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Autore: Shimba97    01/05/2016    1 recensioni
Sequiel di "Portami all'orizzonte"!
La storia è ambientata 2 anni dopo la fine della prima storia, ma riserverà diversi cambiamenti!
DAL 2° CAPITOLO:
Angelica si camminò per le strade di Tortuga ancora con il viso bagnato dalle lacrime, cercando di tornare alla nave più veloce che poteva.
Nel momento però in cui girò l'angolo vide Jack uscire da un edificio sudicio e fariscente.
Il suo cuore si fermò e le lacrime ricominciarono a scendere copiose sul viso.
Sapeva che quello era un luogo di donnacce e prostitute, meta ideale per i pirati.
Si appoggiò alla parete di una casa, cercando di sorreggersi.
Perchè Jack l'aveva fatto? Perchè l'aveva tradita?
Infondo era sempre un pirata, aveva sangue sporco di ogni tipo di reato.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angelica, Jack Sparrow, Joshamee Gibbs, Nuovo Personaggio
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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L'indomani si svegliarono come al solito nella cabina di Jack.
Jack disteso e al suo fianco Angelica, poggiata nel suo petto.
Il primo a svegliarsi fu lui, che si accorse si essere un ottimo cuscino, e sorrise.
- Buongiorno- disse dolcemente.
Nel momento in cui sentì la voce del suo uomo, Angelica si svegliò.
- Buongiorno- disse sorridendo mentre si stiracchiava.
- Dormito bene?- disse avvicinandosi a lei baciandola.
- Mh mh- disse ricambiando il bacio.
Due colpi dietro la porta  interruppero quel momento.
Jack e Angelica si sistemarono e a quel punto Jack ordinò di entrare.
Dalla porta entrò Mastro Gibbs, che li avvisava della vicinanza a Tortuga.
-Bene- disse Jack- mastro Gibbs, devo parlarti-
Gibbs fece un segno di approvazione- ti aspetto fuori- disse uscendo dalla porta.
- Mi amor, devo andare adesso, sai, cose da capitano- disse prendendole la mano e baciandola.
- Me ne rendo conto Jack, allora su, vai a svolgere il tuo compito- disse accennando un sorriso Angelica.
Jack le si avvicinò e le sussurrò all'orecchio- a più tardi mi amor-
A quel contatto Angelica rabbrividì e subito dopo Jack scomparse dietro la porta.
Arrivato alla sua postazione Gibbs lo raggiunse.
- Che mi devi dire Jack? Cose interessanti con la tua damigella?- disse curioso il mastro.
-Ho detto di amarla- disse Jack guidando il timone e fissando l'orizzonte davanti a se - e non è la prima volta-
Gibbs si girò di scatto e lo guardò sbalordito- cosa hai fatto? Jack ti senti bene?-
- Mai stato meglio-
- Allora è vero che Angelica ti ha rubato il cuore- disse Gibbs mostrando un leggero sorriso.
- Non è una debolezza. Sono un uomo-
- Sei un uomo diretto a Tortuga- continuò Gibbs- come pensi possa prenderla Angelica?-
- Non andrò a donne. Ho già una donna. Angelica. Sto bene così-
- Se lo dicessi ad Angelica in questo modo credo che si infurierebbe come ieri sera- disse Gibbs.
- Non ho bisogno di altre donne solo per il mio bisogno fisico. Angelica compensa tutti i miei bisogni, fisici, morali e "sentimentali"- disse Jack.
- Oh, quindi mi vuoi far credere che a Tortuga non passerai una notte con una donna diversa da Angelica?-
- Si mastro Gibbs.-
La discussione andò avanti per circa altre due ore.
Poco dopo Jack si girò verso Gibbs, alla sua destra e gli disse: -benvenuto a Tortuga mastro Gibbs-
Quando attraccarono , la ciurma si volatilizzò per le strade del piccolo paese.
Jack venne raggiunto da Angelica.
- Mi amor siamo solo io e te- disse Jack.
- Mio caro Jack, mi farò desiderare ancora, devo scendere dalla nave-
- E per quale motivo?- disse contrariato.
- Devo vedere dei conoscenti-
- Ti accompagno-
- No, preferisco essere sola Jack.. Aspettami.. A dopo mi amor- detto questo Angelica si avvicinò a Jack e gli lasciò un bacio casto.
- Non me la racconta giusta- disse Jack tra se e se mentre guardava Angelica scendere dalla nave.
Decise di seguirla.
Angelica camminava a passo veloce per le strade della cittadina, come se Tortuga la conoscesse a memoria.
Jack nel frattempo la seguiva a passo spedito, e dovette ammettere che Angelica era in splendida forma, mentre lui no, già stanco a metà percorso.
Ad un certo punto lei si fermò in mezzo alla strada.
Jack si nascose, si chiese perchè era immobile in mezzo al nulla tra case a destra e a sinistra.
Tutt'un tratto Angelica ripartì, ancora più veloce di prima, e stavolta Jack si dovette impegnare per tenerle testa.
Dopo circa 10 minuti che correva tra le strade della cittadina Angelica si fermò.
- vediamo ora se deve farmi morire- disse Jack tra se e se visibilmente affaticato.
Ma lei non ripartì.
Si girò alla sua destra e bussò alla porta di una casa.
Aprì un ragazzo, che esclamò: - Angelica!!-
- oh santo cielo Rook!!-
E istintivamente si abbracciarono come se non volessero altro.
Nel frattempo Jack seguiva tutta la scena da dietro un muro di una casa.
Mille pensieri affollarono la sua testa.
- Chi è? Perchè Angelica me l'ha nascosto? Saranno amanti? E come fa a conoscere Tortuga così bene?- pensò.
Si ridestrò quando vide Angelica scomparire da dietro la porta.
Era entrata in quella casa insieme a Rook.
Dopo quella visione salì una rabbia che quasi non riusciva a contenere.
Sicuramente erano amanti. L'aveva tradito.
A quel pensierò gli venne la nausea.
- Devo schiarirmi le idee- disse.
E subito dopo sparì, destinazione il primo bordello che incontrava.
[...]
Nel frattempo Angelica, entrata in casa con Rook guardava incuriosita la casa, cercando un particolare diverso dall'ultima volta che era entrata lì.
- Non è cambiato nulla- disse Angelica.
- No, proprio nulla-  disse Rook- in 10 anni sono successe tante cose Angelica-
- Mi parli di questi cambiamenti?-
- Ti ricordi Eleonor?-
- mh mh- annuì lei.
- Ci siamo sposati-
- Congratulazioni!- disse al settimo cielo Angelica - dov'è? La voglio incontrare!-
- Oh la incontrerai, sta tornando, è andata a prendere nostro figlio- disse sorridente lui.
- Figlio? Avete un figlio? Sono felicissima per voi!- disse correndolo ad abbracciare.
- Come l'avete chiamato??- disse curiosa Angelica.
- Stephen-
E il tempo si fermò. Angelica rimase immobile. Tutto ritornò a 10 anni prima.
La passeggiata. Loro due spensierati. Lo sparo. La sua disperazione. La sua rovina.
Le lacrime cominciarono a scendere copiose sul suo viso, un pianto silenzioso, pieno del dolore represso per 10 anni.
Rook l'abbracciò forte. Poi le sussurrò all'orecchio:- l'ho fatto per lui. Mi aveva detto che se avesse avuto un figlio tutto suo lo avrebbe chiamato con il suo stesso nome.
A quelle parole lei cominciò a singhiozzare e abbracciò in una morsa di ferro il giovane.
- Tuo fratello sarebbe stato fiero di te- disse tra i singhiozzi Angelica.
- Ti ringrazio.. Vado a prenderti un fazzoletto- disse allontanandosi.
Angelica girò intorno a se stessa per guardare la stanza in cui era presente.
Appena entrati dalla porta di ingresso sulla destra era situato un bel camino di pietra e legno.
In mezzo alla stanza era presente un tavolo di legno con le sedie rivestite di paglia.
Alla sua sinistra c'era la cucina, con i pensili e la fornace.
Non era cambiato nulla. Ricordava le corse intorno a quel tavolo con Stephen, che finivano sempre con un bacio.
Le lacrime caddero sempre di più.
-Tieni- disse Rook tornando dall'altra stanza porgendo il fazzoletto ad Angelica.
-Grazie- disse lei prendendolo che finalmente diede fine alle sue lacrime.
- La sua morte non è stata superata da nessuno. Fatti forza. Noi dobbiamo averla.- disse prendendole le mani e stringendole forti.
Lei annuì ricambiando la stretta e cercò di calmarsi.
Dopo una dozzina di minuti finalmente Angelica riuscì a calmarsi e ad incontrare Eleonor e il piccolo Stephen.
Eleonor entrò con il piccolo in braccio.
Il piccolino aveva i capelli neri, come il padre, gli occhi verdi come smeraldi, la pelle chiara e candida come la madre.
La maternità donava a Eleonor, il viso rilassato con qualche occhiaia di troppo che accettava volentieri, i chili persi per le giornate a correre dietro a suo figlio e a prendersi cura della sua famiglia.
- Quanti anni ha?- disse Angelica avvicinandosi ad Eleonor abbracciandola.
- 6 anni- rispose sorridente rispondendo all'abbraccio dell'amica.
- È stato bellissimo tornare qui, vedere il vostro bambino e voi!- disse commossa Angelica.
- Puoi tornare quando vuoi Angelica- dissero Rook e Eleonor.
- Vi ringrazio. Ma sto sempre in mare, però prometto che verrò quando potrò- disse abbracciandoli.
- Angelica.. Perchè stai sempre in mare?- chiesero preoccupati i coniugi.
- Sono una piratessa. Sto insieme ad un pirata- disse seria.
- Che cosa?!?!- gridarono scioccati Rook e Eleonor.
- Non volevo dirvelo così.. Ma non avevo altro modo.. Perdonatemi- sussurrò scappando verso la porta mentre le lacrime tornavano in scena.
Stava per arrivare alla porta, ma venne bloccata.
Il piccolo Stephen si mise davanti alla porta.
- Mi hanno raccontato molto di mio zio Stephen. Mi hanno detto che lui ti voleva molto bene.. Tu gliene volevi?- disse ingenuamente il piccolo.
- Si piccolo. Gliene volevo tanto- disse prendendolo in braccio.
- E perchè piangi se gli volevi bene?-
- Oh, non piango per questo.. È solo che mi manca-
- Lo zio sta bene, è in un altro luogo ma adesso sta bene- le disse.
- Si lo so.. - disse accennando un sorriso anche se piangeva ancora.
Angelica si avvicinò alla famiglia, porgendo il bimbo tra le braccia della sua mamma.
- Non sono stata corretta nei vostri confronti.. Ma prometto che non farò più una cosa del genere..-
- Stai tranquilla Angelica, sappiamo che non era una cosa facile da dire..- disse Rook mettendole una mano nella spalla.
Angelica sorrise e poi si voltò verso il piccolo Stephen - ehi piccolo, vuoi raccontato di tuo zio?-
- Sii!- disse entusiasta il piccolo abbracciandola.
[...]
Jack arrivato davanti un bordello entrò senza indugi.
- Voglio la più brava- ordinò al capo.
- Oh, ma per avere la più brava devo vedere se se lo può permettere- disse sorridendo malignamente.
Gli mostrò il sacchettino con le monete d'oro.
- Molto bene. Se mi vuole seguire.- disse mostrandogli il piccolo corridoio sudicio.
L'uomo lo fece entrare in una stanza abbastanza piccola, con un letto abbastanza grande, un comò e una finestra che filtrava quel poco di luce che serviva per vedere.

- Ciao tesoro- sentì dire alle sue spalle.

[...]
- Quindi lo zio Stephen sapeva andare a cavallo?- disse stupito il piccolo.
- Si, e anche piuttosto bene- sorrise Angelica.
Continuarono a parlare a ridere per ore, insieme ai genitori del piccolo.
Calato il tramonto Angelica dovette andare.
- Tornerò presto- disse sulla soglia di casa.
- Noi ti aspetteremo, ciao Angelica, buona fortuna.-
Lei sorrise e cominciò a camminare, lasciandosi dietro la famiglia che dieci anni prima apparteneva a lei, e che un destimo crudele aveva distrutto. Distrutto i suoi ricordi migliori. Distrutto l'uomo che amava, distrutto se stessa.

[...]
- Ehi ciao dolcezza, come ti chiami?- disse Jack.
- Lynette-
- Oh piacere di fare la tua conoscenza Lynette-disse baciandole la mano.
- Oh che galantuomo-
- Modestamente sono un capitano-
- Beh capitano, bando alle ciance, hai chiesto i miei servigi?-
- Effettivamente si-
- Bene- disse la donna- allora cominciamo-
La donna gli tolse il cappello e allentò la camicia.
Lui la guardò prima con malizia ma poi scosse la testa bloccandole le mani.
- No aspetta- la interruppe Jack.
- Ehi che ti prende?- disse irritata la donna.
- Non posso farlo-
- Come sarebbe a dire che non puoi farlo?- disse scioccata.
- Ho fatto una promessa. Non posso.-
Si sistemò la camicia e si rimise il cappello.
- Grazie per i tuoi servigi, ma devo andare-
- Ehi! I soldi me li devi!-
- Oh mannaggia. Hai ragione-
Prese il sacchetto e gli diede la metà dei soldi.
- Li pretendo tutti!-
- Suvvia damigella, non ha fatto niente, la metà è più che dovuto- sorrise Jack.
Al cenno della prostituta Jack cominciò a correre, cercando di andare alla nave il più presto possibile.
Per fortuna il bordello era vicino al porto.
[...]
Angelica si camminò per le strade di Tortuga ancora con il viso bagnato dalle lacrime, cercando di tornare alla nave più veloce che poteva.
Nel momento però in cui girò l'angolo vide Jack uscire da un edificio sudicio e fatiscente.
Il suo cuore si fermò e le lacrime ricominciarono a scendere copiose sul viso.
Sapeva che quello era un luogo di donnacce e prostitute, meta ideale per i pirati.
Si appoggiò alla parete di una casa, cercando di sorrreggersi.
Perchè Jack l'aveva fatto? Perchè l'aveva tradita?
Infondo era sempre un pirata, aveva sangue sporco di ogni tipo di reato.
Le aveva promesso che non sarebbe andato a donne, perchè lui la amava e lei sperava che con questa promessa tutto sarebbe andato per il meglio, ma non fu così. Credette al tradimento, l'aveva visto con i suoi occhi.





Salve! Eccomi tornata dopo quasi 3 settimane :-/ Mi dispiace solo di non aver ricevuto commenti, ma pazienza, va bene lo stesso :)
In questo capitolo troviamo il "presunto tradimento" di Jack.. Come la prenderà Angelica?
Se riuscirò a continuare questa serie si saprà! A presto! :)


 

   
 
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