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Autore: Tefnuth    03/05/2016    1 recensioni
Georg è sempre stato diverso dagli altri: ha potenti poteri psichici che ha dovuto imparare a controllare sin da piccolo. Come lui anche suo fratello minore, Gustav, ha una capacità particolare: il suo corpo genera elettricità. Sarebbe stato tutto perfetto se una sera un mostro non fosse entrato nella loro casa e non avesse ucciso i loro genitori,una rigida sera d'inverno in cui le loro vite si incrociano con quelle di Bill e Tom, due gemelli dotati anche loro di capacità particolari (per di più sono figli del leggendario Hellboy). Da quella sera la vita di Georg e Gustav non sarà più la stessa, si popolerà di cacce ai demoni in un mondo in cui loro non sono i personaggi più strani e nemmeno i più pericolosi.
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Ecco a voi il capitolo extra su Hellboy e il lupo istrice, l’ultimo della serie prima di tornare alla storia principale. Non so se ci saranno altri capitoli extra, forse si forse no, comunque per il momento mi dedicherò principalmente al corpo principale. Come sempre, se vi fa piacere, vorrei conoscere le vostre opinioni in merito. Buona lettura a tutti voi.


Seguendo l’ibrido Hellboy era arrivato in quella che, fino a poche ore prima, era una piazza minore; dato il rumore delle esplosioni che poteva sentir riecheggiare non doveva essere troppo lontana dagli altri luoghi di scontro. Come il resto della città, anche quella zona era stata completamente distrutta e le merci dei negozi si confondevano fra loro.
“Finalmente ti sei deciso, iniziavano a farmi male i piedi” disse il gigante rosso, restando a debita distanza
“Avevi detto di voler restare da solo con me. Ho solo cercato un luogo appropriato” proferì improvvisamente il lupo in un parlato corretto
“Toh, questa è buona: hai anche un cervello” ironizzò Red facendo scattare la sicura della Samaritan
“E tra poco il tuo sarà pittura sui muri” lo minacciò l’ibrido sfoderando gli artigli, incrostati del sangue di chissà quale vittima
“Sbagli: TU diventerai pittura” ribattè Hellboy, accompagnando l’obiezione con un colpo d’avvertimento della pistola, giusto per scaldarsi un po’. Il lupo non si mosse, nonostante il colpo fosse passato molto vicino alla sua testa.

BAM. Un colpo sordo riempì l’aria, probabilmente creato dal combattimento che i ragazzi stavano sostenendo con il loro fratello; un attimo in cui il gigante rosso svoltò istintivamente la testa, per essere poi travolto dal lupo istrice e subire, subito dopo, una leva al braccio. Fortunatamente Red non aveva mai perso la presa sulla Samaritan e così, dopo esser riuscito ad alzarsi leggermente da terra, sparò in aria facendo sì che il proiettile trapassasse un orecchio dell’ibrido il quale, seguendo un riflesso condizionato, lasciò subito la presa ed indietreggiò.
“Di che ti lamenti? Ti ho fatto il buco per l’orecchio, e gratis” gli disse Hellboy mentre caricava un nuovo colpo della pistola
“Non mi ucciderai mai, con quella” ringhiò il lupo ignorando completamente ciò che aveva detto il rosso
“E’ vero, ma intanto ti faccio male” osservò Red, non aveva tutti i torti ma le parole dell’avversario lo fecero riflettere sulla priorità di trovare qualcosa con cui finirlo.
                                                                                                                 
Macelleria

Quell’insegna gli illuminò la giornata, e nella sua testa comparve subito l’uguaglianza Macelleria= coltelli affilati. Avrebbe decapitato il fetido.
Per poter percorrere il breve tragitto che lo separava dal negozio, Red corse scalando agilmente i detriti che avevano occupato la strada; non fece caso agli aculei che facevano fischiare l’aria quando gli passavano vicino, nemmeno quando sentì il cappotto che veniva strappato dai dardi. Gli ultimi tre metri li coprì saltando direttamente all’interno della macelleria, con un gran fracasso di vetri rotti e la rottura dei punti al braccio.
“Che fai, scappi?” si sentì chiamare dall’ibrido che, a quanto pare, non era poi così intelligente da capire la scritta sull’insegna. Se fosse stato un altro momento Hellboy sarebbe tornato indietro, a combattere, ma la necessità di trovare un’arma più efficace della Samaritan lo bloccò.

Aveva ancora qualche secondo prima che l’avversario arrivasse, tempo prezioso che Red occupò dirigendosi nel laboratorio dove veniva preparata la carne. I quarti di manzo a terra erano i soli cadaveri rimasti, segno che probabilmente chi vi lavorava era riuscito a scappare. Gli strumenti di lavoro erano caduti a terra dopo che una crepa sul muro aveva fatto staccare il supporto che li teneva su; tra questi riluceva una grossa mannaia appena affilata (si vedeva dalla lucentezza del filo). Lo scricchiolio dei vetri nell’altra stanza fu il segnale che il tempo a sua disposizione era finito, perciò Hellboy afferrò l’arma e si nascose dietro alla porta per prendere l’avversario in contropiede.

“Dove sei scimmia?” domandò il lupo istrice che avanzava fiutando l’aria, tuttavia la sua mutazione innaturale gli aveva fatto perdere gran parte del fiuto; un elemento che aiutò Red a tenersi sotto copertura fino al momento in cui non vide sbucare la testa dell’avversario oltre la porta del laboratorio.
La mano che portava la mannaia scattò e si abbatté sul collo del lupo: una, due, tre volte…finchè la testa non si staccò
“Resisti a questo stronzetto” esultò il gigante rosso alzando da terra il prezioso trofeo, lo avrebbe portato in trionfo dai figli.

Hellboy rifece il percorso all’indietro, dopo essere salito (grazie ad un grosso cumulo di macerie) su uno dei tetti a terrazza delle case che lo circondavano, e ritornò al punto di partenza giusto in tempo per sentire il grido di Tom che pregava il fratello di lasciarlo andare. Il gigante rosso sparò in aria attirando l’attenzione del criocineta, che allentò la presa sul braccio del gemello per poi lasciare libero l’arto.

“Oh Bill, non devi fare male a tuo fratello” lo rimproverò Hellboy.
  
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