetto!"
Disse prendendo fra le mani un lungo abito rosa con dei raffinati ricami in pizzo a motivi floreali.

Dopo averlo indossato, si fece acconciare i capelli in una complicata serie di trecce raccolte, infine infilò un vistoso bolero di piume rosa, per poi rimirarsi allo specchio per un po'.

"La sorpresa del Signorino l'ha messa particolarmente di buonumore oggi! Deve aver proprio fatto centro!" "Si, hai proprio ragione! E' stato così romantico da parte sua! Dicono che dopo aver visto quel meraviglioso stuolo di fiori si sia sentita improvvisamente male e che sia stato lui ad aiutarla a riprendersi! E' davvero un gentiluomo!" si sussurrarono due inservienti, uscendo dalle stanze della ragazza.

Dopo essersi ritenuta pienamente soddisfatta della sua mise uscì seguita dalle sue dame fino alla piscina, dove trovò Lao-G, Jora e Señor Pink.

Salutò tutti con moltissimo riguardo e questi risposero stupiti. Era solita infatti ignorare chiunque e soprattutto non presentarsi mai in quel luogo.

Cominciò a passeggiare lungo il bordo della piscina, attorniata dalle ragazze che la ricoprivano di complimenti.

D'un tratto dall'atrio fece la sua comparsa Doflamingo che, con aria apparentemente distratta, si mise a passeggiare sotto il porticato.

Tutti lo salutarono a gran voce, tranne lei, che in tono sommesso e visibilmente in imbarazzo disse 'Doflamingo-sama',  per poi eclissarsi in mezzo al suo gruppo .

Il re sembrava averla tuttavia notata, tanto che dopo qualche secondo la chiamò per nome.

Il crocchio di donne si diradò, lasciandola in bella vista davanti alla piscina con la sua vistosa giacchetta di piume rosa. Con passo incerto andò incontro all'uomo sotto il porticato, che la guardava con un'espressione particolarmente benevola.

"Eris...Complimenti per il vestito! Che cosa ci fai qui alla piscina?Purtroppo non ti si vede molto spesso da queste parti..."

Istintivamente abbassò lo sguardo e le sue guance diventarono dello stesso colore dei suoi capelli.

"Oh...Doflamingo-sama...grazie...io, ecco, a dire il vero oggi volevo uscire in città! Ma credo di dover rimandare...mi dispiace disturbarli, sembrano divertirsi così tanto!"

Rispose in tono sommesso, indicando i due anziani che giocavano a dama e Pink che sguazzava in piscina acclamato dalle sue ragazze.

Il suo interlocutore sorrise maliziosamente "Non servirà scomodare nessuno...questa mattina non avevo proprio nulla da fare e pensavo di rimanere qui sotto il portico, ma a quanto pare ho trovato un modo migliore per passare la giornata!"

Eris piombò nel più grande imbarazzo. Cercò di rimanere calma mentre si rivolgeva al re.

"Ma...ma...non voglio disturbarla, non può perdere tempo per un capriccio tanto stupido come il mio..."

"Credo che i miei doveri di gentiluomo mi proibiscano di rifiutare una passeggiata in città ad una donna tanto affascinante!" l'uomo le porse il braccio ed Eris non esitò ad accettare l'offerta.

Durante tutto il viaggio la ragazza non fece altro che tenere lo sguardo basso.

"Chissà come mai si è offerto di accompagnarmi fuori...e poi, quel complimento..." scrollò la testa "No..non può essere davvero interessato ad una come me...un uomo simile non troverebbe mai niente di attraente in una ragazzina insignificante...ma cosa sto pensando!".

L'uomo sembrava aver notato il suo imbarazzo.

"Tutto bene? Se ti senti male posso far fermare la carrozza..." quella domanda la riscosse dai suoi pensieri come un fulmine a ciel sereno "Oh! No! No! Sto benissimo! Non si preoccupi..."

Il sole illuminò i suoi singolari occhialini mentre sfoderava il suo sorriso scaltro.

"Puoi anche darmi del tu, lo sai vero?"

Sorpresa, lo guardò per un istante, annuendo, prima di tornare con lo sguardo fisso sulle sue scarpette rosa.

"Del tu? Mi ha chiesto di dargli del tu? Questo significa...che...mi ritiene una confidente? Ma che sciocchezze! E' sicuramente perché siamo effettivamente di pari grado..."

La carrozza si fermò e interruppe i suoi pensieri "Beh, a quanto pare siamo arrivati!" disse l'uomo aprendo la portiera. Scese dall'abitacolo con un saltello, facendo svolazzare la sua giacca di piume, poi si voltò verso la piccola porta.

Le porse la mano per aiutarla a scendere: Eris esitò e infine mise la sua mano piccola e bianca sulla sua per aiutarsi a smontare.

"Ha una mano davvero enorme...beh...d'altronde è un uomo dalla statura alquanto singolare..."

Ora che era scesa e si era ritrovata di fronte al suo accompagnatore poteva rendersi ben conto della sua enorme statura. Anche se Eris era stata sempre considerata molto alta sia fra le donne che fra gli uomini (la sua altezza era  circa due metri!), non arrivava comunque a guardare in faccia il re dell'isola.

La gente che aveva visto la carrozza reale aveva creato una piccola folla attorno a loro, così, quando i due  posero entrambi i piedi a terra, furono accolti da grida esultanti.

"Sembrano esserti particolarmente affezionati!" ammise sorridendo Eris.

"A dire il vero..." rispose guardandola negli occhi da sotto i suoi occhialini "...non so se siano rivolti a me o a te!".

La ragazza non rispose, ma rimase visibilmente imbarazzata. A interromperli intervenne il capitano delle guardie.

"Vi facciamo strada, Signorino!" "Non sarà necessario!"

"Cosa?" chiesero in coro il capitano ed Eris.

"Non temo il mio popolo e credo di potermi difendere anche da solo!" ammise con solennità fra gli sguardi di ammirazione dei presenti, tra i quali era compreso anche quello della ragazza.

"D'accordo Doflamingo-sama! Vi aspetteremo qui allora! Buona passeggiata sire! Signorina!" si congedò il capitano con un inchino.

L'uomo dai capelli biondi si rivolse di nuovo a lei con un sorriso, porgendole il braccio coperto di piume "Allora, vogliamo andare?".

Eris si limitò a prendere il braccio del suo accompagnatore e a proseguire con lui. I cittadini lasciavano loro libero il passaggio, scostandosi e lasciandoli passare mettendosi ai lati della strada, lanciando occhiate di ammirazione.

"E' davvero un uomo coraggioso" sorrise guardando in alto il volto fiero di Doflamingo mentre incedeva "Non ha timore di subire attacchi, ha piena fiducia nel suo popolo e tutti lo trattano con rispetto e devozione!"

D'un tratto l'uomo lasciò la presa e procedette verso il lato della strada, dove in prima fila stava una venditrice di fiori. Una giovane ragazzina con un fazzoletto sulla testa dal quale sbucavano alcune ciocche di capelli azzurri, la quale teneva fra le mani un cestino pieno di rose.

Arrivato di fronte alla piccola venditrice stupita, si abbassò per raggiungere la sua altezza e prese due boccioli di rosa, lasciando al loro posto nel cestino una sacca di monete d'oro.

Quando si rialzò la folla acclamante inneggiò alla sua lunga vita, mentre Eris, che era rimasta sbalordita a guardare la scena, guardò con approvazione verso il re che tornava da lei.

Stava per prendere parola quando, inaspettatamente, gli pose le rose in mezzo ai capelli.

"Credo proprio che questo colore sia perfetto per te!"

La ragazza non riuscì a proferire parola ma gli rivolse un' occhiata stupita.

"Non posso crederci...da oggi in poi non esisterà per me altro colore!"

Quando, dopo aver passeggiato per il centro, decisero di prendere qualcosa da bere, venne loro riservato un posto privilegiato in un salottino privato del Caffè più lussuoso della città. Da lì si sentivano i musicisti della sala principale suonare la tipica musica del luogo; quel ritmo passionale e coinvolgente contribuiva a creare un'atmosfera quasi surreale attorno a loro.

Sul piccolo tavolino rotondo vennero servite ogni tipo di pietanze dolci e salate fra le riverenze e gli ossequi del gestore e dei camerieri, che li lasciarono poi soli chiudendosi la porta alle spalle.

"Grazie mille per la splendida giornata!" disse Eris sorseggiando il suo tè caldo da una raffinata tazzina di porcellana decorata.

"Grazie a te, Eris! Era da un po' che non facevo una passeggiata in città!" l'uomo si era messo particolarmente comodo sulla sua sedia, con un braccio appoggiato sullo schienale.

"Volevo parlarti di una cosa..." disse la ragazza dopo un po', riappoggiando la tazzina sul piattino. L'uomo la guardò con aria interrogativa a causa del suo tono particolarmente serio.

"...oggi ti sei comportato davvero in maniera straordinaria...come ti sei rapportato con la gente, con me..stamattina, se tu non fossi passato per caso vicino alle mie stanze, sarei sicuramente morta soffocata. Mi hai salvato la vita e..."

"Non c'è bisogno di tutto questo..." rispose sorridendo, ma la ragazza lo interruppe bruscamente.

"Si invece! Il fatto è che io ti ho sempre trattato con sufficienza e disprezzo solo perché non ti conoscevo veramente" abbassò il volto sospirando "Ho dimostrato solo di essere superficiale e sciocca, non volendo vedere quello che mi stava attorno. Mi sono sbagliata sul tuo conto! Sei un uomo generoso e coraggioso. Nonostante io ti abbia trattato tanto male, tu mi hai comunque salvato la vita! Non smetterò mai di essere in debito con te! Ti chiedo umilmente perdono per il mio comportamento... anche se so che non potrai mai dimenticare tutto ciò che ho fatto e detto, spero almeno che accetterai le scuse di una ragazzina sciocca!"

L'uomo restò pensieroso per qualche secondo, poi si alzò e aprì una delle finestre della stanza; il vento fece svolazzare la sua camicia bianca e la sua grossa giacca di piume.

Guardò per un attimo fuori e poi si rivolse di nuovo verso la ragazza, appoggiando la schiena contro il parapetto della finestra.

"Non ti biasimo affatto...credo che la tua sia stata una reazione del tutto normale! Sei arrivata in un posto a te sconosciuto e io non sono quel genere di uomo che ispira fiducia e sicurezza...se ti sei comportata in quel modo avevi le tue ragioni e non ho motivo di portarti rancore!Non è necessario che mi elogi in questo modo!".

Eris strinse le mani che aveva posto sulle ginocchia, bagnandole di lacrime.

"Io...io non mi merito tutto questo! Sei un uomo davvero troppo saggio e non sono all'altezza di starti affianco dopo quello che ho fatto!" si alzò e si diresse verso la porta coprendosi il viso con le mani.

Prima che potesse raggiungere l'uscita Doflamingo la fermò afferrandole un braccio, per poi farla voltare verso di lui.

Mentre le lacrime rigavano le sue guance bianche, con la mano libera si coprì metà del volto.

"Eris...non fare così, ti prego!Tu vali molto più di quanto credi!" ammise con un'espressione decisa.

"Io ti ho perdonata, ma tu devi perdonare te stessa! Hai sbagliato una volta, non commettere altri errori!"

Eris abbassò la mano e alzò istintivamente lo sguardo verso il suo interlocutore.

 Doflamingo lasciò finalmente la presa ma non smise di guardarla negli occhi attraverso i suoi occhialini rossi, nei quali si rifletteva il suo volto sconvolto, circondato dalle piume rosa del bolero.

"D...Doflamingo..."

Rivolse nuovamente gli occhi a terra, il suono deciso delle chitarre e delle nacchere riempì quel breve vuoto fra i due.

"Mi sta ancora aiutando, nonostante tutto..."

"Hai ragione!" disse decisa, lanciandogli uno sguardo pieno di fierezza, alzando il capo "Non posso abbattermi in questo modo, altrimenti non risolverò nulla! Ti ho offeso senza motivo e me ne vergogno, proprio per questo devo dimostrarti di non essere la persona superficiale ed irritante che hai visto fin'ora! Troverò il modo per farmi perdonare e per farti capire chi sono veramente!"

"A questo proposito..." intervenne "...non vorrei essere troppo avventato ma non voglio sprecare questa occasione! Sei libera di scegliere di fare ciò che preferisci ovviamente, non ti impongono nulla!"

Eris lo guardò con espressione interrogativa "Stasera ho organizzato una festa a palazzo, spero che vorrai farmi l'onore di partecipare...saresti un'ospite davvero gradita per me!"

Il cuore le rimbalzò nel petto, i suoi battiti aumentarono mentre cercava le parole giuste per rispondere dopo l'emozione dovuta a tutta quella situazione.

"Oh...beh...io..."

"Capisco..." disse sospirando  "Forse è troppo presto per..."

"No!" lo interruppe lei bruscamente "E' perfetto...dico davvero! Verrò!" sorridendo si asciugò le lacrime dal volto sotto lo sguardo compiaciuto del re.

"Sono felice che tu abbia accettato...vedrai...ti prometto che ti divertirai moltissimo stasera, Eris..."

 

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"...Eris! Eris! "

"Che...che cosa...?"

Aprì gli occhi, era ancora a terra sui gradini delle scale. I suoi amici l'avevano accerchiata e Robin la stava chiamando, china sopra di lei. Tutti avevano un'espressione molto preoccupata e seria, ma nel vederla riprendersi tirarono un sospiro di sollievo.

"Sei svenuta...ti avevamo detto di non partire...sei ancora debole!"

"Il Colosseo!" disse con voce soffocata, mettendosi una mano sulla testa e portandosi a sedere con l'aiuto di Robin e Usopp.

Dopo qualche secondo le scene che le erano passate davanti mentre era priva di conoscenza le si riproposero non più come semplici sogni senza significato, ma come veri e propri ricordi. I colori, le immagini, i profumi, le musiche e le voci si riversarono di nuovo nella mente che li aveva rimossi, come un fiume in piena.

Stette ferma per qualche minuto ad occhi sgranati mentre i suoi amici tentavano di parlarle senza ricevere risposta.

D'un tratto un'espressione spaventosa comparve sul suo volto.

"Eris? Va tutto bene? Che ti succede?" chiese preoccupato Usopp.

La ragazza non riusciva a dare retta a nessuno; una rabbia indescrivibile aveva invaso la sua mente e il suo corpo e la pervadeva come un terribile ed impetuoso fuoco.

Si alzò di scatto fra lo sgomento dei presenti e gridò con occhi da furia "Doflamingoooooo!" .

Si rivolse agli amici attoniti con fermezza "Ragazzi! Voi procedete con il piano, non curatevi di me! Io ce la devo fare ad ogni costo, adesso è una questione di onore!".

Tutti erano sconcertati, ma nonostante ciò annuirono decisi. C'era qualche buona ragione per cui Eris aveva avuto quella reazione ed era riuscita a trasmetterglielo. Sapevano che qualsiasi sforzo per trattenerla sarebbe risultato vano.

"A presto amici! Confido in voi!" li salutò, ricominciando a salire.

"Me la pagherai per avermi umiliata in questo modo! Me la pagherai! Fosse l'ultima cosa che faccio!"

 

Angolo dell'autrice:

Ciao a tutti! Eris sembra leggermente su di giri, credo che Doflamingo le abbia giocato proprio un brutto tiro a giudicare dalla sua reazione! Chissà cosa avrà fatto per lei tanto da farle promettere di sposarlo...ad ogni modo cosa potrà mai combinare in giro per Dressrosa vestita di tutto punto? Ma soprattutto, cosa diamine ci fa con quella roba addosso? Serve qualcosa che le faccia ricordare quello che la sua mente ha deciso di farle dimenticare, forse per più di una buona ragione (ammettiamolo, Doflamingo che cerca di essere romantico è un tantino inquietante...)! Tutto nel prossimo episodio! Grazie per aver letto!

   
 
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