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Autore: Not_a_Disney_Princess    07/05/2016    3 recensioni
Dal prologo:
[...] mentre Draco faceva un ultimo passo e si fermava di fianco ad Hermione: erano spalla a spalla, lei lo osservava ad occhi sgranati colta completamente di sorpresa. Una solitaria lacrima scese lungo la sua guancia pallida.
“Draco, cosa fai ragazzo?” la voce di suo padre rimase quasi non udita dalle sue orecchie, mentre tirava fuori tutto il coraggio che aveva e allungava la propria mano, afferrando quella di Hermione, stringendola nella sua: la ragazza abbasso’ lo sguardo stupita, ma non inorridita, poi lo rivolse con un’espressione di sfida verso l’altra fazione, intrecciando le loro dita e ricambiando la stretta. Un potente, indistruttibile e brillante filo rosso sembro’ apparire tra le loro dita intrecciate: un antico incantesimo, un destino condiviso.
Dal primo capitolo:
[...] Lui aveva riso e affermando che aveva finito era uscito dal bagno, lasciando pero’ sul lavandino il proprio spazzolino e dentifricio. Era alla menta.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Capitolo quarto
L’amore guarda non con gli occhi, ma con l’anima


“Che succede?” la voce di Hermione lo riscosse dai suoi pensieri: aveva lasciato la porta della sua camera aperta ed Hermione era appoggiata allo stipite, le braccia conserte e lo osservava con aria preoccupata. Draco sospiro’, abbassando lo sguardo e passandosi una mano tra i capelli color platino (qualcosa che – Hermione aveva notato – faceva spesso quando era nervoso), poi torno’ a guardarsi allo specchio.
“Mi hanno convocato ad Azckaban, devo firmare dei fogli – spiego’ – pare che mio padre abbia deciso di convocarmi per farmi diventare Capo della famiglia.” Comincio’ a litigare con la cravatta, aveva mani tremanti. 
Hermione comprese che se Lucius Malfoy aveva deciso di ricorrere a queste misure drastiche significava che era vicino a perdersi completamente e immagino’ quanto dolore questo provocasse al ragazzo che aveva davanti.  Cosi’ gli si avvicino’, costringendolo a voltarsi e comincio’ ad aggiustargli la cravatta e il colletto della camicia di seta nera.  
Draco trattenne il respiro, osservandola con attenzione, come a cercare di memorizzare ogni singolo dettaglio: i suoi ricci scuri che si appoggiavano delicati sulla sua fronte, la sua espressione concentrata   le sue labbra tirate in un’espressione insicura. 
“Mi dispiace” disse dopo un lungo silenzio Hermione, senza alzare lo guardo dalla cravatta che stava continuando ad aggiustare, anche se era perfettamente annodata. 
Lui la fisso’ improvvisamente incuriosito: non pensava che il dispiacere fosse un’emozione che potesse toccare Hermione quando si trattava di suo padre. 
“So che nonostante tutto era tuo padre – spiego’ Hermione – e io credo che anche se mio padre avesse fatto tutte le scelte sbagliate lo amerei comunque, non potrei farne a meno, anche se accetterei che deve pagare per i suoi errori. Quindi mi dispiace, non per Lucius, bada bene, quell’uomo mi da i brividi, ma perche’ tu stai soffrendo… e adesso sto blaterando come una bambina insicura, scusa di sicuro non ne hai bisogno” disse, lisciando per un ultima volta la cravatta, senza alzare lo sguardo. 
Draco afferro’ i suoi polsi con le sue mani pallide e stranamente calde, Hermione alzo’ di scatto il viso, osservandolo incuriosita, lui le offri’ un sorriso, uno di quelli sinceri che Hermione non vedeva spesso sulle sue labbra.
“Grazie, Hermione” disse, enfatizzando il suo nome. Era la prima volta che la chiamava per nome. Hermione senti’ le proprie guance arrossarsi sotto il suo sguardo intenso e plumbeo. Abbasso’ nuovamente lo sguardo, sperando di nascondergli il volto, senti’ il risuonare una risata sommessa nel suo petto prima di sentire, leggere come ali di farfalla, tanto da farle domandare se le aveva sentite davvero, le sue labbra morbide sfiorare la sua fronte.
La McGrannit aveva permesso che si aprisse una linea dal loro dormitorio per gli spostamenti di Draco che diventando il Capo famiglia avrebbe avuto spesso necessita’ di essere fuori da Hogwarts.                   
Si separarono da quel mezzo abbraccio nel quale si erano ritrovati, completamente ignari che lontano da li’ su una parete un collegamento rosso era apparso insieme a una nuovo viso. 
Draco entro nel camino e presa la polvere si preparo’ ad andarsene:
“Ci vediamo Granger – le disse, ammiccandole – non aspettarmi sveglia, tesoro!” Hermione non fece in tempo a rispondergli che era gia’ sparito.
Hermione scosse la testa divertita e decise di passare la giornata con Ginny. 


Azckaban era un posto atroce, ferro e cemento, magia e oscurita’. Draco fu scortato sino ad una sala dalle decorazioni spartane: alla scrivania era seduto un uomo senza un occhio e con meta’ del viso bruciato.
“Draco Malfoy, suppongo. La puzza di damerino e di fallimento si sente lontano un miglio” lo apostrofo’, ma Draco ci era abituato e aveva promesso ad Hermione che non avrebbe mai piu’ tenuto la bocca chiusa senza reagire.
“La puzza di nullita’ e’ invece talmente radicata in questo posto che quasi mi assuefa, quindi la prego non vorrei essere contagiato Signor – lesse il nome sulla scrivania – Scurgeor” a questo l’uomo non seppe cosa rispondere, lo fisso’ solo con un’occhiata omicida. 
“La cella di suo padre e’ 617, la scortero’ li’ io stesso e aspettero’ fuori dalla stessa, cosi’ non potrerte ingaggiare nessun affare losco” disse quasi come se ordinasse, e Draco decise di non esagerare facendogli solo cenno di fare strada.

La cella di suo padre era umida e puzzava tremendamente. 
“Draco, ragazzo sei tu?” la sua voce era flebile e insicura, lui era smagrito, sporco, i capelli rasati sembrava quasi malato. Per poco Draco non riusci’ a resistere all’impulso di salvarlo dalla sua miseria, da farlo scappare.
“Si, padre” disse, sedendosi al suo tavolo e facendogli cenno di fare altrettando vedendolo stare in piedi a rigirarsi le mani come un bambino. Lucius obbedi’.
Davanti a loro apparvere dei documenti gia’ con la firma dell’uomo.
“Li ho redatti appena sono arrivato qui fintantoche’ la mia mente ancora teneva ed era lucida. – disse con tono quasi infantile – cosi’ adesso diventa tutto tuo, basta che firmi!” era eccitato e da quello Draco comprese che di suo padre in quell’uomo c’era ben poco.
“Stai bene? – gli domando’ – ti trattano bene qui?” mentre leggeva i documenti. 
“Beh quell’omuncolo spaventoso senza un occhio mi inquieta un po’, mi guarda sempre – rispose scrollandosi nelle spalle Lucius – ma sono tutti abbastanza gentili. Insomma nessuno mi viene a trovare mai – disse mettendo su il muso – anche CissySissy – disse con tono infantile – viene solo una volta ogni tanto e sembra sempre cosi’ triste, mi fa quasi venire da piangere vederla” a questo Draco sollevo’ lo sguardo su suo padre che perfino da come era seduto (in maniera completamente scomposta) ricordava piu’ un bambino che un mago adulto.
“Anche tu sei diverso – disse Lucius, inclinando la testa di lato e osservandolo con occhi sgranati – sembri piu’ rilassato, stai meglio. Sembri quasi innamorato! Ooooooh, sei innamorato vero? – applaudi’ come un bambino – oh ti prego, posso, posso indovinare?”
“Di sicuro non e’ Pansy faccia brutta Parkinson – disse pensieroso – e nemmeno la   piu’ grande delle Greengrass, Merlino sia dannato se finisci con un diavolo del genere! Chi e’ la piccola, dolce Astoria? – Draco scosse la testa – no… peccato i vostri bambini sarebbero stati stupendi. Oh Draco non sara’ mica quella ragazzina coi denti grossi e i capelli tutti crespi!”
Draco strabuzzo’ gli occhi comprendendo che suo padre si stava riferendo ad Hermione.
“Oh si invece! – esclamo’ Lucius mettendo su il broncio – ho sempre saputo che ti saresti innamorato di quella Mezzosangue – Draco si iriggidi’ visibilmente alla menzione di quella parola legata ad Hermione  - non facevi altro che parlare di lei, certo ti lamentavi, ma lei aveva tutta la tua attenzione e sono sicuro che anche quando non ti lamentavi pensavi a lei e cercavi sempre di superarla in tutto perche’ non ammettevi che la donna ti fosse superiore volevi esibirti come un pavone fa la ruota perche’ cosi’ lei avrebbe capito che tu da essere superiore l’avresti sempre protetta e sarebbe caduta ai tuoi piedi. Ma non avevi capito che l’amore non guarda con gli occhi, ma con l’anima. E’ per questo che ti sei innamorato di lei. Che disdetta i miei nipoti avranno i capelli crespi e i denti grossi e saranno anche  figli di una Sanguesporco”
Draco scatto’ in piedi e firmo’ le carte fissandolo con un’occhiata omicida. 
“Perche’ mi guardi cosi’? – domando’ quasi in lacrime suo padre – non volevo farti arrabbiare”  e allora Draco comprese: non poteva prendersela con suo padre, era chiaramente non in se’ e comunque l’aveva presa meglio di quanto non avrebbe pensato. 
“Non chiamerai mai piu’ Hermione Mezzosangue o Sanguesporco – disse con tono deciso – intesi?” Lucius tiro’ su col naso e annui’ con vigore.
“Scusami non volevo farti arrabbiare” singhiozzo’ ancora. Draco annui’ e usci’ borbottando un saluto veloce. 

Quando fu finalmente al Manor  tiro’ un sospiro di sollievo: doveva passare per rimettere su le barriere che ora rispondevano a lui e salutare sua madre. 

“Come sta tuo padre?” domando’ sua madre mentre sorseggiavano del the. 
“Azckaban gli sta dando alla testa, ora capisco un po’ perche’ Sirius Black era cosi’ strano, nonostante non avesse completamente perso la sua sanita’…” rispose.
“Come sta la signorina Granger?” la domanda lo stupi’ cosi’ Draco la osservo’ strabuzzando gli occhi.
“Perche’ lo vorresti sapere?” domando’ diplomatico.
“Oh niente, so che e’ CapoScuola anche lei – cerco’ di fare l’indifferente sua madre – ed e’ stata cosi’ gentile…”
“Madre” la ammoni’ Draco a non mentire: non era molto brava quando si trattava di lui.
“Va bene – sbotto’ la donna – di’ quello che vuoi, ma io so cosa ho visto”
“Ancora con questa storia?” la recrimino’ Draco. Narcissa si scrollo’ nelle spalle.
“Non era un allucinazione, Draco – lo rimprovero’ lei – sono certa di quello che ho visto!”
“Madre non c’era nessun filo rosso”
“Perche’ ti ostini cosi’ tanto a negarlo!” esclamo’ la donna saltando in piedi e osservando il figlio con aria minacciosa.
“Perche’ vorrebbe dire che non e’ reale! - esclamo’ in tutta risposta Draco guardandosi le punte dei piedi – vorrebbe dire che tutto quello che provo, tutto quello che potrebbe provare lei, non sarebbe reale, ma indotto da quel maledetto filo rosso!” 
Le braccia di Narcissa, come tante volte nella sua vita, furono li’ a reggerlo in piedi e a consolarlo a impedire che tutto andasse in frantumi.
“Bambino mio, il filo rosso non significa niente – gli sussurro’ – non puo’ creare sentimenti che gia’ non ci fossero. Quel filo esiste da quando siete venuti al mondo, eppure non vi siete sentiti diversamente l’uno nei confronti dell’altra per molto tempo, e’ semplicemente la prova che le vostre strade giacciono unite. E poi tu sei mio figlio! Ti ho insegnato a riconoscere un sentimento vero da uno fasullo!”


Il dormitorio era immerso nell’oscurita’, una luce affievolita illuminava uno dei divani: Hermione vi era sdraiata, addormentata, un libro in grembo i capelli tutti disordinati e sul suo viso. 
Alla fine lo aveva aspettato in piedi
Il suo respiro era lento e rilassato, le sue guance erano rosee e le labbra distese in un sorriso. Draco si ritrovo’, involontariamente a sua volta a sorridere. Le sposto’ un riccio dal viso. I suoi occhi si aprirono ancora appannati dal sonno.
“Draco?” domando’, con voce insicura: in quel momento apparve per quello che era una creatura stupenda e indifesa, una creatura indifesa che nel suo momento del bisogno aveva detto il suo nome, per la prima volta dopo il giorno del processo. 
“Dormi, angelo – sussurro’ mentre lei (per una volta senza protestare) obbediva – sono tornato” la sollevo’ dal divano e la porto’ nella sua camera, la appoggio’ sul letto e la copri’, si sedette su una poltrona accanto a lei e la osservo’ dormire e penso’ a cio’ che aveva detto suo padre: ma non avevi capito che l’amore non guarda con gli occhi, ma con l’anima. E’ per questo che ti sei innamorato di lei. Ed era vero. Era innamorato di Hermione Granger e avrebbe fatto di tutto per conquistarla. 

Eccoci gente con un altro capitolo! Come al solito volevo ringraziare tutti coloro che leggono, recensiscono, seguono e inseriscono tra le preferite la mia storia. 
Questo capitolo e' interamente dal punto di vista di Draco e le cose cominciano a farsi piu' chiare, quel filo rosso induce davvero sentimenti che prima non c'erano o ha ragione Narcissa? E Lucius/bambino  ha davvero preso bene la notizia che suo figlio (ehi, Draco non ha negato!) possa essere innamorato della Granger? 
Lo scopriremo nel prossimo capitolo. 
Di cui vi do' un'anticipazione:


"Hermione" la ammoni' Ginny con sguao severo "voglio la verita', adesso"
"Non lo so, ok? - sbotto' Hermione - so solo che non mi sono mai sentita tanto bene e a mio agio con una persona e Draco nonostante tutto mi fa sentire amata"
"Amata? Ma Hermione ti senti? Malfoy e "mi fa sentire amata" nella stessa frase! Ti deve aver fatto un incantesimo"
"Ginny sono davvero dispiaciuta che tu non riesca a vedere le cose come le vedo io, ma nessuno ha mai accusato Harry di averti stregata visto che ne sei innamorata dal momento stesso che lo hai visto a dieci anni sul Binario 9 3/4!"

Beh, allora alla prossima! Un bacio. E mi raccomando continuate a farmi sapere cosa ne pensate di questa storia!
 
   
 
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