Buonasera a tutti!
Scusate il ritardo,
ma oggi ho fatto molta fatica con questo capitolo…neanche
oggi voglio
dilungarmi, perché sono stanchissima (domani mattina alle
6.50 devo essere a
scuola per andare in gita) e il mio umore non è dei
migliori…
Prima di iniziare a farvi leggere però
vorrei scrivere un breve pensiero su tutti coloro che hanno perso la
propria
casa o la propria famiglia durante il terremoto: sinceramente oltre a
dire che
mi dispiace non saprei cos’altro dire e mi sento una grande
ipocrita per
questo, perché mi vien da pensare a quello che ho io e a
quello che molti ora
non hanno più. Oltretutto sono preoccupata per le mie
amicizie a distanza…state
tutte bene, vero? Lo spero proprio e spero che stiano bene anche i
vostri cari.
Questo piccolo capitolo voglio dedicarlo
a tutti coloro che hanno perso qualcosa o qualcuno durante il terremoto.
So che non è molto, ma mi sentivo di
farlo.
Scusate se vi ho prolungato, spero di
non avermi annoiato, ma era una cosa che mi sentivo di fare.
E scusatemi ancora se oggi non
risponderò alle vostre meravigliose recensioni, ma mi sembra
giusto così. Perdonatemi,
nel prossimo capitolo troverete come sempre i ringraziamenti.
Grazie a chi ha messo la storia tra i
preferiti, chi ha solo letto e a Twilighter001, Sognatrice85,
Lion
E Lamb, LondonCalling,
kiarab,
Rosalie_Hale_Cullen,
marty
sweet
princess, doddola93,
EmilyAtwood,
daydre4mer,
Ithil,
Miley90,
lilly95lilly,
CriPattinson,
fede_sganch,
Ilarylove
Sol, KikiCullen,
fedev82,
Kumiko_Chan_,
milly92,
privi93,
ilachan89yamapi,
Ili_sere_nere
per avermi recensita, regalandomi un sacco di sorrisi e pure
risate…e scusatemi
se vi ho fatto piangere ancora! xD
P.S. un ringraziamento speciale per Ali e Danny, che mi hanno
aiutato tantissimo con l’inizio del capitolo. Grazie
ragazzi!!!!!!!!!!! Vi devo
un favorone enorme! ^^
< Hey piccola, sveglia. Ci sono Nikki, Ashley e Kristen >
Lentamente aprii gli occhi e guardai le ragazze fingendomi
allegra, sicura che fossero venute a trovarmi per chiedermi della
rottura tra
me e Robert.
< Ciao!> esclamò Ashley sorridendomi
dolcemente < abbiamo
portato la colazione! > aggiunse mostrandomi un sacchetto del
bar vicino a
casa.
< Oh, grazie! Ma come mai siete qui? > domandai
fingendomi
sorridente e sperando di non scoppiare a piangere da un momento
all’altro.
< Volevamo chiederti una cosa > rispose Kristen sedendosi
sul letto.
< Ovvero? > domandai preparandomi al peggio.
< Tu sai perché Robert ha annullato tutti i servizi
fotografici
e le interviste? >
< Robert ha fatto veramente questo? > domandai sgranando
gli
occhi.
< Sì. Non…non lo sapevi? > chiese
Nikki aggrottando le
sopracciglia.
< Voi non lo sapete, vero? > domandai con il magone.
< Giulia, cos’è successo? > chiese
Kristen squadrandomi.
< Robert ed io non stiamo più insieme…
> risposi abbassando
la testa e asciugando una lacrima che mi stava solcando il viso.
< CHE COSA? > domandarono urlando le ragazze in coro.
< Avete capito benissimo > risposi guardandole.
<
Ma…cosa…quando…perché?
> domandò Nikki sconvolta.
Sospirai e a fatica raccontai loro per filo e per segno tutto
quello che era successo io giorno prima.
< IO QUELLA TROIA L’AMMAZZO! > urlò
infuriata Nikki scattando
in piedi.
< Nik, ti seguo a ruota > rispose Kristen tirando fuori
il
cellulare un gigantesco mazzo di chiavi.
< Kris, ma quelle sono le tue chiavi di casa in
America…che hai
intenzione di fare? > chiese Ashley.
< Prima di tutto voglio rigarle la macchina, poi prendo le
chiavi e gliele ficco in gola! > rispose arrabbiata.
< Ragazze, per favore non fate niente di avventato >
continuò Ashley tentando di calmarle, mentre io non facevo
altro che guardarle
con la bocca spalancata.
< Calmarti? Ash, hai visto la stronzetta che cosa ha fatto? Se
non si fosse messa in mezzo, tutto questo casino non sarebbe successo
> rispose
Kristen alzando la voce.
< Kristen ha ragione. Non possiamo fargliela passare liscia
così… >
< Ragazze, spero che voi stiate scherzando. Non vi
permetterò
di fare una cosa del genere! > esclamò Ashley
interrompendo Kristen.
< Ma, Ash… > dissero in coro.
< No, Ashley ha ragione. Cosa servirebbe poi? Ormai il danno
l’ha fatto. È tutto inutile > sussurrai
interrompendole.
Ashley si voltò verso di me e corse ad abbracciarmi, mentre
io
scoppiai a piangere nuovamente.
< Su…avanti Giulia, non fare
così…calmati > sussurrò Ashley
accarezzandomi dolcemente la schiena, mentre io non facevo altro che
singhiozzare.
Kristen e Nikki ci raggiunsero immediatamente e mi abbracciarono
anche loro.
Dopo pochi minuti il cellulare di Kristen squillò.
< Pronto?...Oh, ciao…no, sono
da…ehm…sono…sono da
Giulia…sì,
certo…sì, arrivo
subito…d’accordo, ciao… > disse
Kristen terminando la
conversazione.
< Rob? > domandai guardandola.
< Sì > rispose dopo un momento di esitazione
< mi ha
chiesto di andare da lui… >
< Vai > dissi asciugandomi una lacrima.
< Sicura? > domandò accarezzandomi il braccio.
< Sì >
< Nikki, puoi andare anche tu con Kris? Vorrei restare a
parlare un po’ con Giulia > disse Ashley guardando
prima Nikki e poi
Kristen.
< Sì, certo… > rispose sorridendole
e poi sia lei che
Kristen mi si avvicinarono di nuovo e mi abbracciarono.
< Ti chiamiamo dopo > disse Kristen baciandomi la fronte.
< Ok. Ciao ragazze > risposi sorridendo.
< Ciao… > disse Nikki schioccandomi un dolce
bacio sulla
guancia.
< Giulia, avanti non fare così. Calmati >
disse dolcemente
Ashley una volta rimaste sole passandomi un fazzoletto.
< Sono una gran rompiscatole, lo so. Scusa Ash, immagino che
per te non sia divertente restare qui con me > risposi
soffiandomi il naso.
< Non dire sciocchezze! Sei mia amica e ti voglio bene. E poi
posso capire quello che stai provando >
< Cosa? Perché? > domandai guardandola e la
vidi sorridere.
< Devi sapere che fino alla settima scorsa Jackson ed io
avevamo stabilito di essere una coppia aperta > rispose Ashley
sorridendomi
ed accarezzandomi una guancia < qualche giorno fa per caso
passando davanti
ad un’edicola, ho visto su un giornale una foto di Jackson
che passeggiava
abbracciato ad un’altra ragazza… > aggiunse
guardando fuori dalla finestra e
stringendosi le spalle.
< No… > risposi sgranando gli occhi.
< Sai, nonostante quello che avevamo accordato, io mi sentivo
tradita…immediatamente gli ho mandato un messaggio dicendosi
di non farsi più
vedere… >
< E poi che è successo? > domandai guardandola.
< Lui è venuto in albergo da me per parlarmi, ma io
non volevo
ascoltarlo. Alla fine però mi sono convinta a farlo e lui mi
ha spiegato che la
misteriosa ragazza era in realtà sua sorella…
>
< Oddio, mi era venuto un infarto! Non potevo credere che
Jackson avesse potuto farti una cosa del genere… >
< Io penso la stessa cosa di Rob >
< Robert però non stava baciando sua
sorella… >
< Non hai capito quello che intendevo > disse
sorridendomi
< dovresti andare da Robert e chiarirti, non pensare che lui
possa non
volerti più vedere… >
< E…e se non fosse così? > domandai
con voce tremante.
< Sarebbe solo uno stupido a non voler più una
ragazza come te
> rispose alzandomi il mento < e poi se lo facesse, anche
se ne dubito
fortemente, vorrebbe dire che non ti merita davvero >
Arricciai il labbro e poco dopo scoppiai a ridere.
< Tu non hai idea di quanto io ti voglia bene > le dissi
abbracciandola.
< Te ne voglio tanto anche io… > rispose
ricambiando
l’abbraccio, ma ci staccammo quando le squillò il
telefono < pronto? Oh,
ciao Jack…sono da Giulia. No, ora… >
< Vai da lui > dissi interrompendola.
< Sicura? > domandò allontanando il telefono.
< Più che sicura. Ora sto un po’ meglio.
Grazie e salutami
Jackson > risposi sorridendole.
< Jack? Sì, sto arrivando. D’accordo, a
dopo…un bacio > disse
Ashley terminando la chiamata < grazie… >
aggiunse guardandomi e
sorridendomi.
< Quando vuoi > le risposi abbracciandola.
Non appena rimasi sola mi ristesi sul letto, pensando quanto mi
mancasse Robert e alla mia paura che Robert non mi perdonasse
più e fu proprio
quella stupida paura, in aggiunta al mio orgoglio, che
m’impedii di andare da
Robert per scusarmi.
Sia Teo che tutti gli altri tentarono in tutti i modi possibili di
convincermi ad andare da lui, ma nessuno riusciva a farmi cambiare
idea.
In quei giorni fu Robert a sparire dalla circolazione: non
rispondeva alle chiamate, non usciva di casa e non riceveva neanche chi
andasse
a trovarlo.
Il martedì dopo più o meno verso le cinque del
pomeriggio Kristen
venne a trovarmi.
< Ciao > disse entrando in camera mia e sedendosi sul
letto.
< Ciao Kris > risposi riemergendo dal libro di storia.
< Come stai? >
< Perché, non si vede? > domandai
sarcasticamente.
< Fidati, lui sta peggio >
< Come lo sai? >
< Sono appena stata da lui… >
< Ah… > dissi.
< Mi c’è voluto non so quanto per farmi
aprire. Giulia, ti
prego va da lui. È in uno stato pietoso, gli manchi da
morire… >
< E se non volesse più stare con me? Metti caso che
io vada a
scusarmi e lui mi dica che accetta le mie scuse ma che non vuole
più vedermi?
>
< Questo non potrebbe mai accadere >
< Perché? Come fate ad esserne tutti così
sicuri? > domandai
esasperata.
< Ma allora sei tarda! È da giorni che non faccio
altro che
ripetertelo, che tutti noi non facciamo altro che ripetertelo: lui non
potrà
mai dirti di non volerti più, perché ti ama da
morire. Tu non hai idea di
quanto fosse devastato quando sono andata da lui. Non l’ho
mai visto così >
< Kris, senti… >
< No, non voglio sapere niente. Io ti ho detto le cose come
stanno, ma se tu vuoi fare la stupida e non andare da lui sono problemi
tuoi.
Soffrirai come sta soffrendo lui, ma prima o poi ne uscirete. Giu io ti
voglio
bene, ma stai facendo un errore madornale e spero che tu possa capirlo
il prima
possibile. Io ora sono stufa. È la tua vita, puoi fare le
scelte che vuoi, io
non voglio più sapere niente > disse Kristen uscendo
dalla mia camera.
< Kris aspetta! > esclamai e quando si voltò
aggiunsi <
mi daresti un passaggio da Robert? >
< Muoviti! > esclamò sorridendo.
M’infilai velocemente le scarpe e uscii chiudendo casa,
raggiungemmo
casa di Robert nel giro di dieci minuti e quando uscii dalla macchina
Kristen,
per essere sicura che non cambiassi idea, ripartì
lasciandomi sola. Stetti
davanti a casa sua per qualche minuto senza suonare, tentando di
scorgere
qualche movimento dall’interno, ma tutto fu invano.
Così presi coraggio e
suonai il campanello: ero pronta ad affrontare le conseguenze; se
Robert non mi
avesse voluta più me ne sarei fatta una ragione.
< Ragazzi basta, non ho voglia di parlare. Andatevene! >
urlò Robert senza aprire la porta.
< Robert, sono Giulia. Ti prego aprimi > dissi implorante
passandomi una mano tra i capelli.
Sentii la serratura scattare immediatamente e la porta aprirsi,
trovandomi davanti agli occhi un Robert devastato, esattamente come
aveva detto
Kristen: aveva il viso smunto, gli occhi segnati da delle occhiaie, non
si era
fatto la barba da qualche giorno, i vestiti puzzavano di alcool e fumo
e aveva
uno sguardo spento, che non trasmetteva allegria come le altre volte.
Per me
però era sempre bellissimo.
< Posso entrare? > domandai indicando l’interno
di casa sua.
< Certo > rispose con un sussurro facendosi da parte.
Entrai dentro notando che il disordine lì dentro dominava e
quando
mi voltai per guardarlo, vedendo il suo volto, sentii le lacrime
nascere dagli
occhi.
< Robert mi dispiace, perdonami… >
< Perdonarti per cosa? > domandò confuso.
< Katie è venuta da me e mi ha raccontato la
verità. Mi ha
detto che è stata lei a baciarti e che tu ti sei scansato
subito. Mi dispiace
di aver dubitato di te… > risposi piangendo.
< Giulia… > disse sospirando.
< No, lasciami finire ti prego. Mi dispiace per non essermi
fatta viva questa settimana e per essere stata una vigliacca, ma temevo
che
anche se mi fossi scusata tu non mi avresti mai perdonata…
>
< Perché pensi questo? >
< Perché ti ho detto cose non vere, cose che non
pensavo… >
< A cosa ti riferisci di preciso? > domandò
appoggiandosi
alla parete.
< A quando ho detto che era meglio se dopo il nostro
appuntamento non ti fossi più fatto vivo >
< Ah, già. Sai, quella è stata la cosa che
mi ha ferito di più…
> rispose sorridendo amaramente.
< Ti prego, puoi perdonarmi? > domandai implorante e
singhiozzando, ma non ricevetti nessuna risposta, si limitava a
guardarmi.
Dopo due minuti di silenzio indietreggiai e feci per andarmene, ma
Robert mi bloccò per un braccio.
< Sai, dopo questa lite finalmente ho capito quanto tu sia
importante mia vita. La tua domanda è stupida: non potrei
mai non perdonarti,
perché ti amo troppo. Giulia, sei la cosa più
meravigliosa che mi sia capitata
nella vita e non riuscirei ma a immaginarmi senza di te > disse
regalandomi
il suo bellissimo sorriso sghembo mentre si avvicinava a me
ulteriormente e mi
baciò con passione.
Risposi al bacio con la stessa intensità,
dopodiché mi prese in
braccio e mi strinse maggiormente a sé. Le mie mani erano
sui suoi capelli e le
mie gambe salde sui suoi fianchi, mentre le sue mani mi tenevano
strette a sé.
Gli presi una mano e la intrecciai con la mia e continuando
imperterriti a
baciarci mi portò verso il piano superiore.
< Guarda che non riesci a portarmi di sopra senza guardare
>
dissi ridendo tra un bacio e l’altro.
< Donna di poca fede… > rispose sorridendomi.
Una volta arrivati in camera sua, arrivati inspiegabilmente senza
cadere, Robert si tolse le scarpe sfilandosele dal tallone, mi
adagiò sul letto
ed io feci lo stesso con le mie, mentre si stava posizionando sopra di
me. Gli
circondai il collo con le braccia spingendolo maggiormente verso di me,
mordendogli il labbro inferiore e facendolo ridere e mentre
abbandonò le mie
labbra per baciarmi il collo iniziò a sbottonarmi la camicia.
< Sei bellissima… > disse osservandomi e
sorridendomi con
uno sguardo estasiato.
Imbarazzata lo attirai di nuovo verso di me perché non mi
guardasse,
finché non mi decisi a togliergli la maglia, rimanendo
estasiata ancora una
volta davanti al suo fisico e notando che si era fatto la ceretta sul
petto.
< Hai fatto la ceretta? > domandai passando una mano sul
suo
petto
< Sì >
< E perché? >
< Beh, per quello che mi avevi detto… >
< L’hai fatto per me? > domandai dolcemente
tirandomi su a
sedere.
< Sì > rispose baciandomi la punta del naso e
facendomi
sorridere.
< Ti amo >
< Anche io amore > rispose prendendomi il viso tra le
mani.
Lo guardai e gli sorrisi felice. Sapevo quello che sarebbe
successo dopo ma non m’importava. Ero pronta, amavo Robert e
volevo
dimostrarglielo in tutti i modi possibili. Oltretutto ero sicura che
non mi
avrebbe fatto male. Avevo paura, quello era certo, ma lo amavo e quella
era
l’unica cosa importante.
Quando però iniziò a slacciarmi i jeans sentii il
mal di pancia,
che avevo anche prima ma al quale comunque non avevo dato molto peso
perché
credevo fosse solo agitazione, aumentare, mi sorse un atroce dubbio,
così lo
spinsi lontano da me e corsi in bagno. Tornai in camera qualche minuto
dopo con
una faccia a dir poco mortificata.
< Amore, scusami ma… >
< Non sei pronta… > disse lui tentando di
sorridermi.
< No, non è per quello. Anzi, ti assicuro che lo sono
>
dissi sorridendogli e lui ricambiò < è
che…mi è appena arrivato il ciclo…mi
dispiace… > aggiunsi sedendomi sul letto mortificata.
< Amore non
è
assolutamente colpa tua, abbiamo solo beccato il giorno sbagliato
> rispose
sorridendomi ed accarezzandomi una guancia.
Gli accarezzai la guancia anche io, notando che i suoi occhi erano
ancora accesi di desiderio e quando glielo feci notare mi rispose che
non
dovevo preoccuparmi perché non era niente.
< Ti amo > gli dissi.
< Ti amo anche io amore mio > rispose baciandomi la
tempia e
sorridendomi.
Restai da lui
per tutta la sera e mi fermai anche a dormire, ma prima ci guardammo un
paio di
film, mangiammo una pizza e sistemammo casa.