Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: SabrinaSala    20/04/2016    12 recensioni
André l’aveva penetrata con quel suo sguardo irriverente e sornione, annientandola, spazzando via in un battito di ciglia la sua ostentata sicurezza, fragile come il più sottile bicchiere di cristallo.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Hans Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 5 – Tenebre 
 
 
Oscar sedeva al buio.  Le palpebre semi abbassate. Le ciglia a filtrare le tenebre.
Dall’angolo che occupava, aveva la piena visuale sull’intera camera da letto. Dall’ampia finestra che si apriva sulla parete alla sua sinistra, alla porta. Solido baluardo della sua intimità.  
Immobile, composta, ancora completamente vestita, ascoltava il proprio respiro, lento e costante, come se non le appartenesse.
Un formicolio diffuso e una leggera spossatezza l’ammonirono, ricordandole che si era concessa qualche bicchiere di troppo.
Corrugò la fronte, severa, poi  sorrise acidamente.
Eccolo lì, l’algido e intransigente Capitano della Guardia Reale, Oscar Francçois de Jarjayes, a spasimare come una ragazzina per il bel Conte svedese… si denigrò. L’uomo della Regina… ricordò crudelmente a se stessa. Della sua Regina!
Ed era stato per amore di lei che era partito e poi tornato dall’America dove aveva rischiato la vita.  Forse cercato la morte.
E più Oscar ci ragionava, più sentiva di legarsi a lui…
Strinse istintivamente la mano che lo aveva trattenuto, solo poche ore prima, convincendolo inaspettatamente a restare. La strinse tanto forte da avvertire il taglio delle unghie nel palmo serrato a pugno. Sollevò un sopracciglio, quasi fosse sorpresa di se stessa e dell’istinto che l’aveva indotta a parlare.
«Hans Axel di Fersen…» mormorò a fior di labbra e il formicolio, dalle gambe, le assalì le gote leggermente arrossate.
Hans Axel di Fersen…
Pronunciare quel nome… Il tempo di un respiro… Il tempo di morire… Vinta da un dolore che non aveva mai conosciuto prima. Un languore insopportabile e opprimente.
Si alzò, brusca, e altrettanto bruscamente aprì la porta.
Ignorando l’etichetta, incurante di chi avrebbe potuto incontrare, iniziò a percorrere il lungo corridoio che la separava da Fersen. La causa del suo maledetto tormento.
Perché non poteva essere un uomo a tutti gli effetti? Si domandò, furente.  
Perché soffrire le pene, le umiliazioni, le illusioni di entrambi i sessi quando aveva preso la propria strada, aveva fatto la propria scelta?
Aveva deciso di crescere e vivere come un uomo, eppure si era innamorata di lui…
Fin da subito, fin dal primo sguardo.
Ma c’era lei. Lei tra di loro, fin da allora… Fin dal principio.
E cosa avrebbe potuto fare Oscar, vestita della sua uniforme e trincerata dietro a quel suo carattere aspro e un po’ chiuso,  contro il fascino seducente di una vera donna?
Affrettò il passo, spinta dall’ardore dei ricordi che le esplodevano in petto, soffocandola.
Per anni aveva taciuto. Aveva osservato da lontano e in silenzio un amore folle e peccaminoso solleticare, divertire e mettere in ginocchio l’intera Francia.
Aveva giurato di proteggerli, il bel Conte e la giovane Regina. Ligia al proprio dovere. Decisa a dimenticare. Rassegnata a soffrire. Troppo impegnata a rinnegare. Difenderli da tutto e da tutti. Dalle voci, dagli sguardi, dai pettegolezzi e dalla stessa corte, avida e spietata, pronta a puntare il dito contro l’Austriaca, la straniera…
Difenderli da lei! Lei per prima, che non era diversa da coloro che deprecava, in fondo. Perché alla prima occasione, appena se ne era presentata l’opportunità,  aveva deciso di essere egoista. Di tradire. Di pretendere per sé quegli occhi grigi che ad ogni sguardo, anche il più innocente e fugace, la facevano trasalire, la spogliavano di ogni certezza,  ricordandole impietosi ogni volta che, nonostante la sua volontà, nonostante le sue scelte non era altro che una donna e tale sarebbe rimasta!
Lo avrebbe raggiunto, quella sera, la sera del ballo, e preteso. Mostrandosi a lui come non si era mai mostrata a nessuno. Donna come non si era mai sentita.
E se non fosse stato per André…
Oscar rallentò il passo fin quasi a fermarsi. Il braccio a mezz’aria. Il pugno pronto a bussare. Il respiro affannoso. Lo sguardo dilatato, eccitato…
Espirò.
Cosa pensava di fare?
Davvero intendeva entrare in quella stanza?
E poi?
Portò lentamente la mano a sfiorare la porta chiusa. Quasi una carezza.
Abbassò lo sguardo, poi lo sollevò di nuovo puntandolo alla porta, scuro come la notte.  
Afferrò la maniglia. Strinse forte il pomo d’ottone, avvertendo la morsa fredda del metallo.
Un passo indietro. Quasi un sobbalzo.
Poi un secondo e un terzo e un altro ancora fino a toccare con le spalle la parete dalla parte opposta del corridoio.
Vi si appoggiò. Sollevò il mento, orgogliosa e arrabbiata, e si lasciò scivolare giù, lungo il muro fino a sedere per terra.  Le ginocchia sollevate, quasi a toccarle il petto, e le braccia abbandonate lungo i fianchi.
«Masticò a denti stretti » masticò a denti stretti.
Poi rise. Rise sommessamente. La testa rovesciata all’indietro. Gli occhi chiusi. Prendendosi gioco di se stessa. Di quel mezzo uomo e di quella mezza donna che insieme non sapevano trovare una propria dimensione. Di quella creatura ibrida e codarda. Bugiarda.
Si disprezzò. Ansimò. Fino a quando il respiro tornò regolare. Allora serrò le labbra e, delusa di se stessa, restò immobile laddove era crollata, ammantata dall’ombra di quella notte assurda. Avvertendo fuori e dentro di sé tutto il peso e il freddo delle tenebre….
 
***
 
«Rosalie la Moliére?»
La minuta ragazza bionda che si era affacciata alla porta annuì silenziosamente. Poi, distolse lo sguardo dall’uomo che aveva parlato e lo spostò su quello che si portava appresso. Appeso al collo. Visibilmente ubriaco.
«Questo è un regalo per voi! », affermò lo sconosciuto, richiamando subito la sua attenzione.
Rosalie tornò a fissarlo, senza comprendere, e il gigante bruno ammirò per la seconda volta in pochi istanti l’intensità dei  suoi grandi occhi turchesi.
«Dice di chiamarsi André» le sorrise ammiccante. «E dice di conoscervi» continuò, scuotendo dal torpore l’ubriaco quel tanto che bastò a fargli sollevare la testa e rendersi visibile nell’abbraccio frizzante delle tenebre.
Rosalie si portò le mani alle labbra. Sbiancò.
«Se me lo confermate, signorina, finisco di fargli da balia e torno al mio plotone» la esortò il soldato, allargando quel suo sorriso sornione, a metà tra il perplesso e il divertito…

 
Image and video hosting by TinyPic


------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
DUE CHIACCHIERE...

Capitolo breve ma, vi assicuro, per me decisamente intenso...
Probabilmente, qualcuno sarà deluso e qualcuno, magari, starà già tirando un sospiro di sollievo. A ragione? Chi può dirlo! In fondo, siamo solo al quinto appuntamento. 
Come sempre, quindi, vi passo la palla e lascio che siate voi a trarre le conclusioni di "detti e non detti", interpretando le parole scritte e quelle tra le righe. Sono certa che, acute come sempre, sarete in grado di accompagnarmi egregiamente in questo nuovo percorso!

E anche questa volta, prima di chiudere, spendo una parolina sull'immagine che accompagna il capitolo: uno schizzo veloce, come sempre. Addirittura a matita... ma c'è un motivo. Chissà se lo scoprite. Intanto... Ammettetelo, tutto vi sareste immaginati, fuorché decidessi di disegnare proprio Alain, eheheheeh! O magari no? Che la "colpa" sia tutta di Françoise14 (e della socia Alga, ovviamente) e della sua (ormai nostra) "spanna" che mi perseguita da quel famoso capitolo de "L'INTRUSO"??? 

Un grazie come sempre a chi mi segue e agli appassionati del Fandom tutti!

A presto,
Sabrina 
   
 
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: SabrinaSala