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Autore: Geani    01/05/2016    1 recensioni
"-Hey, come ti senti?- chiese Elisa sporgendo la testa bruna oltre la soglia, Amelia stava riposando nel letto ancora debilitata ma con un aspetto già più sano, o almeno più sereno.
-Come una non malata terminale.- le rispose sorridendomi di rimando, anche il suo sorriso si era fatto più luminoso."
Storia scritta per la Sfida a quattro mani del gruppo Facebook EFP Famiglia con l'aiuto di Blyth per il punto di vista di Elisa.
Genere: Drammatico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sorelle Ritrovate 

III
 

Il confronto con i genitori non le era mai sembrato necessario, era felice e se l’addozione l’aveva resa cio’ che era poteva solo ringraziare. L’incontro che pero’ aveva fatto le aveva man mano dato quel bisogno di sapere la verita’. Non c’era molto da dire, in realta’, pero’ doveva almeno sapere se quelli che chiamava genitori erano a conoscenza della sua gemella.
-Quindi voi sapevate?- Mormoro’ con gli occhi leggermente lucidi. –Lo sapevate e non me lo avete mai detto! Non m’interessava dei miei genitori, ma di mia sorella si’! Sapevate quanto ne volevo una!
-Tesoro, noi non sapevamo se era il caso, non abbiamo mai parlato con la tua vera madre.- Tento’ di spiegare quello che lei chiamava padre.
-Ma lo sapevate!
-E dirtelo avrebbe reso la tua vita migliore? Sapere che sei stata adottata ha mai creato un problema per te o per noi? Ti abbiamo amata e ti amiamo ancora come sangue del nostro sangue, Amelia. Forse abbiamo sbagliato, ma nessuno e’ perfetto.- Mormoro’ sua madre, stringendole una mano. Forse avevano ragione loro, con cosa l’avrebbe aiutata? Si confrontava allora con cio’ che avrebbe provato anche anni prima. Le avevano solo regalato mesi tranquilli in piu’.
-Avevamo gia’ tanti problemi e tu eri cosi’ debole, non volevamo caricarti con altri pensieri.- Aggiunge il padre, provocandole un sorriso. Alla fine avevano sempre pensato al suo bene, non poteva negare di essersi sempre sentita amata. Erano i suoi genitori, era cresciuta con loro e nulla avrebbe mai potuto cambiare cio’ che provava nei loro confronti. 
 
♦♦♦
 
 
 
Alla fine il giorno della resa dei conti era arrivato, Amelia aveva parlato con i suoi genitori adottivi e aveva insistito sull'affrontare la loro madre insieme, era stata lei a prendere la decisione di dividerle dopotutto.
-Immagino che delle spiegazioni siano d'obbligo.- Mormorò Caterina schiarendosi la gola, aveva il volto tirato e si torturava le mani sotto il tavolo, affianco a darle forza Claudio, l'uomo che Elisa aveva sempre conosciuto come suo padre. Lei e Amelia li fronteggiavano dall'altra parte del tavolo.
-Credo che mi piacerebbe sentirle.- Disse Amelia e guardò la donna con strana curiosità negli occhi.
-Come avete potuto fare una cosa del genere?- Riuscì solo a dire Elisa con la voce tremante. Caterina iniziò a spiegare.
-Sono rimasta in cinta a diciannove anni, vostro padre mi ha abbandonata appena saputo della gravidanza, avevamo la stessa età ma lui era ancora troppo piccolo per affrontare le conseguenze di ciò che avevamo fatto. Non vengo da una famiglia agiata, anzi in quel periodo con mio padre disoccupato ce la stavamo passando piuttosto male ma volevo tenere almeno una di voi....- A quel racconto Elisa vide Amelia irrigidirsi sulla sedia, contraendo la mascella, quelle parole dovevano essere delle vere pugnalate. Lei non sapeva davvero come reagire, da un lato si sentiva tradita da sua madre ma dall'altro poteva capirla. Conosceva i suoi genitori, benchè non avesse mai avuto grandi rapporti con i suoi nonni materni, e sapeva bene quanto potessero essere freddi nei confronti della figlia minore.
-Perché proprio io? Non c'era nessuno... I nonni, devo aver avuto dei nonni, no?- Chiese Amelia con la voce tremane, Elisa potè cogliere una nota di risentimento. Le strinse una mano da sotto il tavolo cercando di darle conforto.
-I miei genitori mi presero a schiaffi quando scoprirono che ero incinta, per poter tenere Elisa sono dovuta andare a vivere da degli zii ma non potevano farsi carico di entrambe voi.- Spiegò Caterina ad occhi bassi, contro luce si potevano vedere delle calde lacrime scenderle sulle guance.
-Ovviamente io ero sacrificabile.- Anche Amelia piangeva e lei faceva di tutto per trattenersi, quella conversazione dai toni disperati era un peso sul cuore.
-Non sto dicendo questo...è stata la scelta più dura della mia vita. Ho passato notti insonni sperando che tu stessi bene, che i tuoi genitori adottivi si stessero occupando al meglio di te bambina mia...- Singhiozzò per poi tirare su il volto e guardarle in faccia, accennando ad un sorriso. -...vedervi finalmente assieme è la mia gioia più grande.- Elisa si senti rincuorata da quelle parole e da quegli occhi, conosceva sua madre sapeva quanto grande potesse essere il suo amore e sapeva che non mentiva, era stata forte ma doveva aver sofferto molto più di loro in quel momento. Amelia però non poteva cogliere quelle sfumature di sguardo.
-Avresti dovuto tenerci entrambe o tenere nessuna delle due. Avresti potuto cercarmi, non l'hai mai fatto!- Elisa intervenne, le strinse di più la mano e Amelia si girò verso di lei, gli occhi gonfi di lacrime.
-Amelia è meglio divise e ritrovate che entrambe morte, non essere così dura. Anche io sono arrabbiata ma guardala...ha sofferto davvero.- Indicò sua madre, che tra le lacrime cercò di allargare il sorriso incerto.
-Lo so, però... Non lo so, mi sembra tutto così sbagliato.- Mormorò sua sorella, era così strano pensare a qualcuno in quei termini.
-Hey, adesso siamo assieme, hanno sbagliato ma possiamo rimediare...- Le sorrise piena di fiducia. Quella riunione non doveva essere motivo di sofferenza, non voleva che lo fosse, doveva essere motivo di gioia. Dio aveva voluto che si rincontrassero, ne era sicura, e sarebbe stato sciocco sprecare quel dono nella sofferenza per ciò che non c'era stato e il rancore per gli errori commessi. Amelia le chiuse la mano tra le sue, accennando in sorriso.
-Vorresti farlo, tu? Ho sempre desiderato una sorella.-
-Anche io e credo di essere stata davvero fortunata a trovare te.- Ci sarebbe voluto molto tempo per perdonare ma ora che erano assieme nulla sarebbe stato impossibile.

 
   
 
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