Prima di lasciarvi alla
lettura, vorrei farvi notare
che i fatti narrati in questo capitolo (e anche quelli del prossimo, in
realtà)
si svolgono nella stessa giornata di quello precedente
Quando Hoseok si
svegliò, la mattina dopo quell'orribile
giornata, pensò che tutto quello che era successo fosse
stato solo un
bruttissimo incubo. Quella certezza era dovuta dal fatto che ad averlo
strappato dalle braccia di Morfeo era stata la percezione di un
movimento e di
un corpo accanto al suo, steso sul materasso. Non poteva essere altri
che
Yoongi, pensò, e per questo si girò dalla sua
parte, allungando un braccio per
circondare così la sua figure sottile. Gli si
avvicinò, tanto da affondare il
viso sul corpo caldo dell'altro e inspirare profondamente, riempiendosi
i
polmoni di quello che credeva essere il suo profumo e mugolando
soddisfatto.
Quello stato di beatitudine raggiunto con quei semplici gesti fu
brutalmente
disintegrato dalla voce profonda di Namjoon e dal suo "Ti piacerebbe"
borbottato in malo modo. A quel punto Hoseok si ritrovò
costretto ad aprire gli
occhi con fatica, dopo averli strizzati un paio di volte. Si accorse
così che
il suo braccio non aveva affatto circondato la vita di Yoongi, come
credeva,
bensì era andato a posizionarsi sul cavallo del suo migliore
amico, che non era
steso accanto a lui ma si era messo seduto con la schiena appoggiata
alla
testiera del letto. Disgustato, Hoseok si limitò a guardare
Namjoon con una
faccia stralunata, cercando di pensare al modo migliore per chiedergli
cosa
diavolo stesse facendo sul suo letto, in mutande. Namjoon, a sua volta,
lo
stava guardando con le sopracciglia inarcate, perplesso.
"Se ti sei reso
conto di quello che sta succedendo
perché accidenti non hai ancora spostato quel maledetto
braccio da lì?"
Hoseok,
essendosi appena svegliato, riuscì a metterlo a fuoco
solo dopo qualche istante. Ancora stordito cercò di
rispondergli, con scarsi
risultati. Si schiarì la gola e a quel punto
riuscì a parlare "Sono troppo
sconvolto per muovermi"
La sua voce era
ancora troppo roca. Yoongi qualche giorno
prima gli aveva detto che gli piaceva la sua voce
di mattina, quando era appena sveglio. Cercò di
soffocare ogni pensiero di
quel tipo e di concentrarsi sul suo amico che, con l'estrema grazia che
da
sempre lo caratterizzava, lo prese per il braccio e malamente lo spinse
via,
facendolo tornare dalla sua parte del materasso a due piazze e
aggiungendo
ironicamente "Non c'è di che"
Dopo essersi
ritrovato steso sulla schiena, Hoseok si fece
forza coi gomiti per tirarsi su e mettersi seduto anche lui, proprio
come
Namjoon, appoggiato alla testiera del letto. Ancora confuso da tutta
quella
situazione, si guardò un attimo intorno e poi
ritornò sull'altro e riuscì a
chiedere, stavolta con la sua voce normale "Che ci fai qui?"
Namjoon
sbuffò una risata "Non sei contento di avermi
sul tuo letto?"
"No" Hoseok
sbadigliò e si stiracchiò pigramente e
poi aggiunse "Non mi fraintendere. Platonicamente ti amo, lo sai, ma
averti tra le mie coperte, in mutande, non è esattamente il
sogno della mia
vita"
Vedere l'amico
rimanere impassibile alle sue solite battute
sulla loro immaginaria relazione gli fece capire il perché
si trovasse lì in
quel momento. Non che non gli facesse piacere, era ovvio che gli era
grato per
l'aiuto che gli aveva dato quella notte e gli era grato anche per la
preoccupazione che dimostrava in quel momento, ma questo non cambiava i
fatti.
Era stato un idiota, era vero, ma non aveva ancora voglia di parlarne.
Non
aveva voglia di spiegare a nessuno quello che era successo, l'unico a
cui
doveva e voleva dare delle spiegazioni era Yoongi. Non sapeva ancora
quello che
avrebbe dovuto dirgli ma era certo che lui fosse l'unico con cui doveva
parlarne. Per la sua sanità mentale. Sicuramente, non tirare
fuori la questione
con altre persone lo avrebbe aiutato a mantenere la calma che aveva
ritrovato
dopo aver dormito. Innervosirsi lo portava solo a parlare a sproposito
nei
momenti meno opportuni e a perdere il controllo. Con Yoongi ne aveva
già poco,
non era il caso di peggiorare la situazione solo perché era
pazzo. Non più di
quanto avesse già fatto, almeno. Per questo, quando Namjoon
gli chiese
"Non mi vuoi dire che cosa è successo ieri?" si
ritrovò costretto a
non fiatare e scuotere semplicemente la testa, senza guardarlo e
stringendo le
labbra in una linea sottile.
Namjoon, allora,
sospirò e, proprio come lui, puntò gli occhi
in un punto indefinito davanti a sé "Dimmi solo se
è colpa sua"
Nonostante
tutto, Hoseok si ritrovò a sorridere appena, a
quelle parole "Nah. Colpa mia. Ho dato di matto e non sono stato molto
carino"
E con queste, di
parole, fece ridere il suo amico "Tutto
regolare allora. Sarà solo difficile spiegarglielo"
"Già"
Per evitare di
rovinarsi l'umore cercò di cambiare discorso,
scherzando "Dovrò temere l'ira di Jin hyung secondo te?"
l'esperimento fallì quando l'espressione di Namjoon si
rabbuiò, dicendogli
"Non credo sia tu a dover preoccuparti di questo"
Hoseok
inarcò le sopracciglia, sorpreso. Rimanendo seduto, si
girò, in modo da affrontare e guardarlo e studiarne il volto
"Che hai
combinato?"
La voce di
Namjoon si fece stridula "Niente!"
Hoseok gli
avrebbe riso in faccia se non fosse stato il buon
amico che effettivamente era "Hai proprio la faccia di uno che non ha
fatto niente"
A quel punto
anche l'altro si girò e lo affrontò e, iniziando
a gesticolare freneticamente, sempre con voce stridula,
iniziò "Io non lo
so che diavolo è successo, ok? Prima lo stavo ignorando per
evitare di parlarci,
dopo di che ci siamo baciati un paio di volte e poi se n'è
andato dicendo che
non mi sopporta. Come se lui non fosse insopportabile quando ci si
mette"
Hoseok,
stoicamente, rimase impassibile a quella rivelazione.
In un momento diverso probabilmente avrebbe iniziato ad esultare dalla
felicità,
come la ragazzina che in fondo in fondo era, alla notizia del bacio che
tanto
attendeva tra quei due, ma ora a premergli era altro. Ridusse gli occhi
a due
fessure e chiese "Quindi sei qui perché non vuoi andare di
là ed
affrontarlo da solo, vero?"
Namjoon non gli
rispose. Si limitò a ridurre gli occhi a due
fessure a sua volta e a guardarlo per un po', prima di cedere e
sbottare un
"Ti odio"
"Non attacca
questa volta" si alzò dal letto e si
diresse verso l'armadio e, mentre sceglieva attentamente cosa indossare
quel
sabato, senza dover usare uno dei suoi completi eleganti,
continuò "Ho già
un ragazzo a cui pensare, Jin hyung è tutto tuo. Non me lo
agitare troppo che
gli devo chiedere un favore più tardi"
Mentre si
abbassava per tirare fuori uno dei suoi cardigan
dal ripiano più basso del suo armadio, sentì
Namjoon dirgli "E io come
devo fare?"
"Sii chiaro. O
cambia casa"
Non voleva
essere antipatico col suo amico. Voleva aiutarlo,
voleva stargli vicino o fare qualsiasi cosa di cui avesse bisogno ma il
problema era che, finché Namjoon non si fosse arreso alla
realtà delle cose,
lui avrebbe potuto fare ben poco. L'unica cosa che poteva fare era
quella che
effettivamente aveva già fatto, ovvero cercare di fargli
capire che non serviva
a niente pensare a come tragicamente potesse finire per lui prima
ancora di
sapere cosa c'era da iniziare. E se il modo con cui l'aveva fatto la
prima
volta non era servito a nulla, evidentemente ora servivano le maniere
più
pesanti. Per quanto le sue maniere potessero esserlo, ovviamente "Non
risolverai mai niente continuando a negare o a nasconderti. O ci parli
chiaramente o cambi casa"
Dopo aver preso
dal suo guardaroba tutto quello che gli
serviva, si girò verso il letto e a quel punto vide Namjoon
guardarlo
stralunato "Cacceresti di casa me?"
Hoseok
posò con cura i vestiti sul comò e, dopo averlo
fatto,
mise su una smorfia indifferente e scrollò leggermente le
spalle "Non
posso buttare fuori di casa il migliore amico di Yoongi. E poi lui
cucina.
Adesso esci di qui, devo rifare il letto e poi andare a farmi una
doccia"
"Quindi io devo
aiutare te quando ti trovo mezzo
moribondo sul divano di casa ma tu non puoi
stare dalla mia parte?"
Respirò
profondamente e contò mentalmente fino a dieci,
cercando di portare aventi il suo intento di non innervosirsi "Io sono dalla tua parte. E' per questo che
ti sto dicendo di smetterla di nasconderti. Sono anni che ti vedo
farlo. Non
sei stanco di perdere tutte le occasioni che ti capitano?"
Namjoon si
alzò dal letto e, senza più guardarlo, si diresse
verso la porta della camera, dandogli anche una leggera spallata prima
di
lasciarla definitivamente.
Hoseok lo
guardò allontanarsi e, una volta rimasto solo,
sospirò. Ora avrebbe dovuto sistemare le cose anche col suo
migliore amico ma
la realtà era che non era affatto dispiaciuto. O almeno, non
era dispiaciuto
perché sapeva che quello che gli aveva detto lo avrebbe
fatto riflettere almeno
in parte, proprio come quello che Namjoon gli aveva detto la mattina
precedente
aveva fatto riflettere lui. Sperava solo che il suo migliore amico non
andasse
fuori di testa con la persona sbagliata come aveva fatto lui.
Prese un ultimo
respiro profondo per tentare di rimanere
davvero tranquillo e non mandare a monte il piano che aveva fatto per
il resto
della giornata -piano che conteneva già troppe incognite,
per i suoi gusti -la
prima delle quali era l'informazione che doveva scucire a Jin.
A parlare con
Namjoon ci avrebbe pensato in un altro momento.
---
Non sapeva bene
come aveva fatto a convincere Jin hyung ad
aiutarlo in tutta quella faccenda, davvero, ma comunque non aveva di
certo
intenzione di lamentarsi. Probabilmente era perché il
più grande era troppo
nervoso per quello che era successo con Namjoon e per questo, quando
gli aveva
chiesto "Hyung, puoi darmi l'indirizzo di Yoongi?" lui aveva grugnito
la risposta, diventando violento con il pezzo di carne che stava
cucinando in
quel momento, senza prestargli davvero attenzione. Non si
lasciò nemmeno
impressionare dal suo "Se l'offendi
di nuovo te lo taglio alla base" perché quella era
già la sua seconda
minaccia e ancora non aveva fatto nulla. In ogni caso, sperava proprio
che per il
più grande Namjoon avesse la precedenza e, all'evenienza,
menomasse lui. Soprattutto,
sperava davvero che Jin non avesse motivo di prendersela con lui
perché questo
avrebbe significato che con Yoongi, questa volta, sarebbe andato tutto
esattamente come doveva andare. Il fatto che ancora non sapesse in cosa
consisteva questo “come” non aveva ancora
importanza. L'importante era che
andasse bene, in un modo o nell'altro.
Quando si
ritrovò davanti alla porta dell'appartamento in cui
Yoongi viveva si fece per un attimo prendere dal panico.
Inspirò ed espirò con
calma un paio di volte e, come faceva sempre, dopo, per rilassarsi,
contò
lentamente fino a dieci. Tirò fuori dalla tasca il cellulare
e cercò di
specchiarsi alla meglio sullo schermo per sistemare i capelli. A quel
punto lisciò
cardigan, camicia e pantaloni e, solo dopo aver avuto la certezza di
essere a
posto, bussò con decisione sulla superficie e attese
pazientemente, con occhi
chiusi e un nodo alla gola.
Ad aprirgli non
fu Yoongi, come aveva intensamente sperato,
ma un altro ragazzo. Un altro bellissimo ragazzo che poteva
perfettamente
immaginare sulla copertina di una rivista o sotto i riflettori di un
palco
scenico. Ingoiò a vuoto, realizzando che sarebbe stato
più difficile del
previsto rimanere concentrato sul da farsi. Il ragazzo, invece, si
limitò a
fissarlo con aria di sufficienza e a chiedergli "Sì?"
Hoseok si
ritrovò costretto a respirare profondamente
un'altra volta. Gli faceva venire voglia di mettersi a piangere, tutto
quello. Poco
più di un mese prima avrebbe pagato oro per ritrovarsi in un
appartamento pieno
di ragazzi pronti a fare carriera tra gli idol. Non solo, si sarebbe
messo a
fare lo scemo esattamente come aveva fatto con Yoongi la prima volta
che
l'aveva visto, sperando che almeno un di loro ci sarebbe cascato, nel
tranello
e nel suo letto. In quel momento, invece, tutto quello che voleva era
che
quell'attraente, meraviglioso ragazzo lo portasse da Yoongi e gli
permettesse
di parlare con lui. Non che non si fosse soffermato a guardare lo
sconosciuto,
chiaramente. Era pur sempre un uomo e l'ultima volta che aveva
controllato i
suoi occhi funzionavano ancora perfettamente, solo che, oramai, Yoongi
aveva la
sua esclusiva. Che scopo poteva avere fare il cascamorto con un altro
se tutto
quello che voleva era tornare a casa con lui? A questo pensiero
riuscì a
trovare il coraggio necessario "Dovrei parlare con Yoongi. E' in
casa?"
Il ragazzo,
allora, inarcò le sopracciglia, sorpreso
"Non sarai mica il famoso Hoseok, vero?"
Il suo cuore
iniziò a battere all'impazzata. Sapeva che non
doveva farsi troppe illusioni, sapeva che poteva anche non voler dire
nulla, ma
il fatto che Yoongi avesse parlato di lui ai suoi coinquilini era
innegabile.
Cercò di concentrarsi sul suo braccio sinistro, per avere la
certezza di non
avere un infarto proprio lì, sulla soglia della porta
d'ingresso di casa di un
gruppo di futuri idol -il non volerci più fare l'imbecille
come avrebbe fatto
un tempo non voleva di certo dire poterci fare la figura dell'idiota
malataccio- e poi rispose "In persona"
Quando vide la
smorfia indefinibile sul viso dell'altro,
però, pensò che forse l'infarto non avrebbe
influito più di tanto sulla sua
reputazione all'interno di quell'appartamento. E infatti il "Dai suoi
racconti ti immaginavo diverso. Molto
diverso" dell'altro glie ne diede la conferma. Non sapeva
cosa volesse
dire ma era abbastanza sicuro che non fosse una cosa molto positiva per
lui.
Non se ne curò più di tanto, non quando Bellissimo
aggiunse "Lo vado a chiamare"
Era talmente
agitato che non riuscì a curarsi nemmeno della
porta che gli venne sbattuta in faccia. Cercò di pensare al
modo più brillante
per salutarlo, una qualsiasi battuta per rompere il ghiaccio, ma poi si
diede
del cretino pensando che, una battuta, non era esattamente quello che
ci voleva
dopo l'ultima cosa che gli aveva detto proprio il giorno prima. I suoi
pensieri
furono interrotti, comunque, dalla porta che, lentamente si riapriva.
Yoongi
creò una piccolissima fessura, tanto sottile che Hoseok
riuscì a intravedere
solo uno dei suoi begli occhietti, e non gli diede neanche il tempo di
farla, quella
battuta -se solo ce l'avesse avuta in mente.
"Che
cosa
accidenti ci fai tu qui?"
Hoseok
ingoiò a vuoto un'altra volta. Il suo tono di voce non
prometteva affatto una semplice chiacchierata. Non che fosse quello che
si aspettava,
ovviamente. Insomma, alla fine sapeva di essersi guadagnato tutto il
rancore
che l'altro ragazzo poteva avere a disposizione -e ormai aveva imparato
a
conoscerlo, sapeva che quel rancore poteva anche essere tanto.
"So che non mi
vuoi qui ma è stato Jin hyung a darmi
l'indirizzo. Voglio chiederti scusa, Yoongi"
"Infatti, non ti
voglio qui. Non sprecare il fiato. Ora,
se non ti dispiace, tutti i miei coinquilini mi stanno aspettando in
camera da
letto per un'ammucchiata"
Eh.
Se l'era
cercata, alla fine.
Yoongi fece per
chiudere la porta ma Hoseok, con uno scatto
felino che non sapeva nemmeno gli fosse possibile, lo fermò,
facendo resistenza
col palmo della mano che si era andato a posare su di essa "Yoongi, ti prego. Non volevo dire una cosa del
genere. Sai che non potrei mai pensare una cosa così su di
te"
"No Hoseok, non
lo so"
Stava facendo
forza anche lui e Hoseok dovette ringraziare
che Yoongi non fosse fisicamente molto prestante, altrimenti se la
sarebbe
ritrovata sbattuta in faccia di nuovo, quella dannata porta.
"Allora te lo
dico io adesso! Yoongi, ieri ero davvero
tanto nervoso e a volte mi capita di andare fuori di testa e di dire
cose che
normalmente non direi mai! No-"
"L'hai pensato,
però. Non c'entra niente il nervosismo,
tu pensi che io sia uno che va col primo che gli fa qualche moina,
ammettilo"
No, Hoseok non
aveva mai pensato nemmeno questo. Sapeva che
gli piaceva essere apprezzato ed elogiato, sapeva che quello era il
modo più
semplice per tenerselo buono, ma non credeva di certo che Yoongi fosse
uno
facile. Un bacio dato per dei complimenti sul colore della tinta per
capelli
non avrebbe significato nulla, se ci fosse stato -non erano
più dei ragazzini,
un bacio in una circostanza del genere non aveva grande importanza. E
la prima
volta era dovuto ricorrere all'aiuto di Namjoon e a dei trucchetti
assurdi per
farsi notare.
"Penso tante
cose di te ma fidati, tra queste non c'è
niente del genere"
Quando l'altro
ci mise più forza nel tentare di chiudere la
porta, Hoseok sbottò "Ero geloso,
ok?" e
funzionò, dato che
Yoongi smise di spingere e lui quasi perse l'equilibrio.
"Come?"
Hoseok si
ricompose ma comunque non si allontanò dalla porta,
parlando a bassa voce "Penso che ormai l'avrai capito che non sono
proprio
un campione in fatto di sicurezza e autostima, no? L'averti visto
così...affiatato con un
altro ragazzo, un
ragazzo così bello e sicuramente pieno di talento, come
immagino siano tutti
quelli che vivono con te, mi ha fatto andare fuori di testa" si
fermò un
attimo e quando riprese la sua voce si era fatta ancora più
bassa "E'
tutta la vita che mi sento dire che non valgo niente. Me lo dicevano a
scuola e
me l'hanno detto anche al college. A volte vengo sminuito addirittura
al lavoro
ed è successo anche ieri. Ormai so che non devo dare troppo
peso al parere
degli altri, ma del tuo mi importa veramente e ieri ho avuto
l'impressione che
in realtà la cosa non fosse reciproca"
Dovette fermarsi
e schiarirsi la gola prima di continuare
"Con questo non voglio dire che pretendo che tu mi ricambi o cose del
genere. Voglio solo dirti che non penso affatto quello che hai capito e
che va
bene se vuoi chiuderla qui"
Il silenzio che
seguì fu talmente tanto pesante che Hoseok
pensò di non poter reggere oltre. Sentiva il bisogno di
tornarsene a casa,
svuotare l'armadio e rimettere tutto a posto in maniera maniacale come
sempre
faceva quando si sentiva in quel modo. Distrutto, logorato, un casino
su due
gambe. Gambe che avrebbero ceduto presto, se non se ne fosse andato al
più
presto di lì.
"Ecco. Quello
che dovevo dire l'ho detto e...uhm. Sì. Mi
dispiace, Yoongi"
Si
staccò dalla porta e fece per girarsi e andarsene quando
l'altro la spalancò velocemente, rivelandosi finalmente alla
sua vista. Lo
sguardo di Hoseok fu irrimediabilmente attirato dai capelli di Yoongi,
diventati improvvisamente biondi "Mi farai venire il mal di testa con
tutti questi cambiamenti"
L'altro
però lo ignorò e si avvicinò,
guardandolo negli
occhi. Hoseok non riuscì a decifrare la sua espressione.
Senza dubbio era molto
seria.
"Non volevo
incontrassi i miei coinquilini"
Confuso, non
poté fare a meno di aggrottare le sopracciglia.
Non voleva fare la figura del deficiente proprio ora ma "Cosa
significa?"
Lo
guardò prendere un respiro profondo e mordicchiarsi appena
il labbro inferiore prima di rispondergli "Loro sono tutti
più belli di
me. Sembrano già dei veri idol. Credevo mi volessi solo per
questo e loro sono
tutti migliori di me. Pensavo ti sarebbero piaciuti di più e
che mi avresti
scaricato. E' per questo che ieri ti ho detto di aspettarmi in macchina"
Hoseok, stordito
e col cuore impazzito, sorrise leggermente,
incredulo, e incominciò a scuotere la testa "No Yoongi! Ha
smesso di
essere solo per quello dalla seconda volta che ci siamo incontrati,
quando ho
capito quanto cazzuto e intrigante tu sia! Dio, sono talmente pazzo di
te che
ti ho lasciato infrangere quasi tutte le mie regole! Non m'importa che
tu sia o
no un idol. Te l'ho già detto, io
voglio
te"
Lo vide
arrossire un pochino e Hoseok non seppe davvero cosa
lo frenò dall'avventarsi sulle sue labbra. Quando poi gli
sorrise, chiedendogli
"Ti piacciono anche così i miei capelli?" lo avrebbe
immobilizzato e
spogliato lì seduta stante.
Si
avvicinò e, proprio come aveva fatto il giorno del loro
mancato primo bacio, iniziò ad accarezzarli,
sistemandoglieli dietro le
orecchie "Li adoro. Li adorerei anche se avessero la ricrescita -ed
è una
cosa che solitamente non potrei mai tollerare, per cui fatti due conti"
Quando Yoongi
gli disse "L'ho cambiato ancora perché il
rosa mi ricordava troppo il nostro primo incontro da soli"
pensò che forse
aveva iniziato a credere che le cose si fossero sistemate un po' troppo
presto
ma, quando poi gli si avvicinò a sua volta e, dopo aver
appoggiato
delicatamente una mano sulla sua spalla, salì in punta di
piedi per
sussurrargli all'orecchio "Vuoi entrare?" ebbe la certezza di essere il
ragazzo più fortunato esistente sulla faccia della pianeta.
Gli
circondò la vita con le braccia e mise una delle mani
sulla parte bassa della schiena, facendolo avvicinare ancora un poco,
e, dopo
avergli sussurrato a sua volta un sì direttamente sulle
labbra, lo baciò
profondamente, come aveva desiderato fare da quella fatidica volta in
cui aveva
effettivamente capito chi fosse davvero Min Yoongi.
Si sarebbe dovuto poi ricordare di chiedere agli altri dove quelle lenzuola blu fossero finite, una volta tornato a casa. Sapeva che sarebbero state bene anche con i nuovi capelli biondi di Yoongi e che tutto doveva tornare al suo posto.
Lo
so, avevo detto
che per questa settimana non avrei pubblicato nulla e invece sono qui.
Eh, che ci volete
fare, sono una tipa volubile.
In realtà non è
neanche proprio colpa mia, è che sono letteralmente in balia
dei feels e non so
come gestirli, quindi eccomi qui a straparlare con voi.
Ebbene.
Su
questo capitolo
non ho molto da dire -in realtà ho provato a modificarlo
milioni e milioni di
volte ma più lo leggevo e meno mi piaceva quindi alla fine
mi sono arresa e
questo è il risultato, ma ok, non sto qui ad annoiarvi con
queste inutili
ciance- se non che era mia intenzione fin dall'inizio fare Yoongi
biondo -perché
sì, non contestate. Quando però ho iniziato a
scrivere mi è venuta in mente la
scena del terzo capitolo -quella del semi bacio tra lui e Hoseok- e
nella mia
testa è partito un bellissimo filmino e quindi mi sono
giocata la carta delle
sue innumerevoli tinte così.
L'avevo detto che
avrei straparlato stasera UU
Inoltre, volevo farvi una piccola sorpresa -magari a voi non importerà nulla ma va beh, io mi ci sono impegnata xD Per questa sera, in onore della ritrovata pace tra la Yoonseok, doppio banner!
Comunque,
questa
volta è andata così ma sappiate che prima o poi
una piccola pausa dovrò
prenderla, i capitoli pronti da pubblicare iniziano a scarseggiare :C
Come al solito, vi
ringrazio tutti, infinitamente, perché siete sempre
meravigliosi ♥
Buonanotte
a tutti, alla prossima ♥