Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: IAIA    24/03/2005    5 recensioni
Una ff su un xsonaggio un po' marginale ma ke x me ha molto fascino... l'estate di Hermione non sarà più la stessa... -scritta con pdstella-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
cap.1

Ehm... ciao, finalmente sono riuscita a registrarmi... qst ff l'avevo pubblicata su ff.it prima ke chiudesse... spero ke vi piaccia... see ya

 

Cap. 1

Hermione Granger era sdraiata sul suo letto e fissava il cielo dalla finestra distrattamente. Finalmente la luna si era decisa  a fare capolino tra le nubi che coprivano quel cielo d’agosto, e sembrava portare un po’ di sereno dopo tre giorni di temporale. Sulla scrivania i libri erano accatastati un po’ disordinatamente, ed era più di dieci giorni che non ne sfogliava uno. Un record.

Hermione sospirava. Tra meno di una settimana sarebbe già stata ora di tornare a Hogwarts. L’estate era passata così in fretta che ricordava l’ultimo giorno di scuola come fosse ieri. Non che non le piacesse Hogwarts, anzi probabilmente le piaceva la scuola più di tutti i Grifondoro messi insieme. Ma come poteva tornare a scuola dopo quell’estate? Quell’estate che aveva cambiato la sua vita. A pensarci bene, era proprio a Hogwarts che doveva tutto quello che le era successo. A partire dall’anno prima, un nome nuovo si era fatto largo nella sua mente e nel suo cuore, un nome che superava di gran lunga i vari goblin e streghe studiati in quegli anni di scuola; superava quasi anche i nomi dei suoi due migliori amici, Ron Weasley ed Harry Potter. Il nome di Viktor Krum.

Da quel giorno nel parco di Hogwarts, l’ultimo saluto prima che ripartisse per Durmstrang, Hermione pensava che non l’avrebbe mai più rivisto, se non negli inserti sportivi della Gazzetta del Profeta. Certo, si diceva, un campione di quidditch come lui chissà quante ne avrà di ragazzine che gli sbavano addosso, senza bisogno di venirle a cercare a Londra… Eppure, come la guardava in biblioteca… Che stupida era stata a credere che… E affogava i suoi dubbi nei libri di scuola.

Una sera però, mentre si rigirava nel letto cercando di prendere sonno (cosa che non le riusciva facilmente da almeno due settimane) si accorse di qualcosa che batteva sul vetro della finestra, e cercava di entrare. Si avvicinò per vedere meglio che cosa fosse e riconobbe nell’oscurità un gufo, nero come il cielo che gli stava intorno, che portava una lettera tra le zampe. Hermione aprì subito la finestra e lo fece entrare. Il gufo si appoggiò sulla pila di libri perennemente aperti sulla scrivania sbattendo le grandi ali e facendo un verso profondo e lasciando cadere la lettera sul letto. Per fortuna che Grattastinchi, il suo gatto, stava ronfando in salotto, chissà che macello avrebbe combinato alla vista di quell’uccello. Hermione accarezzò dolcemente la testa dell’animale. Da chi sarà stato mandato? Era un bellissimo gufo. Harry? Impossibile, avrebbe usato Edvige, la sua civetta. Ron? A meno che non si trattasse di Leo, molto, molto cresciuto a forza di Biscottini Gufici, questo volatile non era suo. Hogwarts, forse. Poteva darsi.

Incuriosita, Hermione prese la lettera. Sulla busta, a lettere piccole e striminzite c’era scritto:

 

Hermione Granger

48 Daughty St.

Londra

 

Hermione la aprì. dentro c’era una lettera scritta con la stessa, fitta calligrafia della busta. Hermione rimase col fiato sospeso per un attimo. La lettera diceva:

 

Cara Hermione,

scusa se non ti ha scritto per qveste ultime settimane. Io è stato molto impegnato con qvalificationi prossima Coppa Nationale di qvidditch, andati in ritiro in posto secreto che mio allenatore non vuole che io dice.

Io penso tanto a te, fino da ultimo giorno a Hogvarts. Era stato molto bello quando io era là con te, io ricorda ancora. Volevo chiedere se venivi a trovare me, qvi in Bulgaria, qvesta estate. Tu ricorda? Io chiesto te il mese scorso. Tu puoi venire qvi da me quando vuoi, miei genitori già detto di sì. Così io ti fa vedere mia casa e miei posti e io può stare ancora un po’ con te.

Rispondi più presto che puoi.

Un bacio

 

Viktor  

 

Hermione si  sedette sul letto e respirò forte. Aprì e chiuse gli occhi due o tre volte. Rilesse la lettera, molto lentamente. Si alzò. Camminò fino alla porta. Si fermò. Tornò indietro. Rilesse la lettera di nuovo. Non riusciva a crederci. No, forse stava solo sognando. Oppure era uno scherzo, sì era sicuramente uno scherzo di Fred e George Weasley. Ma allora perché non saltava fuori da qualche angolo di carta un pollo di gomma, come era nel loro stile? E perché le batteva il cuore così forte?

No, non è possibile, lui non si ricorda neanche di me...

“Io penso tanto a te, fino da ultimo giorno a Hogvarts.”

Eppure sembrava così… sua, quella scrittura, la firma, aveva fatto un autografo a Ron, era uguale… Le pareva quasi di vederlo, tra le righe, con quel suo fare così semplice e dolce, e con quegli occhi scurissimi. Le sembrava di rivivere i giorni passati insieme a Hogwarts, le lunghe passeggiate in riva al lago, le chiacchierate in biblioteca… E come dimenticare il Ballo del Ceppo? Avevano ballato insieme tutta la sera, sotto gli occhi sbalorditi (e forse anche un po’ gelosi) di Ron ed Harry e di tutti gli altri studenti della scuola. Ricordava come l’aveva invitata al Ballo, sempre lì, in biblioteca, con quello sguardo profondo, ma anche timido. E pensare che la prima volta che l’aveva visto ad Hogwarts le era sembrato uno dei soliti divi dello sport, circondato da ragazzine urlanti, che lo osannavano solo perché era famoso. Invece, conoscendolo, era un ragazzo molto gentile e carino, forse un po’ solo nel suo mondo fatto di fama e gloria. Essere il più giovane cercatore bulgaro di tutti i tempi non era una cosa facile, le aveva detto. “Sono tutti intorno, sembra che vostri giornalisti ti schiacciano, vogliono notizie, intervista… Io ama leggere libri, stare solo, o… stare con te…”

Sentiva che era lui, ma non riusciva a crederlo, le sembrava un sogno, un film…

D’un tratto, così senza pensarci, si sedette alla scrivania, prese un foglio di pergamena e cominciò a scrivere.

 

Caro Viktor,

è davvero bellissimo risentirti. Mi piacerebbe molto venirti a trovare, se non disturbo, ovviamente, so quanto sei impegnato con gli allenamenti di quidditch; penso che i miei genitori mi lascino venire. Io sono libera per tutto luglio, pensi che possa andar bene una settimana di queste?

Ciao, a presto

tua

Hermione

 

Hermione succhiò un attimo la punta della penna, guardando la luna che in quel momento si stagliava da sola nel cielo. Poi aggiunse una frase e mise la risposta in una busta, che affidò al grande uccello nero. Questo sbatté le ali un paio di volte e volò via, velocissimo, nella notte.

Poi Hermione si mise finalmente a dormire, con la lettera di Viktor tra le mani, come se in quel momento potesse davvero essere vicina a lui, e abbracciarlo forte.

Dopo qualche minuto si addormentò, felice come non lo era da molto tempo.

 

“P.S.: Mi sei mancato tanto.”

 

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: IAIA