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Autore: blu992    26/04/2016    6 recensioni
[Post season 4] [Sterek? Maybe.] [Parte Text!Fic]
Dai Capitolo 1
Stiles realizza di essersi alzato di scatto e di aver urlato quando sente le urla della ragazza che occupa il suo letto e che fino a tre secondi fa occupava anche metà della sua schiena.
- Tu chi diavolo sei? Cosa ci fai nel mio letto? Come sei entrata? Perché sei in casa mia?

Di Stiles che una mattina si sveglia e si ritrova in compagnia di una sconosciuta.
Genere: Commedia, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buona lettura!




- Smettila!
 

 

Aveva in mente lo stesso percorso del giorno precedente Stiles. La strada per arrivare da Deaton era sempre la stessa, ma si era ritrovato nello stesso bar della mattina prima, con lo stesso caffè e davanti la stessa ragazza affamata.  

Ragazza che ora continuava a premere tasti a caso sullo stereo della sua amata auto fermandosi solo su canzoni spaccatimpani. Giusto genere musicale per le nove di mattina. 

Si era prefissato di svegliarsi presto, di fare una doccia rilassate, di preparare la colazione e di andare dal veterinario. Un piano semplice e perfetto. Ovviamente non aveva realizzato nemmeno uno dei passaggi. 

Appena sveglio si era diretto verso il bagno trovandolo occupato dalla smemorata che canticchiava la canzone che aveva ascoltato il pomeriggio dal suo computer. Le aveva ripetutamente chiesto di uscire e permettergli di lavarsi, ma non c'era stato modo di farla ubbidire. 

Così aveva optato per la colazione, ma ovviamente in quel momento lei aveva deciso di uscire dal bagno e dirigersi in cucina lasciando dietro di sé una scia di goccioloni d'acqua che cadevano dai suoi capelli ancora bagnati. Fin troppo. 

A quel punto Stiles le aveva rivolto una serie di insulti e l'aveva trascinata in auto. Cioè ci aveva provato; quella ragazza aveva tutta la forza di un mannaro e aveva quasi tirato giù la porta di ingresso. L'aveva convinta a seguirlo solo promettendole la colazione.  

Ed ora erano arrivati al laboratorio del dottor  Deaton che li guardava dal piccolo orto sul lato destro dell'edificio.  

- Stiles? Novità? 

- Non proprio Doc. C'è solo il fatto che a questa qui piace annusarmi. 

- Ehi! Non è così, non ti ho mai strofinato il naso sul collo! Mi piace solo il tuo odore, mi calma.  

- Ok, ok. Calmi, ragazzi. Credo che non ci sia nulla di strano. Il tuo è stato il primo odore che ha sentito quando si è svegliata e avendo perso la memoria è come se fosse il primo odore che ha sentito appena nata. In questo caso rinata. 

- Ma perché devo sempre avere a che fare con animali? Ora mi riconoscono anche come la loro mamma! 

- Non sei mia mamma, idiota! 

- Questo mi pare geneticamente ovvio! 

- Ecco, quindi taci! 

- Basta, ho bisogno di Scott. Mi serve un sostegno psicologico. Fino a quando non torna domani, tu starai zitta e non darai ulteriori fastidi. 

- Devo stare zitta fino a domani? Ma ci pensi alle cose che dici o spari cazzate e basta? 

- Ragazzi, non urlate che mi spaventate le piante. E Stiles, Scott torna oggi, non te l'ha detto? 

- Oggi? Come oggi? Ieri mi ha detto che mancava ancora qualche giorno! È successo qualcosa? E perché non mi ha detto niente? 

-Non è successo nulla, ha solo detto che si erano rilassati abbastanza e che voleva tornare per controllare questa situazione. Credo che ti chiamerà tra poco, stava facendo le valigie. 

- Ok. Perfetto. Allora, tu, stai zitta fino a quando non vedi l'Alpha. 

- Devi smetterla di darmi ordini! 

- Ragazzi, devo ordinarvi io di andare via. Siete troppo rumorosi.  

 

(Ore 09:38) Scottie, il dottor D. mi ha appena detto. Quando arrivi? Non la sopporto più. SS 

(Ore 09:42) Ciao Stiles, sono Kira, Scott guida. Tra un paio d'ore siamo lì. Novità? KY 

(Ore 09:44) Ciao Kitsune! Nulla di che, vi dico appena arrivate. SS 

 

 

- Con chi messaggi? 

- Con l'Alpha che ti sbranerà tra un paio d'ore. 

- Sei divertentissimo.  

- Mai quanto te. 

- E cosa facciamo nel frattempo? 

- Stiamo qui e aspettiamo. 

- Qui, dove? 

- Eccoci. Questa è casa di Scott, ora ce ne stiamo qui zitti in macchina ad aspettare. 

- Vuoi stare due ore chiusi qua dentro davanti ad una casa? Potrebbero denunciarci. 

- Cara, quest'auto è conosciuta da tutti e sanno che dentro c'è il figlio dello sceriffo. Ti pare che mi denunciano? 

- Si, sarebbe alquanto verosimile come scenario. Non mi sembri un tipo tanto a posto. 

- Non sono io quello con gli artigli e le zanne in quest'auto eh! 

- Mi hai mai vista trasformata? No. Quindi non sono pericolosa. 

- Il fatto che tu sia capace di controllarti non ti rende meno letale.  

- Non ti farei del male. Mi è stato insegnato ad attaccare solo per difesa e ad usare la mia forza solo se strettamente necessario. 

- E ovviamente non sai da chi ti è stato insegnato. 

- No. Sento puzza di lupo e coyote. Stanno arrivando quei tuoi amici che mi hanno annusata ieri.  

- Si, li vedo anch'io Fido. 

- Non sono un cane! 

- Dai, scendi, credo abbiano saputo che sta per arrivare il grande capo.  

 

 

- Ehi, ragazzi! 

- Stiles. Sconosciuta. 

- Coyote. 

- Ehi, smettetela di ringhiare voi due. Fate le brave ragazze che sanno avere a che fare col genere umano, su. Avete saputo di Scott? 

- Si. Ci ha detto di venire qui, sta arrivando. 

 

 

Quindici minuti dopo la situazione si era fatta alquanto strana. Scott era arrivato da meno di cinque minuti e dopo un breve saluto che aveva lasciato Stiles abbastanza offeso, aveva afferrato Olly e aveva cominciato ad annusarla. Kira e gli altri mannari osservavano tranquilli la scena, come se fosse una cosa normale, davvero normale. Ma la cosa più strana era il comportamento della smemorata. Stava lì, ferma, mentre Scott le girava intorno come un cucciolo di cane e ogni tanto le si avvicinava per annusarla più da vicino o per afferrarle una ciocca di capelli e portarsela al naso. Aveva appena lasciato andare la sua mano sinistra quando disse l'unica frase che Stiles non si sarebbe mai aspettato di sentire. O che forse non voleva sentire. Doveva ancora decidere. 

 

- Avevate ragione. Devo chiamare Derek. 

- Momento. Momento. Momento. Scottie, sorvolo sul fatto che non ci vediamo da un sacco di tempo e mi hai totalmente snobbato. Ma cosa significa avevate ragione? Chi aveva ragione e riguardo cosa? 

- Vedi, Stiles. Sono tornato perché Liam e Malia mi hanno chiamato ieri mattina ed erano abbastanza confusi. Sai quanto non siano ancora bravi ad usare i loro sensi, quindi non erano sicuri di quello che avevano sentito.  

- Salta i preamboli. Cos'hanno sentito e perché c'entra Derek? 

- E soprattutto chi diavolo è questo Derek che fa agitare quest'idiota così tanto! 

- Olly, taci! 

 

Strano. Non si sarebbe aspettato di riuscire a farsi dare ascolto da quella ragazza.  

 

- Ok, Stiles, sta calmo. Ieri loro due hanno sentito su questa ragazza anche l'odore di Derek e di qualcun altro, ma non ne erano sicuri. Quindi ho pensato che se te l'avessero detto tu saresti uscito di senno e quindi gli ho detto che sarei tornato per avere la certezza.  

- Di chi è l'altro odore? L'hai riconosciuto? 

- Si. Per loro era solo un odore simile a quello di Derek, perché non la conoscono.  

- Cora? 

- Mh. Il suo è pure più forte di quello di Derek.  

- Quindi lei ha incontrato i due Hale? Magari viaggiava con loro e si è persa e riconoscendo il nostro odore su loro due è arrivata qui? 

- Questa potrebbe essere una possibilità, si.  

- Quindi dobbiamo chiamare Derek. 

- Si. Capisco se non vuoi esserci quando arriverà.  

- No, va bene. Chiamalo.  

 

Stiles vede Scott prendere il cellulare dalla tasca e comporre un numero. Un numero che a quanto pare conosce a memoria, proprio come lui. Vede Olly guardarlo con un'espressione interrogativa, probabilmente perché deve avere un volto sconvolto e cadaverico. Si perde nei suoi pensieri e riesce ad ascoltare solo parte della conversazione che sta avvenendo a pochi metri da lui. Sente Scott dire Non ti avrei chiamato se non fosse necessario e qualcosa che suona come E allora questa chi diavolo è?. Si perde ancora un po' ad osservare Malia tesa come sempre e a ricambiare un dolce sorriso di Kira. Sente l'ultima frase della telefonata, Grazie Derek, lo so cosa significa per te , e Scott gli si avvicina. 

 

- Sarà qui entro sera. Crede di non conoscerla, o almeno non è stato con nessuno in questi mesi tranne che con Braeden. Non ha nemmeno visto Cora.  Ha detto che comunque si fida dei nostri sensi e se c'è il suo odore su di lei vuol dire che la cosa comunque lo riguarda. Ci darà una mano.  

- Ok. Ora lei ed io andiamo a casa perché devo preparare il pranzo a papà. Se arriva stasera credo che verrà da te Scott, quindi chiamaci e verremo qui. A dopo, ragazzi.  

 

 

Stiles si stupisce di quanto sia silenziosa Olly durante il tragitto verso casa e anche di quanto lo sia mentre prepara il pranzo. Si perde nei suoi pensieri e compie le azioni come un automa, ma un rumore lo fa sobbalzare. 

 

- Scusa, scusa, scusa! Non volevo farla cadere! Non si è rotta, vedi? Volevo solo darti una mano. 

- Eh? Cos'hai fatto cadere? 

- La ciotola con la macedonia. Stai bene, Sherlock? 

- È Stiles. E si, sto bene, ero solo distratto. Rialza la frutta, ne taglio dell'altra. 

- Lascia faccio io. Sei sicuro di stare bene? Il tuo cuore sembra troppo veloce da quando eravamo a casa del tuo Alpha. 

- Sono solo iperattivo. Sono sempre così. Finita la seduta psichiatrica? 

- Ehi, volevo solo essere di aiuto! Passami quelle mele, non ti chiedo niente più! 

- Brava. E legati i capelli, non voglio trovarli nel mio pranzo.  

- Non ho nulla per legarli. 

- Annodali. 

- Sei serio? Dammi una matita. 

- Va a prenderla di sopra, sulla mia scrivania.  

 

 

Due ore. Due ore di silenzio e Stiles già non ne poteva più. Sentiva troppo i suoi pensieri e la cosa non andava bene, soprattutto in vista di quello che avrebbe dovuto affrontare quella sera. Non che avrebbe dovuto fare chissà cosa, forse non avrebbe nemmeno parlato, se ne sarebbe stato seduto sul divano di casa McCall ad ascoltare i discorsi degli altri. Ma doveva affrontare una battaglia ben maggiore dentro di sé, con i propri sentimenti. Se non fosse stata così necessaria la sua presenza, avrebbe sicuramente evitato di andarci.  

--- 

 

Anche il pranzo era stato particolarmente privo di discorsi. Aveva risposto solo vagamente a qualche domanda che gli aveva rivolto suo padre, quando l'aveva sentito parlare. Per lo più si era limitato a mandare giù il cibo che aveva preparato senza sentirne nemmeno il sapore. La parte più movimentata era stata quando aveva ricevuto un calcio da parte di Olly, sotto la tavola, perché suo padre gli aveva chiesto di Scott. 

 

Ora, invece, era seduto sul letto, con la schiena appoggiata alla testiera e le gambe stese. La smemorata se ne stava sdraiata sul pavimento, con le gambe alzate sul materasso che gli sfioravano un fianco.  

 

- L'ho capito che quello che succederà stasera ti fa qualche effetto e che non ne vuoi parlare, ma io voglio sapere chi è questo Derek. Sono davvero stufa di avere gente intorno che mi sniffa i capelli. 

- È un lupo che viveva qui fino a qualche mese fa. Sei mesi, per essere precisi. Se il suo odore è su di te, deve annusarti anche lui. Poi è nato lupo, è più esperto di noi, magari sentirà qualcosa che è sfuggito anche a Scott. 

- È più capace dell'Alpha? 

- Questo è poco, ma sicuro. 

- Ok, aspettiamo allora. 

- Non ce n'è bisogno, mi è arrivato un messaggio di Scott.  

- Cosa dice?  

- Tra mezz'ora a casa mia. Derek è appena arrivato a Beacon Hills.

   
 
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