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Autore: _Mercury_Venus_    20/04/2016    2 recensioni
AU/students
"Love is never wrong and so it never dies"
Questa è la storia di come due anime, provenienti da mondi diversi, ma alla ricerca della stessa felicità, si sono incontrate e riunite. Tutto è cominciato quando ancora nessuno dei due sapeva di appartenersi.
I giovani Kovu e Kiara affronteranno le tipiche difficoltà adolescenziali finendo per scontrarsi con il sentimento più grande: l'Amore. Una storia di emozioni, difficoltà, ma anche tante risate!
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kiara, Kovu, Pumbaa, Timon, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kovu e Kiara 3

Erano passate già due ore dall'incontro/scontro con Kiara.
Poco dopo l'appello delle 18:00, tutti i ragazzi insieme agli animatori e ai capogruppo, si erano ritrovati nella grande sala comune per la cena. La stanza era gigantesca, completamente costruita in legno e pietra era l'esempio perfetto delle tipiche baite di montagna. Le tre mura che davano sull'esterno avevano grandi finestre che permettevano una bella vista sul paesaggio circostante, mentre alle sue spalle un grosso camino,ora spento, occupava una buona parte dell'ultima parete. Quell'elemento di arredo, insieme ad altri piccoli accorgimenti, e in una situazione diversa avrebbero di certo reso l'ambiente accogliente e familiare.
Invece Kovu si era sentito un pesce fuor d'acqua. A causa dell'appartenenza al gruppo dei “Leoni”, era stato relegato in uno dei tavoli in fondo alla stanza con un capannello di altri sette coetanei.
Appena vide l'apparecchiatura elettronica all'avanguardia e i vestiti firmati che indossavano, iniziò a pensare ad un piano di fuga che gli avrebbe risparmiato una serata di occhiatine allusive e battutine sarcastiche. Così, incerto sul da farsi, iniziò ad arretrare sperando di non catturare l'attenzione di nessuno.
“Che fai, scappi di soppiatto piccoletto?!”

Kovu si voltò di scatto ritrovandosi a pochi centimetri di distanza dal "simpaticissimo” supervisore di quella mattina.
“Oggi non sei venuto al corso di pesca. Ci hai fatto preoccupare. Alcuni dei miei colleghi hanno dovuto abbandonare il loro lavoro per venirti a cercare. Vediamo che questo piccolo incidente di percorso non ricapiti mai più, ci siamo capiti?!” L'inquietante sorriso che l'uomo sfoggiò durante tutta la ramanzina fece venire la pelle d'oca a Kovu, che assentì con un cenno del capo avviandosi nuovamente verso il proprio tavolo. Per qualche strano motivo quella persona non gli piaceva affatto, l'aura gioiosa che lo pervadeva continuamente sembrava essere la maschera perfetta di un carattere meschino e manipolatore. Probabilmente vedeva lui e tutti gli altri bambini del campus come semplici numeri, quelli delle carte di credito dei loro ricchi genitori.
Kovu si sedette all'unico posto libero del tavolo assegnatoli, cercando di apparire il più sicuro e disinvolto possibile, anche se in realtà stava contando i minuti che lo separavano dalla fine di quella cena. Fortunatamente, a differenza di come si era immaginato, nessun silenzio
imbarazzante era calato su di loro, ansi era quasi come se la sua presenza non fosse stata proprio notata. Tre ragazzi davanti a lui erano tutti presi a guardare e lodare un biondino, che se non aveva capito male si chiamava Marcus, intento a battere l'ultimo livello di un gioco, ad una console che pareva costosissima. Altri due alla sua destra gli davano le spalle borbottando qualcosa su una certa Clara, seduta probabilmente al tavolo che stavano fissando con ostinazione.

“Meglio così” si trovò a pensare. Lo stridio metallico di una sedia che veniva trascinata sul pavimento lo fece voltare.
Adesso nel posto accanto a lui, prima occupato da uno zainetto nuovo di pacca con una strana fantasia floreale, si era seduto un tipetto dai capelli rossi e arruffati. Kovu senza volerlo rimase a fissare quel buffo ragazzo che con la massima concentrazione stava cercando di togliere una macchia di terra e erba dai pantaloni.
“Accidenti! questa roba sarà difficile da mandare via! Se alla fine del mese tornerò a casa con tutti i vestiti in queste condizioni mia madre mi sequestrerà la collezione d fumetti e mi impedirà di uscire per il resto della vita” si lamentò strofinando ancora più energicamente.

“Non credo che quel fazzoletto bagnato basterà a risolvere il problema” Kovu si fece sfuggire quelle parole senza nemmeno pensarci.
“ Mpfff, hai ragione!” sbuffò l'altro alzando la testa “mi sa che dovrò accettare le conseguenze della...” il rosso lasciò la frase a metà sorprendendosi nel vedere un viso sconosciuto.
“Ehi ciao!” rise “Tu devi essere uno di quei nuovi studenti della scuola pubblica, io sono Dominic, anche se tutti mi chiamano Nic, piacere” disse il ragazzo allungandogli la mano.
“Io mi chiamo Kovu”
“Beh comunque...no, hai ragione! Non posso farci nulla con un fazzolettino e un po' d'acqua” sospirò “Però che altro avrei potuto fare. Oggi vicino al laghetto, ai piedi di un albero vecchissimo ho trovato una tana. Ero talmente curioso che non ho resistito e cercando di vedere se era abitata sono scivolato macchiandomi i pantaloni”.

Kovu non riuscì ad aprir bocca che il rosso, senza neanche riprendere fiato ricominciò a parlare “Sai io amo gli animali, camminare per i boschi, raccogliere tracce, scovare nidi, rifugi segreti....a te piacciono queste cose?! Se ne hai voglia domani potremmo andare insieme alla tana e scoprire che animale la abita e dopo potremmo costruire una trappola per le rane e...”
Kovu alzò una mano zittendolo

“Non credo che potrò accompagnarti domani, sai com'è ci sono così tanti corsi
tipo...tipo..tipo la pesca ecco”.
“Ah, capisco..” rispose Dominic quasi deluso, “Comunque se cambi idea sai dove trovarmi”.
Per la felicità di Kovu, un braccio si intromise tra i due ragazzi che si ritrovarono davanti un vassoio con delle pietanze deliziose. Il moro sentì subito lo stomaco brontolare, in effetti non aveva tutti i torti, era da quella mattina che non metteva qualcosa sotto ai denti. Non aveva ancora assaggiato il primo boccone che il ragazzo fissato con i videogiochi davanti a lui parlò “ Ehi! E tu chi sei, uno nuovo?”
“Si, è uno di quei ragazzi del progetto con la scuola pubblica” intervenne Dominic.
“Aaah, capisco, quindi sei uno di quelli. Sarai felice di essere qui, probabilmente un posto così bello non l'hai mai visto” esordì accompagnando la frase con un sorrisetto maligno.

Le risatine deii tre accanto a lui non si fecero attendere.
“Ecco, si comincia” pensò Kovu alzando gli occhi al cielo. Probabilmente quelli erano un gruppetto di attaccabrighe che non vedevano l'ora di trovare la vittima designata per quell'estate. Peccato non essere nel suo quartiere, lì si che avrebbe saputo come risolvere quel tipo di problema. Non per niente era rispettato da tutti i suoi coetanei a casa, e anche da qualcuno di più grande. Ma lì, in quel posto di ricchi figli di papà non era il caso di alzare la voce e tanto meno le mani. Così decise di non rispondere alle loro provocazioni continuando a mangiare.
“Che c'è?! Sei rimasto senza parole? O forse nella tua scuola non ti hanno insegnato a parlare?! Ahahaha” infierì il biondino.
“Ma no Marcus, non vedi che ha la bocca piena? Chissà da quanti giorni è che non mangia!!! ahahhaha” intervenne il ragazzo accanto a Marcus battendogli il pugno sulla spalla in modo complice.

Kovu stava per esplodere, sapeva di dover trattenersi, ma come poteva non rispondere a quei due cretini che non sapevano niente di come si vive, abituati com'erano a crogiolarsi nel lusso.
“Voi no­”
“Ma perché non state zitti e usate la bocca per qualcosa di più utile?!” Kovu guardò perplesso Dominic che con sguardo rabbioso aveva risposto a tono a quei due.
“Hei Nic, ti metti a fare l'eroe adesso?!”
"No, ma neanche voglio essere un viscido marmocchio carente di attenzioni che per avere il suo momento di gloria si diverte a rendere la vita impossibile agli altri. Sai, se non fosse per i soldi e queste tre scimmie che seguono ogni tuo passo, probabilmente non saresti in grado nemmeno di allacciarti le scarpe da solo, o forse ne sei già consapevole?!”
“Però!, Il ragazzo se la cavava bene con le parole” si stupì Kovu.
Aveva un'espressione serissima quasi gelida, faceva paura. Il moro era certo che quella non fosse la prima volta che i due litigavano.
“Forse non tutti erano così male” pensò guardando Nic e sorridendogli.
Lui ricambiò lo sguardo con la coda dell'occhio “Vieni, troviamoci un altro tavolo”.
Alzandosi Kovu e Nic si accorsero che gli altri due ragazzi del gruppo, che fino a quel momento erano rimasti in silenzio, li stavano seguendo. Probabilmente neanche a loro stava a genio Marcus. Così conobbe Josh e Andrew. Finirono per parlare quasi tutta la sera di insetti, pesca e ragazze e, inaspettatamente, Kovu si fece anche qualche risata. Portandosi alla bocca l'ultimo boccone del dessert Kovu pensò che forse, alla fine, quell'estate non sarebbe stata così orribile.

 

Kiara stava fissando il proprio piatto da un po’, senza curarsi delle compagne che ridevano intorno al tavolo. Aveva la testa piena di pensieri, e cenare non sembrava tra le sue priorità. La ramanzina di Timon e i cenni d’approvazione di Pumbaa le avevano lasciato l’amaro in bocca e lo stomaco in subbuglio. Provava e riprovava a fingere un’espressione da spavalda, ostentava una maschera da “ragazzina tosta”- come la definivano le sue amiche-, ma praticamente ogni sera era sopraffatta da quel sentimento di libertà negata. E non sapeva se odiare di più suo padre o i suoi due inviati. Quel pomeriggio però, oltre che estremamente divertente grazie a Timon e Pumbaa che riuscivano sempre a farsi sfuggire la giovane sotto il naso, era stato anche molto interessante. L’incontro con il ragazzo dagli occhi verdi aveva fatto scattare l’ennesima molla di ribellione nella testa di Kiara. Le era sembrato talmente incurante del pericolo e delle possibili punizioni che, dentro alla giovane, si era acceso un inevitabile interesse.
Inevitabile come il ritorno al campus e alla successiva discussione con i supervisori che, come di norma, si erano concentrati solamente sulla ragazzina lasciando sgattaiolare via l’altro fuggiasco. Più ci ripensava e più la curiosità nei confronti di quel ragazzino andava trasformandosi in qualcosa più simile alla voglia di tirargli una scarpa dritta in faccia!
“La prossima volta gli faccio vedere io…” farfugliava tra se e sé. Voltando lo sguardo intravide un gruppo di scout che sembrava appena uscito da una lite con i soliti ragazzini presuntuosi attaccabrighe. Li vide prendere i propri vassoi e incamminarsi verso un tavolo più piccolo ma vuoto, vicino alla parete con appese le mappe e le cartine geografiche del posto. Kiara aguzzò la vista, e dietro ad una chioma rossa e scompigliata che dirigeva la fila verso il nuovo banco, intravide il suo compagno di sventure di quel pomeriggio. Aveva i capelli neri che nascondevano gran parte del viso, ma la ragazzina giurò di vederlo rivolgere una risata al suo amico “pel di carota”.
Distolse lo sguardo e cercò di mandare giù qualche boccone, ma finì solo per giocherellare con la forchetta a spargere cavoli e patate su tutto il piatto. Dopo una decina di minuti interruppe il flusso di pensieri a causa di una vocina che udì alla sua sinistra:
“Kiara se non ti piacciono le verdure non serve che ci fai queste schifezze” osservò Irma disgustata, con gli angoli della bocca all’ingiù mentre arricciava una ciocca castana intorno al dito.

“Hai ragione” rispose la biondina “meglio che vada a buttarle” disse sorridendo. Si alzò dal tavolo e aggiunse tra sè e sé “Qualcuno mi dica come riuscirò a sopravvivere con queste smorfiose per un mese, perché io proprio non lo so!”






Comment of the Authors:
Buona seraaaa!! Ben ritrovati al terzo capitolo di questa storia d'ammmore che deve ancora iniziare praticamente hehe ^^' Questa versione di Kovu e kiara giovincelli ci piace un sacco, speriamo che valga anche per voi che ci leggete e che WOW SIETE DAVVERO ARRIVATI FINO A QUA *siamo commosse*
Dunque, come al solito speriamo di leggere qualche parere e opinione, se avete idee o scenette che vi piacerebbe leggere sentitevi liberissimi di consigliarci! Ci rileggiamo tra due settimane questa volta! ;D saooo
   
 
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