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Autore: fabererijaegerman    19/04/2016    4 recensioni
ZombieAU.
Dal testo:
"Ormai il mondo era spacciato: era stato invaso dagli zombie. Nessuno sapeva come era iniziato, né come avrebbero potuto porre fine a quella situazione. Nel frattempo, tutti gli umani stavano lentamente diventando zombie. Succedeva se una persona veniva morsa da uno di essi. E se le persone venivano morse, non c'era più nessun modo per salvarle, se non ucciderle."
Spero di aver catturato la vostra attenzione ^^
Genere: Angst, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto, Tetsurou Kuroo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Put an end to this.

 

Ormai il mondo era spacciato: era stato invaso dagli zombie. Nessuno sapeva come era iniziato, né come avrebbero potuto porre fine a quella situazione. Nel frattempo, tutti gli umani stavano lentamente diventando zombie. Succedeva se una persona veniva morsa da uno di essi. E se le persone venivano morse, non c'era più nessun modo per salvarle, se non ucciderle.

Ed era proprio per quello che Kuroo aveva dovuto uccidere quasi tutti i suoi compagni di squadra. Il suo ragazzo, Kenma, compreso. Era successo tutto troppo in fretta, ed era tutto troppo confuso per capire qualcosa. Kuroo si era ritrovato con una pistola in mano, e con Kenma mezzo zombie che si era avvicinato a lui, sorridendo e allungando la mano per premere il grilletto. E così era morto. Da quel giorno, Kuroo aveva iniziato ad odiare sé stesso, per non essere stato capace di proteggere il suo team e l'unica persona che si fidava di lui, l'unica persona che amava dal profondo del cuore.

Era sempre rimasto da solo da quel momento, decidendo che sarebbe stato il destino a scegliere se farlo sopravvivere o no. Poi, un giorno, ricevette una chiamata da Bokuto, il suo migliore amico, che gli chiedeva di incontrarsi, perché diceva che “più siamo meglio è”. Ma non era vero. Ci teneva così tanto a vedere delle persone morire? Ci teneva così tanto a dover uccidere qualcuno per impedirgli di perdere quel poco di umanità che gli rimaneva?

Non poteva andare avanti così. Doveva esserci almeno un posto sicuro, senza zombie, un posto in cui sarebbero stati protetti dal virus. Gli occhi di Kuroo erano spenti, avevano perso la propria luce, e vedere Bokuto correre verso di lui con un sorrisone stampato in faccia quasi lo fece innervosire. Come poteva sorridere, quando il mondo stava cadendo a pezzi? Quando la persona che amava avrebbe potuto divorarlo da un momento all'altro?

“Hey bro!” Lo salutò con una pacca sulla spalla, continuando a sorridere. “Dove sono tutti gli altri? Dov'è Kenma?” Chiese poi, guardandosi intorno.

“Sono morti.” Rispose Kuroo, con tono freddo e distaccato. E fu così che il sorriso di Bokuto si spense completamente, lasciando spazio ad un espressione preoccupata. Abbracciò Kuroo all'improvviso, lasciandolo senza parole. Era decisamente inaspettato. Ma Kuroo non voleva essere patito, era stato lui stesso ad uccidere tutti gli altri perché lui stesso non era stato capace di proteggerli a dovere. Che razza di capitano era? Si separò da Bokuto, notando Akaashi che camminava tranquillamente verso di loro.

Passarono alcuni giorni, e tutto sembrava andare bene. La notte facevano dei turni, anche se in quella zona di zombie non ce n'erano molti. Forse avrebbero potuto farcela, loro tre. Avrebbero potuto mettersi in salvo, in qualche modo.

“E se accumulassimo tantissimo cibo e ci chiudessimo in una cantina o qualcosa del genere?” Propose Bokuto, seduto intorno al fuoco che avevano acceso per riscaldarsi.

“E quando finirà, cosa vorresti fare? Non pensi che diventeremmo pazzi stando per tantissimo tempo chiusi in un buco, Bokuto-san?” Rispose Akaashi, che aveva la testa poggiata sulla spalla di Bokuto. Erano davvero belli insieme. Kuroo doveva proteggerli ad ogni costo. Non gli sarebbe rimasto nessuno, se avesse perso anche loro.

“Meglio pazzi che zombie..” Mormorò l'ex capitano della Fukuroudani. Forse aveva ragione... ma come avrebbero potuto accumulare “tantissimo” cibo senza farsi uccidere dagli zombie? Era un'impresa. L'unico modo per salvarsi era trovare un'isola deserta, o comunque andare in mare.

“Potremmo anche prendere una barca e andare in mare. Ma resterebbe il problema del cibo, e anche arrivare al porto sarebbe un problema.” Disse Kuroo, guardando il fuoco che scoppiettava. Bokuto sospirò.

“Pensate che questo virus ci sia anche nel resto del mondo?” Disse poi, portandosi le ginocchia al petto.

“Probabilmente no... Siamo un paese isolato, e il virus è partito da qui.” Rispose Kuroo.

“Quindi se andassimo da qualche altra parte che non sia qui, staremmo al sicuro?” Chiese Bokuto, guardando Kuroo e alzando un sopracciglio.

“Molto probabile. Ma come ha già detto Kuroo-san, arrivare al porto sarebbe un problema.” Disse Akaashi, alzando lo sguardo verso Bokuto. Poi, calò il silenzio. Kuroo doveva pensare, doveva esserci un modo per arrivare al porto senza capitare in un gruppo di zombie. Forse potevano farcela. Forse se Kuroo si fosse sacrificato, ce l'avrebbero fatta, almeno Bokuto ed Akaashi. Kuroo non aveva motivo di vivere, aveva perso tutto, ma almeno Akaashi e Bokuto avevano loro stessi, avevano il loro amore.

“Dobbiamo farlo, è l'unico modo per salvarci. Pensate che stare qui ci aiuterà? No. Finiremo mangiati dagli zombie.” Bokuto interruppe il silenzio, alzandosi.

“Possiamo farcela, lo sapete che possiamo.”

 

E così, organizzarono il tutto per il giorno dopo. Era un piano perfetto, ed erano tutti perfettamente armati, quindi ce l'avrebbero fatta.

Si imbatterono in un gruppo di zombie, e li uccisero tutti senza problemi. Stava andando tutto troppo bene, però.

Arrivati al porto, Bokuto si fermò all'improvviso.

“Ora... voi dovete continuare.” Disse, sorridendo. Era stranamente pallido, c'era qualcosa che non andava. Quando mostrò il braccio, Akaashi si portò la mano alla bocca, Kuroo invece, rimase bloccato. Bokuto era stato morso. Perché? Perché? Perché? Kuroo li aveva tenuti d'occhio durante lo scontro. Ma non era stato abbastanza. Cadde a terra, in ginocchio. Si rifiutava di accettare la realtà. Non poteva essere vero. Che cosa aveva sbagliato?

“Mi dispiace per non avervelo detto prima... sono un paio di giorni che vado avanti così.” Disse, continuando a sorridere. Quindi, non era stata una distrazione di Kuroo. Bokuto era stato morso da prima. Come aveva fatto a sopportare il virus per così tanto tempo?

“S-Se lo hai sopportato fino ad ora vuol dire che c'è speranza, vero, Bokuto-san?” Mormorò Akaashi, ridacchiando nervosamente. Bokuto scosse la testa.

“Sono al mio limite, non riesco a sopportare più... questa cosa. Mi sta mangiando da dentro.” Si avvicinò a Kuroo, porgendogli la sua pistola e facendolo alzare. “Per favore... lega Akaashi da qualche parte e uccidimi.”

“Non... non posso farlo. Bokuto, io-” Kuroo era bloccato, non sapeva cosa fare. Ma di sicuro non poteva portare Bokuto sulla barca, sapendo che si sarebbe trasformato in zombie molto presto. Si portò le mani al viso, chiedendosi perché doveva essere così. Perché non era stato morso lui al posto di Bokuto?

“Va tutto bene... L'avevo progettato sin dall'inizio. Per questo ti ho chiamato. Non volevo lasciare Akaashi da solo. Teoricamente potresti anche solo lasciarmi qua, ma... voglio morire da umano. Ti prego, Kuroo.” Disse, poggiando una mano sulla spalla di Kuroo, sorridendo. Si girò verso Akaashi, che sembrava completamente andato.

“Akaashi...” Mormorò Bokuto, avvicinandosi. Akaashi gli saltò addosso, abbracciandolo.

“Dev'esserci qualcosa che possiamo fare, non può finire così!” Urlò, scoppiando in lacrime. Bokuto lo strinse a sé, baciandolo un po' ovunque.

“Non posso salire sulla barca con voi, è pericoloso.” Disse, prendendogli il viso tra le mani, sorridendo per l'ennesima volta. Kuroo voleva spaccargli la faccia. Come poteva sorridere così, sapendo che stava per morire? Sapendo che stava per lasciare la persona che amava?

“Sali sulla barca, Akaashi. Devi sopravvivere anche per me.” Mormorò, dandogli un ultimo bacio, per poi separarsi da lui. Akaashi lo abbracciò nuovamente. Bokuto si limitò a guardare Kuroo, il quale annuì e prese Akaashi di peso, allontanandolo da Bokuto e portandolo sulla barca. La barca sulla quale sarebbero dovuti salire tutti insieme.

Lo legò ad uno dei paletti della ringhiera, e poi ritornò sulla terra ferma.

“Akaashi, non devi odiare Kuroo per questo.” Disse, alzando la voce per farsi sentire dall'altro, che intanto piangeva e cercava di slegare la corda che lo teneva bloccato lì.

Bokuto si inginocchiò, fissando i suoi occhi gialli su Kuroo. La trasformazione era ormai al secondo stadio, non c'era più nulla da fare.

“Kuroo-san, fermati, ti prego! C'è di sicuro qualcosa che possiamo fare! Possiamo legare Bokuto-san da qualche parte e portarlo con noi, magari avranno un antidoto nel posto in cui stiamo andando!” Akaashi continuava a parlare. E Kuroo stava iniziando ad esitare. E se avesse avuto ragione? E se c'era davvero un antidoto?

“No. Ho fatto delle ricerche. Non c'è nessun antidoto dall'altra parte. E se vi vedono con me, potrebbero uccidervi.” Rispose Bokuto, guardando Kuroo. I suoi occhi stavano lentamente diventando bianchi.

“Kuroo, sbrigati, non ce la faccio più...” Ringhiò Bokuto, stringendo i denti. Kuroo puntò la pistola contro la testa di Bokuto, il quale sorrise.

“Promettimi che ti prenderai cura di Akaashi. Ti prego, non lasciarlo morire. Ti voglio bene, amico mio, e ti ringrazio, perché mi stai rendendo la libertà. Non devi sentirti in colpa, sai che è la cosa giusta.” Bokuto sorrise. In un attimo, tutti i ricordi di Kuroo con Bokuto gli inondarono la mente. I ricordi felici, quelli tristi. Si ricordò delle partite a pallavolo, delle sconfitte, delle vincite. Si ricordò la sua squadra sorridente, e Kenma che faceva sempre il distaccato. Si ricordò di come lui e Bokuto erano sincronizzati, dicendo quasi sempre le stesse cose. Si ricordò dei segreti che si erano confessati, di quelle volte in cui si erano curati a vicenda per delle risse avute.

Si ricordò tutto, e premette il grilletto, chiudendo gli occhi, mentre una lacrima salata gli rigò il viso. Akaashi stava urlando.

Bokuto rimase fermo per qualche secondo, poi cadde. Kuroo lo afferrò in tempo, evitandogli una brutta botta. Aveva ancora gli occhi aperti. Kuroo glieli chiuse, mentre delle lacrime continuavano a cadere sul viso del suo migliore amico. Non si sarebbe mai perdonato per aver fatto una cosa del genere. Non si sarebbe mai perdonato per aver portato via ad Akaashi l'unica persona importante che gli era rimasta. E non voleva nemmeno il perdono.

Poggiò il corpo ormai freddo di Bokuto per terra, delicatamente, come se non volesse provocargli ancora dolore. Aveva sofferto già abbastanza. Si avviò verso la barca, salendo, guardandosi per l'ultima volta alle spalle. Continuava a sperare che Bokuto si fosse mosso, ma era una speranza stupida, non sarebbe mai successo. Akaashi era ormai in ginocchio, rassegnato.

“Kuroo-san... io... non ti odio.” Disse, tenendo lo sguardo fisso sul pavimento della barca.

“Mi dispiace...” Disse Kuroo, tra i singhiozzi. Non riusciva a smettere di piangere, aveva accumulato per troppo tempo.

Ma era tempo di andare. Era tempo di iniziare una nuova vita, lasciandosi il Giappone e Tokyo alle spalle. Non sapeva dove sarebbero arrivati, ma ogni posto sarebbe stato meglio di quell'ammasso di incubi diventati realtà. 



Note dell'autore:
Mmmhhh, sarei dovuta ritornare, prima o poi. Quindi perchè non con una cosa molto angst?
Io- Non voglio essere uccisa, sappiatelo. Immaginate che sia tutto un sogno di Kuroo, se volete.
Ah, sì, probabilmente l'inizio fa schifo, ma non sapevo che altro inventarmi. L'idea per questa shot è partita da due immagini bellissime che ho visto su facebook.. Sì, questa autrice prende spunto da altre cose. Ma okay credo che lo facciano tutti-
Buh, è una cosa che ho scritto molto in fretta, scusate per eventuali errori, lasciate una recensione se vi va, sono qua per supportare i vostri scleri e il vostro dolore :'v

   
 
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