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Autore: BlackVanilla    21/04/2016    2 recensioni
...l'abilità speciale del Chirurgo della Morte riuscirà a salvare una giovane e bella ragazza da una misteriosa e sconosciuta malattia? A volte le emozioni non possono essere descritte con le parole, per quanto ci impegniamo per farlo, il risultato sarà sempre deludente.
Ma succede che in certi casi, diventi complicato anche solo capire cosa si stia provando esattamente, l’emozione stessa diventa fonte di confusione e sgomento...
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Pirati Heart, Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Quella notte Gwennie dormì molto male, il punto in cui le era stata fatta l’iniezione le bruciava dolorosamente e non le permise di riposare adeguatamente.

Il mattino seguente per colazione mangiò un paio di fette di pane abbrustolino con marmellata e bevette un caffè forte il quale la aiutò a tenere aperte le palpebre pensanti mentre invece avrebbe voluto soltanto tornarsene a letto, si sentiva un pochino depressa dopo la riflessione della sera precedente.

Al momento dell’iniezione del mattino, Law notò subito che la puntura del giorno precedente era gonfia ed arrossata, segno che la medicina era forse troppo aggressiva per il fisico debilitato della giovane così decise di non somministrarle la dose mattutina.

Meglio attendere che il tuo organismo si abitui al medicinale, rischiamo una reazione troppo violenta che potrebbe essere controproducente visto il tuo stato di salute”, il dottore rimise la siringa nel piccolo contenitore metallico.

La giovane aveva annuito debolmente.

Si sentiva triste ma allo stesso tempo non le importava, la cosa che lei voleva è che Law fosse soddisfatto della propria vita, felice insieme ai suoi uomini, se lei non era compresa nel suo futuro la cosa la addolorava ma era disposta a sacrificarsi in tal senso.

Un po’ rinfrancata dalla sua stessa determinazione si diresse verso i suoi compagni di viaggio, i Mugiwara.

La sera prima Robin e Nami le avevano spiegato il problema relativo all’assenza di Sanji e la cosa l’aveva lasciata di stucco: l’impeccabile cuoco sempre gentilissimo e galante era discendente della famiglia Vinsmoke, un clan di killer spietati ed era stato costretto a seguire la ciurma di Big Mom per partecipare ad un Tea Party organizzato per annunciare il suo matrimonio con una delle numerose figlie della stessa imperatrice.

Inoltre, se il matrimonio, avesse avuto luogo, tutti i membri della ciurma di Cappello di Paglia sarebbero automaticamente diventati sottoposti di Big Mom, il che aveva fatto giustamente indignare Rufy.

La situazione era molto complicata, in quel momento non ci voleva l’intromissione di un altro dei Quattro imperatori, già Kaido avrebbe presto reclamato il loro scalpo, avere contro anche la signora dei dolci non sarebbe stato l’ideale.

Rufy fremeva per partire, voleva farsi indicare il covo della piratessa e raggiungere Sanji prima che questi prendesse decisioni troppo affrettate, si temeva infatti che per salvare i suoi compagni il cuoco volesse lasciare la ciurma.

Il pensiero di questa possibilità rattristò tutti tranne Zoro, almeno all’apparenza e il suo atteggiamento da duro urtò un poco i nervi alle ragazze, in particolare a Nami.

Non capisco come possa essere così insensibile….non vanno molto d’accordo ma Sanji è un nostro compagno, parlare così non è giusto!”, aveva sbottato la navigatrice.

Gwennie era d’accordo, non condivideva assolutamente il comportamento dello spadaccino ma desiderava dargli il modo di far capire le sue ragioni, così non si espresse in modo deciso nei suoi confronti.

Cappello di Paglia abbiamo stretto un’alleanza. Come voi avete aiutato me a Dressrosa, noi aiuteremo voi nel recupero del vostro compagno”, Law confermò così la sua piena solidarietà con la ciurma di Rufy.

Il capitano si prese un po’ di tempo per decidere il da farsi.

 

Il capitano Rufy era intenzionato ad inseguire Sanji partendo per una missione solitaria con enorme disappunto dei suoi nakama.

Discutendo sul da farsi calò la sera, i visoni si dimostrarono ancora una volta gentilissimi offendo una splendida cena ai loro ospiti e Brook ne approfittò per deliziare tutti con il suo magico violino.

Dopo aver consumato il pasto, delizioso e abbondante come sempre, il musicista iniziò a duellare con un paio di visoni che sapevano suonare bene quanto lui degli strumenti musicali: Rafael, un visone lupo, padroneggiava in modo assolutamente perfetto un flauto traverso ricavato da una canna di bambù mentre Anne, una visone gatto, faceva volare le sue bacchette sopra ai tamburi senza nemmeno bisogno di guardare quello che stava facendo.

Era un’atmosfera bellissima, la quiete prima della tempesta, e tutti desideravano assaporarla al massimo compresi i pirati Heart che si erano immediatamente uniti alla festicciola partecipando allegramente.

Law, seduto su una cassa di legno al margine della compagnia, aveva gustato l’ottimo cibo e ora apprezzava la scoppiettante musica che lo scheletro stava suonando.

Gwennie era felice, tutti le ombre nere che l’avevano attanagliata il giorno prima erano come scomparse e in quel momento stava ridendo deliziata guardando il divertente spettacolino messo in piedi da Franky, Usopp e Rufy con la collaborazione di Chopper il quale aveva grosse lacrime agli occhi a furia di ridere.

Il cyborg divorava soddisfatto i piatti prelibati preparati dai visoni quando ad un tratto qualcosa gli andò di traverso, si era ingozzato troppo ed iniziò a tossire sputacchiando frammenti alimentari a destra e a manca.

Franky fai attenzione!”, Nami si era spostata rapidamente per evitare di essere investita da una pioggia di cibo.

Infine il carpentiere deglutì il boccone tornando al suo normale colorito, allungò una mano verso Usopp per chiedergli se potesse passargli una bottiglia di cola mentre il silenzio era calato improvvisamente come una pesante coperta su tutta la compagnia.

Scusa….puoi ripetere?”, lo sguardo di Usopp era qualcosa di impareggiabile, piccole lacrime stavano già comparendo dai suoi occhi.

Che diavolo ti prende nasolungo? Mi avranno capito anche dall’altra parte dell’isola….passami quella bottiglia di cola!”, agitò l’enorme arto per enfatizzare la sua richiesta.

Rufy e Usopp si scambiarono una rapida occhiata prima di scoppiare a ridere quasi contemporaneamente, la voce del cyborg infatti era diventata terribilmente acuta a causa del piccolo incidente che aveva appena avuto facendolo sembrare ridicolo.

E’ la stessa voce del gigante di pietra di Dressrosa!”, il cecchino si teneva lo stomaco con entrambe le mani.

Muoio, muoio!!!!!”, il capitano dei Mugiwara lacrimava in modo incontrollabile da quanto stava ridendo.

Come reazione Franky si alzò in piedi tendendo il braccio destro verso i due malcapitati, poco dopo un getto di acqua ghiacciata li travolse coinvolgendo anche Nami che era seduta accanto al capitano.

Franky! Era gelata! Che diavolo ti salta in mente?”, strillò la navigatrice riprendendo fiato.

Scusa Nami, non eri tu il mio bersaglio ma quei due! Vi sembra il modo di prendere in giro il suuuper creatore dell’invincibile pirata di ferro?”, fece un’espressione interrogativa.

Rufy aveva smesso per un momento di ridere.

Usopp respirava a fatica dopo la doccia fredda.

Il capitano dal cappello di paglia si avvicinò al suo compagno, gli posò la mano sull’enorme braccio e gli fece una richiesta specifica.

Franky…..io devo chiederti…”, lo guardò in faccia, “ti prego parla ancora! Sei troppo divertente!”, scoppiò nuovamente a ridere in modo incontrollabile seguito a nastro da Usopp, il quale aveva appena finito di strizzare il suo cappello.

Il cyborg come risposta annaffiò più o meno tutti i partecipanti al banchetto, Robin e Gwennie incluse, anche se queste avevano cercato inutilmente di ripararsi spostandosi dalla tavola.

Sono proprio divertenti quando ci si mettono!”, l’archeologa rideva di gusto, quella sera aveva una maglia attillata color viola scuro adornata da qualche piastrina luccicante sulla spalla sinistra, i lunghi capelli corvini erano pettinati in modo da lasciare visibili le orecchie perfette e aveva scelto un paio di pantaloni neri che si abbinavano perfettamente alle scarpe che portava.

E’ proprio vero!”, Gwennie si stava godendo un mondo a guardare i suoi amici che si ricorrevano schizzandosi di acqua come bambini che cercano refrigerio durante un caldo pomeriggio d’estate.

Voi due, non crediate di poter starvene lì al sicuro!”, Franky era comparso davanti a loro inzuppandole di acqua e fuggendo via a velocità strepitosa.

Rufy aveva trovato un secchio e lo riempiva rapidamente per poi passarlo ad Usopp il quale aveva il compito di cercare il cyborg per affondare in modo preciso il colpo, Zoro era fradicio ma la cosa non sembrava avere molta importanza per lui dato che non aveva smesso di sorseggiare il suo vino di scimmia.

Chopper scrollava ripetutamente la pelliccia bagnata per poi prendere la forma più somigliante a quella umana e correre alla ricerca di un recipiente adatto per passare al contrattacco.

I visoni ridevano divertiti dallo spettacolino che si era venuto a creare, non avevano mai visto una ciurma di pirati tanto alla mano come quelli, amavano ridere, scherzare e il loro animo era buono nel profondo.

Gwennie guardò i suoi abiti gocciolanti e propose alla sua amica di partecipare all’acqua party, si unirono a Chopper formando un’invincibile resistenza grazie ai poteri del frutto Fior Fior i quali permettevano alle innumerevoli mani di Robin di versare ettolitri di acqua in tempo record.

Lo stomaco della ragazza doleva da quanto stava ridendo, aveva scovato una specie di ciotolona di legno leggero, la quale fino a poco prima aveva contenuto della frutta, e la riempiva a ritmo forsennato gettandola sui malcapitati compagni che entravano nel suo campo d’azione.

Ad un certo punto qualcosa la spinse ad alzare la testa e a guardare in una certa direzione: Law sembrava che le stesse osservando, la giovane non era riuscita a capire chi fosse l’oggetto dell’attenzione del medico perché questi aveva freddamente quanto rapidamente distolto lo sguardo.

La ragazza si girò un momento verso Robin, la sua amica era sempre stata di una bellezza esotica, sfolgorante, il taglio particolare e misterioso degli occhi azzurri la faceva sembrare una divinità di qualche civiltà ormai andata perduta nel tempo, i capelli neri avevano la consistenza e l’aspetto della seta pura, cadevano sciolti sulle spalle perfette dondolando obbedienti ad ogni minimo movimento della sua flessuosa figura.

Successivamente rivolse l’attenzione verso se stessa: i vestiti zuppi gocciolavano malamente, la maglia aderiva in modo strano al suo corpo facendo apparire il seno ancora più piccolo di quanto in realtà non fosse e la zazzera scarmigliata che aveva in testa ricordava della stoppa inumidita.

Molto probabilmente il chirurgo della morte era stato incuriosito da Robin e non da lei.

 

 

Il dottore serrò la mandibola alzandosi in piedi, le sue difese stavano rapidamente cedendo lasciandolo completamente allo scoperto, doveva cercare di resistere in ogni modo possibile.

Il piccolo involucro metallico che aveva in tasca gli diede il modo di distrarsi, doveva infatti praticare l’iniezione con la seconda dose del farmaco alla paziente.

Quando gli scherzi d’acqua giunsero sul finire, Law mandò Bepo a chiamare Gweenie.

La ragazza arrivò trotterellando il sorriso che l’aveva contraddistinta fino a poco prima sembrava essersi eclissato lasciando spazio ad un’espressione di muta interrogazione, gocciolava da ogni parte e stava cercando di dare una resettata ai capelli ribelli senza alcun risultato apprezzabile.

Lui non lasciò nemmeno che lei potesse parlare.

Seguimi, è ora della tua iniezione o preferisci che te la faccia il tuo medico di bordo?”, il tono con il quale aveva fatto la domanda era tagliente, freddo.

Lei si irrigidì assicurandogli che poteva benissimo procedere lui come aveva fatto fino a quel giorno, quindi lo seguì nella piccola radura dove il giorno precedente era stata praticata la puntura, raggiunta una roccia, la giovane vi si sedette alzando la manica del maglioncino che indossava.

Il medico disinfettò compito la zona dove aveva intenzione di praticare l’iniezione e preparò la siringa contente il mix di farmaci da lui ideato per aiutare l’organismo della ragazza a combattere il virus nel migliore dei modi.

Affondò l’ago nella pelle candida della paziente mentre lei, come sua abitudine, osservava l’intera operazione senza battere ciglio.

Avrebbe voluto dirgli qualcosa, qualsiasi cosa ma non ci riuscì, le parole le morirono in gola uccise dalla paura che nutriva nel suo animo ovvero quella di perdere anche la flebile amicizia che la legava al misterioso dottore.

Sospirò tristemente senza accorgersi dello sguardo indagatore di lui che l’aveva rapidamente osservata.

Adesso è meglio che tu vada a dormire, domani mattina se il tuo braccio sarà a posto procederemo anche con la seconda dose della terapia”, doveva allontanarsi da lei subito.

Gwennie sentì il suo cuore smettere di battere mente lui si alzava rapidamente, desiderava con tutta se stessa di abbracciarlo e dirgli, stavolta consapevolmente, quello che provava per lui ma era ben conscia di non poterselo concedere.

Asciugando una lacrima in modo da non essere vista, annuì ringraziandolo, era tutto quello che poteva sperare di ottenere da lui.

 

Law era rimasto nascosto dietro ad un grande albero aspettando che la ragazza se ne andasse, successivamente era tornato nella piccola radura sedendosi sull’erba umida guardando la falce di luna sottile che splendeva nel cielo nero.

Si stava odiando per tutta l’evidente sofferenza che stava causando alla ragazza, ma non poteva permettersi di rischiare mettendo in gioco i suoi sentimenti, era una cosa che si era ripromesso di non fare in modo assoluto molti anni addietro.

Aveva preso la sua decisione: non appena la ragazza fosse guarita e l’alleanza con Cappello di Paglia fosse giunta al termine dichiarando le due ciurme vincitrici del conflitto che le avrebbe a breve coinvolte insieme all’imperatore Kaido, i pirati Heart avrebbero ripreso la loro navigazione solitaria scegliendo la rotta più lontana possibile da quella dei Mugiwara.

Non sarebbe stato piacevole ma era senz’altro la cosa migliore da fare, il tempo avrebbe guarito tutte le ferite annebbiando i ricordi fino a farli scomparire del tutto.

Una leggera brezza fece dondolare pigramente le foglie degli alberi che lo circondavano, la fragranza della foresta lo raggiunse in modo piacevole, stava per alzarsi e raggiungere l’accampamento quando udì un suono provenire poco distante da dove si trovava, tese le orecchie guardingo mentre sguainava Lamento Spettrale.

Ohibò Kanjuro t’avevo suggerito di non svoltare dopo quell’arbusto dalla singolare forma!”, era la voce del samurai amico di Mugiwara, poco dopo i due uomini provenienti dal Pese di Wa penetrarono nella radura guardando sollevati il medico che nel frattempo aveva rimesso a posto la sua nodaki.

Law-dono! Invero Kanjuro non ci siamo smarriti! Come sta Momonosuke?”, Kin’emon era piuttosto ansioso.

Dovreste chiederlo a Cappello di Paglia-ya. In ogni caso non muovetevi di qui io….”, il dottore non fece in tempo a terminare la frase, i due samurai avevano già preso la via che conduceva all’accampamento.

 

Un saluto affettuoso a tutti i miei lettori! ^.^

Questo giovedì sono in leggero ritardo con la pubblicazione causa influenza con tanto di febbrone.... :<

Attendo i vostri pareri in merito al capitolo!

Vostra

BlackVanilla

   
 
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