Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Selva oscura    02/05/2016    6 recensioni
Tratto dalla fan fiction Il Fato Bussa a Natale.
Lui principe ereditario del regno di Zagar. Lei Avvocato di difesa e Pubblico Ministero.
Due persone profondamente diverse, due caratteri forti e determinati... Però quando il destino decide di giocare le sue carte, li travolge in un evento inaspettato e atteso a lungo da entrambi: L'arrivo di un figlio!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Aspettando la Primavera 


<< No! Non adesso, piccolo non è un buon momento. Ti prego..... >> gemette Kagome Higurashi,  tenendo premuta la mano sullo stomaco. 
Nelle sue condizioni,  le nausee mattutine erano una novità e duravano tutto il giorno, lasciandola debole ed esausta. Ella sperava di aver diritto a una tregua, ora che stava per dire a un uomo sconosciuto che: sarebbe diventato padre. 

Il taxi si fermò davanti a delle cancellatte in ferro battuto.  L'autista la informò che erano giunti a destinazione;  Kagome respiró a fondo e saldò l'uomo;  scese dall' automobile che sfrecciò  via lasciandola sola.
" Come vorrei trovarmi ancora dentro il mio letto e immaginare che tutta questa situazione è solo frutto della mia fantasia.  " pensava mentre si avvicinava all'imponente cancello in ferro battuto dorato con le iniziali centrali I ed T. 

Scrutando  oltre le cancellate, quasi contenta di trovare un impedimento sul suo cammino. Lei sapeva poco o nulla di quell'uomo, il padre di suo figlio. 
Le avevano comunicato soltanto il suo nome e l'indirizzo.  Ma era abbastanza evidente che lui fosse ben oltre la sua portata, e non solo dal punto di vista 
finanziario. 
Kagome sgranò gli occhi, quando vide un uomo in abito scuro e occhiali da sole d'ordinanza che stava sorvegliando l'area all'interno... a quanto sembrava il  suo lavoro consisteva anche di  ispezionare la cancellata da vicino.

Chi mai era questo Inuyasha no Taisho,  con la casa presidiata dalle guardie, in un angolo sperduto di Tokyo? 
Un'altra guardia uscì dal cancello pedonale e si avvicinò a lei. 
<< Si è perduta, signorina? >> il suo tono era cortese e controllato, ma lei sapeva che, con tutta probabilità, nella mano destra stava stringendo una pistola, seminascosta sotto la giacca. 
<< No, sto cercando il signor Taisho. Mi hanno dato questo indirizzo. >> replicò guardando la sua mano uscire lentamente. 
<< Mi spiace,  ma il signor Taisho non riceve visite. >>
<< Io non sono.... >>degluti a vuoto.  << Sono Kagome Higurashi.  Lui mi sta aspettando. Almeno credo. >>
La guardia estrasse un cellulare dalla tasca e  compose un numero.  Parlò in fretta in una lingua straniera, che le parse inglese,  poi chiuse la comunicazione e tornò a lei.
<< Vada avanti e prosegua fino al portale bianco. Troverà il signor Kazaana ad attenderla. >> la invitò, mentre le cancellate sì aprirono per lasciarla passare. Lo ringraziò con un cenno della testa e proseguì lungo il viale costeggiato da imponenti pini e querce. 

Fu assalita da una nuova ondata di nausea a metà strada. Avrebbe dato qualunque cosa per evitare l'incontro con il padre di suo figlio, ma sapeva di non aver scelta. 
Non era sua abitudine comportarsi da codarda,  si ripeté,  osservando la costruzione compatta nascosta in parte dagli alberi secolari, di un verde ricco di tonalità. Per una cittadina come lei, che si avventurava di rado fuori dai confini di Tokyo, trovarsi in mezzo a una specie di foresta con un'abitazione dall'aria moderna si avvicinava a un'esperienza extrasensoriale. 
Del resto, anche gli ultimi due giorni della sua vita sembravano appartenere a un'altra dimensione;  dapprima con il test di gravidanza che era risultato positivo, e poi con tutte le rivelazioni che ne sono seguite. 
Troppo presa delle sue riflessioni che non si accorse di essere arrivata. 
Un uomo alto e aitante le andò incontro sorridente. 
<< Lei è la signorina Kagome?!  Molto piacere io sono Miroku Kazaana. Il sottosegretario del signor Taisho. >> Si presentò porgendo una mano. 
Kagome la strinse timidamente,  pregando di non vomitare in quel momento e sopratutto di fronte a quel giovane educato e gentile che la guardava.
<< Venga mia cara, mi segua. Il signor Inuyasha arriverà da lei tra un momento. >> conducendola tra corridoi e saloni fino a una veranda ricolma di piante e fiori. 
<< Signorina Higurashi. >> la voce profonda, vellutata, aveva un ombra di accento inglese, e quel suono gli procurò una capriola allo stomaco, una sensazione non  del tutto sgradevole, che non aveva niente a che fare con le nausee. Kagome si posò una mano sullo stomaco, nel gesto ormai abituale. 
Il proprietario di quella voce suadente entrava nella stanza, con movimenti veloci ed eleganti, mascolini e armoniosi nello stesso tempo. 
Era l'uomo più bello che abbia mai visto; pensò lei. 
I capelli argentati dall'ondulazione naturale, i lineamenti decisi e il fisico allenato erano completati da un aria autorevole e decisa,  che accresceva la Potenza dell' insieme. 
Mascella quadrata, zigomi alti, occhi dorati, frangiati da lunghe ciglia; che la guardava come se volessero leggerle dentro......... quell'uomo aveva qualcosa esclusivamente di famigliare e pericoloso. 
Kagome era certa che lui non avesse mai varcato la soglia dello studio legale per le assistenza gratuita per minori vittime di violenza nel quale lavora. 
<< Si.... >>
<< La manda la clinica? >> chiese l'uomo, fermandosi davanti a lei, con le spalle dritte e l'aria strafottente. L'altezza di lei era superiore alla norma; ma per incrociare il suo sguardo dovette alzare la testa. 
<< Si..... cioè no. Non sono esattamente un loro membro.  Che cosa le ha detto Sango? >> si informò guardandolo direttamente,  studiando ogni minimo particolare del suo viso. La sua amica Sango l'aveva avvisata subito dell'errore e si era immediatamente schierata dalla sua parte. 
<< Non molto a dire il vero. Mi ha solo accennato ad una delicata situazione urgente, che verrà risolta in tempi brevi, come presumo. >>
Lei trattenne il respiro e iniziò a torcersi le mano, non sapendo da dove iniziare. Le venne voglia di fuggire e nascondersi, ma la sua onestà la spinse a dire la verità. 
<< Sono incinta! >> confessò abbassando la testa. 
<< Dovrei farle le mie congratulazioni? >> rispose sarcastico, questa giovane donna lo aveva profondamente colpito fin dal primo istante che l ha vista. E per la prima volta dopo la morte della sua prima moglie Kikyo una donna risvegliava il suo interesse maschile. 
<< Il padre è lei. >> sussurrò. 
<< Non è possibile. Forse non tiene conto degli uomini che dividono il suo letto,  signorina Higurashi. Le assicuro che io sto molto attento, in questo campo. >> replicò sarcastico facendola arrossire vistosamente. 
<< Ci sono altri modi per concepire un figlio. Ad esempio l'inseminazione artificiale. Quando Sango l'ha contattata le ha fatto credere che io lavorassi per loro, io in realtà sono una loro paziente. >>
Inuyasha si gelo' all'istante. I suoi occhi scrutarono la ragazza, e le sembrava sincera. " Sarebbe diventato padre, un sogno chiuso nel cassetto da anni riaffiorava prepotentemente. " pensò tra se ammettendo che questa storia lo rendeva segretamente felice. 
<< Mi spiega che diavolo è successo? >> chiese passando una mano tra i capelli cercando di trattenere le emozioni chiuse dentro di sé e realizzando la sua ammissione interiore avvenuta poco prima. 
<< C'è stato uno scambio di provetta. Ed io ho ricevuto il vostro seme per errore, signor Taisho. >> spiegò, con voce sottile, ma ferma. 
<< Com'è possibile? >> si tormentò Inuyasha, non riuscendo più a rimanere immobile, iniziò a percorrere la veranda facendo lunghi passi. 
<< Non lo so.... Non volevano darmi delle spiegazioni e tenermi all' oscuro di tutto. Ma Sango non era d'accordo e così mi ha detto ogni cosa.  Sembra che il donatore che ho scelto abbia il suo stesso cognome. >>
<< Un figlio... >> mormorò.
" Le era incredibile che quella fanciulla dal fisico sottile fosse incinta di suo figlio; che fosse un'arrivista senza scrupoli? Forse è una donna priva di morale e disposta con ogni mezzo a mettere le sue mani sulle mie ricchezze? A giudicare dal suo abbigliamento semplice e a tratti sciatto come avrebbe detto suo padre era di bassa estrazione sociale. " La rabbia e il sospetto presero il sopravvento su di lui rendendolo incapace di ragionare lucidamente, nei suoi trent'anni di vita aveva già avuto a che fare con donne super sofisticate pronte a scaldargli il letto in cambio di gioielli, o alcune che dopo esserci stato a letto volevano affibbiargli una paternità ovviamente non sua.
Anche quando incontrò Kikyo ad un suo concerto aveva sempre saputo che la sua posizione sociale era stata determinante nel conquistarla, ma era stato diverso con lei se ne era innamorato fino al punto di non voler vedere i suoi difetti e le sue ossessioni: abiti da sogno, il titolo nobiliare, feste d'élite, opere liriche e tutto ciò che lei desiderava lui faceva sempre in modo di accontentarla. Però sembrava che Kikyo non era mai felice assieme a lui, anche dopo il matrimonio e aver detto addio alla sua passione, lei era sempre insoddisfatta e Inuyasha aveva iniziato a proporgli di avere un figlio sperando che la maternità in qualche modo li unisse e li completassero; tuttavia non riuscivano a generare un erede e dopo molte visite specialistiche fu diagnosticato a sua moglie che le era impossibile rimanere incinta in modo naturale poiché le sue ovaie erano pigre ed non emettevano regolarmente l'ovuli così decisero di ricorrere all'inseminazione artificiale in maniera del tutto anonima per non dare sospetti sia alla sua famiglia sia ai giornalisti sempre alla caccia di scoop.

"Suo figlio! Cavoli bugiarda o meno, non avrebbe mai permesso che lei lo manipolasse. Se puntava alla sua ricchezza lui le avrebbe mostrato l'inferno dorato in cui viveva, e contemporaneamente avrebbe cresciuto il bambino. " metabolizzando la notizia con fredda logica.




<< Che magnifico regalo che mi ha fatto il destino! >> afferrandola per la vita girandola su. 
<< Ma..... Ma...... come non è infuriato? >> domandò Kagome confusa. Non capiva perché lui reagiva in quel modo ma in fondo ne fu felice. 
<< Si per un istante ho provato rabbia.  Ma ora come potrei essere arrabbiato. Un figlio sa che cosa significa per me. Voglio che lei si trasferisca immediatamente qui. >> mettendola a terra.
<< Cosa? No aspetti sta correndo troppo. Andiamo ci conosciamo a malapena. >> scattò lei sconvolta sentava a credere di aver udito bene le parole. 
<< Non direi. Senta Kagome. Posso darti del tu, vero?
Ascolti!  Per anni ho cercato assieme alla mia prima moglie di avere un figlio, e non è mai arrivato. E dopo due anni dalla morte di Kikyo arriva lei. Bellissima, intelligente e incinta di me. Non vorrà privarmi di tale gioia? >> le accarezzo' dolcemente il viso. 
<< Al contrario di ciò che pensa. Io credo che io e te staremo bene insieme e il bambino crescerebbe con entrambi i genitori. >> continuo suadente, poi fu preso da un impulso incontrollabile si chinò a baciare le sue labbra stringendola a sé. 
Kagome si sentì morire da quel casto bacio,  in quel innocente contatto si era risvegliata la parte più femminile e nascosta di sé. 
Mai nessun uomo era riuscito a scalfire la dura corazza che si era costruita nel momento in cui aveva perso la sua adorata sorella,  invece l'affascinante uomo di fronte a lei era riuscito a scalfire con un semplice bacio la sua unica difesa contro il mondo: L'Angelo degli Angeli era stata soprannominata da alcuni suoi colleghi e collaboratori più stretti. 
<< No non è possibile io non potrei mai vivere con Te! Ho la mia vita e poi... Sono venuta qui solo perché mi sembrava giusto che sapessi la verità da me...   >> disse la giovane allontanandosi da lui sviando lo sguardo arrossendo. 
" Kagome che accidente ti succede?  Sembro un'adolescente alle prime armi. Si certo è un bel esemplare d'uomo.  E  che uomo! Vicino a lui la mia leggendaria compostezza se ne va a farsi benedire! Insomma! Io sono Kagome Higurashi un brillante avvocato ce la posso fare... almeno spero! " pensò  mentre senza rendersi conto di passeggiare in quel piccolo angolo di paradiso. 
<< Temo che non sia così semplice come credi! >> disse autorevole lui andando vicino a lei. Era attirato dalla strana forza che emanava lei, come una falena al fuoco.  
<< Come scusa?  >> sibilò Kagome  fulminandolo con lo sguardo. 
<< Mi permetta di presentarmi di nuovo! Il mio nome non è  semplicemente Signor Taisho!  Io mi chiamo: Inuyasha No Taisho, Principe ereditario di Zagar! E il bambino o la bambina che porti in grembo è il futuro erede al trono! >>  dichiarò solennemente lui. 

Ora ricordava dove lo aveva visto...Ma certo è stato sulle riviste di tutto il mondo. Era stato fotografato molte volte assieme a sua moglie Kikyo e formavano una delle coppie d'oro. Se non ricordava male Sua Altezza la Principessa era stata una delle più importanti soprano a livello internazionale del Giappone, prima di sposarsi,  ed era morta recentemente a causa di un incidente automobilistico. 

Il mondo le prese a girare vorticosamente intorno facendola barcollare. 
<< Ti senti bene? >> chiese preoccupato sorreggendola.

 La condusse fino alla sedia in vimini facendola sedere delicatamente. 
<< Bene è un eufemismo!  >> rispose leggermente piccata mentre cercava di riprendersi  dallo shock  << Dimmi tu come ti sentiresti nello scoprire che il bambino che ho tanto desiderato è il futuro erede! Io volevo...  sapere se sei stato sottoposto a degli esami particolari? Sei un soggetto  portatore sano della SLA? >> chiese con gli occhi umidi di lacrime. 

Ricordava bene il giorno in cui aveva deciso di sottoporsi ad una inseminazione artificiale gli ci erano voluti mesi per individuare un donatore compatibile, aveva selezionato scrupolosamente ogni cartella clinica allo scopo di ridurre le probabilità di trasmettere a suo figlio la malattia. 
Il giorno in cui aveva scoperto che l'inseminazione era andata a buon fine...e la chiamata della sua migliore amica, già quella semplice telefonata le aveva stravolto la vita.
Neve. 
Bianca e soffice. 
Scendeva silenziosa sopra la città, colorata da mille luci natalizie;  le persone camminavano veloci con i mano pacchi e buste. 


Lei, solitaria, guardava le coppie stringersi felici. 
Sospirava, stringendo a sé il cucciolo di cane che aveva appena trovato per strada. 
I suoi occhi blu trattenevano a malapena le lacrime, gettò  uno sguardo all' orologio da polso, anche se non gli importava molto dell'orario; in quel frangente la sua mente era rivolta alla sua sorella maggiore: Rin. 
Il suo raggio di sole. 

Rin era stata una ragazza molto solare ed allegra, al primo sguardo poteva apparire molto fragile ma in realtà era forte e determinata e nemmeno la malattia l'aveva fermata al principio. 
Fu lei a tenere unita la loro famiglia, la sua energia era contagiosa... poi si aggravò all' improvviso e i mesi passarono lenti e inesorabili, ogni giorno che passava la sua mobilità si restringeva  fino a quando lei si spense lasciando un grande vuoto nel cuore della giovane sorella. 
I loro genitori iniziarono ad incolparsi a vicenda sulla morte della loro figlia. 


Inuyasha commise l'errore di tuffarsi nei suoi occhi cioccolato fuso e provò uno  strano senso di protezione verso Kagome. Vedere le sue lacrime lo turbò più di quanto volesse ammettere con se stesso,  ovviamente sapeva che non si era sottoposto ad alcun esame;  era a conoscenza della Sclerosi Laterale Amiotrofica una malattia che colpisce 2 persone su 100.000. Una malattia neurodegenerativa del motoneurone,  avendo una laurea in medicina conosceva bene gli effetti devastati su un soggetto affetto da SLA : rigidità muscolare,  contrazioni o spasmi muscolari,  una riduzione della massa muscolare associata ad una graduale debolezza, difficoltà nel parlare,  nella deglutizione e respirazione. 
<< Non ho fatto nessun tipo di esame! >> dichiarò dolcemente. 
<< Ti prego! Fallo appena puoi! Io devo sapere se il bambino nascerà sano o... >> imploro Kagome ormai incurante delle lacrime che presero a scendere sul viso. 
<< E se non è sano? Che fai abortisci? >> scattò furibondo non le avrebbe mai permesso un simile abominio,  lo voleva a tutti i costi il bambino non gli importava che nascesse affetto da SLA. E avrebbe fatto di tutto per vederlo crescere sotto i suoi occhi. 
<< È ovvio che non ci fossero! Era destinato solo ed esclusivamente a mia moglie! >>  rispose lui serio scansando una ciocca di capelli davanti al suo viso in un gesto automatico. << Ora devi decidere... Crescere nostro figlio insieme sposandomi o affrontare i paparazzi quando la storia dello scambio sarà di dominio pubblico e ti assicuro non avrai un attimo di tregua . >> 
<< Cosa?! Vuoi dire che rifiutando di sposarti creerei dei disagi al bambino? >> rispose lei alzando immediatamente lo sguardo su di lui riacquistando immediatamente lucidità. 
<< No cara Kagome, non sto dicendo questo e non ho intenzione di strappare mio figlio alla madre;  anzi ti sto offrendo una scelta vantaggiosa. Sposami e non vi farò mai mancare nulla. 
Di certo non vorrai sentire che i giornalisti lo chiamano l'erede bastardo invece se ci sposiamo non creeremo alcun scandalo e ai giornalisti raccontiamo ciò che desideriamo cosicché loro avranno ciò che vogliono. >> spiegò accuratamente guardava il viso di lei cambiare espressione e provò un immensa tenerezza. 
Capiva che lei aveva bisogno di tempo ora per prendere la decisione che avrebbe cambiato la loro vita. 

Kagome non sapeva nemmeno cosa rispondere,  il suo primo pensiero era scappare da quella casa e sparire per sempre; ma poi pensò che era da codarde fuggire e comportandosi da sciocca avrebbe negato a suo figlio di avere un padre, una famiglia cose che lei non aveva mai avuto.
Per un istante il volto sorridente di Rin le attraversò la mente e allora capì il valore del suo coraggioso comportamento.
Avere una famiglia che ti ami e che ti sostiene fa sentire una persona unica;  e lei voleva che suo figlio avesse l'amore di una madre e di un padre, ma rimaneva il fatto che per lei quell'uomo era un perfetto estraneo.
Prese il pochissimo coraggio che le era rimasto e pronunciò l'unica frase che le sembrava giusta. 
<< No! Non ti sposerò per amore di nostro figlio! Io non ti conosco nemmeno! Scordatelo, ho fatto quello che ritenevo giusto: informarti dell'errore. Addio Signor Taisho anzi addio sua Altezza! >>




Note autrice:
Ciao a tutte! Ho revisionato il capitolo e apportato qualche modifica, come avevo già detto non sarà una fan fiction lunga al massimo tre o quattro capitoli.
Non ho dimenticato le altre storie già in corso è che al momento ho il blocco dello scrittore non riesco a trovare una degna ispirazione, ci tengo moltissimo ai vostri pareri e non voglio deludervi.
Un bacione da selli.
   
 
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