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Autore: Laky099    20/04/2016    3 recensioni
Il mondo, già devastato dalla terza guerra mondiale, si trova a vivere un ulteriore guerra volta al predominio religioso. Mentre gli scontri tra cristiani, islamici, buddisti, shintoisti, seguaci del dio Azatoth e di altre antiche religioni giungono al culmine, i leader di tutte le fazioni ricevono le istruzioni per compiere un rituale attraverso il quale evocare sulla terra il loro Dio, coinvolgendo gli dei in una guerra planetaria dalle proporzioni inaudite.
[La storia ha vari POV, che ruoteranno di capitolo in capitolo]
Genere: Azione, Dark, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Harumi

Harumi sapeva che Buddah era grosso, ma non così grosso.
Non appena gli si parò davanti agli occhi, che ormai avevano assunto una tonalità grigiastra, sentì il suo cuore smettere di battere, o meglio lo avrebbe sentito smettere se non si fosse ormai già fermato da tempo. Era un gigante di mole gargantuesca, il qui solo piede era alto quanto Harumi stesso. I rotoli di grasso penzolavano sopra le sue robuste gambe, coperte da un paio di braghe nere. La sua pelle, che aveva una tonalità dorata, brillava sotto il sole albeggiante di quella rada ed arida pianura, che sembrava estendersi all’infinito. L’intercessore di Buddah se ne stava seduto a gambe incrociate sopra la spalla destra del Dio, intento ad assumere una particolare posa per rilassarsi.
Jesus e Magdalene si tenevano per mano, il terrore era presente nei loro occhi quanto in quelli di Sakti ed il suo intercessore. La dea induista si mise in meditazione, chiudendo gli occhi per poter manipolare le tante energie di cui era la custode.
Morte, nemmeno a dirlo, sembrava di buon umore e canticchiava una canzoncina allegra.
I wonder how, I wonder why
Yesterday you told me ‘bout the blue blue sky
But all that I can see, is just a yellow lemon-tree


Buddah voltò il suo titanico corpo verso i suoi sei avversari, che lo fissavano con aria di sfida.
«Tutto mi sarei aspettato tranne che vedere Jesus allearsi con Morte» disse, sorridendogli. La sua voce era profonda ed inquietante, tanto da assumere una tonalità quasi viscida. «Ah… Sakti… quante volte hanno combattuto i nostri popoli?»
«Una volta tu volevi solo che vivessimo tutti in pace, Buddah!» Gridò lei, visibilmente ferita. «Come hai fatto a ridurti così? Noi volevamo fermare questa guerra. Volevamo che tutti si amassero e rispettassero, volevamo che si rendessero conto che possono chiamarci Jesus, Sakti o Buddah, ma che venerassero solo una cosa: l’amore. L’amore per gli altri, per sé stessi e per la natura. E ora? Siamo solo delle macchine da guerra al servizio di Kali, Satana o chi per loro. Mentre noi combattiamo, i maligni se la ridono!»
Buddah rise, facendo tremare la terra. «Tu credi davvero, mia cara Sakti, che gli uomini vogliano quei valori? Guardaci. Persino Jesus è stato costretto ad impugnare le spade degli arcangeli, persino lui combatte! L’umanità ha bisogno della guerra, illusa. Una guerra definitiva che porti la pace eterna, anche a costo di rischiare l’estinzione. Gli uomini sono servi della paura!»
«Beh, Budino, gli uomini temono la Morte, ovvero me. Quindi che ne dici di allearti con me e far fuori questi due?» Chiese Morte, attirandosi gli sguardi infuriati di Jesus, Magdalene e Sakti. Ad Harumi non sarebbe nemmeno importato: per lui l’importante era continuare a giocare. «Sto scherzando, tranquilli. Non mi alleo con gente che mi potrebbe ammazzare in un colpo!» Rettificò un istante dopo. Persino Buddah, dall’alto della sua statura, lo guardò perplesso.
Jesus fece comparire nelle sue mani una sorta di strana daga, che per qualche motivo sembrava incorporea. Harumi notò solo in un secondo momento come questa fosse come liquida, una sorta di lama d’acqua.
«La daga di Gabriel» disse Morte. «Quando ci combattemmo, nel 33 D.C., usò proprio quell’arma. Credimi se ti dico che ha paura, tanta paura.»
Un violento raggio verde, scagliato da Sakti, diede inizio alle danze. L’energia manipolata dalla dea induista si schiantò contro Buddah, che sembrò a malapena accusare il colpo. «Allontanati!» Gridò Jesus a Magdalene dopo averlo dato il più fugace dei baci. Si strappò la tunica marrone rimanendo a dorso nudo e rivelando un fisico poderoso e selvaggio. Morte, che era nella sua classica forma antropomorfa, decise di imitarlo, rivelando un fisico floscio e deboluccio, decisamente non all’altezza del suo alleato.
Harumi si allontanò dalla sfida e si avvicinò a Magdalene, stando ben attento a non toccarla con la sua “Mano morta”. Non è ancora il momento pensò, mentre l’intercessore di Sakti, che disse di chiamarsi Kumar, si mise a pregare.
«Jesus…» borbottò la ragazza, mentre il suo paladino si lanciava all’assalto del gigante, che lo rispedì a terra con una violenta manata.
Morte cambiava forma di continuo allo scopo di distrarre l’avversario. Schivò un colpo sparendo dalla loro visuale, per quanto Harumi sapeva che si era solo trasformato in qualcosa di molto piccolo. Sakti fece alzare delle colonne verdi dalla terra che però Buddah, rivelando un’agilità inconcepibile per una creatura di quella mole, riuscì a schivare con un salto che fece tremare la terra.
Che fine ha fatto Morte?  Si chiese Harumi, che guardava la battaglia con la consapevolezza di essere del tutto inutile.
«Dobbiamo fare qualcosa» disse Magdalene, dopo che Jesus venne nuovamente colpito. Il messia dei cattolici sollevava a mani nude la mano di Buddah, che provava a schiacciarlo sfruttando la sua forza ed il suo peso e che presto ci sarebbe anche riuscito. Sakti esplose in un luccichio verdastro per ricomparire proprio di fronte a Jesus. La dea induista lo toccò ed improvvisamente la mano di Buddah si schiantò a terra.
«No!» Gridò Magdalene disperata.
«Tranquilla non si è fatto nulla» disse Harumi. Anche Kumar pareva terrorizzato, a giudicare dalla sua espressione. «Sakti l’ha salvato in tempo.»
«Cosa?» Disse lei, con occhi speranzosi.
«Ma come, non l’hai visto?»
Improvvisamente Jesus fece capolino da una nuova esplosione di luce verde. Era letteralmente nel cielo e stava piombando in picchiata contro l’intercessore di Buddah armato di due daghe, entrambe fatte d’acqua.
Buddah urlò e riparò il suo intercessore con la sua grossa mano. Jesus la attraversò, trafiggendola da parte in parte, ma mancò di un soffio l’intercessore che riuscì a schivarlo con un salto.
Il monaco, sfruttando l’atterraggio duro di Jesus lo colpì violentemente ai fianchi, mentre Sakti sparò uno dei suoi raggi contro l’occhio di Buddah.
Il gigante urlò di dolore. Fu un grido tanto vigoroso e violento da gelare il sangue nelle vene e far venire il mal di testa, tanto che Kumar dovette tapparsi le orecchie.
«Avevi ragione!» Disse Magdalene. «Lo ha colpito?»
Un momento… pensò Harumi. Lei non vede bene come vedo io! E nemmeno Kumar…
Buddah saltò all’indietro e mosse in modo brusco le spalle, facendo cadere Jesus che attutì la caduta creando delle colonne d’acqua con le sue spade.
Morte era ancora dato per disperso, mentre Jesus e Sakti si misero in terra l’uno al fianco dell’altra, davanti al loro nemico che li fissò con aria divertita.
«Bene, siete rimasti in due quindi» disse. «Siete riusciti a bucarmi una mano, non pensavo sarebbe accaduto. Nyarlathotep non è riuscito nemmeno a farmi un graffio!»
«Sei un illuso, Buddah!» Gli rispose Harumi, che sorrideva beffardo. Sapeva che Morte era vivo, per quanto paradossale sembrasse quella frase. «Pensi davvero di poter uccidere Morte con una manata?»
«Morte è debole, umano!» Disse. «Lo sappiamo tutti, lui per primo. È solo un povero pazzo, niente di più lontano da una divinità!»
«È qui che sbagli, Budino. Morte è l’unico vero Dio. Forse tu non lo sai, ma se tu sei qui, se Jesus è qui e se questa guerra è in atto, è solo a causa di una donna, tale lady Albedo. Credi di essere una divinità ma credimi, l’uomo ha superato gli dei da tempo immemore. Io sono un uomo, che ne dici di inchinarti a me?»
Kumar e Magdalene, esattamente come le loro divinità, lo guardarono perplessi.
«Il progetto Neo-genesis non vi dice nulla?» Chiese con tono provocatorio.
Morte, qualsiasi cosa tu stia facendo, falla in fretta! Pensò.
«Cosa stai cercando di fare, stupido arrogante umano? Non credere che starò qui ad ascoltarti, come se ne fossi degno!» Tuonò Buddah
«Ne sono più che degno.»
«Sai che potrei ucciderti anche solo volendolo, vero?»
«Tuttavia sono ancora vivo. Forse quel che dici non è poi così vero.»
Buddah rise. «Stai giocando con la fortuna, umano! Bene, vediamo se…»
Il Dio si zittò di colpo. Una sorta di bozzo si formò sulla schiena ed esplose in una pioggia di sangue. Dalla ferita sbucò un enorme verme nero dall’aspetto raccapricciante.
Era delle dimensioni di una persona ed interamente ricoperto di sangue e tessuti, che rendevano lucida la sua “pelle” nera e tutta bucherellata. La sua bocca, dalla quale usciva una raccapricciante lingua biforcuta, aveva una forma circolare ed era grande quasi quanto l’intera sezione frontale della creatura, da cui dei disordinati ed aguzzi denti gialli e verdi sbucavano da ogni dove.
Il vermone, dopo essere sbucato brutalmente dalla schiena del dio, guardò Sakti e Jesus con degli occhi rossi come il sangue, i quali, invece che da ciglia, erano contornati da tentacoli.
«Nyarlathotep!» Gridò spaventato Jesus, osservano il grande antico contorcersi e saltare via dal corpo di Buddah, che si contorceva dal dolore urlando aberranti versi e costringendo il suo intercessore ad aggrapparsi con tutte le sue forze per non essere sbalzato a terra.
Il vermone, lasciando di stucco tutto, aprì delle ridicole ali rosa acceso, sulle quali era rappresentato un estivo motivo floreale di tanti colori diversi. Harumi sorrise: la creatura non poteva essere che Morte.
Jesus lo guardò sconcertato, ma mai quanto Sakti e Kumar, che non potevano essere certo essere abituati alle bizzarrie di Morte.
«Guardatemi! Sono una bellissima farfalla!» Disse con voce giocosa, mentre planava goffamente in terra.
«Che schifo» commentò una volta atterrato ed assunto l’aspetto da Tristo Mietitore. «Non mi infilerò mai più nell’ombelico di un gigante per fare una cosa del genere. Anche se ne è valsa la pena.»
Buddah li guardò con rabbia e gridò di nuovo. «Tu…»
Ce l’aveva con Morte o Harumi, fu difficile dirlo. Ignorando la brutta ferita alla schiena partì alla carica. Saltò su di un lato e colpì Sakti con un calcio che la fece volare per aria, per poi avvicinarsi a Jesus che schivò un primo pugno, ma poco poté contro il secondo, che lo mandò a schiantarsi contro una roccia a centinaia di metri di distanza.
Buddah improvvisamente saltò in aria, levandosi di qualche decina di metri e minacciando di schiacciare i tre intercessori sotto il suo peso. Morte gli saltò incontro, sperando di poterne deviare la traiettoria, ma venne scacciato con una manata.
Harumi capì che non c’era scampo. Sarebbero morti tutti sul colpo, schiacciati sotto il peso mastodontico del Dio. Istintivamente si inginocchiò cercando di scorgere Morte, che osservava con occhi ricchi di terrore la scena. Era troppo lontano per intervenire e comunque non c’era nulla che potesse fare. Sentì la pelle di Buddah toccare la sua, in un istante che parve eterno.
Magdalene urlava e Kumar con lei, quando all’improvviso Harumi udì l’impatto.
Si guardò intorno e vide l’immensa divinità dietro di sé, invece che sopra di sé. Ma che diavolo…
pensò perplesso. Si guardò intorno e vide Morte, perplesso esattamente quanto lui, e Sakti, che stava ripiombando a terra priva di sensi a gran velocità.
Magdalene, che se ne stava inginocchiata davanti a Buddah, ansimava pesantemente ed aveva uno sguardo perplesso. C’era qualcosa di strano intorno a lei, come se l’aria fosse distorta e ne facesse apparire la sagoma sfumata.
«Lo vedi anche tu?» chiese Morte.
«Sì…» rispose Harumi.
«Credo di aver capito cosa sia successo.»
«Idem» concluse Harumi. Morte si lanciò contro l’intercessore di Buddah esattamente come Jesus, che sembrava essersi ripreso.
Non appena raggiunsero il mastodontico Dio, tuttavia, questi si rialzò di scatto, costringendo Jesus a portare via Magdalene e Morte a trasformarsi in una cipolla per evitare di essere colpito.
Buddah raccolse il suo intercessore, che era saltato giù dalla sua spalla un attimo prima dell’impatto, e corse via. Jesus e Morte si guardarono per un istante e fecero segno di “no” con la testa, chiaro segno di come fossero troppo stanchi per inseguirli.
La gigantesca divinità fece qualche passo ma, prima che potesse svanire dalla loro vista, un gigantesco muro di fuoco bloccò la sua corsa. Morte e Jesus si guardarono ancora, scambiandosi occhiate sospettose.
«Se non riproverà a mangiare una Mandragola, non farò nulla di male a Magdalene, te lo giuro. Ora va e finiscilo!» Disse Morte
Jesus annuì, ma prima che potesse lanciarsi all’inseguimento udì una voce, che non sfuggì né ad Harumi né a Jesus.
 «Uccidi il tuo intercessore» disse la voce. Harumi lo riconobbe subito: era la voce di Lucifero.
Morte sorrise malizioso. «Ma anche no. Noi cipolle non uccidiamo i nostri amici!»
Jesus si irrigidì di colpo. Fece un balzo e corse in direzione di Magdalene, fissandola con occhi vuoti. La ragazza era priva di sensi e non poté difendersi quando il Nazareno le poggiò le mani sul collo, cominciando a stringere. Dopo qualche istante Jesus lanciò un urlo ferino, quasi bestiale ed abbracciò il suo intercessore, stringendola a sé con forza e delicatezza.
Stava per obbedire pensò Harumi stupito.
«Vuoi farti due risate?» Disse Morte, indicando Buddah.
Il mastodontico Dio rimase fermo per qualche istante, dopodiché si colpì da solo la spalla con violenza, come se avesse cercato di uccidere una zanzara. Una risata gelida e malvagia si propagò nell’etere con la stessa vigoria delle parole pronunciate in precedenza, con l’unica differenza che questa volta a fargli eco c’era anche la delicata ed educata risata di Lilith.
Un pentacolo cremisi fece capolino nel cielo. Era rosso vivo, circondato di fiamme che avvilupparono l’intero disegno creando una sorta di cerchio di fuoco nel cielo. Esso proprio com’era comparso, sparì.
«Questa volta è stato l’albatros ad uccidere l’Antico Marinaio…» disse la voce di Lilith, ridotta ad una sorta di sospiro.
Il corpo di Buddah cominciò a sgretolarsi, per poi mano mano sparire nel nulla. Lucifero e Lilith avevano creato il loro capolavoro.
   
 
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