Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: IAIA    31/03/2005    2 recensioni
Una ff su un xsonaggio un po' marginale ma ke x me ha molto fascino... l'estate di Hermione non sarà più la stessa... -scritta con pdstella-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Hola

Hola! Dopo qualche problemino con la mia password, sono riuscita ad aggiornare la mia fic… buon divertimento, IAIA.

p.s. pdstella, nn preoccuparti: quando avrò finito con questa, posterò anke l’altra storia… bacio

 

Cap. 2

La mattina dopo Hermione si svegliò. Era confusa e aveva tante voci che le gridavano in testa. Che cos’era successo? Aveva fatto un sogno? D’un tratto si ricordò di Viktor. La lettera! Dov’era la lettera? Frugò sotto il letto, e sulla scrivania, e nei libri… niente. Possibile che fosse stato solo un

Un miagolio stonato attirò la sua attenzione. Sdraiato sul tappeto c’era Grattastinchi, il suo gatto, che si lisciava il folto pelo fulvo contro l’armadio. Tra le zampe stringeva la lettera di Viktor.

-          Grattastinchi! Dammi quella lettera!

Il gatto, per nulla intimorito, continuò il suo lavoro.

-          Dai, Grattastinchi, da bravo, dammi quella lettera, su… – ripeté lei con fare gentile.

-          Per tutta risposta, Grattastinchi cominciò a mordicchiare un angolo del foglio.

-          Stupido gatto…

Hermione si gettò su di lui, ingaggiando un feroce corpo a corpo per il possesso della lettera. Alla fine lei ebbe la meglio, anche se si ritrovò con il pigiama squartato e un bel graffio sul braccio.

-          Ora capisco perché Ron non ti sopporta… – sospirò abbattuta.

Comunque la lettera era salva, a parte qualche brandello qua e là, ed era questa la cosa importante. Non era stato un sogno! Cominciò a saltellare qua e là per la camera, davanti agli occhi di Grattastinchi, che se ne andò con aria rassegnata. Dopo essersi ricomposta, Hermione scese in cucina per la colazione.

Davanti a una tazza di latte con cereali senza zucchero (i suoi genitori erano dentisti), Hermione si mise a leggere la Gazzetta del Profeta, che si faceva recapitare a casa per essere sempre informata su tutto ciò che succedeva nel mondo della magia. Grattastinchi mangiava tranquillo dalla sua ciotola. In copertina c’erano le solite cose: “Nuove polemiche al Ministero: Cornelius Caramell sotto accusa. Lucius Malfoy dona una grossa somma di denaro in beneficenza. Quell’essere viscido, pensò. “I Cannoni di Chudley passano alle semifinali dopo una partita di due giorni (foto della squadra in festa che saluta e lancia occhiatine a tutti), i particolari e le interviste esclusive a pag 18…”

-          Hermione! Cos’hai fatto al braccio? – chiese sua madre, tutta allarmata.

-          Eh? Oh, niente, mamma, solo un piccolo scontro con Grattastinchi… – Hermione lanciò un’occhiataccia delle sue al gatto, che cambiò stanza e si rifugiò sotto il divano.

-          Comunque è da disinfettare – replicò lei, frugando nell’armadietto dei medicinali.

-          Susan, è solo un graffietto… – intervenne suo padre, che leggeva un giornale dei Babbani. 

-          Solo un graffietto??? Ti ricordi che cosa è successo l’ultima volta che era solo un graffietto?

-          Ehm… sì, effettivamente è sempre meglio prendere delle precauzioni… Disinfetta pure, tesoro…

-          Per fortuna eravamo a Diagon Alley e il signor Weasley ti ha subito riattaccato il dito… Quel gatto a volte è un vero demonio…

Guardò prima Hermione, poi suo marito, poi ancora Hermione… Alla fine scoppiarono a ridere tutti insieme e andarono avanti così per cinque minuti, fino a quando la signora Granger si accorse di tutta l’acqua che stava uscendo dal bollitore e corse a spegnere il gas.

“Bene, sono di ottimo umore. E’ l’occasione giusta per chiederglielo…” pensò Hermione.

-          Ehm… volevo chiedervi… – cominciò, ma in quell’istante squillò il telefono, la signora Granger si precipitò nella stanza accanto per rispondere, inciampando in Grattastinchi che, con un grido acuto corse fuori in giardino. Nello stesso tempo suo padre schizzò via dalla tavola.

-          Accidenti, sono in ritardo! Devo correre allo studio! Ciao Hermione, ciao Sue! – e sparì.

Hermione restò sola in cucina, con la tazza del latte che tremava ancora e la bocca aperta.

-          Fantastico, veramente fantastico…

 

Quella sera, a cena, l’atmosfera era più calma. Grattastinchi se ne stava nella sua cesta, più tranquillo che mai. Hermione mangiava in silenzio, aspettando il momento opportuno.

Attese a lungo che sua madre finisse una conversazione sul servizio postale inglese e attaccò.

-          Volevo chiedervi, ehm… se questo mese posso andare qualche giorno da un mio amico… in Bulgaria…

E’ fatta, pensò, aspettando ansiosa la risposta.

“…Beh? Questa risposta?”

I suoi genitori rimasero in silenzio guardandola per un po’. Poi suo padre parlò.

-    Beh… Sì, perché no?

-    Samuel Granger!! Stai forse dicendo che nostra figlia può partire per il mondo come le pare e piace insieme a qualcuno che neanche conosciamo??

Il padre di Hermione si fece piccolo piccolo nella sua sedia.

-          A-Andiamo, Susan, Hermione ormai è grande, è tempo che faccia le sue scelte, no?

-          Le sue scelte?? Come puoi parlare così, è solo una bambina!!

-          Io non sono una bambina… – s’intromise timidamente Hermione, senza però ottenere effetto.

-          Ah, sì? E dimmi, Susan, non eri tu la bambina che in seconda media tentò di fuggire di casa per andare a Broadway e sfondare in teatro? – suo padre si stava facendo sentire adesso.

-          Era un’altra storia… – disse sua madre arrossendo – e… e poi anche tu cercasti di scappare, in quinta elementare… e con Patty Cole, per giunta!

-          Io però non arrivai ad imbarcarmi clandestinamente su un aereo di linea…

Hermione era sconvolta. Stava venendo a sapere più cose sui suoi genitori di quante ne avesse ma i sentite in tutta la sua vita. La cosa cominciava anche a farsi divertente.

Dopo qualche minuto i due si fermarono, ansanti, evidentemente a corto di argomenti.

Di colpo si voltarono tutti e due verso di lei ed esclamarono:

-          E chi sarebbe questo tuo amico???

Terrorizzata da quello che avrebbero potuto farle se non avesse detto la verità, Hermione raccontò che era uno studente di Durmstrang, e che lo aveva conosciuto a scuola l’anno prima in occasione del Torneo Tremaghi. Evitò accuratamente tutti i dettagli riguardanti il Ballo del Ceppo e la lettera.

-          E’ un mio amico e mi ha chiesto di andarlo a trovare per farmi vedere com’è il posto… – Ahia, pensò, questa non la bevono

Infatti i due si guardarono con un sorrisetto malizioso, di chi ha già capito la situazione.

-          Ti ricordi, Susy, quando c’incontravamo di nascosto al parco per non farci vedere da tua madre…

-          E le passeggiate al chiaro di luna, e le canzoni… – sospirò lei con aria sognante.

Si abbracciarono e si misero a ballare sulle note di una canzone inesistente, volteggiando fra le sedie.

Hermione si defilò in camera sua, seguita da Grattastinchi (disgustato), prendendo quella strana situazione per un sì.

Come aprì la porta della camera scorse per un attimo il gufo nero di Viktor con una lettera tra le zampe, prima che Grattastinchi gli saltasse addosso soffiando.

-          Grattastinchi, no! – Hermione cercò di fermarlo, inutilmente. Il gufo ululò forte e scappò dalla finestra scomparendo nel buio.

-          Oh, no… e se si fosse trattato di qualcosa di importante? Non potrò mai saperlo per colpa di questo… – osservò Grattastinchi che stava mangiucchiando qualcosa… la lettera!

Hermione lo prese e lo strizzò forte. La lettera diceva:

 

Verrò a prenderti il 10 di qvesto mese. Vai a stazione di Londra per le 17.

Sono felice che tu vieni.

A presto.

Viktor

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: IAIA