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Autore: Mayth    29/04/2016    2 recensioni
In cui Erik lavora come commesso in un negozio di elettronica e Charles è il suo peggiore (o forse migliore) cliente.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Erik Lehnsherr/Magneto, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Atto sesto.
 
Siccome la pausa pranzo di Erik non è eterna, e siccome uscire dal fresco conforto procurato dalle mura che lo circondano e lo proteggono dai raggi solari sarebbe una follia, il luogo che più gli fa comodo per trascorrere i sostanziali quarantacinque minuti di pace è il fast-food a qualche piano più in su. Durante gli anni persi lavorando al Magnus, Erik deve ammettere di essersi arbitrariamente affezionato ai mezzogiorni trascorsi nello schifo dei cibi fritti e potenzialmente cancerogeni. Un po’ come ci sia affeziona, volente o nolente, a quel componente di un gruppo di amici che impellente nutre il bisogno di dover raccontare una battuta («Ehi, ma l’avete mai sentita questa?») che farà ridere solo chi è affetto da un grande senso di pietà nei suoi confronti. Ossia, non di certo Erik. Ad ogni modo, il fast-food è divenuto nel tempo un compagno primario e pressoché essenziale nella sua quotidianità. Erik giunge al lavoro, saluta chi è obbligato a salutare, lancia qualche insulto in direzione di Logan (se questo passaggio salta Erik è certo che sarà una brutta giornata per i suoi nervi), lavora – occasionalmente; se proprio è richiesta la sua presenza – e infine si rilassa con delle patatine chiaramente affogate nell’olio e un buon panino dalle fattezze vomitevoli ma che nella foto appariva come il king dei panini, con la sua insalata perfetta e fresca e il pane di ottima consistenza. Uno schifo di bugia. Che cosa abbia la parola fast contro la parola sano è un mistero a cui Erik non è mai venuto a capo, comunque. Ma essendo lui un comune mortale, probabilmente non troverà mai la risposta alle sue domande. E se la trovasse forse diverrebbe milionario. Malgrado ciò una possibilità simile appare possibile tanto quanto l’eterosessualità associata al rapporto fra Chris Evans e RDJ; pressoché inesistente[1].
Ora, essendo evidente questo suo particolare e malsano amore, la reazione poco pacifica alla scoperta appena fatta è del tutto giustificata.
Erik sosta immobile con il portafoglio stretto fra le dita. Guarda davanti a sé ma non vede realmente. Nella sua mente balenano un ammontare indefinito di idee. Una in particolare, quella dove socchiude gli occhi, compie qualche falconata e intima a Sebastian Fottiti Shaw di togliersi di mezzo dal suo tavolo o se no dovrà vedersela con la magnum che tiene gelosamente custodita nel cassetto del comodino, è esattamente quello che sta per fare se non ci fosse Logan a trascinarlo per un braccio e strattonarlo verso il lato opposto del locale.
«Cerca di fare la persona decente,» gli dice lui. «Non puoi ammazzare un uomo perché è arrivato ad un tavolo cinque dannatissimi minuti prima di te, idiota»
«Tu uccideresti un uomo per molto meno. Scommetto che hai ucciso un uomo per molto meno» Logan, di tutta risposta, sorride sornione.
Di tutte le cose orribili che ad Erik sarebbero potute capitare, a) dover pranzare con Logan e b) dover rinunciare al confortevole tavolo vicino alla finestra sono di sicuro dei motivi buoni per decretare una giornata promettente oramai irrecuperabile.
 
_
 
 
C’è un momento, nella vita di ogni uomo, in cui
l’omicidio è un dovere. Persino sociale.

 
 
Erik, no.

 
Giuro che nasconderò le tracce.
Le autorità non scopriranno mai chi è stato.
 
Non preoccuparti, Charles, anche se mi arrestano di sicuro
ti permetteranno di portare una scacchiera in carcere.

 
Sei realmente l’idiota che sembravi di essere.

 
:^)

 
 
Da dove hai tirato fuori quella faccina.
 
E no. Non uccidere innocenti.

 
Nessuno che voglio uccidere è innocente.
 
Non lo capisci? Guardala meglio: :^)
Questo emoticon è il tuo gemello perduto.

 
 
Esattamente quale dettaglio mi accumunerebbe
a quello sgorbio?
 
No, aspetta, non dirlo!

 
Il naso :^)

 
 
Ti odio.
 
_
 
 
«Non consiste nessuna necessità che spieghi la tua presenza qui»
«Mi hai inviato dei segnali evidenti, Erik»
«Sì, si chiama ironia»
«Dalle storie che girano il tuo genere di ironia si trasforma in fretta in macabra realtà»
«Storie che-»
Da qualche parte in quelle battute, Erik è sicuro che il soggetto in questione che sparli di lui a Charles sia Sean. Sean è quel genere di adolescente il quale crede di poter far tanto il saputello per il solo fatto di aver ricevuto una A al compito di matematica il mese precedente. Sean è quel genere di adolescente che Erik rinchiuderebbe con estremo piacere in uno zoo per la propria sanità mentale. Sean è quel genere di ragazzo che ora sta alzando le mani e ridendo come un cretino. Erik si congratula con sé per aver scelto il Magnus come dannatissima buca nella quale infilarci la propria bara.
«Non ascoltare le cazzate che dicono». Charles scuote la testa e sorride. Erik si chiede sinceramente perché la sua vita sia la fotocopia del telefilm Chuck, senza che però sia presente una bella donna della CIA. Lui ha solo i cretini. Il pensiero è tutto fuorché confortante.
«Quindi, oltre a derubarti di una buona percentuale di clientela e perciò di fatturato, il direttore dell’Hellfire si è anche permesso di entrare in un fast-food e sedersi»
«Il mio fast-food» precisa Erik.
«Se fosse stato tuo avresti potuto cacciarlo»
«Lo stavo per fare. Una certa montagna piena di peli ha creduto fosse meglio fermarmi». Al che Logan compare da dietro a degli scaffali sollevando un sopracciglio e mimandogli sulle labbra un «Sei un pezzo di idiota» o qualcosa del genere. ‘Fanculo. Probabilmente dovrebbe lamentarsi di lui col capo e farlo licenziare una volta per tutte.
«Hai assunto il volto da stratega omicida» gli dice Charles con un' impronta d’esasperazione nella voce. Erik sorride. «Ed ora sei tale e quale allo squalo di Nemo»
«A ognuno i suoi privilegi».
 
_
 
 
La lettura di Charles del giorno è: Che specie di uccello ha fatto quella? Guida per automobilisti per individuare alcuni volatili comuni del nord America[2]. E sulla copertina: due tizi seduti in macchina che guardano una cacca di uccello spiaccicata sul parabrezza.
Erik, quel pomeriggio, è tutto un sarcasmo.
«Le filosofiche letture di un laureato ad Oxford» sogghigna verso Logan indicando Charles. Quest’ultimo, dall’alto del suo trono (composto da una sedia sgraffignata nell’ufficio del capo), prende l’adulta decisione di ignorarli. Peccato che come lezione di vita non funzioni.
«Non ti consiglio di continuarlo, bub» sorride meschino Logan, sempre rivolgendosi a un finto disattento Charles. «Quel libro è una vera e propria merda». Le risate di Angel colmano l’intero negozio. Al suo fianco Raven si piega sul bancone asciugandosi le lacrime dagli occhi. Charles non risponde. Charles storce il naso e se non fosse out of character di sicuro tirerebbe fuori la lingua. Charles è sinceramente interessato alle feci dei volatili.
«È una lettura puramente scientifica» si limita infine a dire, lanciando un’occhiataccia a tutti loro. Se non avete mai visto un uomo con una polo viola leggere un libro su come comprendere la dieta, le condizioni fisiche e lo stato dell’habitat di un uccello dalla sua cacca, allora non avete vissuto una vita degna di essere vissuta. Charles continua chiudendo con uno scatto il suo libro e alzandosi in piedi. «Ho il pomeriggio libero,» dice ad Erik, il quale ha appena concluso il suo turno. «Andiamo a farci un giro?»
«Davvero? Ti si è annullato il niente?» I ragazzi scoppiano di nuovo a ridere. Charles gli lancia addosso il libro. Erik sa di essere tanto cretino quanto i cretini che lo circondano.
 
*
 
A dreamsie, che è uno dei motivi per cui ho deciso di riprendere questa fic <3
 
[1] I press tour di Civil War sono così gay che io non.
[2] Di Peter Hansard & Burton Silver
  
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