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Autore: NastyHLLNZ    02/05/2016    0 recensioni
Cosa accadrebbe se un giorno fossimo chiamati dalla vita a dover riportare tutti i nostri ricordi a galla e a doverli affrontare di nuovo?
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 15

#Juliet’s pov


Eccomi di nuovo sotto la London Eye. Ancora sono sola e salgo sulla ruota panoramica per la prima volta. La cabina di nuovo vuota ma come nei sogni precedenti prima di chiudersi entra qualcuno. Le sue mani si posano sui miei fianchi e mi sussurra all'orecchio < Non aver paura... ci sono io >. L'unica cosa che riesco a vedere sono di nuovo dei braccialetti colorati al polso di colui che mi sta proteggendo.

Dovevo essermi addormentata dopo la sfuriata di mio padre e le tante lacrime versate. Di nuovo quel sogno. Ormai era tutta la settimana che mi tormentava. Come chiudevo gli occhi mi appariva davanti. Sbuffai e cercai di dimenticarmi di quel sogno criptico.

Fatto sta che mi svegliai con una grossa fame e vidi che erano le quattro del pomeriggio. 

Nonostante la lunga dormita avevo la testa a pezzi.

Scesi silenziosamente sperando non ci fosse nessuno. Stavo per entrare in cucina quando mi chiamò mia madre.

< Tesoro, sei sveglia? > mi chiese dolcemente avvicinandosi. Io annuii semplicemente ed entrai in cucina. Ce l’avevo anche con lei nonostante fosse stata la più comprensiva.

< Vuoi mangiare? Ti preparo qualcosa? > iniziò a domandarmi.

< No, faccio da sola. > la respinsi facendole morire in gola tutte le domande che voleva farmi.

< Ok! > esclamò < Se vuoi parlare sono in soggiorno, tuo padre è uscito! >.

< E’ uscito? > chiesi subito voltandomi verso di lei.

< Si, siamo io e te > disse con un lieve sorriso.

< Mamma… > la chiamai con voce tremante.

< Dimmi piccola > disse con le lacrime agli occhi.

< Mi dispiace tanto! > scoppiai di nuovo in lacrime e mi buttai tra le sue braccia. 

< Oh, Juliet! > esclamò lei abbracciandomi forte. 

< Siamo noi che dobbiamo scusarci per quello che abbiamo fatto e detto > spiegò lei piangendo.

< Avrei dovuto stare più attenta, prendere il telefono! > piansi ancora.

< E noi non saremmo dovuti giungere a delle conclusioni tanto affrettate! >.

Ci fu un lungo periodo di silenzio in cui rimanemmo abbracciate. Fu lei a lasciarmi e a guardarmi bene negli occhi.

< Juliet, lo sai che ti amo tanto piccola mia! > 

< Lo so mamma! Grazie per questo… > sorrisi asciugandomi le lacrime. Lasciai le sue mani e tornai al frigo per prendere un succo.

< Sappi che sono sempre di là per i particolari > disse facendomi l’occhiolino.

< Quali particolari? > chiesi senza ricevere alcuna risposta. Era già uscita dalla cucina. 

Potevo però immaginare perfettamente quali erano i “particolari” a cui si riferiva. Non sapevo se dirle o meno che ero uscita per una passeggiata con Louis. Se lo avesse detto a papà?

Sicuramente lui si sarebbe subito risentito di questa cosa. Meglio che non sapessero nulla.

Non volevo mettere Louis nei guai e tanto meno volevo finirci io.

Mio padre era abbastanza geloso di me. Unica figlia e per giunta femmina. Il nostro rapporto come avevo anche raccontato a Louis era bello e profondo. Dio solo sa quanto era preoccupato tutte le volte che andavamo in Irlanda e uscivo con Niall. 

Stavo pulendo in cucina quando sentii sbattere il portone. Doveva essere tornato. Avevo timore ad affrontarlo. Mi aveva fatto veramente molto male la sua mancanza di fiducia.

Uscii per salire in camera e ci guardammo. Lui non disse una parola e io feci lo stesso. 

Salii di sopra e mi buttai nuovamente sul letto.

Presi un bel libro dal mio scaffale ma dopo qualche pagina lasciai stare e lo misi al suo posto. Ero troppo disattenta che dovevo rileggere tre volte prima di capire cosa stesse succedendo. 

Presi il mio cellulare e andai sulla rubrica. Scorrendola vidi salvato il nome di Louis. Mi stava passando in mente di scrivergli. Ma cosa potevo dirgli? Non avevo una spiegazione o un motivo per mandargli un messaggio.

Era anche vero che mi sentivo sola in quel momento e mi mancava quella sensazione di agio e tranquillità che avevo provato la mattina al parco con Louis. Senza rendermene nemmeno conto, impulsivamente lo avevo anche portato al mio albero, mio e di Niall.

Avevo tanta voglia di parlare con qualcuno. 

Digitai il numero di Sophia. Cavolo era circa una settimana che non parlavamo. Mi mancavano i suoi consigli e le sue riflessioni filosofiche riguardo qualsiasi aspetto della mia vita.

Odiavo ammetterlo ma avevo bisogno della mia migliore amica. Solo lei sarebbe riuscita a capirmi.

Feci squillare finchè non entrò la segreteria telefonica. La immaginai mentre prendeva il telefono e una volta aver visto che ero io a cercarla, aveva sicuramente lanciato il cellulare da qualche parte.

Mi mancava così tanto parlare con lei. A volte veniva a casa e passavamo le intere notti a chiacchierare oppure facevamo delle videochiamate con il computer. Nemmeno vivessimo in Paesi differenti. Sorrisi pensando a quante cose succedevano quando eravamo insieme. 

Scorrendo la rubrica scorsi di nuovo il numero di Louis. Mi stava salendo la voglia di chiamarlo e magari chiacchierare come avevamo fatto quella mattina. Nonostante tutto cercavo di trattenermi in quanto non credevo fosse opportuno. E se era uscito?

Feci un grosso respiro e gli scrissi un messaggio.

“Ehi! :)” 

Passarono diversi minuti prima che mi decidessi a inviarlo. Appena lo feci me ne pentii.

Cosa stavo facendo? La figura della disperata, si proprio quella. 

Lasciai il telefono sul comodino e andai in bagno. Scesi al piano di sotto e presi un succo da bere. Lo salii in camera e dopo essermi distesa comodamente sul letto accesi la televisione. Unica cosa che riuscivo a fare visto che non bisogna concentrarsi. 

Minuto dopo minuto, ora dopo ora si fecero le sette di sera. 

Il cellulare non lo avevo dimenticato, anzi. Nonostante cercassi di convincermi che non mi interessava, lo avevo controllato ogni due massimo tre minuti.

Stavo veramente iniziando ad addormentarmi quando il telefono iniziò a vibrare. Ecco un messaggio non letto. Il cuore mi prese a battere fortissimo e non sapevo veramente cosa aspettarmi.

Da Louis : "Juliet giusto? Ciao!".

"Si sono io! Perdonami se ti ho disturbato!" risposi in una frazione di secondo. Mi sembrava veramente di essere tornata a quando avevo dodici anni e volevo attaccare bottone con un ragazzo che mi piaceva. Ma, ma.... Louis non mi piace, cioè forse....

Passarono alcuni minuti e non rispondeva. Mi stufai di aspettare e chiusi gli occhi.

#Louis' pov

Ero felice che fosse stata Juliet a scrivermi. Da quella mattina non facevo altro che pensare a lei e a tutto ciò che ci eravamo raccontati. Era stata l'unica persona a non avermi giudicato per la storia di mio padre ed è stata molto discreta anche mentre le parlavo della mia malattia. Non sono stato del tutto sincero però. Forse, se continueremo così le racconterò molte più cose di me. Sento di potermi fidare ciecamente di lei. 

Le risposi al messaggio e subito arrivò la sua risposta. Si scusava per avermi scritto. Potevo immaginare la sua faccia lievemente rossa e i suoi occhi puntati sul cellulare. Si imbarazzava facilmente ed era la cosa che più avevo notato quella mattina e che mi faceva sorridere. 

Indeciso su come continaure la conversazione, dopo qualche minuto schiacciai il verde e la chiamai. Credevo avesse il telefono a portata di mano invece passò un pò di tempo prima che potessi sentire la sua dolce voce dire un leggero "Pronto?". Aveva risposto e non potevo che esserne felice. 

< Come stai? > le chiesi.

< Ti sembrerò stupida ma avevo voglia di parlare con qualcuno e visto che non ho più una migliore amica, mi sei venuto in mente tu! > disse. Dal tono capii che non era per niente felice.

< Hai la voce di un cane bastonato...che ti succede? > 

< Ho avuto una discussione con i miei...mio padre in particolare > lasciò la frase in sospeso.

< Ti va di parlarmene?....Solo se vuoi > aggiunsi poco dopo per non sembrare indiscreto.

< Mi piacerebbe ma non per telefono... ti va se ci vediamo? > chiese Juliet.

< Ho un tavolo prenotato in un ristorantino italiano in centro, ti va di mangiare lì con me? > proposi io.

< Oh ma se hai un appuntamento tranquillo! Non devi stare con me per for- > 

< Avrei dovuto mangiare da solo! E' bello avere la tua compagnia > la bloccai rassicurandola.

< Bene... > sospirò lei.

< Bene! > esclamai io.

< Allora ci vediamo là? > chiese Juliet.

< No, ti passo a prendere io tra una mezz'ora. Che ne dici? > 

< Va benissimo, a dopo! > disse attaccando.

Diavolo! Non credevo di essere riuscito a gestire così bene la chiamata. 

Ammetto che Juliet mi piace veramente tanto. E' una ragazza riservata, semplice e molto intellettuale. E' la prima volta che mi piace così tanto una ragazza.

#Juliet's pov

Solo mezz'ora per traformarmi in una ragazza presentabile e non una stracciona con capelli rufi e la tuta da casalinga disperata.

Rimasi molto sul casual all'inizio poi, dopo aver provato diverse magliette, entrò mia madre in camera e subito si stupì del disordine.

< Cerchi qualcosa? > chiese.

< No... i panni erano in disordine così ho deciso di ripiegarli! > risposi sarcasticamente.

< Devi uscire? > domandò ridendo.

< Si, tra pochissimo. E non so cosa mettere sinceramente... > confessai guardando perplessa l'armadio.

< Appuntamento o uscita senza impegno? > chiese sorridendo sotto i baffi.

< Come sai che sto per uscire con un ragazzo? E' solo un'uscita > risposi.

< Va bene. Alzo le mani! > si arrese capendo che non le avrei detto nulla < Che ne dici di questa? > agginse porgendomi una maglia bianca con piccoli brillantini sul davanti e una giacchetta nera.

< Si, potrebbe andare con questi jeans! > dissi raccogliendoli da terra e chiudendomi in bagno per vestirmi. Appena uscii mia madre era ancora lì in attesa di informazioni personali che non le avrei mai dato. Ma...

< Mamma molla il mio cellulare! > esclamai quasi strappandoglielo dalle mani. La guardai intensamente mentre mettevo diverse cose in borsa.

< Non ho fatto niente solo che suonava e volevo farlo smettere! > rispose.

< Si e io ti credo... > dissi sarcastica. Poi controllai e vidi un messaggio di Louis che mi avvisava del suo imminente arrivo. Nello stesso momento suonarono al campanello. Non feci in tempo ad arrivare al piano di sotto per aprire la porta. Mio padre mi precedette e per la seconda volta accolse Louis in casa.

< Ciao Louis! Come mai da queste parti? > chiese.

Io avanzai velocemente con mia madre a pochi passi dietro di me. 

< Sono venuto a prendere Ju- > iniziò a rispondere Louis.

< Andiamo a casa di Jack... > dissi io.

< Ok > rispose mio padre distaccatamente.

< Allora andiamo? > chiesi uscendo. Io e Louis iniziammo a camminare verso la sua macchina quando sentimmo la voce di mia madre < Divertitevi ragazzi! >.

Poi lui, il mio papà gelosone < Louis, mi raccomando tienila d'occhio! >. 

Louis annuì a mio padre e mi sorrise facendomi salire in auto.

 *Autrice*

Ciao ciao ciao! 

Bentornate... dopo più di un anno (mi vergogno a dirlo) continuo la storia e pubblico questo nuovo capitolo. Spero vi piaccia e riniziate a seguire e recensire la storia!! 
Fatemi tornare la voglia di scrivereee!! 

Un bacio,
NastyHLLNZ <3
  
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