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Autore: AliceMiao    01/05/2016    1 recensioni
Cosa succede se una sera un angelo precipita nel cortile di un palazzo davanti agli occhi di un ragazzo? E se questo palazzo fosse abitato da vampiri? E se tra di loro nascesse qualcosa? E se qualcuno non fosse d'accordo che i due ragazzi passino del tempo insieme?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clan Egiziano, Demetri, Nuovo personaggio, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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~~1000 d.C. circa, Egitto, Alessandria

Ero lì da alcuni anni ormai. Ero giunto in quel Paese quando il mio creatore mi aveva trasformato in vampiro. Pensavo fosse stato bello vivere con lui, ma a quanto pare mi sbagliavo. Di molto anche. Mi teneva imprigionato a palazzo, non voleva che uscissi mai dalle sue mura. Potevo scendere in giardino, ma oltre no.
"Non puoi uscire perchè è pericoloso", mi aveva detto Amun, un giorno quando gli avevo domandato il perchè di tanta insistenza sul rimanere a palazzo.
Non ero affatto d'accordo, però non potevo farci nulla.
Un giorno, però, la mia vita cambiò.
Ero affacciato alla finestra della mia stanza quella sera; una serata stupenda, con il cielo pieno di stelle e con un raro venticello fresco che soffiava.
Stavo ammirando il deserto illuminato dalla luce della luna, quando vidi qualcosa precipitare in giardino.
Guardai giù dalla finestra e vidi una ragazza, molto carina, capelli lunghi e rosa, occhi azzurri e pelle molto chiara, evidentemente non era di queste parti. Mi ero incantato a guardarla, quanto mi ricordai che era precipitata dall'alto, quindi corsi giù da lei.
Quando arrivai in cortile vidi che aveva iniziato a ballare. Era bravissima oltre che bellissima. All'improvviso la vidi cadere. La presi in tempo prima ch toccasse terra.
"Stai bene?!", dissi preoccupato.
"Fa molto caldo qui", disse lei.
"Beh siamo in Egitto, è ovvio che faccia caldo".
Sorrise e poi svenne. Accidenti! La presi in braccio e la portai in una camera per gli ospiti e la adagiai delicatamente sul letto. Dopodichè presi un'anfora d'acqua fresca e la bagnai un pochino, rinfrescandola.
Dopo poco si risvegliò. Iniziò a guardarsi intorno e, dopo aver capito dove fosse, scattò in piedi. Solo allora notai le ali che aveva. Erano bianchissime e pure.
"Cosa sei?", le chiesi.
"Cosa sei tu?".
Sorrisi. Era normale che fosse spaventata, era precipitata e subito dopo svenuta per il troppo caldo.
"Sono un vampiro. Non preoccuparti, non voglio farti del male".
"Cosa me lo garantisce?".
"Beh, avrei potuto ucciderti mentre eri svenuta, sarebbe stato tutto più semplice no?".
Sembrò pensare. Avevo ragione e lo sapeva anche lei.
"Hai ragione. Mi diresti dove siamo?".
"Siamo ad Alessandria, Egitto".
Sgranò gli occhi. "Sul serio? Non mi stai prendendo in giro? Perchè se è così non è divertente!".
"Sono serissimo".
Si prese il volto tra le mani. "Dovevo andare in Grecia, ma a quanto pare ho sbagliato strada".
Sorrisi. La Grecia.... Era la mia patria, la mia casa. Quanto avrei voluto tornarci!
"Come ti chiami?".
"Rosaliel, ma puoi chiamarmi Rosy. Tu?".
Stavo per rispondere, quando sì sentì una voce arrivare dal corridoio.
"Demetri!!". La porta si spalancò ed entrò Amun. Rosy si irrigidì.
"Ecco perchè si sentiva odore non di vampiro in casa!", disse puntandola. "Fuori di qui! Subito!".
"No! Lei può restare quanto vuole!", dissi urlando.
Amun mi guardò malissimo. "Da quando osi ribattere a me?!".
Quando mi voltai verso Rosy lei non c'era più.
"Complimenti, l'hai fatta scappare!".
Il suo sguardo si fece ancora più severo. "Io?! Doveva andarsene, con le buone o con le cattive!".
"Perchè fai così? Perchè cacci via tutte le persone?!". Volevo una risposta e doveva essere plausibile.
"Potrebbero essere delle spie de miei nemici! Ma non capisci che potrebbero essere ovunque?!".
"Sei tu che vedi pericoli ovunque!", urlai prima di salire sul terrazzo; ero furioso.
Sentii dei passi dietro di me e accanto comparve Kebi, la compagna di Amun.
"Ho sentito che avete litigato".
"Non capisco perchè sia così ossessionato da questo pensiero che  suoi nemici siano qui".
Lei sorrise. "Nemmeno io lo so, ma so che non cambierà mai. Devi accettarlo, tutto qui. È fatto così".
Annuii. Non riuscivo a smettere di pensare a quella ragazza. "Rosy". Sussurrai il suo nome senza volerlo e vidi Kebi sorridere.
"Non lasciar andar via ciò che ti rende felice. Ricordalo Demetri" e detto questo se ne andò.
Rimasi sul terrazzo a riflettere. Volevo rivederla, ma non avrei mai potuto senza trasgredire la regola più importante: lasciare il palazzo. Dopo alcuni minuti feci una decisione.

(Rosy)
Ok, quel tipo era fuori di testa. Avevo ascoltato tutta la conversazione dal cortile e devo dire di aver provato un po' di pena per il ragazzo. Però mi aveva salvata. Non era cattivo e avevo una voglia matta di rivederlo.
Volai verso la città. Innanzitutto dovevo trovare un posto dove passare la notte, dopodichè avrei pensato a come e quando rivederlo. Perchè sapevo che sarebbe successo.

Note: Rosaliel è un personaggio di Stardust94, che ringrazio per avermi permesso di utilizzarlo. Spero che questa storia vi piaccia!
Baci AliceMiao

   
 
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