Non so se qualcuno si ricorda di questa storia (è da novembre che non aggiorno, se non sbaglio, meriterei una scarica di legnate epocale ç_ç). Spero di sì, io di certo non me ne sono dimenticata!
Sperando che a qualcuno delle cinquanta e passa anime che l'hanno tra le Seguite interessi, sappiate che il trentaduesimo capitolo è in fase di stesura, e che sarà ultimato il prima possibile.
Nel mentre, per recuperare il filo, consiglierei di ridare una letta veloce agli ultimi capitoli.
Eeeeeee niente.
Grazie a tutti e a presto,
PS: giusto perché vi voglio bene, vi lascio con due spoiler del prossimo capitolo.
[ . . . ] “Devo solo dare un’occhiata, grazie lo stesso.” aveva risposto imbarazzato John.
Che poi la sua occhiata fosse durata praticamente tutta la giornata pasti compresi erano dettagli. Aveva trovato parecchi libri da consultare tra quelli sulla storia magica degli Stati Uniti e di Amstrong e quelli riguardanti leggende e miti del posto, e preso dalla curiosità aveva iniziato a leggerli uno per uno con interesse febbrile e minuziosa attenzione finché Eric non era andato a pescarlo col naso tra volumi polverosi con la ferma intenzione di trascinarlo fuori.
"Johnny, sono le undici, ho sonno."
"Allora vai a dormire."
"Non riesco a dormire se so che tu resti qua ad ammuffire."
"Non sto ammuffendo, Eric."
"La pazienza della bibliotecaria sì, però: questo posto deve chiudere. Forza, passami un paio di quei mattoni e andiamo!"
[ . . . ] "Ough — John, ma dove corri?!"
"Ti stavo cercando!"
George allargò le braccia con eloquenza. "E mi hai trovato. Che cosa—?"
"—Hai fatto strani sogni." Lo interruppe il ragazzino, mentre riprendeva fiato, negli occhi verdi un costante lampo di certezza. Tanto evidente che il rosso aggrottò la fronte confuso, puntandogli contro un dito, incerto. "Io... non penso ad alta voce, vero?"
John riprese a respirare e, prendendolo per mano, iniziò a trascinarlo via: "Dobbiamo trovare Eric."
"Stavo giusto venendo a cercarvi, ho trovato Ivory."
"E ti ha confermato che Ailis esiste?"
"Esatto!"
"E che fa qualcosa ai sogni della gente?"
"—Lo ha fatto anche a te?!" [ . . . ]