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Autore: blu992    02/05/2016    5 recensioni
[Post season 4] [Sterek? Maybe.] [Parte Text!Fic]
Dai Capitolo 1
Stiles realizza di essersi alzato di scatto e di aver urlato quando sente le urla della ragazza che occupa il suo letto e che fino a tre secondi fa occupava anche metà della sua schiena.
- Tu chi diavolo sei? Cosa ci fai nel mio letto? Come sei entrata? Perché sei in casa mia?

Di Stiles che una mattina si sveglia e si ritrova in compagnia di una sconosciuta.
Genere: Commedia, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Spero vivamente che non ci siano errori madornali. Se ci sono, ditemelo, grazie!

Buona lettura!




- Stiles?
 

- Stiles svegliati. 

- Figliolo, devi alzarti. 

Mhhh pà. 

- Dai, c'è Scott giù che ti aspetta. Dice che ha anche provato a chiamarti.  

 

 

- Ehi, Scott che c'è? Hai qualche novi- CAZZO! Papà, questo non è solo Scott! 

 

Tradito. Dal suo migliore amico e da suo padre. Beh, suo padre l'ha fatto inconsapevolmente, ma poteva dirgli che Scott non era solo.  

 

- Ciao Stiles. Derek e io siamo qui per la gita nella riserva che volevamo far fare ad Olly. Ti sei dimenticato? 

- Scott, io avevo capito che ci sareste andati senza di me. 

- Si, ma c'è stato un cambio di programma. Vai a vestirti? Dov'è Olympia? 

- Non so dov'è. Credo stia dorm- 

- Eccomi! Andiamo? No, non credo. Dove pensi di andare conciato così? 

- Se qualcuno mi avesse avvisato sarei stato pronto. Vado a fare una doccia. Fate quello che volete voi tre.  

 

 

Un messaggio per dirgli che l'appuntamento era per quella mattina era chiedere troppo? Una chiamata, un segnale di fumo, un piccione viaggiatore! E invece no, basta piombare a casa di Stiles e sorprenderlo nel suo miglior pigiama di Spongebob!  

 

~ 7 Chiamate perse da Scott 

~ 3 Chiamate perse da Sourwolf 

~ 10 Messaggi da Scott 

~ 1 Messaggio da Sourwolf 

(Ore 08:03) Ti veniamo a prendere alle dieci. Ti conviene essere pronto. DH 

 

Salve, sono Derek Hale e non so che se una persona dorme non può leggere i messaggi e che è inutile scrivere minacce poco velate.  

Ed è ovvio per Stiles, a questo punto, perdere più tempo del necessario sotto la doccia, perdere più tempo del necessario nello scegliere una maglietta ed è ancora più ovvio perdere più tempo del necessario fermo, immobile, al centro della propria camera, solo per farla pagare ai due lupi in salotto. Forse ai tre lupi, quella ragazza deve pagare sempre.  

 

- Sono pronto. Avete preso gli spuntini per il pic-nic? 

- Io ho un'ottima alternativa ai tramezzini, Stilinski. 

- Io ho un'ottima alternativa a te, invece. 

- E sarebbe? 

- Nessuno. Nessuno sarebbe meglio di te. Cioè così suona male, non volevo dire quello. Cioè per nessuno intendevo- Oh, ma vaffanculo! PAPÀ NOI ANDIAMO! 

 

 

Durante il viaggio in auto, Stiles aveva progettato nei minimi dettagli l'omicidio del suo migliore amico. Avrebbe irritato quella sconosciuta fino a farla trasformare e, quando lei sarebbe stata sul punto di azzannarlo, le avrebbe messo davanti Scott e se lo sarebbe tolto dai piedi. Perché quale amico ti mette volutamente in una situazione così imbarazzante? Quale amico ti dice con una faccia da cucciolo innocente " Fratello, voi andate con la tua Jeep, io prendo la moto perché dopo raggiungo Kira e non voglio farti fare tanta strada inutile"? Come se a Stiles importasse fare strada in più. Probabilmente avrebbe fatto il giro lungo per l'Alaska per arrivare a casa di Kira, se questo significava non Dover subire quei due silenzi. 

Il suo cervello stava per scoppiare. C'era troppa tensione in quell'auto.  

Vedeva dallo specchietto retrovisore la smemorata che non riusciva a starsene seduta al suo posto e, invece, alternava allo sdraiarsi sui sedili, il tremolio della gamba. 

Al suo fianco, sul sedile del passeggero, c'era invece Derek che se ne stava troppo fermo. Fin troppo fermo per i gusti di Stiles, e lo innervosiva ancora di più. 

 

- Ok, mancano ancora cinque minuti e io già non ce la faccio più. Tu! Stai ferma e metti giù i piedi dai miei sedili. Tu, invece, smettila di guardare il mio parabrezza come se ti avesse fatto qualcosa e rilassati. Cosa diavolo avete? 

- Stare con voi due mi agita! 

- Non eri tu quella che si calmava in mia presenza? Stanotte è cambiato qualcosa? 

- No, ma se ci sta pure questo qui mi agito, tu ti agiti e io mi agito ancora di più.  

- Vuoi dire che è colpa mia? 

- Si! Cioè non del tutto. E poi è anche lui ad essere agitato. Puzza di tensione. 

- Io non puzzo, ragazzina. 

- Invece si, e ci nascondi qualcosa, vero? 

- Non so di cosa stai parlando. 

- Beccato! Hai mentito. Dicci cosa stai pensando.  

- Derek, ha ragione? C'è qualcosa che ci nascondi? No, perché se cominciamo a nascondere le cose, credo che non usciremo più da questa situazione. E io sono già stufo di queste gite e non ci tengo a ripetere l'esperienza. 

- Non vi sto nascondendo nulla. È un lupo giovane lei, non sa di cosa parla.  

- Ehi! Io sono lupo dalla nascita e mio padre mi ha insegnato da piccola come fare per riconoscere le bugie! 

- E ti avrà insegnato mal- 

- COS'HAI DETTO? LUPO DALLA NASCITA? TUO PADRE? COSA RICORDI? 

- Cosa diavolo urli, Strauss! Non so, mi è venuto fuori spontaneamente. Non ricordo nulla. A quanto pare ho un padre, tutti ce l'hanno. Quando arriviamo? 

- Eccoci, Scott ci sta già aspettando con Liam.  

 

 

Se prima Stiles aveva ancora qualche dubbio sull'omicidio di Scott, ora, dopo che le squadre di perlustrazione si erano formate, non ne aveva nemmeno uno. 

Era già mezz'ora che girava in tondo in compagnia di quella strana ragazza e già non ne poteva più. Come al solito.  

Era già inciampato tre volte e si era già procurato molteplici graffi alle braccia perché lei lo stava spingendo nella parte più remota della riserva dove la vegetazione era più fitta. " Sento un odore familiare" gli aveva detto.  

 

- Ecco, qui l'odore è più for- Steve! Sono i fiori del mio ricordo! 

 

Quella che Stiles stava guardando era la più vasta distesa di Nontiscordardimé che avesse mai visto. Metri e metri quadri ricoperti da piccoli fiorellini celesti 

 

Myosotis. 

- Cosa? 

- È il genere dei Nontiscordardimé. Sei sicura che siano questi i fiori? 

- Sicurissima. Ricordo anche l'odore. Forse sono stata portata qui dal mio olfatto perché qui ce ne sono tanti e non ho sentito quelli che invece sono vicino casa mia? 

- Non lo so. Mando un messaggio a Scott, gli dico di venire qui.  

 

(Ore 11:03) - Posizione GPS- Scottie raggiungici. SS 

(Ore 11:03) - Posizione GPS- Derek, siamo qui. SS 

 

Il primo che Stiles vede arrivare è, sempre a causa della sua proverbiale fortuna, il maggiore dei lupi. Arriva dall'altra parte della radura e ne percorre il perimetro per raggiungere il luogo in cui si trovano gli altri.  

 

- Allora?  

- Olly ha riconosciuto i fiori del suo ricordo. Sono questi qui.  

- A me non dicono nulla e suppongo nemmeno a Cora. Non hai ricordato nient'altro? 

- No, nulla. Solo il loro profumo. 

- Prova ad avvicinarti, magari guardandoli da vicino cambia qualcosa.  

- Ok. Stiles, vieni. 

- Non voglio passeggiare tra i fiorellini. 

- Se ricordo qualcosa potrei agitarmi come ieri, per piacere.  

- Oddio, questa si che è strana. Hai detto la parolina magica. Dai, Sourwolf, andiamo a saltellare tra i fior- Ehi! E questo per cos'era? 

- Ti meriti schiaffi sempre. Cammina.  

 

Attento a non calpestare i fiori, Stiles si sente sopraffatto ancora di più da quell'odore. E si stupisce del fatto che questa volta è lui a ripescare un ricordo che credeva perduto. Si ferma, all'improvviso, e sorride. Probabilmente come un deficiente, ma quel ricordo gli scalda immediatamente il cuore. Capisce di aver perso il contatto con la realtà quando un altro schiaffo sulla nuca lo rissveglia. 

 

- La smetti di essere violento con me?! 

- Ti eri incantato. Che ti succede? 

- Nulla. 

- Stiles. 

- Nulla di importante, va meglio così? 

- Stuart, sorridevi come un ebete, spiega a cosa pensavi. Io non ricordo nulla, dobbiamo passare il tempo per aspettare Scott. 

- Non era nulla. Mi sono solo ricordato che questi erano i fiori preferiti di mia madre. Una volta a casa mia ce n'erano sempre. 

- Oddio! Non è che io sono tua madre, vengo dal passato e sono qui per una faccenda in sospeso o qualche altra cazzata dei film? 

- Credimi, mia madre era gentile ed educata e tu non le somigli per niente.  

- Oh, meno male! Non avrei sopportato di avere te come figlio. 

- La smettete con queste cazzate?  

- Dai, lupo, lasciaci in pace. E comunque ci tengo a dirvi che la mia amata Jeep è dello stesso colore di questi fiorellini. Mamma la face ridipingere apposta. Prima era bianca.  

- Ecco da chi hai preso l'orrendo senso del gusto. 

- Parla lei che ha comprato solo maglie verdi e nere. 

- Il verde fa risaltare i miei occhi. Vedi? Anche Mister Simpatia ne ha una! 

- Io non compro maglie in base al colore dei miei occhi. 

- Questo lo si intuisce, ma ti dona lo stesso. Accetta il complimento e sta zitto. 

- Tu non mi dici di stare zitto, bambina. 

- Bambina a chi?! 

- Quanti anni hai? 

- Diciassette e sono una donna con la D maiuscola! 

- Sei una bambina con tutte le lettere in maiusc- 

- Oddio, smettetela! Sta arrivando Scottie.  

 

 

Nulla di fatto. Nemmeno l'arrivo di Scott aveva dissipato quella nebbia di mistero e ora si ritrovavano nel salotto di casa Stilinski con meno informazioni di quando erano usciti di casa. E con lo stomaco più vuoto. 

 

- Vado a prepararvi il pranzo. Una mega insalata per tutti? 

- Sven, se prepari un insalata sappi che ci metterò dentro te come spezzatino. E credo che i tuoi amici, qui, siano d'accordo con me.  

- Ironia, smemorata, si chiama ironia. Vi faccio una bistecca. Qualcuno la vuole al sangue? Forse tu la preferisci cruda perché sei un animale? 

- Ah ah ah, quanto sei spiritoso.  

 

 

Il pranzo, nonostante le aspettative, era andato bene. Nessun omicidio e niente occhi brillanti e trasformazioni inopportune.  

Scott aveva preso a raccontare la sua vacanza con Kira, il racconto aveva affascinato Olympia che lo aveva sommerso di domande. Stiles aveva servito le bistecche senza avvelenarne nessuna, seppur tentato, e Derek sivera limitato ad essere se stesso. Silenzio, grugniti e- 

- Cucini bene, 

 

E complimenti inattesi. Totalmente inattesi.  

 

- Gr...grazie! Necessità, sai. 

- Mh. 

 

E grugniti, appunto.  

 

 

Dopo aver mangiato e ripulito, si erano spostati di nuovo in salotto e ora stavano tutti guardando Derek che all'improvviso aveva tirato fuori dalla tasca dei jeans un pezzetto di carta rettangolare.  

 

- Ieri vi ho detto che avevo delle teorie. Questa  una foto che ho preso dalla collezione di famiglia.  

- Quella nascosta sotto il liceo? 

- Mh. Olympia, vorrei che tu la guardassi. Tieni. 

- Ok. È una casa. 

- Guardala bene e dimmi se ti ricor- 

- Questa è casa mia! È la casa del ricordo! Dov'è? Come l'hai trovata? Sei un genio Derek Hale! 

- Calma, non esultare.  

- Aspetta, questa è...è quello che penso? 

- Si, Stiles, è una vecchia foto di casa mia. Allora, credo di dovervi spiegare. Ieri, e stanotte, sono stato con il dottor Deaton ad analizzare il ricordo di Olympia e il suo odore. Come vi ho detto ha un forte odore di Cora, e ce n'è un po' anche di mio, anche se né io né mia sorella l'abbiamo mai vista. Ci sono leggende, per lo più sudamericane, che narrano di viaggi nel tempo.  

- Sourwolf, non dirmi che questa qui è davvero mia madre perché è assurdo. 

- No, non è tua mamma, tranquillo. Dicevo, secondo alcune di queste antiche storie, se in un posto c'è un forte segnale sovrannaturale, può succedere che si presentino scompenso temporali. Una delle teorie, in questo caso, è che lei sia un membro della mia famiglia che viene dal passato. 

- No, passino i lupi, le lucertole e le volpi. Ma il viaggio nel tempo non lo accetto. 

- Stiles, fallo finire.  

- No, Scott, non vedi che è assurdo? Come può essere? 

- Come può essere che io sia diventato un lupo perché morso da suo zio? Ascoltalo e poi parli, amico.  

- Grazie, Scott. Dicevo, è un membro della mia famiglia che viene dal passato. Ricordo che poco prima di...dell'incendio, era venuta a farci visita una cugina di mia madre. Lei passava davvero tanto tempo con Cora, io la vedevo raramente anche perché ero impegnato con la scuola e il basket. Ricordo solo che avevamo pochi anni di differenza e che andò via il giorno prima della tragedia.  

- Sono ancora convinto che sia impossibile. Olympia, tu cosa ne dici? 

- Non lo so. Ma se lui dice che è così io...io mi fido.  

- Un minuto prima lo odi e quello dopo ti fidi? 

- C'è qualcosa in quello che ha detto che mi ha fatto pensare a una cosa. Appena l'ho visto ieri, ho avuto come una strana sensazione. Qualcosa che mi urlava Casa. 

- Dio. Uccidetemi. Anche i viaggi nel tempo no! 

- Stiles. 

- No, Scott, Stiles un cazzo. Io sono un umano e queste cose mi...mi sconvolgono. Fino a qualche anno fa guardavo Ritorno al futuro e ridevo, avevo paura di guardare gli horror, e ora mi ritrovo in una vita piena di mostri e fantascienza. 

- Non è detto che la mia teoria sia giusta. Ci sono ricerche da fare, ora è tutto basato su leggende. 

- No, basta. Prenditela tu. Olympia, cerca di capirmi, non posso farcela. Va a stare con lui, giuro che aiuterò lo stesso, ma per ora deve passarmi lo shock. 

- Ok. Derek, andiamo.  

   
 
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