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Autore: Farytales_catcher    26/04/2016    3 recensioni
[ISCRIZIONI APERTE] IL quinto anno è iniziato, e nuove storie si intrecciano nella scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Esercito, di, Silente, Famiglia, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Hermione, Granger, Il, trio, protagonista | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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~Rain

L'odore acre della pioggia, misto a quello fresco dell'erba bagnata ridestò Hermione dal torpore che i viaggi dalla passaporta generavano in lei. I cespugli alti le impedivano di camminare correttamente, e ,non potendo usare la magia al di fuori della scuola, camminava lentamente, mentre con una mano trascinava il suo pesante baule marrone e con l'altra sorreggeva quell'ammasso peloso rosso di Grattastinchi.
Il fango le aveva sporcato interamente le  scarpe, arrivando a macchiare anche il jeans, ma a lei non importava un granchè: era arrivata a quella che poteva definire "casa".
La Tana non era mai stata uno di quegli antichi Manor con le scalinate di marmo e le statue di angeli caduti, anzi era tutto il contrario, ma era proprio questo che la faceva innamorare sempre più di quel posto. La dimora Weasley era la sua seconda casa per l'esattezza, la prima sarebbe restata per sempre Hogwarts, anche quando sarebbe poi, invevitabilmente, cresciuta.
Arrivata sull'uscio, bussò due volte alla vecchia porta di legno, e, subito, si udì un vociferare rumoroso dall'interno dell'abitazione. Una manciata di secondi dopo, la porta si aprì velocemente, e una testa rossa la fissò con un gran sorriso dipinto sul volto.
"Oh, Hermione cara!" quasi urlò Molly Weasley.
Molly era una di quelle donne, che, all'apparenza, potevano sembrare dei muffin alla zucca, ma, che se avevi l'opportunità di conoscere, sapevi che avevano delle regole ferree come quelle di un dittatore. Un dittatore che a Natale confeziona maglioni di lana per tutti.
Guardandola, un moto di allegria percosse Hermione e non potè che sorriderle a sua volta, prima di essere travolta da un abbraccio stritolatore.
"Ragazzi! Guardate chi è arrivata!" gridò Molly a gli altri Weasley, già tutti presenti come di consuetudine per salutare i fratelli il giorno prima di partire ad Hogwarts, persino Harry era già arrivato.
Ron e Harry stavano giocando agli scacchi dei maghi, e, come sempre, Harry veniva stracciato in un modo quasi vergognoso ; George e Fred erano al piano di sopra, dal quale, Hermione non potè far a meno di notare, provenivano strani fumi dall'aspetto minaccioso ; Bill e Fleur erano sul divano abbracciati, da quando si erano conosciuti non facevano che stare assieme; Percy tentava di far rivenire (invano) Arold, accasciato sul davanzale della finestra, mentre Charlie, Ginny e Arthur discutevano dell'ultimo importantissimo campionato di Quidditch.
Inutile dire che come furono richiamati da Molly, tutti, chi in modo più caloroso, chi in modo più tranquillo, la salutarono: persino i gemelli scesero dalla loro stanza, momentaneamente divenuta un laboratorio di scherzi, per salutarla nel loro solito modo, cioè prendendola in giro.
"Her... Mione" iniziò uno e concluse l'altro, e poi continuarono all'uninsono "che piacere rivederti!"
"Ciao Fred e George" aveva esordito lei, senza distinguerli, e ancor prima che potesse sfoderare la bacchetta per proteggersi da qualche scherzo dei loro, si era trovata sospesa a testa in giù.
"Non è divertente!" aveva detto seria, mentre sentiva il sangue arrivarle alla testa.
"Dai Fred sbattila un po' " aveva detto George divertendosi nel vederla appesa come un coniglio.
Svariati minuti dopo, tra giravolte e capriole in aria, Fred, asserendo di essere stato "un gentiluomo", aveva deciso di rimetterla in piedi.
"Pff.. si, come no!" aveva pensato lei, mentre tramava un piano per vendicarsi, per poi concludere che ogni tentativo di nuocere ai gemelli sarebbe stato vano, poichè loro l'avrebbero scovato.
Con la compania di Ginny, la piccola peste di casa Weasley, nonchè unica femmina in una famiglia di fratelli maschi, il tempo era passato velocemente, così la sera calò anche sulla Tana. Anche se quel posto non poteva paragonarsi alle lussuose dimore di altri maghi purosangue, il panorama che c'era lì, Hermione era sicura, poteva fare invidia a qualsiasi altro, inferiore soltanto a quello che si scorgeva dall'altissima Torre di Astronomia.
Anche se fuori era buio pesto, lei si era fermata vicino alla grande finestra seduta sulle scale, ad ammirare le movenze leggere dell'erba mossa dal vento. Sapeva benissimo che l'indomani si sarebbe dovuta alzare presto per raggiungere King's Cross dove avrebbe preso l'Hogwarts Express, e, all'idea, era eccitatissima. Ritornare ad Hogwarts, la "sua" bibblioteca, il dormitorio, la Sala Grande, tutto le sembrava dannatamente perfetto in quel posto, tanto che, in estate, bramava l'ora del ritorno nel mondo magico.
Mentre era persa nei suoi pensieri, una voce squillante la ridestò bruscamente.
"Granger, che ci fai qui?"
"Fred, se provi a farmi ancora uno dei tuoi scherzi, giuro che ti affatturo" esclamò lei guardandolo già con la bacchetta impugnata.
"Calmati, non ho voglia di farti scherzi a quest'ora, sono quasi le due di notte. Anche io ho bisogno di dormire, altrimenti non sarei il gemello più bello"  disse ghignando ma facendo attenzione alla bacchetta e aggiunse " comunque, non sono Fred, sono George".
Hermione parve convinta dal ragazzo e rimise la bacchetta nei pantaloni. Fred si sedette vicino a lei.
"Come mai sei sveglia a quest'ora? Anzi, cosa ancora più scandalosa, perchè non stai leggendo un libro di incantesimi avanzato, scrivendo un tema di pozioni sull'uso delle code di lucertola o studiando antiche rune?" disse lui tutt'ad un fiato fingendosi indignato.
"Le code di lucertola..." iniziò lei con il suo solito modo saccente ma fu interrota dall'affermazione di lui "non possono essere usate nelle pozioni. Lo so, so-tutto-io-Granger. Dovresti stare più rilassata"
"Ero rilassata, poi sei arrivato tu e mi hai rovinato i piani" ribattè lei acida.
"Oh qualcuno stanotte è più aspro di un limone. Meglio andare o rischierò uno schiantesimo. Buona notte Hermione" disse e sorridendole salì le scale velocemente diretto nella sua stanza, dove Fred dormiva già profondamente.
Quando pensò di essere da sola e stava per rialzarsi e andare anche lei a riposare, sempre la stessa voce la richiamò.
"Ah, Hermione, comunque non sono George. Sono Fred"
Un' espressione divertita si fece spazio sul viso di Hermione, mentre rideva piano e pensava a quanto pazzi fossero i gemelli.
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Le prime luci del mattino illuminavano flebilmente la stanza di Hermione e Ginny, e il calendario magico segnava in rosso il primo di settembre, sottolineato tre volte e con una scritta a caratteri cubitali "HOGWARTS". Hermione si ridestò bruscamente e con un moto di ironia, andò a svegliare la piccola rossa.
"Gin! Ginny! Ginevera! GINEVRA WEASLEY!"
"No, professoressa McGranit, no!" aveva farfugliato Ginny prima di svegliarsi.
La fragorosa risata di Hermione riempì la stanza, e la rossa si finse vagamente offesa. Poi, pigramente, e con una svogliatezza che Ronald avrebbe invidiato, si alzò dal suo letto.
Quando tutti furono pronti (e non fu cosa da poco), e furono giunti alla stazione per prendere il treno, Hermione salutò per l'ultima volta Molly e Arthur, ed entrò nel Hogwarts Express assieme a Ron ed Harry.
Nel tragitto fino al loro scompartimento, l'ultima della carrozza, la ragazza si prese un minuto per guardare anche negli altri scompartimenti.
In uno, con la sua chioma castana china sul libro Eva, Evangeline Kingrown, era immersa nella lettura di " Storia di Hogwarts", tomo che, poteva ammettere con una nota di soddisfazione, aveva letto ben sei volte.
"Ciao Hermione!" disse Eva cercando un appiglio su cui issarsi per alzarsi e salutare la ragazza, ma poi desistì: sapeva già che si sarebbero incontrate il giorno dopo in bliblioteca. Allo smistamento erano insieme, solo che Eva era finita a Corvonero, mentre lei in Grifondoro, anche se il capello, Hermione ci avrebbe giurato, l'avrebbe voluta smistare a Corvonero.
Sul sedile difronte Eva, sempre una Corvonero, Monica Kyolanski, la scrutava attenta, mentre le rivolgeva uno sguardo truce. Non aveva ben capito perchè non stava simpatica a quella ragazza, ma una cosa era certa: le incuteva un po' di timore.
Nel suo tour fino all'ultima carrozza, non poterono mancare anche i Serpeverde, così per un attimo incrociò gli occhi gelidi di Draco Malfoy e il sorriso strafottente di Diana Di Angelo, o come la chiama Ron, il vampiro, per via dei suoi denti canini.
Mentre era intenta nello spiare in ogni vagone, anche i nuovi piccolini abitanti di Hogwarts, era andata a sbattere contro una testa rossa.
"Granger, fa attenzione, o finiremo per cadere fuori dal finestrino"
"Scusami George" disse lei arrossendo leggermente.
"Ah, per questa volta non fa niente. Specie se ci permetterai di fare qualche festa quest'anno, senza fare la spia"
"Già, ben detto" disse Lee Jordan
Hermione sbuffò. Essere prefetti non era mai facile. Guardò i volti supplichevoli di Ron e Harry e si convinse a scuotere la testa con un cenno positivo.
"Comunque Hermione, c'è una cosa che dovresti sapere" disse George avvicinandosi all'orecchio della grifondoro e continuò "Non sono George, sono Fred".
Touchè, per la seconda volta.


NOTE DI UN SOGNATORE: Bene ragazzi, eccoci al primo capitolo! Fatemi sapere cosa ne pensate, e, ci tengo a precisare, le iscrizioni non sono chiuse.
Baci! Al prossimo capitolo! 

 

 

  
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