#Sahara!AU
Bevve con un'avidità arida e priva di ritegno, disgustando per fino le capre con cui condivideva l'abbeveratoio florido di acqua e batteri.
Non gliene fregava nulla della bava caprina che beveva con il liquido cristallino, o della sabbia che grattava sotto i denti quando ingurgitava.
E non gliene importava nulla della sua risatina ironica e divertita.
Una settimana.
Una settimana perso nel pieno deserto Sahariano, circondato solo da sabbia e dune.
Anch'esse di sabbia.
Incapace di soddisfare la sua sete, Zoro immerse totalmente il capo nell'abbeveratoio caprino posto nel mezzo di quell'oasi, emettendo non poche bolle di compiacimento nel sentire la pelle reidratarsi.
Con lo sguardo umido e il capo ancora sotto il livello dell’acqua, si fermò a pensare alla Tuareg che l'aveva salvato in modo alquanto... efficace.
Non avrebbe mai immaginato di rischiare di morire annegato, da uno scroscio d'acqua improvviso in pieno deserto.
Dopo aver rischiato la morte per disidratazione tra l'altro.
-L'acqua non finisce mica sai...- la sentì schernirlo sorniona-... bevi con calma crociato-
Il soldato cristiano annuì riemergendo dallo specchio d'acqua ed emettendo un sonoro gemito di soddisfazione, disgustando definitivamente gli animali che lo circondavano, che, belando inorridite, si allontanarono verso il pascolo.
Con mano tremante Zoro si asciugò il volto, ringraziando il Dio in cui non credeva.
Se era crociato non era per fede ma per scelta.
O liberato dei suoi crimini dalla benevolenza della gogna, o liberando la città santa.
La scelta era stata ovvia.
Scosse il capo bagnando con una fine pioggerella tutto ciò che lo circondava, sollevando lo sguardo sulla sua salvatrice e studiandola con attenzione per la prima volta.
Oltre al fatto che fosse donna, e sola al pascolo, aveva i capelli del colore del sole infuocato, rossi come il dolore.
-Bevuto abbastanza? - ridacchiò ondeggiando quelle ciocche di rame -Bevi pure ancora se vuoi.. .metto tutto sul conto tranquillo-
Grugnì.
Spiritosa la rossa.
Si fissarono per un lungo attimo, studiandosi in ogni particolare.
-Mmm- schioccò la lingua laTtuareg -E ora di te che me ne faccio?
-Come?!?- inarcò un sopracciglio parlando con voce roca.
-Ti ho salvato la vita- ghignò sadica -Sei mio debitore ora… per il resto dei tuoi giorni-
-CHE COSA?!?!-
Scherzava?
Era schiavo del re d'Inghilterra e pure di una Tuareg ora?
-Scherzi donna?-
-Donna?- ridacchiò quella -Voi crociati: che strano modo avete di chiamarvi. Uomo, donna, bastardo...- elencò alcuni di quei particolari appellativi che sentiva urlati nel deserto.
Si chinò su Zoro, ancora sopra la tinozza d'acqua e sconcertato, accarezzandogli il viso con due dita, facendolo rabbrividire
Poteva un donna del deserto avere una pelle così soffice?
-Che me ne faccio di te...- ripeté Nami, abbassandosi fino a sfiorare le labbra del crociato con le sue, riflettendo divertita.
-...credo che ti sposerò- lo baciò dolcemente, ignorando il sapore di capra che emanavano le sue labbra.
Zoro pensò che avrebbe riattraversato volentieri il deserto di nuovo, pur di rincontrare quella Tuareg rossa coma le dune alla sera e dalle labbra dissetanti come l’acqua.
Bevve con un'avidità arida e priva di ritegno, disgustando per fino le capre con cui condivideva l'abbeveratoio florido di acqua e batteri.
Non gliene fregava nulla della bava caprina che beveva con il liquido cristallino, o della sabbia che grattava sotto i denti quando ingurgitava.
E non gliene importava nulla della sua risatina ironica e divertita.
Una settimana.
Una settimana perso nel pieno deserto Sahariano, circondato solo da sabbia e dune.
Anch'esse di sabbia.
Incapace di soddisfare la sua sete, Zoro immerse totalmente il capo nell'abbeveratoio caprino posto nel mezzo di quell'oasi, emettendo non poche bolle di compiacimento nel sentire la pelle reidratarsi.
Con lo sguardo umido e il capo ancora sotto il livello dell’acqua, si fermò a pensare alla Tuareg che l'aveva salvato in modo alquanto... efficace.
Non avrebbe mai immaginato di rischiare di morire annegato, da uno scroscio d'acqua improvviso in pieno deserto.
Dopo aver rischiato la morte per disidratazione tra l'altro.
-L'acqua non finisce mica sai...- la sentì schernirlo sorniona-... bevi con calma crociato-
Il soldato cristiano annuì riemergendo dallo specchio d'acqua ed emettendo un sonoro gemito di soddisfazione, disgustando definitivamente gli animali che lo circondavano, che, belando inorridite, si allontanarono verso il pascolo.
Con mano tremante Zoro si asciugò il volto, ringraziando il Dio in cui non credeva.
Se era crociato non era per fede ma per scelta.
O liberato dei suoi crimini dalla benevolenza della gogna, o liberando la città santa.
La scelta era stata ovvia.
Scosse il capo bagnando con una fine pioggerella tutto ciò che lo circondava, sollevando lo sguardo sulla sua salvatrice e studiandola con attenzione per la prima volta.
Oltre al fatto che fosse donna, e sola al pascolo, aveva i capelli del colore del sole infuocato, rossi come il dolore.
-Bevuto abbastanza? - ridacchiò ondeggiando quelle ciocche di rame -Bevi pure ancora se vuoi.. .metto tutto sul conto tranquillo-
Grugnì.
Spiritosa la rossa.
Si fissarono per un lungo attimo, studiandosi in ogni particolare.
-Mmm- schioccò la lingua laTtuareg -E ora di te che me ne faccio?
-Come?!?- inarcò un sopracciglio parlando con voce roca.
-Ti ho salvato la vita- ghignò sadica -Sei mio debitore ora… per il resto dei tuoi giorni-
-CHE COSA?!?!-
Scherzava?
Era schiavo del re d'Inghilterra e pure di una Tuareg ora?
-Scherzi donna?-
-Donna?- ridacchiò quella -Voi crociati: che strano modo avete di chiamarvi. Uomo, donna, bastardo...- elencò alcuni di quei particolari appellativi che sentiva urlati nel deserto.
Si chinò su Zoro, ancora sopra la tinozza d'acqua e sconcertato, accarezzandogli il viso con due dita, facendolo rabbrividire
Poteva un donna del deserto avere una pelle così soffice?
-Che me ne faccio di te...- ripeté Nami, abbassandosi fino a sfiorare le labbra del crociato con le sue, riflettendo divertita.
-...credo che ti sposerò- lo baciò dolcemente, ignorando il sapore di capra che emanavano le sue labbra.
Zoro pensò che avrebbe riattraversato volentieri il deserto di nuovo, pur di rincontrare quella Tuareg rossa coma le dune alla sera e dalle labbra dissetanti come l’acqua.