Serie TV > The Walking Dead
Segui la storia  |       
Autore: Lelasuprema87    13/04/2016    1 recensioni
Era la prima volta da quando l'avevamo presa al Grady che sorrideva. Non era il suo solito sorriso ma era comunque qualcosa... qualcosa di bello.
E lei era così dannatamente bella.
Volevo baciarla, toccarla… E non dovevo pensare a Beth in quel modo, ma lei mi stava praticamente violentando il cervello.
[MOMENTANEAMENTE INTERROTTA]
[CAPITOLI IN REVISIONE !]
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon
Note: What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap. 5 Sbagliato per lei.



Dopo quella brutta sbronza, non so che ore fossero quando mi svegliai, la testa scoppiava e avevo un saporaccio in bocca. Era stata un’idea del cazzo.
Beth... mi aveva baciato... perché mi aveva baciato?
Ed io... avevo perso il controllo. La volevo cazzo, cazzo se la volevo, ma non avrei mai voluto agire in quel modo così violento, come un bastardo pervertito. 
Che cosa avrei fatto se lei non mi avesse fermato?
Questa domanda mi pulsava ininterrottamente nel cervello facendo aumentare il mio mal di testa.
Mi ero preso una sorta di sbandata per la più piccola delle sorelle Greene, ed era una cosa imperdonabile. Volevo scoparmi una ragazzina... e non una ragazzina qualunque, ma Beth.  
Che cazzo mi diceva il cervello?
Lei era troppo per me, troppo bella, troppo buona, troppo tutto... e io ero un maledetto Dixon, non potevo permettermi di sfiorarla nemmeno con il pensiero, figuriamoci baciarla e toccarla. Che ci faceva lei con uno come me? 
Cercai di alzarmi dal letto ancora stordito, riuscii goffamente a raggiungere la porta della mia stanza.
Ricordavo vagamente che Aaron mi chiese di fare il reclutatore ed io accettai. Molto bene, era il momento perfetto, dovevo andarmene, allontanarmi da lei per un po‘. 
Girovagai per la cucina, dovevo mangiare qualcosa, guardandomi intorno mi accorsi che la casa era vuota, doveva essere giorno inoltrato, non capivo bene che ora potesse essere. Maledetto whisky. Presi una scatola di cereali dalla credenza e una volta seduto su una sedia cominciai a mangiarli rumorosamente. Improvvisamente sentii la porta d'ingresso aprirsi, mi voltai con la speranza che fosse chiunque tranne Beth. Feci un piccolo sospiro di sollievo, fortunatamente era Carol, ormai mi sentivo un coglione a tutti gli effetti. 
<< Buongiorno Daryl >> salutandomi con un sorriso, risposi con un cenno della testa. 
<< Ti sei alzato adesso? >> mi domandò avvicinandosi, io annuì. 
<< Puzzi di alcol >> affermò diventando seria, la ignorai. Carol mi scrutò per un po‘, poi si sedette accanto a me fissandomi. 
<< Che c’è? >> le chiesi infastidito.
<< Che hai combinato? >> mi chiese dolcemente, non risposi.
<< Beth? >> continuò lei, sentirla nominare mi sconcertò. Sbuffai.
<< Mhhmhh>> risposi mugugnando. Tanto vale continuare a sputtanarmi, la mia virilità ormai era andata a farsi fottere.
<< Che è successo? >> chiese mantenendo un tono neutro. Rimasi in silenzio per un po’ prima di risponderle con un semplice scrollo di spalle. Non mi andava di parlane, di raccontare del perché mi ero ubriacato, del bacio di Beth, di quello che avevo fatto. Al pensiero strinsi i pugni senza farglielo notare. 
<< Perché sei qui? >> le chiesi cambiando discorso. 
<< Ero venuta a vedere se stavi bene, sei sparito da ieri pomeriggio >> mi disse dolcemente. 
<< Sto bene >> le dissi facendo una smorfia.
<< Si lo vedo >> disse con sarcasmo fissandomi 
<< Non hai nulla da fare oggi? Dar da mangiare a gli uccellini ad esempio... >> le dissi sfottendola, lei mi sorrise.
<< Capito, torno al mio lavoro >> disse dandomi un bacio sulla fronte. Rimasi in silenzio guardandola mentre si avviava alla porta d'ingresso.
<< Fatti una doccia >> mi urlò lei chiudendo la porta alle sue spalle lasciandomi solo con i miei maledetti pensieri.



***



Ero sul vialetto della casa di Aaron a sistemare la moto che la notte prima mi aveva mostrato.  Aveva bisogno di pochi ritocchi, un paio di giorni e sarebbe stata pronta. Dopo averci lavorato un po’ mi sedetti sui gradini per fare una pausa, e con le mani sporche di grasso mi accesi una sigaretta.
<< E cosi te ne vai? >> 
La voce rabbiosa di Beth mi fece raggelare, mi voltai alla mia destra, ed era proprio lì, in piedi, fulminandomi. Dopo la sera prima non riuscivo a sostenere il suo sguardo, senza pensare a lei in un determinato modo, tornai a guardare la moto, portai la sigaretta alla bocca per aspirarne l'essenza, buttai fuori il fumo prima di risponderle. 
<< Qualche giorno... credo >> le risposi cercando di mantenere un tono calmo. Probabilmente aveva saputo da qualcuno che ero il nuovo reclutatore.
<< Perché? >> continuò lei con rabbia.
<< Me lo ha chiesto Aaron >> le dissi continuando a non guardarla portando nuovamente la sigaretta ormai finita alla bocca. 
<< E tu te ne vai solo perché te lo ha chiesto?  >> insistette. 
<< Qual è il problema Beth? >> dissi con tono neutro come se non m'importasse delle sue domande, come se non mi importasse di lei.  
<< Non lasciarmi sola >> affermò lei con tono molto triste. La sua risposta mi colpì, lanciai il filtro della sigaretta lontano e trovai il coraggio di guardarla cercando di controllare le mie emozioni. 
<< E meglio così >> le dissi serrando la mascella. Beth spalancò gli occhi e io distolsi nuovamente lo sguardo. Guardarla mi faceva tornare alla mente quello che le avevano fatto… quello che volevo farle. Ci fu qualche minuto di silenzio prima che lei continuò. 
<< Non riesci nemmeno a guardarmi in faccia >> disse lei isterica. Non risposi, aveva maledettamente ragione.
<< È per quello che ti ho detto?... o perché ti ho baciato? >> continuò lei provocandomi un sussulto.
<< Per quello che ho fatto io >> le dissi continuando a non guardarla.
<< Non hai fatto nulla >> disse probabilmente per rassicurarmi. 
<< Solo perché mi hai fermato >> dissi con voce roca. 
<< Tu non mi faresti mai del male Daryl >> 
<< È stato uno sbaglio >> le dissi ignorando le sue parole. 
<< Cosa? >>
<< Tutto, io che mi sbronzo, tu che mi baci... >> le dissi facendo una smorfia.
<< Perché allora mi hai baciato a tua volta? >> mi chiese. Avrei voluto urlarle che ora l’avrei presa e l’avrei nuovamente baciata, e che niente mi avrebbe fermato, che la volevo. Cazzo, me la sarei scopata perfino li sulla moto, ma so bene che le avrei fatto solo del male comportandomi in questo modo. La guardai intensamente mordendomi nervosamente il labbro.
<< Ero ubriaco Beth... avrei baciato chiunque >> le mentii. Lei spalancò gli occhi studiandomi.
<< Si continua a ripeterlo a te stesso >> affermò troppo sicura lei. 
<< È così >> dissi scrollando le spalle, cercando di convincerla. 
<< Se vuoi far finta che non sia successo nulla tra noi, faremo finta... ma non lasciarmi sola >> disse supplichevole.
<< Starai bene >> le dissi ignorando la sua richiesta. Beth mi guardò con delusione, con odio. 
<< Sei uno stronzo lo sai! >> mi urlò contro. 
<< Lo so >> dissi come un sussurro, più a me che a lei. La guardai, sembrava che dovesse piangere da un momento all'altro, ma non lo fece. Beth si avvicinò alla moto, la spinse con tutta la sua forza a terra. Rimasi allibito per un momento per il suo gesto inaspettato, in quell’attimo dimenticai tutto il resto.
<< Pensi di fermarmi così? >> le dissi facendo un sospiro. Lei mi guardò con disprezzo e cominciò a prendere a calci la moto così forte che rischiava di spaccarsi un piede. Scattai verso di lei.
<< Beth che cazzo! >> le dissi afferrandola da dietro trascinandola via, era fuori di sé. Cercai di farla calmare, non volevo che si comportasse in quel modo.
<< Hai finito? >> le chiesi cercando di capire se si era calmata un po‘, smise di dimenarsi e interpretai il suo silenzio come un si, lasciai andare la presa.
<< Perché vuoi allontanarti da me? >> mi chiese con un filo di voce. La sua domanda mi paralizzò, aveva centrato il punto e io non riuscii a risponderle, non volevo dirgli la verità. Beth non ricevendo risposta fece qualche passo avanti come per andarsene, ma poi si fermò. Notai che stringeva i pugni.
<< Non sei sbagliato per me Daryl Dixon >> concluse amaramente allontanandosi, provocandomi una stretta allo stomaco. Era Beth, con lei non servivano parole, riusciva sempre a leggermi dentro. Ma lei si sbagliava, io ero sbagliato, totalmente sbagliato per lei. 
La guardai in silenzio reprimendo la voglia di correrle dietro per stringerla violentemente a me. Starle lontano per un po’ di tempo, si, mi sembrava la soluzione migliore, l'unico modo per cercare di capire come poterle stare vicino senza avere quei pensieri su di lei... Credo...



***



Il giorno dopo lo passai fuori da quelle mura, andai a caccia per svagare un po’ la mente. Ero riuscito ad evitare Beth e finalmente l'indomani sarei partito con Aaron. 
" Non lasciarmi sola "
Quelle parole, la sua voce... erano costanti nella mia testa. Cercavo di convincermi che lei sarebbe stata bene durante la mia assenza, ma cominciavo ad avere i miei dubbi. Mi aveva supplicato di rimanere ed io come un codardo la stavo abbandonando.
Tornai al tramonto ad Alexandria, avvicinandomi alla casa vidi sugli scalini Rick e Glenn che parlavano, quest'ultimo sembrava malconcio. Mi avvicinai a loro, era sicuramente successo qualcosa... qualcosa di brutto.
<< Che succede? >> chiesi interrompendoli. Glenn mi guardò sconvolto e Rick mi mise una mano sulla spalla.
<< Glenn e alcuni dei nostri sono andati in missione oggi >> mi disse Rick.
<< Chi è morto? >> tagliai corto, le loro facce parlavano da sole. 
<< Noah >> disse Rick tutto d'un fiato ed io cominciai a mordermi il labbro. Ero dispiaciuto, Noah era un bravo ragazzo ed era merito suo se eravamo riusciti a salvare Beth. Cazzo Beth, come l'avrebbe presa? Raggelai al pensiero.
<< Beth lo sa? >> chiesi senza rendermene conto. Glenn scosse la testa.
<< Forse è meglio che glie lo dici tu >> mi suggerì Rick, lo guardai con sorpresa prima che continuasse 
<< Beth è ancora molto fragile e voi due siete molto amici... >> concluse.
<< D'accordo >> dissi con una smorfia poco convinto. Mi avviai verso la casa in cui stava.
Non mi piaceva l'idea di dover dire a Beth che il suo amico era morto, forse tra tutti io ero quello più indicato... prima di capire quanto la desiderassi.



Bussai un paio di volte prima che qualcuno mi venne ad aprire. Maggie. Feci una smorfia, dopo quella sfuriata con lei non avevamo più avuto modo di parlare. 
<< Daryl >> disse sorpresa.
<< Dovrei parlare con Beth >> dissi con tono neutro. Maggie aggrottò le sopracciglia e mi fece entrare senza commentare, mi sarei aspettato qualcosa di simile ad una scenata sul perché cercavo la sorella.
<< Al piano di sopra, ultima camera a destra >> mi disse indicandomi la strada. Le annuii dirigendomi verso le scale. Arrivai davanti alla porta della camera di Beth, feci un sospiro prima di bussare.
<< Uff... Ti ho detto che non ho fame >> disse scocciata credendo che fossi Maggie. 
<< Sono io, posso entrare? >> dissi avvicinando la mano alla maniglia. 
<< Va bene >> acconsentì lei dopo un lungo silenzio. Entrai lentamente. 
Beth mi guardò con freddezza seduta sul davanzale della finestra, mi avvicinai sedendomi sul letto davanti a lei. Era evidente che era ancora arrabbiata con me.
<< Sei venuto a dirmi addio? >> mi disse sarcastica. Rimasi in silenzio cercando di trovare le parole per dirgli di Noah. 
<< Che vuoi? >> continuò infastidita dal mio silenzio. 
<< Alcuni dei nostri oggi sono stati lì fuori, in missione >> le dissi con voce roca. Feci un sospiro.
<< Vai al dunque Dixon >> m'invitò a continuare, mi schiarii la voce.
<< Noah… è morto >> le dissi tristemente. Vidi Beth pietrificarsi udendo le mie parole, distolse lo sguardo, si mise a scrutare fuori dalla finestra, non una parola, non una lacrima. Anche se esternamente non mostrava emozioni, sapevo e sentivo che dentro di lei stava soffrendo. 
<< Se vuoi sfogarti… se vuoi piangere… >> le dissi senza rendermene conto rompendo quel silenzio.
<< No, non mi serve nulla >> disse freddamente senza guardarmi << È tutto? >> continuò lei.
<< Mhmh >>
<< Allora vattene >> mi disse gelida. Rimasi spiazzato dalle sue parole e dal tono della sua voce, mi turbò inaspettatamente.
 << Ok >> dissi alzandomi in piedi avvicinandomi alla porta. << Domani vado via con Aaron >> le ricordai dandole le spalle. 
<< Starò bene giusto? >> mi disse con un filo di voce.
<< Tornerò presto >> le dissi senza voltarmi, se l'avessi fatto non credo che avrei più lasciato quella camera. 
Stavo avendo dei ripensamenti e dopo la morte di Noah forse avrei dovuto rimandare la mia partenza. Beth rimase in silenzio e chiusi la porta alle mie spalle. Scesi le scale raggiungendo l'ingresso.
<< Daryl >> mi chiamò Maggie.
<< Uhmm >> 
<< È successo qualcosa? >> mi domandò con imbarazzo.
<< Noah >> 
<< È morto? >> chiese shockata. Le annuii serio e lei rimase in silenzio.
<< Vado >> le dissi dandole le spalle per andarmene.
<< Aspetta >> mi fermò lei preoccupata, mi voltai verso di lei.
<< Come l'ha presa? >> mi chiese riferendosi alla sorella.
<< Non lo so >> risposi scrollando le spalle. Maggie esitò un attimo prima di continuare.
<< Io... >> 
<< Lascia stare >> la bloccai capendo che voleva scusarsi. Lei mi guardò grata.
<< E che sono seriamente preoccupata per lei >> affermò con una smorfia. Le annuii, come darle torto.
<< Hai visto quanto è magra? >> 
<< Si >> risposi senza nascondere la mia preoccupazione. 
<< Non mangia Daryl >> mi confidò provocandomi una stretta allo stomaco. Adesso andarmene stava diventando impossibile.
<< Non posso aiutarla >> dissi amareggiato.
<< Non so quello che ce tra voi e onestamente non credo di essere pronta a saperlo >> fece un sospiro prima di continuare e io rabbrividì alle sue parole. Non potevo rivelare quello che era accaduto, i miei pensieri perversi, specialmente a lei che è sua sorella. 
<< Quello che so, anche se mi costa ammetterlo, è che lei sembra più serena quando ci sei tu >> mi confidò con fatica. Rimasi sorpreso dalla sua confessione e forse era come diceva lei, prima che rovinassi tutto.
<< Vuoi dirmi che dovrei restare? >> 
<< No, volevo solo che tu capissi che la stai aiutando, che non è vero che non sai come fare >> Non capì esattamente quello che intendesse, ma le annuii.
<< Dovrai prenderti tu cura di lei finché starò via >> gli dissi nascondendo la mia incertezza. 
<< Ci proverò >> mi rispose con un sorriso. La salutai con un cenno del capo e me ne andai.



***



Mi svegliai sentendo dei strani rumori, era la porta della mia camera che si apriva lentamente. Feci finta di dormire, volevo capire che cosa stava succedendo. Tenendo gli occhi semichiusi mi accorsi che era Beth, era venuta lì nel cuore della notte in camera mia. Che ci faceva lì? 
Sbarrai subito gli occhi dopo aver capito che era lei, che cosa voleva? 
Rimase per qualche istante sulla soglia della porta.
<< Che ci fai qui? >> le dissi con voce impastata dal sonno.
<< Volevo vederti un ultima volta, domani parti >>
<< Beth... starò via per pochi giorni >> sospirando. Non capivo tutto questo attaccamento verso di me. << Come sei entrata? >> 
<< Non è importante >> mi disse gentilmente chiudendo la porta alle sue spalle. Continuai a guardarla sorpreso, si avvicinava silenziosamente verso il letto. Aveva indosso solamente una magliettina di seta che le copriva a malapena il sedere, mentre si avvicinava si intravedevano i suoi seni, praticamente era come se fosse nuda, era così dannatamente sensuale. A stento riuscivo a controllare la mia eccitazione. Si sedette sul letto e cominciai a trovarmi in forte difficoltà, mi sedetti anche io. La guardai come stregato dalla sua bellezza e lei mi fissava intensamente.
<< Che cosa vuoi Beth >> dissi sottovoce.
<< Non partire >> mi supplicò e io non riuscii a risponderle, abbassai lo sguardo. Lei si morse il labbro, cercando con i suoi occhi i miei.
<< Daryl >> mi richiamò lei costringendola a guardarla. Si voltò verso di me, si tolse la maglietta, indossava solamente un paio di mutandine striminzite, rimasi sbigottito, deglutii alla vista del suo seno. Sinceramente non sapevo cosa fare, mi sembravo un fottuto adolescente.
<< Che - che cavolo stai facendo >> le dissi impacciato.
<< Trovo un modo per farti rimane >> disse con nonchalance, come se fosse una cosa normalissima, come se non si stesse prostituendo a me, deglutii nuovamente. La vedo avvicinarsi furtivamente, mi sembrava come una gattina. Ero praticamente partito su un altro pianeta. Non ebbi nemmeno il tempo di fermarla che era già praticamente sopra di me, Beth la dolce e tenera ragazzina, cominciò a baciarmi le labbra. Non provai nemmeno a resisterle, tutte le mie seghe mentali su di lei, erano andate a farsi fottere. Continuammo a baciarci e lei si sedette sopra di me a cavalcioni. Sentii la mia erezione crescere al contatto di lei. Con le mani cominciai ad accarezzare la sua schiena nuda e liscia, e lei cominciò a baciarmi il collo. Le mie mani scesero lungo la schiena sfiorandole il fondoschiena, stringendolo lo spinsi contro la mia erezione. Continuammo a baciarci sempre con più foga, lei era dannatamente eccitante.
<< Beth >> ansimai, era scesa con le mani sopra ai miei pantaloni. Lei avvicinò le sue labbra al mio orecchio sussurrandomi qualcosa. 
" Non lasciarmi sola "



Aprii gli occhi, ero intontito in un bagno di sudore, solo nella mia stanza. Mi voltai verso la porta della camera e cominciai a fissarla. Avevo sognato tutto. 
Feci un sospiro di sollievo e cominciai a fissare il soffitto. Avevo sognato Beth, in quel modo malato... io ero malato, ammisi a me stesso. 
Rimasi lì, sdraiato nel letto a fissare quel cazzo di soffitto, ed intanto arrivò l’alba, non ero più riuscito a dormire. Mi alzai, ormai era arrivata l’ora di partire con Aaron.  
Uscii di casa camminando lentamente, le strade erano deserte, la casa di Beth era di strada. Quando passai lì davanti istintivamente alzai lo sguardo verso la finestra della camera di Beth, e inaspettatamente la vidi, era ancora lì sul davanzale, era rimasta sveglia tutta la notte. Lei mi fissava e il cuore cominciò a battermi forte, la fissai anche io. Rimasi lì davanti imbambolato per non so quanti minuti senza rendermene conto. Vedendola in me si scatenarono mille emozioni, ero confuso, la volevo, ma ci tenevo troppo a lei. Lei non è una di quelle donne che ho avuto per una notte, lei non era così, non gli avrei mai fatto del male, già aveva sofferto abbastanza per i miei gusti e non doveva essere un Dixon a continuare a farla soffrire. Volevo e dovevo proteggerla, lei ha bisogno di avere qualcuno accanto che l’ami, ha bisogno di essere amata. Le feci solamente un cenno con la testa per salutarla. Senza aspettare risposta mi avviai verso i cancelli totalmente frastornato, Aaron era già lì ad aspettarmi.
<< Sicuro di voler partire?... hai una faccia >> mi disse con un sorriso.
<< Perché che ha la mia faccia? >> risposi ringhiando senza volerlo, ero inconsapevolmente nervoso.
<< Sembri uno di quei cosi lì fuori... dormito male? >> 
<< Andiamo >> dissi ignorando la sua domanda salendo sulla sella della moto. Lui mi annuì salendo nella sua macchina e uscimmo dal cancello.
Per un po’ dovevo lasciarmi tutto alle spalle, dovevo lasciarmi "Beth" alle spalle... almeno ci avrei provato.





 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Walking Dead / Vai alla pagina dell'autore: Lelasuprema87