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Autore: fedetojen    13/04/2016    0 recensioni
Era tutto sfocato. Io che rincorro qualcuno. Provo un sentimento di rabbia per chi inseguo. Lo afferro, lo uccido, lo riduco in mille pezzi. Diventa ancora tutto più sfocato.
Cammino ancora tutta sporca di sangue e avanzando mi giro sulla destra e mi guardo allo specchio, vedendo così una bestia sporca di sangue, non una persona. Avevo le sembianze di un cane. O forse no…..Era tutto troppo sfocato. All’improvviso il buio. Non so chi sono, come mi chiamo, quanti anni ho e se ho una famiglia…
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TUTTO EBBE INIZIO DA UN SOGNO.
 
Era tutto sfocato. Io che rincorro qualcuno.
Provo un sentimento di rabbia per chi inseguo.
Lo afferro, lo uccido, lo riduco in mille pezzi.
Diventa ancora tutto più sfocato.
Cammino ancora tutta sporca di sangue e avanzando mi giro sulla destra e mi guardo allo specchio, vedendo così una bestia sporca di sangue, non una persona.
Avevo le sembianze di un cane. O forse no…..
Era tutto troppo sfocato.
All’improvviso il buio.
Non so chi sono, come mi chiamo, quanti anni ho e se ho una famiglia…



VERITA’


 
Il sole non batteva sulla mia finestra, quindi la stanza era più fresca del solito.
Mi svegliai e diedi uno sguardo all’orologio posto al muro alla mia sinistra.
Erano le 9 in punto.

Oggi era il giorno della verità.
Mi sono alzata e sul comodino c’era un vassoio con un foglio, un bicchiere ancora fumante di latte e dei dolcetti.
Mi diressi vicino al comodino e presi il foglio: “ Buongiorno, spero tu abbia dormito bene. Goditi la colazione, io ti aspetto in giardino. ”
Alla fine del bigliettino c’era una T. sarà l’iniziale del suo nome?
Feci colazione e mi diressi verso la porta cercando di fare meno rumore possibile, ma trovai Owen davanti alla porta che sorvegliava il corridoio.

<< Buongiorno Owen. Vado in bagno e poi in giardino. Puoi dirmi dove devo andare per recarmi al giardino?>> gli chiesi.

<< Buongiorno! Troverai alla fine di questo corridoio una rampa di scale in discesa. Percorrila tutta e alla fine troverai un enorme porta. Esci da lì e vedrai il giardino.>> mi disse.

<< Grazie Owen.>> E mi diressi in bagno.

Mi diedi una ripulita e mi cambiai di nuovo le bende.
Feci come mi disse Owen, scesi la rampa di scale e mi ritrovai davanti a questo enorme porta in legno.
La aprii e il giardino era immenso. Sentii dei cani che abbaiavano e mi diressi verso il loro latrare.

Vidi il ragazzo biondo accarezzarli e giocare con loro. Ma non sembravano dei cani, più cani–lupo.
Appena arrivai a quasi un metro di distanza da lui e i cani, mi ritrovai davanti 5 o 6 cani che mi fissavano in attesa di ordini.
Ma quando arrivò anche lui i cani–lupo abbassarono le orecchie e si accovacciarono a terra, come segno di sottomissione.
Nessun cane aveva mai fatto così in mia presenza.

<< Perché hanno fatto così?>> chiesi a lui. Ma fu come se quella domanda non l’avessi mai fatta.

<< Non ci siamo ancora presentati. Io sono Thomas e tu sei Iris.>> Iris…questo era il mio nome e finalmente lui è Thomas.

<< I tuoi genitori ti diedero questo nome prima di lasciarti scappare. Il tuo nome vuol dire “messaggera degli ordini”, non a caso sei l’unica superstite della Famiglia dei lupi più potente. Tu sei sempre stata saggia, speranzosa, ricca di positività, fiduciosa verso il prossimo…ma dall’ultimo scontro che è avvenuto un mese fa, divenisti un'altra persona. La cosa che più detesti è disonorare la famiglia di noi lupi e tradirci. Il tuo volto era rabbioso e andasti in giro per giorni a cercare chi ti aveva disubbidito e tradito. Quando poi lo trovasti, cascasti nella loro trappola. Era un’imboscata. Io arrivai troppo tardi e tu eri già piena zeppa di sangue, senza forze, stremata. Ti portai qui, eri piena di graffi e ferite sanguinanti. Non apristi occhio fino a 3 giorni fa.>> mi spiegò.

Ma io ancora non capivo chi fosse lui per me….

<< Ma….tu cosa hai a che fare con me?>> chiesi a Thomas.
<< Io discendo dalla seconda dinastia più potente dei lupi….e noi siamo prossimi a sposarci….>> cosa ha detto? Prossimi a sposarci? Sta scherzando vero?
Si accorse della mia faccia sconvolta e mi domandò: << Non ti ricordi i momenti passati insieme? A parlare, a passeggiare…?>> mi chiese lui.

Alcuni flash back sfocati di me e qualcuno che mi abbraccia…un altro flash back di lupi che mi attaccano….
Una forte fitta alla testa mi fa cadere a terra e mi fa urlare per il dolore….

<< Iris cosa c’è? Tutto ok? Parlami! >> mi gridò contro, ma il dolore superava il rumore delle sue parole.

La fitta diventava sempre più forte come se mi allertasse di non sforzarmi a ricordare.

Una voce mi sussurrava: “Tutto a suo tempo”.

Ogni cosa diventa sfocata…sono stremata, non riesco a sopportare il dolore e mi accascio a terra e il buio assale la mia mente.



Spazio Autrice: Scusate se il capitolo non è molto lungo ma lo scrissi tempo fa, quindi lo lascio così com'è senza aggiungere ne togliere qualcosa. Spero vi piaccia e continuate a lasciare recensioni!

Lui è il nostro Thomas

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