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Autore: LadyGio99    18/04/2016    2 recensioni
Che diavolo ci fai qui?”
“Per prima cosa mi presento: Io mi chiamo Donquijote Corazon, sono il nuovo clown dell’ ospedale e sono entrato per sapere se ti serviva un po’ di compagnia”
(Law and Corazon/ AU)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donquijote Rocinante, Trafalgar Law
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve. Eccomi con un nuovo capitolo della storia. Questa volta mi sposto anche sotto per spiegare alcune miei scelte nella fiction in modo di non spollierare all’inizio.
Ringrazio Elly_Chan18 per aver lasciato la recensione.
Buona lettura.



Corazon non riusciva a smettere di piangere.
Corazon non ce la faceva a fermare quelle maledette lacrime che non ne volevano sapere di rimanere ferme nei suoi occhi, il posto dove dovevano stare. Ma piangere era più forte di lui, il suo animo era così buono e sensibile che non riusciva a non piangere per un bambino che a malapena conosceva. Grosse lacrime colorate finivano sulla preziosa cartella che conteneva tutte le informazioni di Law, conteneva fatti terribili che avevano rotto in mille pezzi il povero cuore dell’uomo. Non gli importava se stava piangendo come un neonato a dirotto, ma quel piccoletto aveva affrontato le più gradi disgrazie della sua vita, una più terribile di un’altra.
Law era diventato orfano a causa di un terribile incendio avvenuto nella zona dove abitava che aveva ucciso sua madre, suo padre e la sua sorellina Lamy. Lui era l’unico sopravvissuto ma aveva riportato delle gravi ustioni che Corazon non aveva notato, per questo si sentiva un idiota, troppo occupato a fare il buffone e non a rendersi conto di cosa quel poveretto provava.
Ma c'era molto di più!  La sua non era una famiglia qualunque. Il papà di Law era un assassino.
Suo padre era stato messo in prigione un paio di volte. La causa dell'incendio non era molto chiara ma dalle ricerche della polizia,  la casa era stata attaccata da alcuni 'Nemici' del padre o della madre.
Più il biondo leggeva queste notizie più piangeva.
Piangeva perché si era reso conto di avere con Trafalgar Law molte cose in comune. Anche lui aveva perso da piccolo la sua vera famiglia, così insieme a suo fratello maggiore Doflamingo era stato adottato dalla famiglia Donquijote e da lì era incominciata la sua terribile infanzia. I suoi genitori adottivi erano molto freddi e distaccati e per loro, lui e Doffy tutto erano pur che figli.
Per colpa loro, suo fratello era diventato un mostro e ora era uno dei criminali più temuti in tutta la sua città natale, lui per fortuna, aveva mantenuto il suo buono spirito e non aveva scelto la cattiva strada.
Corazon pianse tutte le lacrime che aveva e si ritrovò con un orrendo trucco sul viso.  Tutto si era sciolto a causa delle lacrime. Si tolse il trucco dalla faccia con una veloce sciacquata sotto,  dopo guardò l'orologio e quando si rese conto che era ora di tornare a casa,  prese tutta la sua roba e lasciò l'ospedale.
Per tutto il resto della giornata non pensò altro che a Law e al suo terrificante passato.  Lui era solo un bambino e già aveva affrontato delle grandi disgrazie non accettava il fatto che per colpa di uno stupido incendio Law doveva rovinarsi l' infanzia,  così,    decise di smettere di frignare e di stare con le mani legate. Avrebbe fatto il possibile per quel bambino e non si sarebbe arreso finché il suo scopo di far sorridere Trafalgar non fosse stato raggiunto.
Il giorno seguente,  Corazon andò all'ospedale e ripetè le stesse attività della mattina precedente. Fece palloncini e organizzò giochi,  ma nel pensare che un bambino non aveva la forza di sorridere,  sentì la sua fiamma da clown spegnersi. Aspettò le tre del pomeriggio per andare a trovare Law. Naturalmente,  come si aspettava,  appena entrò non ricevette un clamoroso benvenuto da parte del piccolo e lo fulminò appena mise piede nella stanza.
"Ancora tu! " urlò il bambino guardandolo con disgusto "Ti ho detto di starmi lontano! " "Datti una calmata " gli rispose Corazon facendo rimanere di stucco Law,  questa volta il biondo si era preparato.
Si sedette tranquillamente senza nessuna interruzione da parte del malato sul lettino dove riposava il piccolo e iniziò a frugare in una busta. Law allungò lo sguardo per curiosare e la sorpresa per lui non si fece attendere. Corazon tirò fuori un piccolo orso bianco di peluche vestito con un cappotto arancione e un capello a macchie nere.
"Questi sono per te" disse l'uomo dando i doni al piccolo che li prese con molta sorpresa. Non ricordava l'ultima volta che qualcuno gli aveva fatto un regalo "Perchè tutto questo? " chiese Trafalgar impassibile "Ho visto che nella tua stanza non c'è nulla. Niente giocattoli o palloncini " "Perchè non ho nessuno che me li procura genio!  I miei genitori sono morti! " concluse Law freddo negli occhi. Corazon notò nel suo modo di parlare una freddezza incredibile come se la morte dei suoi parenti non gli faceva più né caldo né freddo. "Mi dispiace Law" gli rispose Corazon abbassando lo sguardo,  anche questa volta riuscì a stupire il bambino.
"Anch'io ho perso i miei da piccolo. So la tua storia sai... e mi dispiace tantissimo. Dimmi ma è verso quello che dicono le notizie. I tuoi genitori sono dei criminali?" "NO NON È VERO!! " esclamó mettendosi in piedi "Sono tutte cazzate!! Mio padre non ha mai ucciso in vita sua . Era stato licenziato a lavoro così     ha trovato un po' di grana grazie a un uomo che pensava fosse suo amico. Ma non era vero! Ha incastrato mio padre più volte sbattendolo in galera e lui non poteva nemmeno denunciarlo perché lo aveva minacciato. Quando poi mio padre doveva dare a quest'ultimo alcuni debiti. Ma non ce l'ha fatta. Così ha dato fuoco a casa nostra!! Le notizie dicono che è un assassino perchè una volta hanno ucciso una persona per incastrarlo. Io ero con lui. Questi medici non mi vogliono tra i piedi perché pensano che nelle mie vene scorre il sangue di un assassino. Per questo mi hanno messo in questa stanza isolato da tutti, neanche gli altri genitori mi volevano insieme ai loro figli. Ecco perché ieri non volevano che tu mi vedessi. Mi considerano un mostro oramai. Non volevano nemmeno accettarmi in questo ospedale nonostante stavo per morire ustionato. Ma alla fine sono stati costretti a prendermi perchè questo era l'ospedale più vicino alla mia ex casa."
 Corazon si portò una mano sulla fronte “Ieri ci hai sentiti?” “Si, il medico urlava così forte”. Le cose che il biondo aveva sentito erano al dir poco sconvolgenti. Così, la famiglia di Law era stata accusata ingiustamente di qualcosa che non aveva commesso e per colpa di quell’ uomo il bambino aveva una brutta reputazione che si sarebbe portato tutta la vita nella tomba.
“Ti hanno trattato veramente così?” Law annuì.
Adesso il sangue di Corazon bolliva per la rabbia, non riusciva a credere che dei medici erano stati così idioti da non prendersi cura di quel bambino. Si erano rifiutati di prendersi cura di un loro paziente “Maledetti” gridò precipitandosi sulla porta “Che diavolo fai?” “Vado a dare una lezione a quei medici!” “Ma sei pazzo! Non ti azzardare a fare un altro passo. Tu non sai le conseguenze”.
Law aveva ragione. Non doveva agire in questo modo altrimenti avrebbe portato solo guai , ma giurò a se stesso che avrebbe fatto giustizia nei confronti di Law. Così fece marcia indietro e tornò a sedersi vicino a Law che cominciava a gradire la sua compagnia.
“Perché ci tieni tanto a fargliela pagare?” domandò Law che non ricevette alcuna risposta dall’ adulto. Il biondo si limitò a mettergli una mano sulla spalla “Ascoltami Law” disse “Mi dispiace per quello che ti è capitato, nemmeno io da piccolo ho avuta un infanzia coi fiocchi sai? Adesso capisco il motivo del tuo carattere.
Sappi che io non sono qui per giudicarti o fare l’idiota come ieri. Voglio solo essere tuo amico e aiutarti. Se vuoi posso togliermi questo trucco schifoso e non fare il pagliaccio davanti a te” “E perché mai!” gli rispose il bambino con un leggerissimo sorriso sulle labbra “Hai detto l’altra volta che ti faceva schifo e che sembravo quel criminale…oddio…come si chiamava…Joker?” “Scherzi! Io adoro Joker” esclamò il bambino “Ma…ieri mi hai detto quelle cose…” disse confuso il biondo “Adoro il personaggio. Ma il trucco è rivoltante” precisò Law “E poi ieri non ti volevo tra i piedi. Però adesso vorrei tanto che restassi” “Con molto piacere” gli rispose il clown facendogli l’ occhiolino per poi porgergli ma mano dicendo: “Amici?” “Amici” affermò Law deciso afferrandogli la mano grande e bianca.
“Allora Cora – San…” disse e l’ ex marine si stupì.
“Come mi hai chiamato…” “Perché non mi mostri le tue doti da clown?” l’ uomo notò un sorriso malizioso sulle labbra di Law, ma decise di accontentarlo comunque “Posso farti un palloncino. Chiedimi tutto quello che vuoi” “Voglio un orso” chiese e Corazon impallidì.
Accidenti. Aveva dimenticato la prima regola fondamentale dei clown, ovvero: ‘Mai chiedere a un bambino quello che vuole’ “Non puoi accontentarti di quello che ti ho regalato?” “Hai detto tutto quello che vuoi” lo prese in giro il bambino divertendosi come un matto.
Così Cora – San si mise all’ opera. Gli ci volle un ora intera per creare una ‘bozza’ con un palloncino che tutto sembrava purché un orso.
Law si passò una mano in fronte. “Sei un caso perso Cora – San”.
 
 
Il passato di Law, come avete visto non è molto simile a quello del manga. Qui le malattie non c’ entrano nulla. Ho deciso di rendere i medici dei bastardi come nella storia originale. Lo trattano male perché pensano che sia figlio di un assassino. 
Spero ancora che vi sia piaciuto.
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
   
 
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