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Autore: martylove    09/04/2009    0 recensioni
..ero nel bosco cercavo qualcosa, ma non riuscivo a trovarla, avevo paura..troppa paura era buio e freddo..era tutto troppo freddo, io ero fredda… poi mi misi a correre,ero velocissima ed ecco che trovai quello che cercavo che bramavo con tutta me stessa…una ragazza era lì di fronte a me,impaurita…dentro di me saliva l’eccitazione, riuscivo a sentire il suo battito accelerato, mostrai i denti pronta per l’attacco decisivo… ...e se una volta tornato Edward trasformasse Bella in una vampira?...ma se questa capisse che non era più quello che voleva troppo tardi...?
Genere: Romantico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti…questo è il primo capitolo della mia prima fic….ho un sacco paura se fa schifo ditelo tranquillamente… vi chiedo solo di recensire così posso capire se è piaciuto o no!!ditemi cosa ne pensate!grazie in anticipo

marty

Cap 1

 Sogno o incubo?

 

-Bella…. amore svegliati!-

 ..ero nel bosco cercavo qualcosa, ma non riuscivo a trovarla, avevo paura..troppa paura era buio e freddo..era tutto troppo freddo, io ero fredda… poi mi misi a correre,ero velocissima ed ecco che trovai quello che cercavo che bramavo con tutta me stessa…una ragazza era lì di fronte a me,impaurita…dentro di me saliva l’eccitazione, riuscivo a sentire il suo battito accelerato, mostrai i denti pronta per l’attacco decisivo…

 -BEELLAAAA!-

 Aprii gli occhi quella voce melodiosa mi aveva svegliato..-c..chi è?...oh Edward ho fatto un sogno orribile!-

-si tesoro stavi urlando…sembrava fossi posseduta, poi hai fatto un sorriso che ha spaventato pure me…comunque non importa è finito tutto ora..-

 Mi abbracciò ma io risentii quel freddo che avevo avuto addosso…che tra pochi giorni mi avrebbe accompagnato per l’eternità, si ero riuscita a convincerlo lui era tornato e io lo avevo perdonato con la clausola che mi trasformasse in una vampira, non avrebbe voluto o almeno era quello che mi aveva fatto capire fino a quel momento,ma avevo imparato a conoscerlo e nei suoi occhi brillava qualcosa che non avevo mai visto quando aveva accettato fingendo, anche troppo bene, tristezza.

 Quella scintilla non si era accesa nei miei occhi, però non riuscivo a spiegarmelo infondo era quello che avevo sempre desiderato:stare con lui per l’eternità, con il mio unico amore ,lui che aveva scelto me,per me aveva combattuto contro la sua natura, che mi aveva abbandonata ma che ora voleva esaudire il mio sogno…ma questo era davvero un sogno?quello che avevo fatto prima era stato sicuramente un incubo… forse era solo paura o forse..no doveva essere solo paura.

 -si era solo un sogno…vado a prendere uno dei miei ultimi minuti da umana- con queste parole e un sorriso accennato che chissà se avesse notato, sciolsi l’abbraccio e andai nel mio bagno, aprii l’acqua ed entrai nella doccia e restai un po’ sotto il getto caldo, avevo bisogno di rilassarmi oggi sarei andata da Jacob a informarlo della mia decisione, mi avrebbe lasciata ma forse questo non era il termine giusto: sarei stata io ad abbandonarlo, e lui ne sarebbe morto, ancora una volta lo avrei pugnalato..forse l’avessi fatto con un vero pugnale gli avrei fatto meno male. Uscii dalla doccia e mi avvolsi in un asciugamano mentre tornavo in camera, Edward era di sotto a prepararmi la colazione, misi una camicetta leggera e un jeans e con i capelli ancora bagnati scesi in cucina.

 

Lui era lì ad aspettarmi, il mio dio personale, ancora non ero riuscita ad abituarmi alla sua perfezione, il suo sorriso scacciò via tutti i miei brutti pensieri poi si avvicinò e mi diede un bacio leggero sulle labbra già ero in tachicardia comunque mi avvinghiai a lui e approfondii il bacio..si era lui quello che volevo e lo avrei avuto per sempre, lui continuava a baciarmi poi si allontanò con un sorriso divertito –ti sono mancato proprio..eh?- sospirai e gli riallacciai le braccia al collo dicendo -ora non mi sfuggi più!- rise e finse rassegnazione -ora mangia dai, spero ti piaccia quello che ti ho preparato..- notai in quel momento il tavolo pieno di mille pietanze, da un lato c’era del succo e della frutta fresca, due fette di melone e una mela, del latte e uno splendido cornetto farcito di crema e amarena, il mio preferito dall’altra parte c’era un uovo del bacon e due frittelle dorate..rimasi a bocca aperta e mi uscii uno wow seguito da –tu mi vuoi fare ingrassare per poi mangiarmi!- ok…era una battuta fuori luogo non volevo far riferimento davvero alla sua dieta…comunque lui capì e rise era troppo di buonumore quella mattina e il motivo lo conoscevamo entrambi.

 

Avevo optato per il lato dolce, quel giorno avevo bisogno di zuccheri infatti mentre davo il primo morso al cornetto pensavo a cosa avrei detto a Jacob, Edward intuì i miei pensieri, si rabbuiò e guardandomi serio mi disse con aria truce –oggi vai alla riserva dal tuo amico?-non pronunciava mai il suo nome da quando era tornato e si era accorto di come ci fossimo legati durante la mia assenza, comunque era già tanto che fossi riuscita farlo smettere di chiamarlo “cane pulcioso” ,risposi secca –si- ma come poteva arrabbiarsi perché dovevo abbandonare l’unica persona che mi era stata vicina quando era stato lui ad abbandonarmi, io sapevo cosa si provava e volevo fare di tutto per spiegare la verità al mio migliore amico e alleviargli il più possibile il dolore, quando si comportava così non lo capivo, avevo scelto lui, ma non poteva pretendere che lasciassi Jake senza un briciolo di spiegazione, dentro di me speravo non fosse un addio, che riuscisse ad accettare la mia decisione ma forse era chiedere troppo, farlo soffrire ancora di più comunque quello che non tolleravo era Edward, perché non riusciva a capirmi?sentii le lacrime che bagnavano i miei occhi le ricacciai indietro, lasciai cadere il cornetto, strinsi i pugni, lo guardai fisso e continuai più arrabbiata –devo andare dal mio ex amico a dirgli che lo sto lasciando per dividere l’eternità con un imbecille!- lui abbassò lo sguardo –scusami, è che ho paura di perderti ancora, se vuoi ti accompagno io- sembrava davvero dispiaciuto, continuai a guardarlo ma addolcii un po’ il mio sguardo tenendo comunque i pugni serrati –no non c’è bisogno e poi non puoi entrare alla riserva…comunque voglio andare da sola col pik-up, ora mi asciugo i capelli e vado..tu intanto puoi tornare a casa non so quanto ci vorrà, ti chiamo appena torno a casa ok?- ancora combattuto si rassegnò mi diede un bacio sulla fronte e malcelando il broncio uscì.

 

Lo seguii con lo sguardo dalla finestra mentre si allontanava sulla sua volvo metallizzata,era incredibile come seppure fosse fine estate facesse così freddo, quell’estate io ed Edward avevamo sostenuto gli esami, quella era la clausola imposta da lui per trasformarmi, era stata una passeggiata, il difficile veniva ora, chissà se ero davvero pronta, ma si che lo ero non avevo aspettato altro per tutta la stagione ,ero solo un po’ spaventata e i sogni che facevo non aiutavano per niente, rimasi per un po’ alla finestra poi mi decisi a salire di sopra.

 

Ero sola, Charlie quella mattina era a andato a pesca e non sarebbe tornato prima della sera, ma anche se fosse stato in casa non avremmo scambiato molte parole, il rapporto con lui si era un po’ incrinato mi aveva visto annullarmi dopo la partenza di Edward e poi rinascere con Jacob ed ora che lui era tornato non aveva fiatato, i suoi occhi mi avevano suggerito che non era contento che fossimo insieme ma che non mi avrebbe comunque ostacolata perché ero di nuovo felice, Edward mi aveva detto che quando lo aveva visto tornare Charlie aveva pensato seriamente di ucciderlo ma aveva desistito per me, non riuscivo a pensare che per almeno un anno non lo avrei più rivisto, non avrebbe sospettato di nulla tutto era stato pianificato: avremmo detto che sarei andata al college insieme ad Edward appena finita l’estate, avevamo anche davvero fatto l’iscrizione, ma la realtà era ben altra non mi sarei potuta avvicinare perchè sarei stata un pericolo per lui, una forza incontrollabile, e non avrei guardato in faccia neppure mio padre.

 Scacciai questi pensieri mentre mi asciugavo i capelli con il phoon, una volta asciutti rimisi in ordine la stanza controllai la posta e risposi all’e-mail di mia madre, non avevo nient’altro da fare ma stavo prendendo tempo così caricai la lavatrice e pulii casa, una volta lavato per la terza volta il pavimento decisi che era proprio ora di andare.

 Un po’ titubante presi le chiavi del mio pik-up e scesi nel vialetto, non pioveva ma era umido fuori, una brezza leggera mi accarezzava il viso in una sensazione piacevole ma ciò che dominava era l’inquietitudine e il senso di colpa per ciò che mi accingevo a fare, finalmente salii in macchina non sapevo bene cosa gli avrei detto, ma mentre facevo manovra nel vialetto di casa pensavo che, se avevo imparato qualcosa era che in questi casi la cosa migliore è dire la verità, magari farsi anche odiare ma erano escluse bugie per non farlo soffrire, la verità era un suo diritto e io glielo dovevo dopo tutto quello che aveva fatto per me.

 Assorta in questo pensieri non mi accorsi che ero già arrivata, ma io non ero ancora pronta, sarei stata capace di pronunciare quelle parole –Jacob sarò un vampiro- no non potevo credere che mi avrebbe capito, lo stavo tradendo ed ero lì per chiedergli un favore, di non far scoppiare una guerra in nome del patto stipulato con i suoi antenati, infondo era stato il primo che, anche se inconsapevolmente, rivelandomi la natura dei Cullen ,lo aveva infranto qualche anno prima e poi per il fatto che ero io a volerlo ciecamente, in realtà ero lì anche per chiedergli quello che non avrebbe potuto più darmi, la sua amicizia.

 Parcheggiai davanti a casa sua, non volevo bussare perché non potevo sostenere lo sguardo accusatorio di Billy che assolutamente non doveva sapere niente, altrimenti c’era la possibilità che cercasse di avvisare Charlie, avrei aspettato che mi vedesse lui e non sapevo nemmeno se era di ronda, in effetti dal ritorno di Edward mi aveva evitato e io avevo smesso di torturarlo da un po’, era rimasto deluso per il fatto che avevo perdonato colui che mi aveva distrutto ma che io ancora amavo incondizionatamente, e io non me l’ero più sentita di girargli sempre intorno, sebbene non passasse giorno in cui non pensassi a lui, ma quello di oggi sarebbe stato un vero addio…qualcuno sposto la tendina di casa subito dopo la porta si spalancò...

  
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