NdA : Esiste la
sfortuna,
e si chiamano numeri fortunati uù. I miei
numeri, ossia quelli che contengono la cifra 8 (28, 38, 18) mi hanno
“regalato”
un triangolo alquanto particolare e decisamente difficile da
trattare... Ho
dovuto rinunciare all’inserire Gaara per non perdere troppo
l’atmosfera, però
l’ho accennato in più punti, e la coppia
protagonista sarebbe andata, se avessi
seguito troppo la traccia, fuori dai regolamenti di EFP. Vediamo cosa
ne esce
fuori...
Sono
sicura di non essere andata in OOC per i seguenti motivi. (Specchietto
anche
alla fine)
. Hanabi
: Già in sé, il suo personaggio
non è stato troppo caratterizzato. L’ho resa
perciò come una bambina, viziata
(a modo suo) e astiosa nel suo voler distruggere Konoha, e nel suo modo
di
riferirsi ai Jinchuuriki.
. Fugaku
: Non è sdolcinato, però non è
del tutto indifferente come poteva esserlo con Sasuke
perché, come spiegato,
lui rivede in Hanabi il figlio Itachi, e sa che questa volta non
sarà tradito,
e quindi non c’è il rischio la missione venga
coibottata.
. Itachi
: Si ha già parlato del maggiore
degli Uchiha che, la sera dello sterminio, piange di fronte al futuro
del
fratello. Ho ipotizzato quindi, com’è giusto a
parer mio, che le sue lacrime
siano anche per il villaggio al quale ha donato la vita intera, e che
di fronte
ad un piano per la sua distruzione al quale lui non avrebbe potuto
rimediare la
sola cosa che avrebbe potuto fare sarebbe stato disperarsi.
[ 832 parole. ]
› To
Dream Of.
Poche - dolci - parole
d’odio.
Una nebbia
soffusa avvolge
tutto, rende l’atmosfera impalpabile, mistica.
Come
un sogno.
Il giardino
circondato dal
fresco bosco, i tronchi che sorreggono le chiome di un verde opaco
percorsi da
crepe.
Un albero al
centro dello
spiazzo getta la grande ombra fresca sotto di sé,
l’astro allo zenit.
La foresta ai
limiti del
campo nasconde il buio del suo cuore lontano.
Alle fronde che
si muovono
sotto un vento silenzioso si contrappone una casa, abbandonata da
tempo, le
imposte bloccate e coperte da un lugubre strato di polvere.
Una lanterna di
carta
riporta lo stemma del clan.
Un ventaglio
macchiato di
sangue.
Oggi
più di ieri.
Una mano candida
accarezza
la schiena curva, ritmicamente, giocando con i sottili capelli
d’ebano.
Singhiozzi
rabbiosi si
susseguono, nascosti dalle foglie del fusto secolare.
Il viso
è nascosto fra le
dita esili.
«
Stava... Stava andando
tutto così bene... »
« Lo
so, piccola mia. »
«
Manca-va così... così
poco... »
«
Potevi impegnarti di più.
»
Le perle di
ghiaccio
guizzano, irate.
«
È stata tutta colpa di
quel Kage da strapazzo! Proprio ora
doveva cominciare a fare il sentimentale, chiedo? »
Una risata
stanca lascia le
labbra screpolate che sfiorano le spalle, ancora tremanti.
« Si
può sempre rimediare. »
« Tsk,
ci vuole così poco
per passare dal parlare di solitudine ai monologhi buonisti... Eravamo
così
vicini alla vittoria, dico! »
Si lascia
sfuggire un
sospiro, il più grande
«
Maledetto d’un Gaara...
Maledetti lui e la bastarda che l’ha partorito. »
Le lacrime
cessano, la
giovane sbuffa. Si volta, gettando il volto sottile nel petto
dell’altro.
«
È dal giorno degli esami
per la selezione chunin che non riposo a dovere, quasi un mese.
» mugugna, stringendo
a sé il corpo dell’uomo « Ho sonno,
voglio dormire... »
« Sai
che non puoi, Hanabichan.
»
La voce si fa
d’improvviso
dura, non ammette repliche.
Tossisce un
sorriso fiacco,
la ragazzina, alzando lo sguardo di cristallo pieno di nuova
determinazione.
Si sollevano da
terra, poi
lui le sfiora la schiena con il palmo calloso.
Con un movimento
fluido, la
Hyuuga tenta di colpirlo con il kunai stretto nella mano forte, il
Byakugan
attivato.
L’uomo
ride, acquisendo la
concentrazione necessaria per poter chiamare lo Sharingan.
Lei perde la
presa
sull’arma, sicché permette al chakra di
accumularsi sulle palme delle mani, due
nuove lame pronte ad infliggere il colpo mortale.
È una
danza di colpi e
schivate, la lotta fra le abilità innate. L’una
pronta all’attacco, l’altra
alla difesa e prevenzione.
Sono poche le
parole
scambiate, le bocche ansanti a pochi centimetri l’una
dall’altra.
Gli attacchi
sempre più
mirati, più forti e precisi.
Un allenamento mortale.
Come
all’unisono, i due
combattenti rallentano il ritmo, sino a trovarsi l’uno di
fronte all’altra,
silenzio rotto solo dai respiri che divengono man mano regolari e dalle
fronde
che ululano, sotto un vento che non fischia nelle orecchie delle due
figure.
Con un gesto al
contempo
dolce e deciso, porta una ciocca di capelli scuri dietro
l’orecchio della
giovane.
«
Rimedieremo al tuo errore,
Hanabichan. »
Un candido sorriso di follia.
« Ti
darò modo di metterti
in contatto con Madarasama, lui saprà come aiutarti nel
nostro intento. »
Un mezzo passo
in avanti, e
le morbide curve della Hyuuga incontrano il petto dell’uomo.
Risponde al
ghigno curvando
con leggerezza le labbra, perso nella contemplazione del nuovo
stendardo del
clan, il nuovo genio al servizio della causa.
Lei non
sarà come Itachi.
Lei
sarà una vittoria.
L’entusiasmo
represso di lei
lentamente affievolisce, il sogghigno che si tinge
d’incredulità.
« Non
ne voglio più sapere
di Gaara... Avevano promesso avrebbe raso al suolo il Villaggio, e
invece si è
perso contro quella... Volpe.
»
Storce il naso
con ribrezzo,
nel pronunciare il nome.
Riacquista la
freddezza
delle sue origini, eretta e algida fra le braccia dell’Uchiha.
« E
distruggeremo Konoha,
Fugakusan? »
«
Sì, Hanabichan. La
distruggeremo. »
Non ha modo di
gridare.
Si tira a
sedere, le membra pesanti.
La coperta
leggera si attacca al corpo
come una seconda pelle, intrisa di sudore.
Annaspa alla
ricerca d’aria, il cuore
che batte all’impazzata, lo Sharingan che vaga per la stanza
alla ricerca di un
appiglio nella realtà.
L’incubo
è scomparso di nuovo.
Un incubo fin
troppo reale.
Un improvviso
colpo di tosse lo riporta
a terra, seguito da altri violenti riflessi.
Il compagno si
risveglia poco alla volta,
tirandosi in piedi a fatica e raggiungendo il corvino.
«
Tutto bene? »
Non ha il tempo
di rispondere.
Ammutolisce di
fronte alle macchie
scarlatte che scintillano sul suo palmo, piccole gemme immerse nella
luce
lunare.
Tranquillizzato
dalla scomparsa del marchio
della malattia, solleva lo sguardo, cerca il disco argentato fuori dal
vetro
sporco.
«
I-Itachisan...? »
Cerca il viso
dell’amico, arretrando
d’improvviso.
Resta in
silenzio, non porge l’inutile
domanda.
Gli occhi di
pozzo lo scrutano, freddi,
una singola lacrima che disegna la curva dello zigomo per poi perdersi
nella
camicia stropicciata dal sonno.
«
Sì, Kisame. Va tutto bene. »
[
832 parole. ]
~
Writer’s (Death) Note ~
Ho ipotizzato che Hanabi avesse stretto un patto con Suna prima
dell’esame
chunin affinché sconfiggessero Konoha, però Gaara
a parer suo ha rinunciato
alla distruzione per combattere con Naruto. Umh, vabbé,
nella seconda parte si
rivela che il ritrovo dei due era in realtà
l’ultimo di una serie di sogni
sugli incontri dei due da parte di Itachi, già gravemente
debilitato dalla
malattia che (ahinoi) lo ucciderà.
Il perché Fugaku è vivo, anche se solo in
sogno... Umh, non so, forse appunto
perché è un sogno di Itachi che vede vivo il
pericolo per Konoha anche nel
presente, e il fatto è accennato con il nome di Madara. Bho,
questa è la
spiegazione che mi sono data come seguace delle ispirazioni pazze
oò.
T0T Lo so, sono tragica...
Però la coppia era difficile :^P
***
Finalmente i risultati =____=!
Sono arrivata terza, ma non sono felice.
(Mezzo punto in meno per le parole
attaccate, mezzo punto che mi distanzia dalla
“casuale” seconda classificata...).
Va be’. Fine
dell’epopea, avanti un nuovo fandom.
Mi sono veramente
rotta le p*lle.
Questo è il giudizio, poi vado a mangiare.
Grazie a keli,
Saeko no Danna, hachi92
e
bravesoul
per le
recensioni (LL): se avrò voglia risponderò al
prossimo aggiornamento XD.
3°
Classificata
To dream of di uchiha_girl
Originalità: 9. punti
Grammatica e lessico: 8. punti
Attinenza al tema: 10 punti
IC dei personaggi: 8. punti
Giudizio Personale: 5 punti
Totale: 40. punti
A me è piaciuta molto. È una fict circondata da
un alone di mistero e
malinconia che le dona un non so che di particolare.
La grammatica è quasi perfetta, ho sottratto mezzo punto per
le parole tutte
attaccate, come ad esempio: “Itachisan”. Io lo
gradisco staccato, ma so che ci
sono persone che lo scrivono così perciò ho
lasciato perdere.
I personaggi non erano eccessivamente IC grazie alle tue spiegazioni.
È, ripeto, una fict che ho apprezzato molto, non fa
assolutamente “schifo”
anzi, è bellissima!
Complimenti
Non scatenerò flame, però volevo renderlo noto.
Byeee!
Girlchan.