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Autore: Luxovica    12/04/2016    0 recensioni
Parla di alcuni ragazzi che sperimentano cose nuove,da qui il titolo 'la prima volta'. Sono giovani,spensierati,innamorati,ribelli,come tutti i ragazzi di oggi,come me. Questa storia infatti prende spunto da cose realmente accadute a me,o ai miei amici. Ci sono le prime volte di tutti i personaggi,prime volte in ogni campo. Sesso,droga,alcol ecc. Parlano della vita dei ragazzi di oggi,di ieri,di domani. La dedico alle mie amiche.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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GABRIELE

Avevo sentito molto Sole negli ultimi giorni. Quello che era successo l'aveva scioccata,aveva scioccato tutti noi. Sole sembrava un'altra persona,non sembrava più una persona. Era pallidissima,aveva delle occhiaie molto accentuate,non dormiva più. Aveva la costante paura che le capitasse qualcosa. Era diventata un'ombra dai capelli rossi. Non potevo biasimarla quando diceva che ciò che le era successo era peggio di morire,che si sentiva morta dentro. Volevo e voglio aiutarla in qualche modo,ma non saprei cosa fare,quindi mi limito a starle accanto,e farla sentire viva,perché è viva.

 

Vagavo per il mio quartiere in cerca di qualcuno che volesse fumare,e volesse comprare l'erba da me. Sono un piccolo spacciatore,ho un piccolo giro di clienti,e vendo solo erba. 

Avevo iniziato per aiutare mia madre,erano pochi soldi,ma servivano per la spesa. Poi,mia madre si è sposata con un riccone,uno di quelli che nelle aziende non fanno un cazzo,ma alla fine beccano i soldi e il merito di tutto.

Mia madre è una bellissima donna,molto giovane,mi ha concepito a 16 anni. Mio padre è morto qualche anno fa,eravamo molti legati,ma aveva il vizio del gioco,e ci ha lasciato in un mare di debiti e casini. 

Quindi sono entrato in questo giro,e dopo il matrimonio di mia madre,anche se non avevamo più problemi,decisi di restarci. Mi davano dell'erba gratis,e oltre la palestra,il pomeriggio non avevo granché da fare.

 

Questa mattina avevo deciso di andare a trovare Sole,non usciva di casa da giorni,nemmeno per andare a scuola. 

Così,presi l'autobus e in 10 minuti mi ritrovai davanti la porta del suo condominio. Salito al suo piano,la mamma mi aprì. La salutai e mi avviai verso la stanza di Sole,l'ultima in fondo al corridoio. Entrai nella sua camera con le pareti rosa e i mobili bianchi. I muri erano pieni di foto e poster,con degli adesivi bianchi a forma di farfalla. La luce era spenta,non si vedeva molto,ma conosco perfettamente ogni angolo di quella stanza,quindi non mi fu difficile scansare sedie e puff vari.  

Lei era sul letto. Abbracciava un cuscino. Era una sagoma indistinta,un'ombra nera. Qualcosa di fragile. Credo che si sentisse realmente così. 

Guardando meglio notai vicino a lei un'altra sagoma,Federica. Anche lei,come Viola,andava a trovarla spesso. 

Federica ci lasciò soli e io mi sdraiai accanto a lei. Profumava di lavanda e cannella. Profumava di sogni,e certezze. Profumava come il sole.

Parlammo per ore,anche se parlai più io. Si fece buio e decisi di lasciarla riposare.

«Va bene,io vado. Passo domani ok?»dissi per salutarla e fargli sapere che io ci sono sempre.

«No,basta. Sto bene,e non voglio la pietà di nessuno. Io vorrei uscire da qua,ma voi non me lo permettete,mi fate sentire diversa. Come se lì fuori,da sola,io non ce la potessi fare.»

«Ma tu non sei da sola. Ci sono io,c'è tua madre,c'è Vio…»

«No»mi interruppe bruscamente. «Non ci sarete sempre. Quella sera non c'eravate. Non c'eravate molte altre sere. E a me va bene perché la mia vita devo poterla vivere anche da sola,senza il costante bisogno di essere controllata e protetta»ora il suo volto era rigato dalle lacrime. Si fermò per qualche secondo,si asciugò il viso bagnato da lacrime salate,e poi riprese«Devo poter fare i mie sbagli. Devo cadere e rialzarmi,anche se mi hanno spinto a terra con la potenza di cento elefanti. Non sono più una bambina che deve essere indirizzata sulla strada giusta,che deve capire cos'è giusto e cos'è sbagliato. Le mie scelte,che vi piacciano o no,le prendo da sola,senza il vostro aiuto. Anche se sto male,non mi state aiutando,è una caduta da cui devo rialzarmi da sola.»

Rimasi lì a fissarla. A fissare quel groviglio di capelli rossi,quei 16 anni di lividi per le troppe cadute. Le diedi un bacio sulla fronte e le dissi«Hai ragione,perdonami. Io ci sarò sempre,ma verrò a disturbarti,o in tuo aiuto, solo quando me lo chiederai. Non verrò più a trovarti,finché non sarai tu a decidere che potrò.»

Me ne andai e pensai che quella ragazza,quella donna,è sempre stata più forte di tutti noi,fin dalla tenera età.

 

Tornato a casa,pensai solo a Sole,e capii una cosa importante. L'amore che credevo di provare per lei,non era semplice amicizia,c'è sempre stato di più. Lei non era come tutte le ragazze che avevo frequentato. Sole è una di quelle ragazze che non lasceresti mai,anche se ti tradisse. Ma lei è una di quelle ragazze che ti lascia se si vuole scopare un altro,non ti tradisce. Sole non è una di quelle ragazze,Sole è la ragazza. Il problema è che non l'avrei vista ne sentita finché lei non sarebbe stata pronta.   E credo che ciò richieda un po' di tempo. 

La sfiga che ho in amore è paragonabile alla quantità di erba che mi fumo. Immensa.

   
 
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