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Autore: _Ala_    07/04/2009    3 recensioni
Inspirato al romanzo di David Almond
Quando Sasuke mi baciò la fronte e mi riportò in vita era buio fuori e noi due eravamo rimasti da soli.
- Che cosa è successo? - chiesi con voce tremante.
- Sei morto -
Impaurito, ma anche stranamente felice lo abbracciai stretto, e lui mi lasciò fare.
- È come se ti stessi aspettando da un sacco di tempo. Sapevo che saresti arrivato -
Mi sussurrò, le labbra sepolte tra i miei capelli biondi.
[Sasu/Naru]
[Naru/Saku]
Genere: Generale, Romantico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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riassunto

 

 
 
KIT’S WILDERNESS
 
CAPITOLO 7
 
"Tu che conosci il cielo
e poi conosci me
le sai le mie paure
mi sa che sai il perché.
Io non conosco il cielo
farò come potrò."
Ligabue
 
 
Inghilterra, Stoneygate
Ottobre 2003

 
 
 
 
Davanti alla chiesa si stava già formando una piccola folla di gente che aspettava di entrare.
Si adattavano perfettamente alla chiesa in questione, silenziosa e cupa.
Eretta in mattoni grigi che si consumavano al rumore del vento, la chiesa di Saint Andreas era nata insieme a Stoneygate centinaia di anni fa, era stata una chiesa molto frequentata ai tempi in cui i minatori ancora scendevano nelle miniere, si erano celebrati battesi, matrimoni e funerali.
Dopo circa mezz’ora in cui aspettavamo fuori cominciai a chiedermi perché non aprissero le alte porte.
Dopotutto era ora, ed era chiaro che altra gente non sarebbe arrivata…mi ero accorto che i presenti erano piuttosto a disagio, e non si parlavano fra loro.
Mi resi conto all’improvviso del perché: questa gente non conosceva la signora Uchiha.
C’era mezza città, ma nessuno di loro era in rapporti stretti con lei.
Una minoranza era composta da conoscenti, da persone che abitavano (o avevano abitato) vicino a lei e si sentivano in obbligo morale di essere presenti al suo funerale.
La restante parte si divideva in chi conosceva la storia della signora Uchiha, o meglio dire della sua famiglia, da chiacchiere e pettegolezzi e ne aveva pena, e chi l’aveva udita dalla suocera o dai giornali e si era presentato in veste di spettatore curioso.
Disprezzavo profondamente questi ultimi, che si permettevano di intervenie nel dolore di una famiglia solo per confermare la loro visione della storia, o per seguire in diretta la prossima puntata di un pettegolezzo da sala di aspetto di un parrucchiere.
Sapevo che prima di cominciare la funzione la famiglia del defunto si sistemava in piedi davanti alla porta della chiesa e riceveva le condoglianze di chi entrava…mi chiesi chi sarebbe stato presente oggi.
Sakura mi stava accanto in silenzio, e ci stringevamo la mano, la sua era fredda, cercai di coprirla completamente con la mia, molto più calda. Mi sorrise, ma era un sorriso un po’ tirato, che non riusciva a nascondere la sua agitazione.
- Hey, tranquilla. -
Lei annuì e fece un sospiro.
- Sono calma, ok, sono calma Naruto-kun. -
Proprio in quel momento aprirono le porte della chiesa.
Io e la ragazza ci scambiammo uno sguardo di profonda intesa; avevamo fatto in modo da restare per ultimi, in modo da poter scegliere cosa fare e dove sederci, ma mentre osservavo il lento scorrere della fila mi chiesi se avessimo fatto bene. Forse saremmo dovuti entrare per primi, per affiancarlo e stargli accanto nell’ascoltare questa serie di persone di cui non gli importava, di cui, molto probabilmente, aveva paura.
Facevamo un passo al minuto, e ancora io non riuscivo a capire chi c’era ad aspettare le condoglianze…poi finalmente fummo alla porta.
Era tenuta aperta da un bambino, un chierichetto vestiti di bianco, e nel vedere Sakura fece un mezzo sorriso. Forse si conoscevano, o forse era solo un ragazzino educato, non lo sapevo, e non mi importava.
Mi chiesi perché, in un momento come questo stavo li a riflettere su qualcosa di così insignificante…
Tornai a rivolgere la mia attenzione al funerale, l’odore di umido e di chiuso misto al profumo di cera tipico delle chiese mi arrivò improvvisamente alle narici, era molto forte, e mi piaceva.
Mi ritrovai mezzo cieco all’interno della chiesa.
Spostai il mio sguardo lungo le poche persone rimaste ancora in fila davanti a me.
Al termine della fila c’era una figura alta e scura.
Sasuke Uchiha appariva ancora più alto e massiccio chiuso in quella chiesa senza luce.
Mi appariva strano, praticamente sconosciuto adesso, con addosso un completo nero che intuii essere lo stesso che aveva messo al funerale di sua sorella, meno di un anno fa. Si era legato i lunghi capelli scurissimi in una coda alla base della nuca e il viso appariva più libero, più dolce quasi.
Da quando lo conoscevo non era cambiato molto.
Era stato un ragazzino alto ed elegante, che aveva sempre addosso una maglia nera con la scritta Megadeath in bianco. Adesso si era ulteriormente alzato, e si era fatto anche più grosso. Per grosso non intendevo grasso o tozzo, era assolutamente proporzionato e la sua massa era definita in spalle larghe e muscoli, a incontrarlo da solo in un vicolo probabilmente avrei avuto paura.
Sollevò lo sguardo e i nostri occhi si incontrarono. Erano torvi e cupi, così scuri che non riuscivo nemmeno a distinguere la pupilla dall’iride.
Non mostrò la minima emozione nel vedermi, non aveva mostrato nessuna emozione per tutto il tempo.
- E’ diverso dal funerale di Chiyo, - mi disse Sakura mentre l’Uchiha tornava a osservare l’uomo che aveva davanti e che gli stava sviolinando addosso quanto fosse dispiaciuto per la morte di sua madre.
- Allora si vedeva che stava male. -
Pensai che in tutti questi mesi aveva dovuto imparare a essere freddo, a mostrarsi vuoto, insensibile.
- Quando arrivo da lui lo abbraccio, - disse Sakura all’improvviso.
- Non si ritrarrà. -
Pensai un secondo a quello che mi aveva detto e annuii.
- Sta solo attenta a non stringerlo troppo, o gli farai male se becchi qualche livido. -
Lei si girò di scatto a guardarmi - a questo non ci avevo pensato… -
Mentre ci avvicinavamo parve sempre più titubante, quando ormai mancava solo un a persona mi sussurrò nell’orecchio.
- Forse non dovrei.. -
Mi chinai verso di lei e le mormorai nell’orecchio: - abbraccialo, Sakura-chan. -
L’uomo che avevamo davanti apparteneva al primo gruppo, si scostò subito.
Sasuke dopo quel unico sguardo non ci aveva più rivolto nemmeno un’occhiata.
Ora, per un solo istante, mi guardò negli occhi, poi Sakura si sporse con naturalezza, e prima che lui anche se ne accorgesse lo abbracciò.
Per un istante parve che il ragazzo non sapesse assolutamente cosa fare. Rimase immobile, con le braccia scostate dal corpo di Sakura, poi mi guardò negli occhi.
I suoi erano pieni di confusione, aveva addirittura la bocca un po’ aperta. Gli feci un mezzo sorriso mesto, la mia ragazza si scostò e lui abbassò lo sguardo su di lei.
- Mi dispiace per tua madre, Sasuke. - disse Sakura con voce bassa, piena di sincera tristezza.
Lui era fermo, e non reagì alle sue parole, mi chiesi se avrebbe fatto finta di non conoscerla, ma come poteva farlo? Un tempo noi tre eravamo stati inseparabili.
Mi sentivo così pieno di malinconia a ripensare a quei giorni…erano i giorni del sole e della gioia della innocenza.
Sasuke nascondendomi le sue dolorose verità mi aveva come protetto, mi aveva lasciato credere in un mondo in cui un uomo, un padre, è capace di cancellare i suoi sbagli e smettere di massacrare suo figlio. Sospirai, poi Sakura si scostò e io feci un passo in avanti.
Quando fui davanti a lui mi puntò gli occhi addosso, li sentivo scavarmi l’anima.
Eravamo molto vicini, il luogo era buio e il soffitto così alto da darmi un senso di claustrofobia.
-Ciao Sas’ke..- mi morsi un labbro, dopo l’altra sera mi sembrava quasi ridicolo dirgli che mi dispiaceva per la morte di sua madre. Non sapevo come comportarmi, inaspettatamente fu lui a cavarmi dall’imbarazzo.
- Senti, evitami i convenevoli. -
- Mi dispiace. - Dissi solo.
Sasuke abbassò gli occhi e fece una specie di ghigno sarcastico , - ma che novità. -
Mi sporsi verso di lui e lo rimproverai a vece bassa, - non fare lo stupido, mi dispiace sul serio. -
Sollevò gli occhi di scatto con un gesto nervoso e guardò oltre le mie spalle, poi fece un passo indietro e annuì.
-Volevo cercarti ieri, ma poi…ho pensato che se non volevi farti trovare non ti avrei trovato, così sono stato buono ad aspettare oggi. -
Sollevò le sopracciglia in un gesto stupito.
- E perché volevi cercarmi?-
Rimasi un attimo spiazzato, eravamo molto vicini così sussurrai, sentendomi anche un po’ in imbarazzo.
- Beh…per non lasciarti da solo. -
Lui indietreggiò ancora, come se gli desse fastidio la vicinanza fisica, e rimase zitto.
- Emh, allora…come stai? - Mi pentii subito di quella domanda così cretina, perché lui colse al volo l’opportunità di tornare sarcastico.
- Benissimo, davvero, dopo la sepoltura vado a un rave. -
- Ok, scusa, era una cosa idiota da dire.-
- Già, - concordò lui, sempre ironico.
Stettimo un minuto in silenzio, poi Sasuke si voltò guardare Sakura, che stava un po’ discosta da noi, e fingeva di non ascoltarci, si passò la lingua sul labbra inferiore e si mise le mani in tasca.
- E oggi perché sei venuto? - Mi chiese a mezza voce, in una sorta di grugnito. Appariva una domanda così strana che non seppi cosa rispondere.
-Ah, già, - fece poi, sostituendo alla aria un pò rozza di prima un’espressione molto più sveglia.
- Per risolver anche questa.-
Inclinai la testa di lato e gli rivolsi uno sbuffò scocciato, - se puoi finirla con le sfrecciatine…-
Emise una specie di basso ringhio, poi aggiunse aggressivo, - e perché dovrei?-
Nella mia voce c’era una traccia di rabbia che non mi curai di cancellare.
- Perché io non ti ho fatto niente! -
- Ah no? -
- A cosa ti riferisci questa volta? - chiesi, stufo del suo atteggiamento.
- Lo sai, potresti arrivarci anche da solo! - Esclamò con un ringhio.
Sospirai, e chiusi gli occhi passandomi una mano sulla faccia.
- Sasuke…- feci, già esasperato.
Aspettai la sua nuova accusa a occhi chiusi, con il capo buttato all’indietro, ma lui non disse nulla. Aprii gli occhi e lentamente tornai a guardarlo.
Aveva abbassato lo sguardo sui suoi piedi, quasi imbarazzato dalla noia che aveva sentito nella mia voce.
Sakura mi rivolse un’occhiataccia, poi tornò verso di noi. Posò una mano sul braccio dell’Uchiha che la guardò con gli occhi socchiusi e si scostò.
- Ragazzi, devono cominciare, - disse lei, fingendo di non accorgersene.
Lui chinò di nuovo lo sguardo, con un unico movimento indifferente mi diede la schiena e fece per raggiungere la prima fila, la sbirciai, aspettandomi di vedere suo padre già seduto al suo posto, invece era completamente vuota. La cosa mi stupì, ma in fondo neanche troppo.
Lo afferrai per un braccio e gli dissi, - veniamo lì con te? -
Lui parve stupito, poi fece per dire qualcosa e dalla sua faccia intuii subito che era un ‘no’.
Poi i suoi occhi si posarono sui miei.
Ci guardammo, cercai di tenere fisso il mio sguardo, il suo era pieno di incredibile umiltà. Esitò un attimo, poi annuì e chinando lo sguardo raggiunse la prima panca.
Sempre stando attento a non guardare ne me ne Sakura scivolò per primo sulla panca completamente vuota, e si sedette praticamente al bordo opposto.
Io mi misi subito accanto a lui, e Sakura di fianco a me.
Tutti e tre sollevammo il viso verso il prete, che a passo lento e solenne stava salendo sull’altare.
 
 
 
 
 
Ed ecco un altro capitolo, sono contenta di me; riesco ad aggiornare questa fic a ritmo relativamente veloce, ed è l’unica tra quelle che pubblico con cui ciò mi riesce! ^^
Non ho molto da dire, quindi ringrazio direttamente tutte le persone che leggono e tutte quelle che mi hanno aggiunto ai preferiti.
Un abbraccio specialmente a:
Quistis18 (Già, questa fic è praticamente TUTTA deprimente, ma prima della salita bisogna cadere in basso, no? E purtroppo il funerale sarà tutto tranne che tranquillo^^), Capitatapercaso (Hai ragione, e questo è un punto su cui mi soffermerò spesso: tutto quello che Sasuke è, tutto quello che è diventato, è successo proprio perché troppa gente ha ritenuto più facile chiudere gli occhi!), Rosa_elefante (Io ADORO Cime Tempestose, si può dire che è uno dei miei libri preferiti, forse il mio modo di scrivere ne è stato inconsciamente condizionato? Comunque grazie, era una delle cose più belle che potessi dirmi XD), Kagchan (Grazie per i complimenti, comunque, le tue "sensazioni" sono azzeccatissime. E’ proprio da questo punto che le cose inizieranno a muoversi sul serio!)
Un bacio anche a Nikynaa (Ti consiglio il libro, e sì, Sasuke è proprio un fattone^^, ora speriamo che arrivi Naruto a risolvere tutto!) e Erre ( Che bello trovare qualcuno d’accordo con me!! Effettivamente Naruto così studioso ecc mi sa un po’ strano, ma per la trama del libro ho dovuto adattarmi!), scusate se non ho risposto bene ai vostri commenti dello scorso capitolo, di solito è una cosa che tengo molto a fare!
Grazie a tutti
_Ala_
   
 
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