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Autore: Lelasuprema87    05/05/2016    4 recensioni
Era la prima volta da quando l'avevamo presa al Grady che sorrideva. Non era il suo solito sorriso ma era comunque qualcosa... qualcosa di bello.
E lei era così dannatamente bella.
Volevo baciarla, toccarla… E non dovevo pensare a Beth in quel modo, ma lei mi stava praticamente violentando il cervello.
[MOMENTANEAMENTE INTERROTTA]
[CAPITOLI IN REVISIONE !]
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon
Note: What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Cap. 7  Innamorato di lei.



Erano passate un paio di settimane da quando Beth mi aveva fatto quella stupida richiesta assurda, quella di portarla là fuori. La fermai subito con un secco no, senza chiederle nemmeno la ragione di tale richiesta. Ma poi di mia iniziativa le dissi che se avrebbe preso qualche chilo, ne avremmo riparlato.
Non ne ero molto convinto. Sbuffai ripensandoci, accontentavo ogni sua stupida richiesta, come quella dannata volta che bruciammo quella baracca, come simbolo del mio passato. Forse già da allora lei aveva fatto scattare qualcosa dentro di me.
Adesso Beth mangiava regolarmente, e non sembrava più la fragile ragazzina ripresa al Grady, aveva preso fortunatamente qualche chilo, prima era pericolosamente troppo magra.
 I­n quelle due settimane non l'avevo vista molto, passavo spesso il tempo nel bosco, a caccia o su alla torre di guard­ia. A volte capitava delle che ci riunivamo per mangiare tutti assieme, ed io mi ritrovavo come un coglione a fissarla. Non so se qualcuno lo avesse notato, ma lei sicuramente, perché tutte le volte lei mi fissava a sua volta, trapassandomi con quei suoi profondi occhi azzurri.
Anche quella sera ci eravamo ritrovati tutti insieme a cena, ed io puntualmente senza controllo, non riuscivo a smettere di guardarla. Finita la cena uscii fuori per fumare una sigaretta, sedendomi sotto al portico, poggiai la schiena alla balaustra dopo un paio di tiri sentii la porta aprirsi, Beth mi raggiunse sedendosi accanto a me, cominciai a sentirmi stupidamente nervoso.
<< Sotto questo portico ci siamo baciati signor Dixon >> disse lei rompendo il silenzio, facendomi pietrificare, e per la prima volta in vita mia arrossire.
<< Non dovresti pensare a quella sera >> le dissi cercando di controllare le mie dannate emozioni. Lei accennò un sorriso come divertito, mi accorsi che mi stava deridendo, si stava prendendo gioco di me. Sbuffai.
<< Che c’è? >> le dissi con tono neutro riferendomi al perché fosse venuta lì fuori.
<< Sono ingrassata, vedi?!? >> disse con una smorfia.
<< Bene... prima facevi schifo >>
<< Domani posso venire là fuori con te? >>
<< Beth >>
<< Avevi detto che se avessi preso qualche chilo mi avresti portato là fuori >­>
<< No, ho detto solo che ne avremo parlato >> dissi correggendola.
<< Ne stiamo parlando >>
<< Perché vuoi andare là fuori? >> le chiesi lanciando lontano la sigaretta finita.
<< Mi sento soffocare qui dentro, non faccio nulla tutto il giorno >> disse con un sospiro.
<< Vuoi rischiare la vita perché ti annoi? >> le chiesi cominciando ad essere infastidito. Non volevo portarla fuori, era molto di più al sicuro dentro queste mura.
<< Non mi succederà nulla... se sto con te >> disse provocandomi un sussulto. Non risposi, mi limitai a sbuffare.
<< Daryl >> mi richiamò supplichevole.
<< Tua sorella che dice? >>
<< Non devo chiederle il permesso, non sono una bambina >>
<< Quando fai così, sei capricciosa proprio come una bambina >> gli puntualizzai sperando che le passasse la voglia di chiedermelo.
<< Pensi questo? ... pensi che sono una bambina? >> mi disse con tono triste g­u­ardandomi. La guardai anche io ma senza riuscire a dire una parola.
<< Daryl >> mi richiamò incitandomi a darle una risposta.
<< No >> risposi con voce roca, come volessi ammetterlo a me stesso. Lei non era una bambina, era una donna, era Beth... la bellissima Beth, di cui mi ero innamorato.
Lei mi fece un piccolo sorriso, e i nostri sguardi s'intrecciarono, i nostri volti maledettamente così vicini. Dentro di me era nata una violenta voglia di baciarla, di farla sentire mia.
Cazzo! Lei era mia.
<< All'alba >> le dissi con un filo di voce, alzandomi in fretta, allontanandomi da lei, entrando in casa senza voltarmi.

 "Dannazione Dixon datti una regolata" ripetei a me stesso, sentendo con una mano il battito accelerato del mio cuore. "Ti sei fatto fottere fratellino?" avrebbe detto Merle, nel cervello potevo sentire le sue risate e le prese per il culo.
Fanculo, ringhiai a me stesso.
Mi recai nella mia stanza, buttandomi s­­ul letto, era meglio mettersi a dormire.
Guardai il soffitto per un tempo indefinito ripensando a quei minuti passati sotto al portico con Beth. L'avrei baciat­a­ se il mio buon senso non mi avrebbe fermato. Da quando avevo preso coscienza dei sentimenti che provavo per lei, era diventato ancora più difficile starle vicino senza perdere il controllo.

 *** 

Mancava qualche minuto al sorgere del sole, ed io ero già pronto per uscire da casa. C'era Beth ad aspettarmi sulla strada, la salutai con un cenno della testa, evitando di guardarla negli occhi. Ci avviammo lentamente verso i cancelli, senza dire una parola.
Ci ritrovammo là fuori nei boschi, il so­le non riusciva a scaldare quella giornata gelida. Con la balestra in spalla, ispezionavo il terreno in cerca di tracce di qualche animale, Beth mi seguiva silenziosamente. Non parlammo molto, al dire il vero proprio per niente, cercavo d'ignorala anche se mi giravo spesso pe­r ve­dere se fosse dietro di me. Quando il mio sguardo s'incrociava al suo, lo distoglievo immediatamente... ero ridicolo.
Non riuscivo a rimanere concentrato sulla caccia, Beth con la sua presenza mi distraeva. Sapevo che sarebbe andata in questo modo, anche per questo motivo non volevo portarla fuori con me.
 
<< Torniamo, qui non ce niente >> le dissi con voce roca, il sole era alto in cielo coperto dalle nuvole grigie.
<< Potremmo proseguire invece >>
<< No, non voglio allontanarmi troppo >> le dissi con tono fermo.
<< Ormai siamo qui, continuiamo >> mi disse cominciando a fare qualche passo dalla parte opposta alla mia. Istintivam­e­nte l'afferrai per il braccio.
<< Perché sei così stupida? >> le chiesi con un ringhio. Me ne pentii subito e lei rimase sbalordita, sgranò gli occhi fulminandomi con lo sguardo, non disse nulla, si limitò solo a staccarsi dalla presa in malo modo, cominciando a camminare nella direzione opposta ad Alexandria.
<< Beth >> la richiamai, ma lei mi ignorò continuando ad allontanarsi da me. Feci un sospiro e cominciai a camminarle dietro, non capivo che avesse in mente.
 << Dove pensi di andare? >> le chiesi con tono più calmo, alzando gli occhi al cielo, che intanto era diventato più scuro. Lei continuò ad ignorarmi.
<< Sta per venire a piovere, dobbiamo tornare >> continuai fermandola per una ­mano.
<< Se c'era qualcun altro qui fuori al ­­posto mio, non saresti voluto tornare i­n­dietro >> disse amaramente ancora di s­pa­lle, provocandomi un nodo allo stomaco. Aveva maledettamente ragione, se ci f­oss­e stato chiunque altro qui con me in­vece­ di Beth, avrei continuato la caccia. Averla qui mi rendeva teso e costantemente in ansia per la sua incolumità e sapevo quanto lei odiasse sentirsi inferiore al resto del nostro gruppo.
<< Hai ragione, torniamo indietro >> disse tristemente voltandosi lentamente evitando di guardarmi, non le dissi nulla mentre mi sorpassò.
Sul mio viso sentì una goccia d'acqua, cominciava a piovere come avevo previsto. Senza rendermene conto sbuffai.
<< Ché c'è >> disse sprezzante voltandosi verso di me.
<< È stata un'idea del cazzo >>
<< Per qualche goccia Daryl, sul serio? >> disse tagliente e un secondo dopo il cielo tuonò, la pioggia cominciò ad essere più forte. C'era dell'ilarità in tutto ciò, soffocai una piccola risata.
<< Non è divertente >> mi rimproverò lei, era completamente bagnata dalla testa ai piedi, la sua maglietta bianca cominciava a diventare trasparente, appiccicandosi al suo corpo. Si intravedeva il reg­giseno rosa, lasciando ben poco all'immaginazione.
<< No, non lo è >> dissi imbarazzato evitando di guardarla, spostandomi all'indietro i capelli bagnati dalla pioggia da davanti agli occhi. Beth fece un sospiro, eravamo pronti a proseguire per tornare a casa ma qualcosa attirò la mia attenzione. Feci cenno a Beth di stare ferma, e con la balestra in mano mi avvicinai silenziosamente verso i cespugli, da dove avevo sentito dei rumori.

<< Vieni fuori coglione >> dissi all'uomo che era nascosto dietro il cespuglio. L'uomo alzò le mani in segno di resa, aveva un ghigno stampato in faccia e notai una "W" incisa sulla fronte.
<< Chi sei? >> chiesi all'uomo di fronte a me. Non ricevetti risposta, e spazientito lo minacciai puntandogli la balestra sulla sua fronte. Ancora nessuna risposta, manteneva quel cazzo di sorriso in faccia, cominciava a tuonare e la pioggia continuava a cadere violenta su ­di noi. Non potevo perdere tempo con questo coglione, dovevamo tornare ad Alexandria o cercare un riparo.
Spazientivo, senza pensarci, lo colpii in testa con la mia balestra, lasciandolo lì privo di sensi.
<< Coglione! >> dissi guardando per un’ultima volta. << Andiamo Beth >> dissi voltandomi.

Mi si fermò il cuore e la balestra mi scivolò dalle mani. Dietro di me non c'era nessuno... Beth era sparita.
Dove cazzo era finita?
Cominciai a urlare il suo nome sotto la pioggia incessante, volevo correre a cercarla, ma le mie gambe non si muovevano. Mi mancò l'aria e sembrava tutto un­ fottuto dejavu.
L'avevo persa… di nuovo.
 
La mia autocommiserazione fu distratta dal rumore di uno sparo facendomi gelare il sangue. Cercai di riprendere l'autocontrollo, raccolsi la balestra dal suolo bagnato, cominciai a correre verso la direzione dello sparo, non era lontano. Sentii un secondo colpo di pistola provenire dalla stessa direzione, facendomi salire il cuore in gola. Ci fu un terzo colpo, subito dopo un quarto, e un quinto. Non ci stavo capendo più un cazzo, speravo solo di trovare Beth sana e salva.
Dietro dei cespugli la intravidi, mi bloccai davanti a quello scenario. Era viva, aveva in mano una pistola, e un uomo era steso a terra con la faccia completamente spappolata, gli aveva sparato lei, più e più volte.
Quando lei si girò verso di me, guardandomi lasciò cadere a terra la pistola, notai che aveva un pezzo di maglietta strappata, capii subito cosa era successo.
<< Daryl >> pronunciò il mio nome con una calma tale che mi fece rabbrividire, perché io non lo ero per niente.
<< Mi dispiace se ti sei preoccupato, mi ha trascinato via con sè >> disse con una smorfia avvicinandosi lentamente a me. Lei parlava, ma io non stavo ascoltando, ero totalmente assente.
<< Daryl >> mi richiamò con tono preoccupato, scuotendomi per un braccio.
<< Credevo di averti persa >> dissi con voce roca senza rendermene conto, guardandola negli occhi.
Avevo provato paura, paura di averla persa di nuovo, di averla persa per sempre. Beth stava per dire qualcosa ma non le diedi il tempo, presi il suo viso tra le mani e… la baciai.
Un bacio che sapeva di disperazione e di paura, ma anche di desiderio, e io la desideravo.
Quando distolsi le mie labbra dalle sue, lei mi fece un bellissimo sorriso, e li capii che non me ne sarei mai pentito.
Ci guardammo intensamente e la strinsi a me tornando a baciarla, come se in quel momento fosse l'unica cosa che importasse. Continuammo a baciarci, sempre con più foga, con più desiderio l'uno dell'altro, le nostre lingue intrecciate mi provocavano brividi in tutto il corpo e sensazione mai provate prima.
Non avevo mai provato per nessuna, quello che mi faceva provare Beth, anche solo con un bacio.
 
***
 
Decisi che dovevamo trovare un riparo, era ormai un po’ che eravamo sotto l'acqua. Poco più avanti, tra quei boschi trovammo un rifugio, mi assicurai che fosse sicuro prima di far entrare Beth.
C'era un'ampia camera con un camino, lo accesi con un vecchio mobile e fogli di giornale trovati in giro per la casa, eravamo completamente zuppi, il fuoco ci avrebbe riscaldati. Beth si avvicinò timidamente a me prendendomi la mano, deglutii nel guardarla, il fuoco del camino la illuminava, era dannatamente bella, e con quei vestiti bagnati era maledettamente sexy.
Senza parlare, ci guardammo negli occhi per qualche istante e tornammo a baciarci.
Come se fosse la cosa più naturale del mondo, la presi fra le mie braccia, la misi sulle mie gambe, il resto del mondo non esisteva più, pensavo solo a lei, la volevo. Stringendo i suoi fianchi la avvicinavo al mio corpo, non riuscivo più a controllare la dannata voglia che avevo di lei. Con le mani scesi fino al suo sedere, sollevandola, la presi e la feci sdraiare su un vecchio divano che era in quella stanza.
Io sopra di lei, era così dannatamente bella ed eccitante, la maglietta bagnata le disegnava ogni singola curva del suo corpo, la voglia di lei stava diventando incontenibile, cominciai a baciarle il collo, la sentivo ansimare vicino al mio orecchio provocandomi brividi di piacere, le sue mani stringevano fortemente la mia schiena. Tornai a baciare le sue labbra dannatamente sensuali con ancora più foga, con una mano le tenevo il viso. Mi guardò intensamente, con le dita cominciò a sbottonare i bottoni della mia camicia.
<< Non dobbiamo ... >> riuscii a sussurrarle con un filo di voce all'orecchio.
<< Dobbiamo invece >>
<< Sei sicura? >> dissi incerto, volevo ma…
<< Si >> affermò tornando a baciarmi e a sbottonare la mia camicia. Appena sbottonò il secondo bottone, m'irrigidii­.
<< È una pessima idea >> le dissi, torn­ando in me, scostandomi da lei. Mi sedet­ti.
Beth cominciò a scrutarmi, poi si sedette, era di fronte a me, mi strinse la mano, al contatto mi voltai, guardandola dritta nei sui splendidi occhi azzurri.
<< Ho bisogno di questo Daryl >> disse come un sussurro, mordendosi il labbro.
<< Che vuoi dire >> dissi con voce roca.
<< Quando ripenserò a chi mi ha... non penserò più al Grady, ma penserò a te >>. disse arrossendo abbassando lo sguardo.
Non risposi, la guardai mordendomi il labbro inferiore. Beth mi voleva, voleva me... ma perché? Lei era la ragazza perfetta, avrebbe potuto avere chiunque, anche durante questo cazzo d'inferno. Ma lei voleva uno come me, uno stupido e maledetto Dixon.
Beth mise la sua mano sulla mia guancia.
<< Non sei sbagliato per me Daryl Dixon >> sorrise. Mi disse nuovamente quelle parole. Sapeva leggermi dentro. La baciai, e in quel preciso istante non me ­ne fregò più un cazzo delle conseguenze. Spensi il cervello, parlavano solo le mie emozioni. 
Le sfilai la magliettina fradicia lasciandola in reggiseno, non ci capii più un cazzo, mi lasciò in estasi. Mi tolsi la camicia rimanendo anche io a petto nudo disteso sopra di lei, la baciavo, sentivo la sua pelle così maledettamente calda, i suoi seni sotto il mio petto, la mia eccitazione era diventata incontrollabile. La volevo ogni secondo di più, a fanculo il resto. Beth strinse con le dita la mia schiena nuda, con le mani sfiorò le mie cicatrici, istintivamente mi irrigidii. Lei lo notò e delicatamente cominciò ad accarezzarle con le dita, continuando a baciarmi.
Lei era un angelo, un dannato angelo forse venuto a salvarmi dall'oscurità.
Con esitazione le toccai un seno, scendendo con le labbra lo baciai. Sapevo bene come fare, ma non volevo essere aggressivo, con il mio fare esperto scesi con le mani sul suo ventre piatto continuando a baciarla, pensavo solo a questo, lei voleva questo, non pensavamo ad altro. Scesi sulle cosce mentre gli sfilavo i pantaloni. Lei mi teneva per i capelli, capivo che aveva voglia di me. Sentivo la mia erezione crescere sempre di più. Beth mise le mani sulla mia cintura facendomi intendere che potevo continuare. Senza rendercene entrambi conto, ci ritrovammo nudi, l'uno su l'altra. Accarezzando dolcemente le sue cosce magre, le baciavo il ventre e la sentii gemere di piacere..
Entrai titubante e dolcemente dentro di lei. Più e più volte. Le nostre mani erano intrecciate e i nostri respiri tutt'uno, eravamo diventati una cosa sola. Un'unica anima.
 Per la prima volta nella mia vita non stavo facendo sesso... Con Beth… stavo facendo l'amore.
   
 
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