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Autore: Chisaki__CS    15/04/2016    0 recensioni
"Mi ero appena trasferita, ma dovetti subito ripartire; entusiasta partì per questa nuova avventura, senza sapere però cosa mi sarebbe capitato"
Questa è l'avventura di Serena, una giovane ragazza scelta insieme ad altre persone per completare il pokédex o almeno era quello che loro credevano.
Senza che nessuno se ne accorgesse, coloro che sembravano buoni in realtà tramavano nell'oscurità per far affondare Kalos e tutti coloro che ci vivevano, facendo rinascere un'antica arma suprema che come successe 3000 anni prima, avrebbe spazzato via tutto e tutti, lasciando di questa regione solo un lontano ricordo.
Nelle loro mani il professor Platan aveva messo il futuro di molti, ma loro saranno in grado di evitare che tutto questo succeda?
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calem, Serena, Shana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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 CHANGE OF IDEAS 

Capitolo 1 - Immersi nel verde 


Uscì di casa, e sta volta non ci sarei ritornata per un bel po’ di tempo; Rhyhorn mi venne incontro bloccandomi la strada.
“Ciao piccolino, anche se proprio piccolino non sei, ti prometto che quando ci rivedremo sarò campionessa” li feci una carezza per rassicurarlo ed invitarlo a lasciarmi passare.
Feci un piccolo giro a Borgo Bozzetto, era molto piccola, ma accogliente e carina; notai solo adesso che casa mia e quella di Calem erano completamente adiacenti, un vicino di casa come rivale insomma.
Mi avvicinai al cancello che separava la mia nuova città da Rio Acquerello e li trovai Shana che mi ascpettava.
“Assieme agli altri abbiamo deciso di darti un soprannome, abbiamo optato o per Sere, la semplice abbreviazione del tuo nome o per Lady S, ti vanno bene?” chiese euforica la ragazzina.
Iniziai a ridere, era la prima volta che qualcuno mi dava un soprannome, era un bel gesto e per questo feci un cenno di consenso con il capo.
Shana sorrise aggiungendo: “Bene, è il momento di iniziare il viaggio, che ne dici se attraversiamo il Bosco di Novartopoli assieme? Con gli altri abbiamo fatto una piccola gara a chi arriva per primo all’ingresso di Novartopoli”
“Va bene, ma mettiamoci subito in moto che odio perdere” risposi cominciando a correre verso il bosco, seguita dalla mia nuova amica.
Sapevo di essere una ragazza allegra e spensierata, ma forse questa nuova avventura mi stava rendendo un po’ troppo euforica.

Superammo la fontana nella piazza centrale della città, dirigendosi così verso il lungo ponte che portava all’entrata del bosco.
“Questo viaggio sarà indimenticabile, me lo sento” pensai affacciandomi al bordo, osservando l’acqua cristallina che scorreva sotto di me e godendomi quella fresca brezza che mi scompigliava i capelli.
Uscite dalla città riuscivamo già a vedere l’entrata del bosco, che si trovava alla fine di Via Progresso; il percorso era ricoperto da cespugli di erba alta dove vi si nascondevano molti Pokémon di tipo coleottero.
Alla nostra sinistra scorreva invece un fiume: un affluente di quello che avevamo appena superato.

“Finalmente siete arrivate, siete proprio due lumache”
Davanti a noi trovammo Calem che stava giocando con una pokéball e molto probabilmente ci stava aspettando per poter cominciare la gara.
“Cos’hai catturato? Cos’hai catturato?” chiese Shana curiosa ignorando le parole di scherno che aveva precedentemente pronunciato il corvino.
“Un Fletchling, mi sarà utile da evoluto per potermi spostare facilmente in volo, ma adesso passiamo ai fatti: Tierno e Trovato ci stanno aspettano all’entrata del bosco” rispose il ragazzo iniziando a camminare invitandoci a seguirlo.
“Shana tu inizia ad andare, io prima voglio fare una cosa” dissi osservando poi, i due sparire all’orizzonte.
Sentir pronunciare quel nome da Calem mi fece venire una certa nostalgia; a casa assieme a Rhyhorn avevo salutato il Fletchling di mia madre, quell’uccellino che ogni volta che ero in ritardo mi salvava svegliandomi con le sue beccate.
“Bene, Fennekin tocca a te”
Inquadrammo l’obbiettivo e seguendo parola per parola i miei ordini riuscimmo ad indebolire l’avversario, per poi catturarlo con successo.
Nascosi la pokéball nello zaino e stando attenta a non cadere corsi dai miei amici all’ingresso.
“Sere finalmente, allora possiamo cominciare?” chiese Trovato facendoci sistemare in modo ordinato.
Diedi due colpetti alla gonna del vestito e mi raddrizzai il cappello osservando divertita lo scompiglio che stavano creando quei tre; già dico tre perché Calem come suo solito stava per le sue senza dire nulla, sapeva parlare solo per dar fastidio.

Quando il silenzio ritornò a dominare sentimmo la voce squillante di Shana, che da un po’ si era agganciata a me per paura di perdermi una volta entrate la dentro, dire: “Pronti, partenza e viaaa”
Era abbastanza buio, però la morbida luce che filtrava tra le foglie degli alberi ti faceva venir voglia di passeggiare in mezzo alla natura all’infinito.
“Non ho mai visto così tanto verde!” esclamai meravigliata.
“Non sei la sola, è tutto nuovo anche per noi” rispose la castana cercando di contenersi, le si leggeva negli occhi che moriva dalla voglia di arrampicarsi su un albero.
Aprì la mappa che mia madre mi aveva lasciato e iniziai a leggere le indicazioni ad alta voce sperando che Shana riuscisse a seguirmi: “Destra, dritto, sinistra, giù, sinistra, dritto, sinistra, giù, sinistra ed infine dritto”
Lei mi guardò un po’ confusa dicendo: “Potresti per favore ricominciare da capo? Mi sono persa”
“Forse è meglio seguirla volta per volta, non me lo ricordo più nemmeno io a dir la verità”
Con Shana stavo bene, faceva emergere il mio lato infantile che ogni quattordicenne solitamente vuole nascondere; la conoscevo a malapena, ma sapevo già di potermi fidare.
“Là, vedo una luce!”
Iniziammo a correre, l’ultimo pezzo sembrò più lungo di tutto il tragitto, forse perché non vedevamo l’ora di arrivare; quando finalmente ci fermammo, dietro di noi comparvero le figure degli altri partecipanti, avevamo vinto.
“Sei arrivata per prima, a quanto pare hai del talento cara vicina” disse un po’ deluso Calem scostandosi con la mano destra il ciuffo.

Usciti dal bosco, ci ritrovammo nella Via Aperta che conduceva a Novartopoli, dove io avrei affrontato la mia prima lotta in palestra.
Lì ci separammo, decidendo di proseguire ognuno per conto proprio, tanto era sicuro che ci saremmo incontrati ogni due per tre.
Nella via era presente in piccolo laghetto, qui l’erba al contrario della strada precedente era poca, ma pullulava di altri allenatori.
Stavo camminando tranquilla osservando con attenzione millimetro per millimetro del posto, quando una voce mi urlò: “Pistaaa”
Nemmeno il tempo di girarmi che una ragazzina dai capelli neri, su dei pattini, mi sfrecciò affianco dirigendosi a tutta velocità dentro la città.
“Certo che al mondo ne esiste di gente strana” sospirai.

Novartopoli era una tappa obbligatoria per tutti gli allenatori alle prime armi; conosciuta oltre che per la sua palestra Pokémon, specializzata nel tipo coleottero, anche per la “Scuola per Allenatori”.
Varcando l’entrata della città, un brivido mi attraversò il corpo;
la mia avventura a Kalos era ufficialmente iniziata.




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ANGOLO DI CS

La febbre mi ha portato alla pazzia, per questo in due giorni ho ricominciato
e finito Pokémon X, decidendo così di riprendere seriamente questa storia.
Il prologo vi è piaciuto e questo mi ha reso veramente soddisfatta;
spero che anche questo primo capitolo vi piaccia 
e mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.
Ci vediamo nel prossimo capitolo

-Karin
 

 
 

 
  
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