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Autore: Lady Moonlight    13/04/2016    1 recensioni
Sequel di “Cicatrici”.
Precipitata su Midgard per volere di Hela, Freya è trovata dallo SHIELD all’interno di una piramide. Creduta morta, su Asgard Frigga scruta il destino in un nuovo quadro mentre Thor si appresta a sedare le rivolte nate dopo la sconfitta di Aster e degli elfi oscuri.
Sulla Terra si verificano strani eventi e al contempo sogni confusi popolano la mente di Freya. Tony Stark cerca un modo per dare vita al suo nuovo progetto, Ultron, e, in un punto remoto dell’universo, Nebula porta a compimento il volere del padre, Thanos.
Loki, convinto che la guerriera sia ancora viva, tenta di scoprire cosa le sia successo, rischiando però di far piombare Asgard nuovamente nel caos.
[…]Il Collezionista è un essere strano. Freya lo conosce da cinquecento anni ormai e sebbene il suo corpo sia parzialmente invecchiato nel tempo, è chiaro che in realtà quella forma sia una mera finzione.
Freya preferisce evitare di contrariarlo quando ha a che fare con lui.
“Mi piacerebbe averti nelle mia collezione un giorno, tu e la collana” le dice indicando il monile dei nani. “Amo le cose luccicanti” confessa. “Naturalmente avresti una gabbia tutta per te.”
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nick Fury, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Capitolo 04: Rabbia
 
 



Nebula socchiude gli occhi e fissa con poco entusiasmo colui che dovrebbe aiutarla a recuperare il Tesseract. Conosce la fama di Teschio Rosso, ma dopo il fallimento di Loki e Ronan trova stupido, da parte di Thanos, affidare la missione ad altri sconosciuti.
A padre non è rimasto altri che lei dopo il tradimento di Gamora e la cosa non fa che irritarla tanto quanto renderla orgogliosa. Ora sarà lei a ricevere ogni attenzione di Thanos e poi…
Un giorno lo distruggerà e l’impero costruito dal titano sarà suo.
“Tu devi essere Nebula” esordisce Teschio Rosso.
“Tu l’esperimento” ribatte, perché non le piace il modo in cui la sta studiando.
Lui però non si irrita e accenna ad un pigro sorriso. “Il tuo corpo è più falso del mio.”
Nebula stringe i pugni e si ripete che presto Teschio Rosso non le servirà più a nulla e potrà ucciderlo. Poi inclina la testa all’indietro e fa schioccare la lingua sul palato.
“Mio padre ti offre un patto generoso. Aiuterai me a recuperare un oggetto che molti anni fa ti fu sottratto: il Tesseract.”
Schmidt emette un sibilo e Nebula incrocia le braccia al petto. L’asteroide su cui si trovano è nascosto dall’orbita di una luna disabitata, ma presto si dovranno spostare.
“L’arma degli dei.”
Nebula vorrebbe ridergli in faccia. “Accetti?”
“E cosa ne guadagnerei? Quell’oggetto è mio!” grida, mostrandole i denti. “Io l’ho trovato! IO!” prosegue, agitando le braccia in modo convulso.
Imbecille, pensa Nebula.
Alla fine pronuncia una sola parola. “Vendetta.”
 
 
È notte fonda quando Freya si sveglia al suono di una sconosciuta melodia. Pan è sdraiata nella parte vuota del suo letto e si preme le zampe sugli occhi, infastidita. Lei si alza, incuriosita, e schiude la porta.
Nel soggiorno, Natasha si sta cimentando in una danza leggera e complicata. Ha la fronte imperlata di sudore e l’espressione assorta.
Freya si muove verso di lei senza nascondere la sua presenza, facendo capire alla Vedeva Nera la sua presenza lì.
“Sei sveglia” si limita a dire.
“Cosa stai facendo?”
Natasha sembra imbarazzata e distoglie lo sguardo. “Non ballavo più così da molti anni.”
“Sei turbata?” chiede Freya, ascoltando la musica. Le piace quella melodia.
“Il lago dei cigni. Non mi è mai piaciuto ballarlo, in verità.” Aggrotta le sopracciglia. “Ma faceva parte dell’allenamento.”
“È un bel suono. Ad Asgard non abbiamo tempo per… la musica.”
Ed era così. A Frigga piaceva però e le sue ancelle spesso cantavano per lei. “Dopo le battaglie, durante le feste cantiamo ballate popolari ma sono canzoni… grossolane” sceglie di dire. 
All’improvviso lo sguardo sfuggente di Natasha si anima per qualcosa.
“Credo che ti aiuterò a fare una lista. Come con Rogers” commenta quasi tra sé. “Invece che gli ultimi cinquant’anni, però, dovremmo allungarla di qualche millennio”  ridacchia.
Freya non riesce a starle dietro. “Una-“
“Esatto!” esclama la spia. “Sarà estremamente divertente! Potrei coinvolgere Sharon e convincere Steve per un’uscita a quattro. Evitando di dirgli che lei è un’agente dello shield, ovvio, ma credo che avrei buone probabilità di succes-“
“Natasha?” la ferma prima che possa proseguire.
“Ah, ho dimenticato di dirti che ho fatto rifornimento di cibo per la bestiolina” dice, riferendosi a Pan. “Tutto a spese di Fury, naturalmente.”
La guerriera si ritrova a sospirare. Non ha più sonno, ma dando un’occhiata fuori dalla finestra presume che manchino ancora diverse ore all’alba. Le è difficile dirlo con certezza, perché ancora non si è abituata al ritmo di quel  pianeta.
“Cosa fate su Midgard quando non riuscite a dormire?”
Natasha si zittisce all’improvviso, guardandola con un’espressione quasi… addolorata? “Ci riempiamo di pillole o di camomilla. Una gran quantità di camomilla, miele e limone. E una buona serie televisiva” aggiunge. “Guardiamo Game of Thrones, è deciso! Detto tra noi: adoro quando gli Stark perdono. Nella realtà Tony l’ha vinta tutte le volte!” rotea gli occhi al cielo.
Ed è così che passano la notte.
Il mattino le sorprende addormentate sul divano, due tazze vuote poggiate sul tavolino e una coperta a coprire loro le spalle.
 
 
“Mi serve un’arma.”
“Che tipo di arma?” la interroga Fury, sospettoso.
“Una spada” replica Freya. Mentre osserva il direttore dello shield si chiede se lui potrà mai fidarsi di lei, ma le appare evidente che la risposta è no. Si domanda anche se possa esistere qualcuno nell’universo di cui quell’uomo si fiderebbe.
Vanadis le manca. È sempre stata una parte di lei e nessuna spada potrà mai sostituirla, ma le serve comunque uno strumento di attacco e difesa ora che non può fare affidamento sul Seiðr. Prima o poi dovrà tentare di recuperarla, ma andare su Jotunheim dopo quanto accaduto è semplicemente folle.
“Mi ha sentita bene” prosegue. “Pensi che possa abbattere i tuoi nemici a suon di pugni?”
“Il corpo di voi asgardiani è forte e resistente.”
Era vero, ma… “Io non sono Thor. Voglio aiutarvi ma non intendo rischiare di incontrare la dea Hela…” Di nuovo, aggiunse tra sé. “…Se posso evitarlo. Non ho istinti suicidi.”
“Stare con la Romanoff non ammorbidisce il tuo carattere” commenta sovrappensiero. “E come dovrebbe essere questa spada?”
“Un metallo resistente. Il Capitano mi ha parlato del suo scudo…”
“Impossibile” la zittisce Fury. “Il Vibranio è un metallo rarissimo e Stark-“
“Sarà un’arma di Vibranio e Adamantio.”
Il direttore sbatte un pugno sul tavolo. “Internet, eh? Ti stai ambientando piuttosto velocemente, vedo.”
“I vostri telegiornali sono pieni di servizi su certi… X-Men. Sono come i Vendicatori?”
“Ovviamente no. I mutanti sono il successivo gradino dell’evoluzione umana… così dicono gli scienziati. Altri li considerano alla stregua di demoni. Certo è  che danno tanti problemi quanto un esercito alieno.”
“La tua risposta?”
Fury fruga nella sua tasca e le lancia un pacchetto di pillole. Una scorta di quelle che le sopprimono la magia. “Che è impossibile. Quei metalli non possono essere uniti insieme e come ti ho già detto sulla Terra ne possediamo in modo esiguo. Mi credi uno stupido? Non equipaggerò qualcuno che potrebbe rivoltarsi contro il mio mondo” dice, enfatizzando l’ultima frase.
Freya reprime un sibilo di rabbia. “Non credere che finisca qui” lo minaccia, alzando il tono di voce “Io sono-“
“Chi?” sbraita Fury. “Tu non sei nessuno.”
Freya si allontana di scatto, uscendo a passo spedito. Lei era… Lei…
Aveva perso tutto. Era quella la verità. Non aveva più un titolo, una casa, uno scopo…
"Non li tradirò. Devo proteggerli. Combatterò per loro."
Era stata quella la sua promessa, un tempo. Ma Thor non era lì ora e nemmeno Frigga con i suoi sorrisi gentili. Non c’era Odino, il re che avrebbe dovuto uccidere e che invece aveva imparato ad amare, nonostante tutto. E mancava Loki, con i suoi occhi verdi e le labbra piene di menzogna.
Dopotutto, forse doveva dare retta a Fury. Lei non era nessuno.
Nessuno.
 
 
Loki osserva Odino riempirsi un calice di vino. Sono seduti a tavola e il posto che di solito era occupato da Freya ora è vuoto. Frigga sta sussurrando qualcosa ad una serva e Thor, rabbuiato, sembra abbia perso l’appetito.
“Alfheim chiede aiuto. Il loro mondo è stato attaccato da soldati di Kronos, un signore della guerra proveniente da Chrono. È un piccolo pianeta, ma dalle grandi ambizioni.”
Loki lo ignora e pensa alle sue di ambizioni. Troverà Freya e poi si vendicherà di Asgard che ha tradito lui e abbandonato lei. E Thanos. Si occuperà anche del titano, che ha minacciato più volte di ucciderlo se non gli avesse consegnato il Tesseract. Troverà qualcosa o qualcuno in grado di eliminarlo.
“Non potete inviare le nostre truppe ora. La Cittadella ha subito molti danni e Asgard è vulnerabile agli attacchi” fa notare Thor.
“Infatti andrai solo tu” replica Odino.
“Cosa?”
“Quello che ho detto, Thor. Sono stufo, tutta Asgard lo è, della tua rabbia e dei tuoi fulmini!” esclama il Padre degli Dei.
Loki non può fare a meno di scoppiare in una risata che di allegro non ha nulla. “Volete liberarvi di lui perché non volete ammettere la verità” lo accusa. “Con Freya avete sbagliato tutto, grande Odino che tutto vede e sente” dice, facendosi beffe di lui.
“La mia discendenza…” borbotta il re di Asgard con rammarico. “Due figli: uno che ricusa il trono e l’altro che lo desidera troppo. Ed una nipote che avrebbe potuto iniziare una guerra per ottenerlo. Certo, Freya sarebbe stata migliore di entrambi, di questo non ho dubbi. Voi due vi comportate ancora come degli infanti. Frigga è sempre stata troppo morbida nell’educarvi. Avrei dovuto fare come mio padre e-”
“Ed è così, padre, che Víli è arrivato a tentare di uccidervi tramite Freya” ribatte Thor, sorprendendo tutti.
“Sì…” risponde Odino, appoggiandosi allo schienale. “Abbiamo tutti le nostre colpe” prosegue guardando Loki.
Il dio degli inganni serra la mascella. Dovrebbe prendere il coltello e tentare di ucciderlo ora, pensa. Gli basterebbe raggiungere il collo, vulnerabile ora che non indossa l’armatura.
“Questo tuttavia non cambia la mia decisione. Ti recherai su Alfheim, Thor, e ristabilirai l’ordine. Quando avrai finito lì andrai su Svartálfaheim e spero che a quel punto ritroverai un minimo di contegno.”
“L’avete vista crescere… l’avete portata a cavallo e le avete donato un’armatura anche se all’epoca sapevate che non voleva combattere.” Thor si è alzato in piedi e Loki legge un’accusa silenziosa nel suo sguardo. “State insinuando che il mio dolore sia sbagliato?”
“Un buon re deve essere capace di mantenere il controllo e tu… I mortali ti hanno influenzato troppo con il loro modo di fare.”
L’espressione di Thor è furiosa e Loki non ricorda di averlo mai visto tanto in collera verso Odino. “Siete stato voi a mandarmi su Midgard! Mi accusate se ho fatto ciò che voi mi avete detto di fare?”
“Sembra che tu non abbia perso del tutto la tua arroganza!” grida Odino, alzandosi a sua volta.
“Non riesco a credere a ciò che avete detto!”
Alcuni servitori, turbati dalle urla si sono dileguati nelle cucine.
“Silenzio! Tutti e due!” intima Frigga, ansimando.
Loki batte le mani. “Il figlio prediletto che si ribella al padre!”
“Loki!” tuona Odino.
“È morta a causa vostra! Ha dovuto fuggire come il peggiore dei traditori e per poco la nostra presenza su Jotunheim non l’ha uccisa!”
Odino sembra stupito. “L’avete abbandonata!”
Come avete fatto con me, vorrebbe aggiungere il dio degli inganni.
“Siete stato più colpito dalla morte di Víli che –oh!- in realtà è stato ucciso più di mille anni fa, che dalla sua!” continua.
Prima che possa proseguire, il Padre degli Dei si accascia sulla sedia con una mano all’altezza del torace. Sta ansimando e una smorfia di dolore deturpa i suoi lineamenti.
“Padre!” esclama Thor, ma è solo Frigga quella che gli si avvicina.
“Non è niente” dichiara Odino. “Sono solo stanco e i vostri continui bisticci-“
Loki non ascolta altro. “Me ne vado.”
Anche il dio del tuono sembra dello stesso avviso. “Andrò su Alfheim, come volete, padre. E partirò quanto prima.”
 
 
Il combattimento con Steve si rivela duro e estenuante, ma quando concludono l’allenamento Freya può dire di sentirsi meglio. Non ha lottato al massimo delle sue possibilità, ma anche il Capitano si è trattenuto.
“Fury ti ha fatto arrabbiare, eh?”
Lei annuisce con fastidio. “Non prendertela troppo. Lui è fatto così e a volte è estremamente irritante. Dopo New York è diventato ancora più paranoico” le confida.
Le passa un asciugamano e lei lo ringrazia, sentendosi in colpa per non potergli rivelare la verità. Steve ha un animo affine a quello di Thor ed è piacevole conversare con lui. 
“A modo suo ci tiene alle persone.”
“Non farti sentire da lui, Capitano” interviene Clint, spostandosi verso la zona dei bersagli.
Steve inarca le sopracciglia con fare curioso. “Credevo che fossi andato in missione.”
“E chi ti dice che non ci sia andato?” ribatte Barton, lanciandole una rapida occhiata.
“Mi nascondi qualcosa.”
Clint incocca una freccia e tende l’arco. “Il direttore Fury non è l’unico paranoico” lo riprende, usando le sue stesse parole. “Hai mai pensato di fare una pausa dal lavoro, Steve?”
“Chi ha parlato di vacanze?” interviene la Vedova Nera, raggiungendoli dallo spogliatoio. “Non so cosa darei per un paio di settimane di ferie. Mare, vodka e sole… una spiaggia bianca-“
“Chiaro. Abbiamo capito” borbotta Steve.
“Bhe, Capitano…” prosegue Clint, mentre centra il bersaglio in fondo alla parete opposta “Dovresti provare a rilassarti.”
“Ogni volta che ci provo il mondo sembra cadere a pezzi.”
“Giusta osservazione” interviene nuovamente Natasha.
“Fury ha scoperto qualcosa di quell’asteroide caduto in Egitto?”
Freya non muove un muscolo. “Per ora sembra un semplice meteorite, certo che centrare proprio le piramidi…” prosegue Natasha.
“Una vera sfortuna” alita Barton.
“Erano molto antiche, vero?” chiede Freya, guadagnandosi occhiate perplesse da parte di tutti e tre.
“Freya…” la chiama Steve. “Devi aver preso proprio una bella botta se-“
La Vedova Nera scoppia a ridere, seguita a ruota da Clint.
“Ah, Capitano… non farci caso. Questo è un classico esempio di pessimo umorismo norvegese” conclude la spia, mimandole di rimanere in silenzio. “Voi… americani. Non capite mai delle buone battute.”
 
 
“Sembri… infelice. Più del solito intendo.”
Natasha la guarda con aria quasi preoccupata e Freya si chiede se lo è davvero o se sta recitando la parte che Fury ha previsto per lei.
Il telefono della spia squilla e dopo un attimo di esitazione la Vedova risponde. “Ciao, Pepper!” esclama sorridente. “Ero preoccupata, come va?”
Natasha si sposta verso la cucina, ma lei riesce ad udire comunque il suo discorso. A un certo punto Pan le salta sulle ginocchia e la guerriera si ritrova a sorridere mentre affonda le mani nel suo pelo.
“E Stark come sta?”
Freya guarda gli occhi luminosi della cucciola di flareon, rivedendovi quelli di Thor.
“Avete chiesto aiuto a Bruce?” prosegue Natasha, alzando il tono di voce. Aiuto? Avverte in lei una leggera ansia.
“Come pensa di riuscirci? Quel pazzo di Killian… lo ucciderei con le mie mani se non fosse già all’altro mondo.”
Freya si alza e si riempie un bicchiere d’acqua. “Sì, ci sentiamo presto. Tienimi informata. Ciao, Pepper…”
Natasha chiude la conversazione e fissa in silenzio il cellulare. “La fidanzata di Tony Stark” le dice sovrappensiero. 
“Sta male?” indaga la guerriera.
“In un certo senso” commenta l’altra. “Una storia… complicata.”
Ed è così che Freya viene a conoscenza del siero Extremis e dei terribili effetti che provoca sul corpo delle persone. E capisce perché Hela le ha chiesto di indagare su cosa stava avvenendo a Midgard.
“Stark sta cercando di stabilizzare il siero che Killian ha iniettato nel corpo di Pepper ma non sta facendo grandi risultati. Per ora lei sta bene, ma è come una bomba ad orologeria. Non sappiamo cosa potrebbe accaderle… Tony sta uscendo di testa.”
Stupidamente, si dice che Loki sarebbe divertito e compiaciuto per la piega degli eventi. Si sente meschina per quel pensiero e allo stesso tempo il ricordo del dio degli inganni gli porta alla mente un’idea folle.
Come reagirebbe Loki al suo posto?
“Natasha… potrei aver bisogno del tuo aiuto.”
La Romanoff si stringe nelle spalle. “Se non comprende la distruzione della Terra…”
“Peggio” le confida, quasi sussurrando. “Se ti proponessi di disattendere gli ordini di Fury?”
Gli occhi di Natasha si fanno più luminosi e le labbra si schiudono in un ghigno divertito. “Sentiamo. Potrebbe essere divertente.”  
 
 






 


Note: Continua il periodo di ambientazione (?) di Freya sulla Terra, mentre ad Asgard
la famiglia reale è sempre più in crisi (ma quando non lo è? xD)
Che ve ne pare di Nebula? Il suo personaggio mi intriga molto e quindi l’ho inserita nella long! Inoltre, sì, non ho resistito a fare qualche riferimento sugli X-Men ma loro non compariranno fisicamente… hanno le loro gatte da pelare LOL


 
NEWS:
1)Si tratta di un progetto realizzato da Nyx Rain Efp che prevede di trasformare in audiolibri fanfiction e originali!
Non la ringrazierò mai abbastanza per aver pensato anche a ‪#‎Cicatrici per cui lascio la parola a lei e al suo progetto!
Gustatevi questa versione audio del prologo di Cicatrici: QUI  Fateci sapere cosa ne pensate che siamo entrambe curiosissime!!!!!
2) Da qualche tempo Cicatrici è anche su Wattpad: QUI (Se avete voglia di mettere qualche stellina non ve lo impedirò :D)
 

Per domande, curiosità o altro: Profilo Ask
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