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Autore: mimetose    24/04/2016    2 recensioni
Luna voleva davvero bene ai suoi fratelli, anche se non lo dava a vedere, erano l'unica luce in quella famiglia di tenebre, le uniche persone su cui poteva contare, soprattutto Sirius, che l'aveva sempre aiutata in tutto e per tutto sin dal giorno in cui erano nati; era lui la persona che si prendeva sempre le colpe al posto suo, lui quello che cercava di tirarla su di morale con le sue battute, lui quello che le portava il cibo in camera quando era in punizione, lui, la parte migliore di lei. Adorava guardare quei suoi occhi grigi così simili ai suoi e perdersi in quello sguardo. Molti potrebbero definire Sirius un ragazzino vanitoso e pieno di sè che pensa solo a se stesso, anche se doveva ammettere che un po' vanitoso lo era dato che passava più tempo, lui, davanti allo specchio di tutti i Black messi insieme, ma secondo lei questo non era un difetto. Il sapersi apprezzare è una cosa che non tutti posso esibire.
*
Questo è solo l'approfondimento di una ff di cui pubblicherò il primo capitolo sabato 30/01. L'altra si svolgerà al settimo anno dei nostri amati Malandrini.
Genere: Generale, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'Malandrini'
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PRIMA DI LASCIARVI ALLA LETTURA...
volevo dirvi che questo sarà l'ultimo capitolo del primo anno e salterò al settimo anno. Credo che inizierò una "nuova" ff perchè sarà possibile leggerla anche senza questo approfondimento (ma io ho preferito inserirlo per chi era curioso di sapere come si erano incontrati). Si chiamerà anch'essa "L'amore è cieco. L'amicizia chiude gli occhi" e spero che la seguirete. 
Infine volevo sapere quali sono le vostre ship preferite nella Old Generation...solo per farmi un'idea.
Il seguente sarà un capitolo molto corto, mi spiace ma è quello che sono riuscita a fare.




 

"Tranquillo, James. Se cadrai dalla scopa, verrai colpito da un bolide o se farai qualsiasi altra figuraccia, verrà dimenticata dagli altri entro un anno o due" lo stava rassicurando Sirius con un ghigno, appoggiato al muro guardando l'amico.
"Sei molto rassicurante, Sirius" disse James a denti stretti. Quello stesso giorno avrebbe disputato la sua prima partita di Quidditch Grifondoro-Serpeverde.
James era un ottimo cercatore, ma a volte si distraeva facendo esibizioni e acrobazie sulla scopa che i suoi genitori gli avevano mandato in seguito alla sua ammissione nella squadra.
"E dai, James! Andrà bene!" disse Remus sorridendo. James stava fissando il suo bicchiere di latte come se sperasse che facesse qualcosa per l'imminente partita.
"Buongiorno..." esordì Luna sbadigliando mentre prendeva posto accanto loro e fissava James ancora insonnolita.
"Ciao, Luna" disse Remus.
"Partita?" chiese Luna. Gli altri due annuirono. "Vedrai che andrà bene, madama Chips sarà lì" disse sorridendo. "Sto scherzando..." si affrettò ad aggiungere dopo che James cominciò a sembrare più preoccupato.
"Potter! Sei pronto? Su, è meglio se andiamo al campo...". Logan Baston li aveva appena raggiunti. James, di malavoglia, si alzò e lo seguì a testa bassa.
Nello spogliatoio si cambiarono e Baston cominciò a parlare alla squadra. I componenti si sedettero ad ascoltare il discorso pre-partita, mentre il vociare all'esterno si faceva sempre più intenso via via che la folla si riversava nel campo.
"Allora, siete un'ottima squadra, possiamo farcela" disse Baston consultando una pergamena. "Audrey, il tuo unico problema sono i bolidi, quindi cerca di stare lontano dai battitori di Serpeverde e Thompson e Walker ti staranno vicino per allontanare i bolidi, soprattutto cerca di segnare tu, riesci a farlo bene; Gray, Hall se vedete che i Serpeverde vi circondano non lanciatevi tra di voi la palla: rischierete inutilmente di farvela prendere da loro; Potter, ehm... sei molto bravo, ma cerca di non distrarti o esibirti, ok?" Tutta la squadra annuì e si alzò.
"Nervoso, Potter?" chiese Baston.
"Be', un po' "
"Tranquillo, è normale". E uscirono con le scope in spalla.
"Ed ecco che esce la grandiosa squadra di Grifondoro..." Era Scott Morris a fare la cronaca, un Grifondoro naturalmente, con la sua voce magimente amplificata. "Vediamo uscire il capitano Logan Baston, un grande portiere, Audrey Carter, Steven Gray e Megan Hall: i cacciatori. I due battitori David Thompson e Josh Walker...ricordate di riempire di mazzate i Serpeverde! Sto scherzando professoressa! Ed infine ecco il nuovo cercatore, il più giovane giocatore da anni: James Potter!" A quest'ultimo nome esplose un boato che fece sorridere James.
"Ed ecco che escono anche i Vermiverdi" disse Morris seguito da applausi da parte dalle case esclusa Serpeverde. "Non serve elencare i loro nomi, tanto sono degl'idioti e nessuno si ricorderà dei loro nomi!"
"MORRIS!"
urlò la professoressa McGranitt.
"Ok ok, scusi...I capitani, Baston e Murray, si stanno dando le mani ed ecco che partono..." James partì.
"Carter ha la pluffa... supera Jenkins, schiva Murray... brava! Vai così! No... è stata colpita da un bolide di Wilkinson... Jerkins prende la pluffa, la passa a Rookwood che va davanti alla porta. Dai Baston! Prendila!! SI' la parata!!"
James aveva passato i primi minuti ad ascoltare la cronaca sull'andamento della partita, ma poi si decise ad andare a cercare il boccino.
Dopo una decina di minuti non c'era ancora traccia della pallina luccicante e nel frattempo Serpeverde era in vantaggio di quaranta punti.
"James, devi trovare il boccino! Devi!" si disse e, neanche a farlo apposta, vide a pochi centimetri da lui qualcosa luccicare. Allungò la mano, ma questo si allontanò aumentando di velocità. Cominciò ad inseguirlo e Butler -l'altro cercatore- incuriosito dal cambio di posizione del Grifondoro, prese ad inseguirlo. Successe tutto in un attimo: James si avvicinò al boccino e, allungando il braccio, le sue dita si chiusero su di esso, Butler non si accorse che il cercatore si era fermato e gli finì addosso, facendo cadere entrambi e meno male che si trovavano solo a qualche metro da terra.
"Sto bene... sto bene" ripetè James ansante, era sporco di fango, ma era il felice. Quel giorno la partita si concluse a duecentoventi a centodieci, e, sapere che la partita è stata vinta anche grazie a lui era meraviglioso.


 

   
 
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