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Autore: nevediluna    08/04/2009    1 recensioni
Rachele era una ragazza come tante altre, forse solo un pò impacciata, ma un giorno la sua vita è cambiata per sempre. l'incontro con un ragazzo dagli occhi gialli le farà rivedere il suo passato e il suo futuro in maniera differente. qusta storia è stata la prima che ho scritto, spero vi piaccia. è dedicata alla mia cuginetta.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una fredda giornata di Dicembre, mancavano solo dieci giorni a natale, la sveglia segnava già le sette ed un quarto e suonava ormai da mezzora

Era una fredda giornata di Dicembre.La sveglia segnava già le sette ed un quarto e suonava ormai da mezzora.

Rachele si alzò in ritardo come al suo solito, inciampando nelle coperte mentre scendeva dal letto ancora mezza stordita. Si infilò i primi vestiti che trovò nel grande armadio a muro situato proprio di fronte alla grande finestra dalla quale filtrava un pallido sole mattutino. Oggi il suo abbigliamento consisteva in un paio di vecchi jeans blu e una felpa nera, che metteva in risalto i suoi grandi e profondi occhi neri come la notte. Rachele era una ragazzina di 16 anni, non molto alta, con dei lunghi e ribelli capelli castano scuro; in lei non c’era niente che non andasse bene, tranne il fatto che fosse estremamente goffa, infatti non amava lo sport e cercava di evitare qualsiasi azione che la mettesse in risalto fra i suoi compagni di scuola. Quel giorno era il suo compleanno ma la ragazzina lo avrebbe passato da sola a casa perché i genitori erano molto impegnati con il lavoro.

Era venerdì e lei doveva andare a scuola. Sua madre le gridava di muoversi mentre preparava la colazione dalla piccola cucina situata al piano inferiore.

La giovane corse giù per le scale che portavano dalla sua camera in salotto e, mentre afferrava due fette biscottate con la marmellata, si infilò il suo cappottino viola e la vivace sciarpa multicolore per proteggersi dal freddo. Poi corse fuori dalla porta afferrando lo zainetto rosso ed evitando di rompersi il collo cadendo giù dai quattro gradini che portavano al giardino, diretta a scuola per incontrare la sua amica Mary.

Percorse le grigie e pallide strade illuminate appena dalla tenue luce che filtrava dalla nebbiolina mattutina e dai lampioni ancora accesi, calpestando la rugiada posata sui marciapiedi.

Rachele stava per arrivare all’ampio ed imponente edificio che ospitava la scuola, una vecchia costruzione costruita agli inizi degli anni settanta, formata da una serie di figure geometriche e di grandi finestre.

Ma mentre attraversava la strada, una macchina di grande cilindrata sbucò a forte velocità da un semaforo rosso. La stava per investire quando, l’adolescente spiccò un incredibile salto e atterro dietro la macchina, che ripartì sgommando sull’asfalto. Il suo cuore in quel momento aveva iniziato a battere all’impazzata e nella sua mente si era fatto tutto sfuocato e confuso, e fra le molte immagini e sensazioni che passarono velocemente davanti alla sua vista, vide due meravigliosi occhi grigi che sfumavano nel giallo. Erano incantevoli, allungati e con delle folte ciglia assomiglianti a quelli di un gatto.

Non sapeva come avesse fatto, e ne rimane molto sorpresa. Quello era un numero da acrobata non certo da lei, che era così goffa e imbranata; non era mai nemmeno riuscita a saltare la cavallina nell’ora di educazione fisica, come era riuscita allora a saltare per quasi tre metri senza nemmeno cadere in malo modo? E poi quei occhi………… occhi che non potevano appartenere ad una persona umana, troppo belli per essere veri! Tutti questi pensieri le turbinavano nella testa ad una velocità incredibile, che non si accorse dell’amica che si stava avvicinando correndo per vedere cosa era successo. Si riscosse trasalendo solo quando Mary le tocco il braccio e le chiese se era tutto a posto. La ragazza rispose di si con un cenno e un grande ma poco sentito sorriso che ebbe l’effetto di rassicurare la compagna di scuola. Insieme poi si incamminarono verso la lezione della prima ora. Rachele mandava ogni tanto lo sguardo alla strada ma della persona con quei meravigliosi occhi non vi era traccia. Che fossero stati solo una sua invenzione?

 

  
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