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Autore: blu992    29/04/2016    7 recensioni
[Post season 4] [Sterek? Maybe.] [Parte Text!Fic]
Dai Capitolo 1
Stiles realizza di essersi alzato di scatto e di aver urlato quando sente le urla della ragazza che occupa il suo letto e che fino a tre secondi fa occupava anche metà della sua schiena.
- Tu chi diavolo sei? Cosa ci fai nel mio letto? Come sei entrata? Perché sei in casa mia?

Di Stiles che una mattina si sveglia e si ritrova in compagnia di una sconosciuta.
Genere: Commedia, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Volevo davvero aggiornare la settimana prossima, lunedì. Ma ormai sapete meglio di me che, più di voi, non vedo l'ora di pubblicare gli aggiornamenti.
Quindi eccoci qui.

Per i lettori affezionati...
Piccola sopresa nelle note finali!






(Ore 18:34) Arrivo. È già lì? SS
 

(Ore 18:37) Appena arrivato. SM 

 

Erano passati dieci minuti da quello scambio di messaggi e casa di Stiles era distante solo tre minuti di auto da quella del suo migliore amico. Calcolando che la smemorata aveva impiegato due minuti per togliersi la matita dai capelli, erano a quota cinque minuti. Gli altri cinque allora li aveva trascorsi fermo in auto fuori casa di Scott. Bene, benissimo. Ottima scelta starsene fuori un'abitazione in cui ci sono minimo due lupi che con i loro magici sensi sanno che sei lì a- 

- La smetti con queste seghe mentali ed entriamo? Sono passati cinque minuti, se non ti muovi entro da sola.  

 

Ecco. 

 

- Ehi, amico! Entrate. 

 

Scott gli aveva aperto la porta di casa con il suo solito sorriso da cucciolo dolce e smarrito, in cui Stiles vedeva anche un pizzico di comprensione. Li stava guidando verso il salotto, quindi lui era lì. Gli bastava entrare nella stanza e l'avrebbe rivisto. Facile, basta mettere un piede dietro l'altro e...Oddio è davvero lì. Stiles in quel momento è convinto di star vivendo senza un cuore perché ha appena visto il suo fare le valigie, uscire dal suo petto e tuffarsi su quella specie di lupo bastardo e affermare di essere nel posto giusto.  

 

- Ehi, ragazzino. Qualcuno ti ha tagliato la lingua o finalmente hai deciso di fare il voto del silenzio? 

 

Appunto. Lupo bastardo. 

 

- Tu invece sei sempre lo stesso idiota e hai ancora lo stesso palo su per il c- 

- Stiles! Comincia a sederti e poi litigate. Derek, lei è...beh per ora è Olympia. 

- Ciao, Derek. Sono la smemorata. Annusami e facciamola finita. 

- Ragazzina, non sono un cane. Siediti. 

Non lo sono nemmeno io, non darmi ordini. 

- Sentite, smettetela, non posso badare a tre di voi. Derek, fa quello che devi fare e dicci se ci capisci qualcosa almeno tu.  

 

Quelle cose sarebbero state sempre strane. Vedere esseri umani che si annusano come animali avrebbe sempre fatto un certo effetto a Stiles, forse anche più delle zanne. Se poi tra quegli esseri c'era anche Derek Hale, era tutt'altra storia. Si era alzato dal divano, con estrema tranquillità, si era avvicinato alla ragazza e ora era chino davanti a lei col volto all'altezza del suo. La stava solo guardando, dritto negli occhi. Se non fosse stato per il leggero aprirsi delle sue narici, Stiles avrebbe pensato che si fosse incantato a guardarla. Come biasimarlo poi, quella ragazza era stupenda, ma forse troppo piccola per il lupo. Non era nemmeno maggiorenne, non come Stiles. Stiles che, troppo imbambolato, era quasi sicuro di essersi perso qualco- 

- STILES! 

- Non urlare, SOURWOLF! 

- Ti ho fatto una domanda, due volte. Rispondi. 

- Non ho sentito. 

- Dio... Ti ho chiesto come l'hai trovata. 

- Nuda. 

- Non intendevo in che modo era quando l'hai trovata! Ma come! 

- La smetti di urlare? Mi sono svegliato ed era nel mio letto senza memoria, nulla di che. Il tuo naso animale ha sentito qualcosa? Dicci qualcosa di nuovo, sono stufo di ripetere questa storia. 

- Sento l'odore di Cora che prevale sugli altri, anche se ha qualche leggera variante che devo approfondire.  

- E come la devi approfondire? E quali sono gli altri odori? 

- Il tuo soprattutto, quello di tuo padre e di Lydia. E il mio. 

- Ma tu non la conosci, no? 

- Mai vista. 

- E tu, Olly? Ricordi qualcosa vedendolo? 

-No, Scott. Nulla. Chi è Cora? 

- È mia sorella. Le ho mandato una tua foto, ma dice di non conoscerti. 

- Come hai fatto a mandarle una sua foto? 

- Mentre tu eri perso nel paese delle meraviglie gliel'ho scattata col cellulare, genio. 

- Calmino, lupo. Mi dici come vuoi approfondire questa storia dell'odore? 

- Andrò da Deaton e farò qualche ricerca. Se so qualcosa vi faccio sapere. Posso andare? 

- Certo, grazie per essere venuto Derek. Ti faremo sapere anche noi se abbiamo novità, ti chiameremo. 

- Se non mi trovate sono al loft. 

Sei tornato in quella fogna? 

- Tu la tua di fogna non la chiudi mai?  

 

E aveva chiuso la porta. E Stiles si era lasciato sprofondare sul divano cercando di far finta di non esistere e di scoraggiare le domande che Scott stava per fargli. Ma era Scott e non avrebbe mai capito che avrebbe dovuto tacere.  

 

- Come stai, fratello? 

- Benissimo, non si vede? 

- Per niente. Non è andata male, no? È durato poco. 

- Il fatto che sia durato poco non lo rende meno una tortura. 

- Magari non dovremo rivederlo ancora. O almeno non toccherà a te farlo. 

- Forse hai ragione. Asp- Olly? Che ti prende? Perché tremi? 

 

La ragazza se ne stava seduta su una delle poltrone, accovacciata con le gambe tirate verso il petto. Stiles non ha nemmeno il tempo di abbassarsi per posarle una mano sulla testa che lei la alza e fissa il suo sguardo nel suo. Uno sguardo oro brillante. Scott in meno di un secondo spinge il suo migliore amico lontano e afferra la ragazza per le spalle, intimandole di calmarsi e di spiegare a parole quello che le sta succedendo. Lei prende dei forti respiri, lo sguardo sempre fisso in quello di Stiles e poi finalmente parla. 

 

- Ho ricordato dove abito. Cioè non proprio...so com'è fatta casa mia. 

- Ce la fai a descriverla?  

- È...grande. Ha un portico davanti dove teniamo sempre due sedie in estate. È a due piani, tutta bianca. Ci sono un sacco di finestre con i fiori celesti. Fiori molto piccoli. Tutto intorno ci sono alberi, su uno c'è anche una casetta. Non ricordo altro. 

- Ok, è già un inizio. Potrebbe essere una casa nella riserva, se sei di Beacon Hills. Fiori celesti, pareti bianche. Ok, possiamo anche metterci a cercarla. Non ne ho mai viste da queste parti, ma forse è nella parte più interna dove siamo stati poche volte. Tu cosa dici, Stiles? 

- Si. Si, possiamo cercarla. Posso fare una ricerca su fiori piccoli e celesti che possono crescere con questo clima e da queste parti. Possiamo prendere anche una mappa dall'ufficio di papà. Non conosciamo bene la riserva, ma potrebbe esserci di aiuto. 

- Derek conosce bene la riserva. 

- Scott... 

- No, ascolta. Andremo noi lupi a perlustrare la zona, non lo vedrai. Ma ci serve, Stiles. Lo sai. 

- Ok organizz- 

- Voglio venire con voi! 

- Olympia, non credo sia il caso. Sei la più piccola, potrebbe succederti qualcosa. 

- E tu non sei il mio Alpha. Ho ricordato questa cosa appena ho visto quel tipo. Dove va lui, vado io. E mi dispiace, Stuart, ma verrai anche tu. Mi sono calmata solo per il tuo odore prima, e mi sono davvero spaventata. Quindi poche storie, lascia i tuoi drammi amorosi a casa e sta zitto. 

- Punto primo: Io non ho drammi amorosi. Punto secondo: Non ti permettere di dirmi cosa devo fare. Punto terzo: Cosa significa che hai ricordato appena l'hai visto? Non potevi dirlo prima? 

- Stavo cercando di mantenere la calma mentre mi annusava. Mi fa paura quell'energumeno, non volevo rischiare di farmi aprire la gola. E comunque il dramma ce l'hai, non è difficile capire l'odore di un sentimento così forte. Capisco che tu non voglia vederlo perché lui, ovviamente, non ricambia, ma si tratta della mia vita e della mia memoria che vorrei indietro. E sono capitata in questo branco di pazzi, quindi siete la mia unica possibilità.  

- Scott, io vado a casa. Tienila con te fino a stasera. Quando sto per addormentarmi la riaccompagni. Non voglio vederla. 

 

Quando è troppo, è troppo. Stiles riusciva a pensare solo a come rubare le scorte di strozzalupo dalle scorte del dottor Deaton per farci un dolce da ficcare giù per la gola di quella ragazza odiosa e vederla crepare davanti ai propri occhi. Era furioso. Quelle parole, le stesse che ripeteva a se stesso da circa un anno. Lui, ovviamente, non ricambia. Lo sapeva, Stiles. Lo sapeva benissimo, non c'era bisogno di ricordarglielo senza un minimo di tatto.  

Nello stesso momento in cui aveva capito di non odiare quel bastardo, aveva capito anche che non avrebbe mai avuto speranze. Quel giorno si stavano allenando nella radura, poco lontano da villa Hale, e Stiles se ne stava seduto sotto un albero a sfogliare dei vecchi volumi che gli aveva prestato il veterinario. Era così immerso nella lettura che non si era reso immediatamente conto della figura seduta affianco a lui, appoggiata allo stesso tronco. Perciò quando gli disse È quasi buio, dovresti smettere di leggere o diverrai cieco, alzò la testa dal libro di scatto guadagnandosi un terribile capogiro e un mezzo infarto. Ricorda di averlo coperto di insulti, come al solito, ma la reazione del lupo fu diversa. Perché non gli ringhiò a pochi centimetri dal viso, come suo solito, ma appoggiò la testa all'indietro, sul tronco, e si lasciò andare ad una risata. Derek Hale, una risata. Stiles ricorda poco di quelli che successe dopo, però. Ha un ricordo vago di Derek che gli dà un leggero schiaffo sulla nuca e che si alza, forse per tornare all'allenamento. Dopodiché è il buio, ricorda solo il battito accelerato del suo cuore e il respiro corto. Oggi potrebbe dire che quel momento ha segnato il definitivo crollo della sua sanità mentale. Perché bisogna solo essere pazzi per innamorarsi di Derek Hale.  

Stiles, ora seduto di nuovo sul suo letto, pensa a quanto sarebbe stato facile innamorarsi di una persona normale. Di un umano come lui. A quanto sarebbe stato facile anche se non fosse stato corrisposto. Pensa a quanto sarebbe stato semplice non essere circondato da amici che annusano le tue emozioni e che, giorno dopo giorno, si sono avvicinati a te, con sguardo  chi dispiaciuto, chi di comprensione. Stiles vorrebbe solo essere un adolescente come gli altri, con le proprie pene d'amore, e vorrebbe struggersi a guardare l'oggetto dei suoi desideri da lontano, essendo sicuro che quest'ultimo non sa nemmeno della sua esistenza.  

Invece deve convivere con la consapevolezza che tutti sanno, che tutti lo sentono e che, ovviamente lo sente anche lui. Che l'ha sentito anche quel pomeriggio a casa McCall.  

Ci ha provato, davvero, a tenera a bada il cuore, la sudorazione, e ci stava riuscendo fino a sei mesi prima. Vederlo quasi tutti i giorni stava abituando il suo cuore a non perdere più battiti. Ma quel pomeriggio, vederlo dopo mesi e mesi, era stato davvero un colpo di cannone nello stomaco. Già il solo saperlo a casa di Scott gli aveva fatto quasi venire un attacco di panico.vederlo lì, parlargli, era stata davvero una tragedia. E il colpo di grazia gliel'aveva dato quella ragazza che non sapeva tenere a bada la lingua.  

Stiles vorrebbe solo addormentarsi e sperare che Derek abbia un po' di cuore e che lo lasci in pace; che, essendo a conoscenza dei suoi stupidi sentimenti, gli dia un po' di meritato respiro e che lo eviti se proprio non ricambia. Invece quel lupo bastardo non ha il minimo rispetto per i sentimenti altrui, o forse gode nel vedere le persone soffrire per sentimenti che lui non considera minimamente. Perché ora, nonostante Stiles sia convinto che la puzza delle sue lacrime si senta dalla strada di fronte casa sua, è nella sua stanza dopo essere entrato dalla finestra e lo fissa senza espressioni sul volto.  

 

- Campanelli? Bussare con le mani sulla porta? Ululare sotto le finestre? Uno squillo? È così difficile per te usare almeno uno di questi mezzi per annunciare il tuo arrivo? 

- Mi serve il tuo computer. 

- Non ti serve proprio niente. Va da Scott. 

- Ero lì, ma ho notato che quella ragazza è con lui ed era particolarmente turbata prima quando mi ha visto, non volevo peggiorare la cosa.  

- Va in un Internet Point. 

- Ormai sono qui. 

- Dio! Fa quello che devi fare e non rompere. Lasciami dormire. 

 

L'educazione, questa sconosciuta. È così difficile dire grazie? Stiles a volte dice grazie anche quando dovrebbe dire prego. Beh, questo forse è perché è distratto, ma sono dettagli. Invece Mister Simpatia si è solo seduto alla sua scrivania, gli ha dato le spalle e ha cominciato a fare la sua ricerca. Senza nemmeno scusarsi per aver interrotto il suo pianto, senza chiedergli perché stesse piangendo. Se fosse stato ferito? Se piangeva perché qualcuno gli aveva sparato in una gamba?  

 

- Stai bene? 

 

Oh. Questo non se lo aspettava. 

 

- Benissimo.  

 

E questa era una bugia. 

 

- Hai mentito. Lo sento. 

- Lo so che lo senti. Ma non voglio parlarne. Fa la tua ricerca e va via. 

- Ok.  

 

1-0 Per Stiles.  

 

- Lo so che dev'essere pesante per te avere una sconosciuta in casa all'improvviso.  

- Bravo. Quindi tienila con te, a quanto pare le stimoli la mente.  

- Ma la faccio anche trasformare. Tu no. 

- Già. Mi usa come camomilla a quanto pare.  

- Ti usa come ancora. 

- Non l'avevo vista da questo lato. Beh, le regalo una mia sciarpa e la mando da te. Odore e ricordi. Starete bene.  

- Lei non è d'accordo. Vuole stare anche con te. 

- Bene, il cane si è affezionato. 

 

 

Bene, dopo questa costruttiva conversazione, Stiles può anche addormentarsi. Parlare con la schiena di un lupo è stato molto rilassante. Così rilassante che si sente i nervi a fior di pelle e non vede l'ora che Derek lasci la sua stanza. 

 

- Stiles? 

- Mh. 

- Scott ha organizzato una perlustrazione per domani mattina nella riserva.  

- Dov'è il ma? 

- Io non ho mai visto altre case lì.  

- Nemmeno io. Andremo più a nord. Novità da Cora? 

- No, l'ho sentita solo oggi pomeriggio. Deaton ed io abbiamo una teoria, ma mi servono altri dati per confermarla. 

- Cioè? 

- Poi ve lo dirò. Ora vado. Dico a Scott di riaccompagnarla? 

- Ok.  






Ero stata poco credibile con la scritta Sterek: maybe, lo so. 


La sorpresa?
Avete presente l'altra mia storia appena conclusa? Si,
TANGLED. Beh, già è stato difficile abbandonarla, poi ci si mette qualcuno che mi chiede almeno un'altra piccola OS e... Ho deciso di scriverla. In realtà è già in fase di cosrtuzione ed è già abbastanza lunga, ma la pubblicherò quando mi scoccerò di scrivere di quei miei due Sterek. Non tra molto, don't worry!

Per chi non sapesse di cosa sto parlando, beh, andate a leggere Tangled, sciagurati! Disonore su di voi!

Ok, scherzi a parte, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Il ritorno del Sourwolf! <3

   
 
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